Mi ricordo una sera del lontano 1991, stavo seduto con degli amici in una caffetteria della SAIS discutendo del futuro degli Stati Uniti insieme ad alcuni studiosi molto capaci, inclusi un colonnello dell’esercito pachistano, un capitano statunitense di stanza sulle portaerei e un diplomatico spagnolo: ci trovammo d’accordo che “il sistema” era perfetto, per così dire, e che gli Stati Uniti sarebbero collassati solo se uno shock esterno li avesse colpiti molto forte. Eravamo d’accordo che la combinazione della migliore macchina propagandistica della storia, l’imbecillimento risultante dalla visione di molte ore davanti al Tubo Idiota e, infine, un apparato repressivo molto efficace, avevano creato una dittatura quasi perfetta: quella che dà solo l’illusione della democrazia e del potere popolare.
Anni dopo, nel 2017, lessi il brillante libro [in inglese] di J.M. Greer “Twilight’s Last Gleaming” di cui ho poi scritto [in inglese] una recensione. Potrei dire che questo libro è uno di quelli scritti meglio sul tema del collasso futuro statunitense, nonostante sia un romanzo (ben scritto), perché illustra con chiarezza il tipo di mentalità che può portare una presunta superpotenza in una situazione molto brutta.
A me tutto questo non faceva una grinza, ma solo perché io, e i miei amici alla SAIS, non considerammo né allora né mai la possibilità che la nomenclatura statunitense potesse suicidarsi e, nel mentre, affondare l’Impero Anglo-Sionista.
Ed è proprio questo che accadde.
Perciò, quando è iniziato tutto ciò?
Ci sono molte possibili risposte a questa domanda. Alcuni direbbero dall’assassinio di Kennedy. Altri indicherebbero Clinton, la cui presidenza inaugurò una politica di imperialismo armato su tutto il pianeta; fu in questa amministrazione che ci fu la prima uscita pubblica dei neocons (molti dei quali si erano già infiltrati nel partito repubblicano sotto Reagan). Poi c’è l’11 Settembre e la successiva Guerra al Terrore [in inglese]. Come ho detto, questi sono tutti validi candidati, e ce ne sono ancora altri.
La mia personale convinzione è che l’inizio principale del collasso sia avvenuto sotto Barack Obama, un presidente veramente debole in maniera eccezionale, che avrebbe potuto essere un venditore di auto usate assolutamente stupendo ma che, come presidente, ha perso il controllo del proprio paese e perfino della propria amministrazione. È stato sotto Obama che si è assistito al vuoto di potere al vertice, sfociato nello sviluppo da parte delle varie agenzie (DoS, DoD, CIA, Pentagono, eccetera) delle proprie “politiche estere” risultante in un caos totale sul fronte della politica estera. Non c’è bisogno di dirlo, ma avere arpie, come Hillary Clinton, Susan Rice o Samantha Power, non aiuta!
[Nota a latere: com’è che le donne occidentali diventano più bellicose degli uomini quando raggiungono posizioni di potere? Guardando la Thatcher o Hillary, non posso fare a meno di domandarmi se queste donne non siano scelte con cura proprio per il loro pessimo carattere, e si sentano in dovere di ritenersi “uguali” agli uomini superando in cattiveria e istinto omicida i politici maschi…].
Fin dalla sua elezione, è diventato molto popolare dare la colpa a Donald Trump per tutto quello che va male durante la sua presidenza e, in effetti, ce ne sono di cose di cui ha colpa. Ma ciò che molte persone sorvolano è che quasi tutto quello che va male sotto Trump è iniziato con Obama! Quando Trump dice di aver ereditato un orribile pasticcio, ha perfettamente ragione. Non che ciò lo assolva dal contributo che ha dato al caos e al collasso!
E, in verità, la maggiore differenza fra Obama e Trump è che Trump non ha iniziato nessuna nuova guerra. Sì, ha minacciato di attaccare militarmente un sacco di paesi (di per sé un crimine secondo la legge internazionale), ma non ha mai dato l’ordine di effettuare un vero attacco (ha soltanto cercato alcune incursioni altamente simboliche e totalmente inefficaci in Siria). Lo ripeto, quest’uomo è stato uno dei pochi Presidenti statunitensi che non abbia commesso il crimine di aggressione, il crimine più grave secondo la legge internazionale, sopra quelli contro l’umanità e perfino sopra il genocidio, perché il crimine dell’aggressione “contiene in sé stesso la somma diabolica” per usare le parole di Robert H. Jackson [in inglese], lo statunitense a capo dell’accusa a Norimberga e giudice associato alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Io sostengo che, anche solo per questa ragione, qualsiasi persona decente dovrebbe scegliere lui invece di Biden (che a sua volta è solo la facciata del “Presidente” Harris ed è un burattino della banda dei Clinton). Questo, o non votate affatto se la vostra coscienza vi impedisce di votare per Trump. Ma votare Biden è impensabile per qualsiasi persona onesta, almeno così la penso.
Negli anni di Trump è successo qualcosa di assolutamente sorprendente: mentre Trump e la sua amministrazione erano affaccendati a distruggere l’Impero all’esterno, i democratici mettevano tutte le loro energie e risorse per distruggere Trump. Tuttavia, per parafrasare una frase dell’autore russo Zinoviev [in inglese], “loro miravano a Trump ma colpirono gli Stati Uniti” (la frase di Zinoviev era a proposito dei sedicenti anti-sovietici: “Метили в коммунизм, а попали в Россию” che può essere tradotta con “loro miravano al Comunismo ma colpirono la Russia”).
Quello che è avvenuto era precisamente ciò che io e i miei amici al SAIS non avremmo mai potuto immaginare: l’élite statunitense al potere si suicidava.
Il suicidio è eseguito tipicamente in tre fasi: la decisione di commetterlo, l’atto vero e proprio del suicidio e poi la morte. Se noi accettiamo che la decisione di impegnarsi in un comportamento che può essere descritto solo come suicida fu presa ad un certo punto degli anni di Obama, allora si pone la questione di dove siamo adesso. In altre parole, l’Impero è già morto, o è sempre in agonia?
Mi sono posto questa domanda l’altro giorno, quando ho realizzato improvvisamente che avrei potuto collocare esattamente il momento del collasso dell’Impero: l’8 gennaio 2020.
Che accadde quel giorno? A seguito dell’assassinio del general maggiore Qasem Soleimani in un attacco con droni statunitense (il 3 di gennaio 2020), gli Iraniani reagirono usando missili per attaccare numerose basi americane in Iraq. Secondo la versione degli Stati Uniti, ci furono pochi feriti leggeri, il che è molto probabile, poiché gli iraniani, attraverso canali diplomatici, avevano avvisato gli americani di quello che stavano per fare. Questa versione fu usata da Trump e dai suoi sostenitori per dire che la reazione iraniana era stata debole, inefficace e poteva essere completamente ignorata.
Secondo la mia opinione, il momento in cui l’amministrazione Trump fece quest’affermazione fu il momento in cui venne firmato il certificato di morte dell’Impero. Perché?
Per prima cosa, il basso numero di vittime (forse più alto del numero ufficiale, le truppe statunitensi furono evacuate in molti paesi per curarle) fu dovuto unicamente al fatto che gli iraniani sono strateghi superbi: realizzarono che uccidere un sacco di soldati americani avrebbe costretto Trump a rispondere con forza, quindi scelsero di non ucciderli. Invece posero un fucile puntato alle loro teste. Come?
Pensateci: il contrattacco iraniano mostrò al mondo intero qualcosa che la maggior parte delle persone non comprende: i missili iraniani (balistici e cruise) erano molto più accurati di quel che si pensasse. Infatti avevano un qualche tipo di guida finale. Detto semplicemente, gli iraniani hanno dimostrato di poter essere molto precisi, di poter spedire una testata di svariate centinaia di chilogrammi di esplosivo ad alto potenziale praticamente dovunque nel Medio Oriente. Per avere un’idea visuale della portata dei loro missili, controllate questa pagina [in inglese].
Vale la pena ripeterlo: gli iraniani hanno dato prova di poter far arrivare svariate centinaia di chilogrammi di esplosivi ad alto potenziale in qualunque parte del Medio Oriente con una precisione CEP di circa 3-5 metri!
Vi ricordate la bomba [in inglese] alle Torri Khobar? Sì, quella era un camion-bomba con molto più esplosivo di quanto possa portare un missile (almeno di un ordine di grandezza maggiore), ma quel camion era anche parcheggiato molto lontano dalle torri! Eppure, quasi 500 persone morirono quel giorno.
Ci sono installazioni militari statunitensi a bizzeffe nel Medio oriente, in molti edifici risiedono centinaia di militari statunitensi. Provate ad immaginare cosa sarebbe accaduto se gli iraniani avessero deciso di spazzare via più vite possibile, e avessero piazzato un paio dei loro missili proprio sul tetto di, diciamo, una decina di questi edifici, immaginate il costo in vite umane!
Ma gli iraniani sono furbi, e scelsero una linea d’azione più saggia: usarono i loro missili per, essenzialmente, picchiare lo Zio Shmuel dove fa più male, ma dimostrarono soprattutto la loro capacità di creare migliaia di vittime statunitensi in appena qualche minuto.
Ovviamente, un’altra, e ora innegabile, capacità iraniana è quella di distruggere istantaneamente ogni istallazione industriale di gas e petrolio presente nella regione: pozzi, industrie di trattamento, terminali, fate voi, se è importante e costosa, gli iraniani possono distruggerla.
Gli iraniani hanno anche la capacità di poter bloccare lo Stretto di Hormuz, e perfino di poter attaccar le navi statunitensi, possibilmente incluse anche le portaerei.
Per ultimo, ma non per importanza, questa capacità ora provata mette in pericolo gli edifici statali di ogni paese, ed anche ogni installazione cruciale (Dimona, hai sentito?).
A questo punto della conversazione tutti gli idioti sventola-bandiere ben imbottiti di propaganda si alzeranno immediatamente e dichiareranno qualcosa del genere:
“E allora?! Se questi negri della sabbia oltrepassano il limite sanno che possiamo bombardarli in maniera massiccia! Diamine, possiamo persino nuclearizzarli e rimandarli all’età della pietra! Lasciateli provare e vedranno cosa può fare l’ira della nazione più potente della terra, con l’esercito più formidabile della storia, a un gruppo di contadini semianalfabeti, LOL! Vediamo se il loro ‘Allah’ li salverà!”
A parte tutti i cliché ignoranti tipicamente vomitati da questa folla, c’è un grave errore analitico alla base di questa “logica” (uso il termine generosamente): gli iraniani convivono con questa minaccia dal 1979, e ci sono abituati. Non solo, ma sanno per certo che si tratta di minacce vuote. Certo, gli Stati Uniti possono fare all’Iran quello che “Israele” ha fatto al Libano nel corso della guerra della “Vittoria Divina” del 2006, o quello che la NATO ha fatto alla Serbia durante la guerra del Kosovo (1998-1999): uccidere civili e distruggere le infrastrutture del paese per punire questi civili per aver sostenuto il governo “sbagliato” (cioè non approvato dagli Stati Uniti). Ma se lo Zio Shmuel fa all’Iran quello che Israele ha fatto al Libano, il risultato sarà lo stesso: gli iraniani ricostruiranno (sono molto bravi in questo) e si riprenderanno due volte più forti. Per quanto riguarda i loro martiri, più ce ne saranno, più forte sarà la resistenza del popolo iraniano (controllate quest’articolo [in inglese] scritto da uno studioso iraniano in un ottimo inglese, che spiega le radici dell’etica unica dell’Islam Sciita).
Ultimo, ma non meno importante, i presidenti degli Stati Uniti e i loro aiutanti sono abbastanza consapevoli dello stato attuale delle forze armate statunitensi: è un esercito che semplicemente non può vincere nemmeno i conflitti semplici, un esercito irrimediabilmente sventrato da folli ideologie Liberali, un esercito la cui intera flotta di superficie è stata resa obsoleta [in inglese] da missili ipersonici (su cui sembra stiano lavorando anche gli iraniani!) e da un esercito la cui aeronautica ha speso somme di denaro assolutamente oscene per creare [in inglese] un presunto caccia di “quinta generazione” che per molti versi è inferiore agli aerei americani di quarta generazione!
[Nota a margine: questo solleva la questione di cosa funzioni ancora nelle forze armate americane. A mio parere, la flotta di sottomarini statunitensi è ancora molto potente, e la posizione di deterrenza nucleare degli Stati Uniti è ancora solida. Oltre a quello? Mah…]
Conclusione: le argomentazioni secondo cui gli Stati Uniti non hanno reagito perché non gli importava, o che non gliene importa perché “possiamo nuclearizzarli” sono tipiche assurdità civili che non hanno alcun legame con il mondo reale (immaginate solo le conseguenze politiche per gli Stati Uniti, già altamente impopolari, a seguito di un attacco nucleare, specialmente su un paese non dotato di armi nucleari!)
Va bene, ma allora perché gli Stati Uniti non si sono vendicati?
In poche parole, perché lo Zio Shmuel non ha quello che serve per affrontare l’Iran. Diamine, lo Zio Shmuel non può nemmeno affrontare il Venezuela (!), che è un paese estremamente indebolito proprio alle porte degli Stati Uniti. Francamente, se questo o il prossimo presidente deciderà che gli Stati Uniti hanno bisogno di “prendere un piccolo paese merdoso e gettarlo contro un muro solo per dimostrare che siamo seri”, allora raccomando Grenada. Lo so, Grenada era praticamente indifesa nel 1983 (principalmente da pochi genieri cubani male armati) eppure ci volle l’82° Aviotrasportata per salvare le forze speciali statunitensi completamente sconfitte e incerte, bloccate sotto il fuoco; ma penso che dal 1983 il Pentagono abbia avuto il tempo fare un po’ di esercizi sulle “lezioni apprese”, e che ormai gli Stati Uniti probabilmente potrebbero invadere nuovamente questa minuscola isola senza ripetere uno dei peggiori disastri della storia militare.
Conclusione
L’Impero è morto il giorno in cui gli iraniani hanno colpito queste strutture statunitensi e gli Stati Uniti non hanno fatto assolutamente *nulla*. Da quella data, infatti, cosa abbiamo visto:
- Gli iracheni stanno lentamente ma inesorabilmente espellendo le forze statunitensi dall’Iraq
- Il numero di attacchi contro le forze statunitensi in Iraq è notevolmente aumentato, anche contro l’enorme complesso di bunker statunitensi noto come “zona verde” che ora non è affatto “verde”.
- Gli iraniani continuano allegramente a prendere in giro [in inglese] lo Zio Shmuel.
- Gli Stati Uniti non sono riusciti a rinnovare le sanzioni anti-Iran al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e la Russia ha già dichiarato di essere disposta a vendere S-400 all’Iran. Potete anche contare la Cina in questo grande mercato delle armi.
- Gli Stati Uniti si stanno ritirando anche in Siria, dove gli attacchi anti-statunitensi stanno diventando più pericolosi (e anche gli scontri [in inglese] regolari con le forze di terra della task force russa in Siria stanno diventando un fenomeno potenzialmente molto pericoloso).
- In Yemen, gli Huthi sostenuti dall’Iran hanno praticamente vinto la guerra e sconfitto sia l’Arabia Saudita che gli Stati Uniti.
- In Afghanistan, gli Stati Uniti e la loro “coalizione dei perdenti” sono rimasti anche più a lungo dei sovietici, e non hanno ottenuto esattamente nulla se non una sconfitta totale e più umiliante. Il contrasto tra le prestazioni dei coscritti della 40° Armata sovietica (scarsamente equipaggiata e mediamente comandata) e ciò che la forza professionale statunitense riccamente equipaggiata (ma anche scarsamente comandata) ha ottenuto, è assolutamente sorprendente a tutti i livelli, ma più significativo è quanto i sovietici hanno effettivamente costruito in Afghanistan (anche strutture che gli Stati Uniti usano ancora ogni giorno!). Lo Zio Shmuel ha distrutto solo tutto tranne il commercio dell’oppio…
In altre parole, tutto sta andando esattamente secondo il piano di gioco iraniano annunciato per cacciare completamente gli Stati Uniti dal Medio Oriente. Lo so, in questo momento sembra impensabile, ma per favore fate la lista di tutte le cose presumibilmente “impensabili” che sono successe da allora, e vedrete quanto è pericoloso presumere che qualcosa non accadrà mai.
Anche quando la Georgia ha attaccato le forze di pace russe a Tskhinvali ci sono state perdite limitate, ma la Russia ha immediatamente contrattaccato e sconfitto l’esercito georgiano in 3 giorni, e questo nonostante fosse numericamente più piccolo (almeno nelle fasi iniziali del contrattacco) e troppo lento a reagire (una tipica debolezza russa). E il messaggio “a chi può interessare” inviato dal contrattacco russo era semplice: attaccate una base russa, o uccidete soldati russi e sarete uccisi: ogni volta che un militare russo è stato ucciso in Siria i russi reagiscono con potenti attacchi missilistici e aerei. In altri casi, le unità degli Spetsnaz russi hanno ucciso comandanti takfiristi predefiniti. E tutti “l’hanno capito”, anche i turchi, che non sono stati in grado di costringere i russi a smettere di restringere le loro aree di controllo in Siria a una piccola frazione di quelle che erano una volta.
Intendiamoci – la Russia non ha alcun desiderio di diventare un impero o anche una sorta di superpotenza (i russi si rendono conto di quanto sia malvagio qualsiasi impero per il paese che dovrebbe ospitarlo: hanno sofferto per oltre 300 anni in questo stato tossico di “impero”, e ne avevano abbastanza! Solo la stupida Hillary e l’ancor più stupido Brzezinski pensavano ancora che la Russia volesse “ricostruire l’URSS” quando, in realtà, le politiche di Putin erano progettate per disimpegnarsi e separarsi dall’ex periferia russa che prosciugava solo immense risorse russe e non ha mai dato alla Russia qualsiasi cosa di utile (senza contare l’Organizzazione del Trattato di Varsavia che era altrettanto dispendiosa in termini di risorse e inutile come la periferia). Tutto ciò che vogliono è essere presi sul serio e trattati con rispetto, non come una superpotenza, ma semplicemente come una grande, ma veramente sovrana, potenza.
Confrontatelo con la miscela unica di megalomania stratosferica, adorazione narcisistica di sé, e grossolana ignoranza dei leader degli Stati Uniti, e vedrete immediatamente che l’Impero non sta più morendo, è già morto ed è morto da molti mesi.
Cosa viene dopo?
Beh, le elezioni, ovviamente. Affermo che in nessun caso la prossima amministrazione sarà in grado di invertire quel corso, e in qualche modo resuscitare miracolosamente l’Impero. Gli imperi non risorgono. È stato provato in passato (anche da Napoleone), non funziona mai. Una volta che gli imperi perdono slancio e, soprattutto, la loro credibilità ideologica, sono finiti. Oh certo, un cadavere può ancora emettere un po’ di calore per un po’, alcuni organi, o anche cellule, possono funzionare ancora per un po’, ma se uno è morto, è morto. Per lo più i cadaveri si gonfiano e puzzano, il che vale anche per gli imperi morti.
Questo non vuol dire che il risultato non avrà importanza, ma solo per il futuro degli stessi Stati Uniti. In poche parole, il voto imminente è un voto per il mantenimento della legge e dell’ordine negli Stati Uniti, o per il nichilismo totale. A un livello più profondo, è un voto a favore o contro gli Stati Uniti: tutti i Democratici odiano questo paese e i suoi “deplorevoli”; odiano anche quasi ogni aspetto della storia degli Stati Uniti (le statue capovolte non sono che simboli di questo odio) e odiano quello che chiamano “un sistema razzista” nonostante il fatto che le vere cause delle tensioni razziali negli Stati Uniti abbiano ben poco da fare con il “sistema” e tutto ciò che ha a che fare con i problemi unici dei neri in una cultura con radici principalmente europee.
L’Impero è morto. E spero e credo che la sua morte segnerà la rinascita degli Stati Uniti come un paese “normale” (che è quello che è successo a tutti gli altri ex imperi).
Fino a quando ciò non accadrà, possiamo almeno essere certi che questo impero incredibilmente malvagio è finalmente morto, anche se pochissimi lo hanno notato.
Il Saker
PS: Mentre scrivevo questo articolo, i miei pensieri si sono rivolti al Maggior Generale Qasem Soleimani, che è stato vigliaccamente assassinato (era in missione diplomatica) da Trump. Immaginavo cosa avrebbe detto se qualcuno gli avesse offerto il seguente accordo: Haj Qasem – accetteresti di essere assassinato dai moderni crociati se il tuo martirio si rivelasse la “goccia” che farà traboccare il “vaso” dell’Impero? Penso che avrebbe risposto con lacrime di gioia negli occhi “Gloria a Dio per avermi concesso questo immenso onore e giubilo e per avermi permesso di diventare uno shahid (testimone di Dio)!” Soleimani era un soldato, un soldato vero, non un uomo d’affari o un politico travestito, e sapeva di poter morire letteralmente in ogni momento della sua vita. Morì come generale responsabile del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche e della sua forza d’élite Quds. Di sicuro mi sembra che Trump nella sua ignorante arroganza abbia dato a Soleimani la morte migliore che avrebbe potuto desiderare. Possa questo grande uomo riposare in pace!
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Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 26 ottobre 2020
Traduzione in italiano di Raffaele Ucci e Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono dei traduttori]
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megalomania…narcisismo…ignoranza…mi permetto di aggiungere alla diagnosi una mitomania che storicamente ha trovato riscontro solo nell’impero spagnolo durante la sua dipartita
Tutti gli imperi crescono con le guerre e le Vittorie ma periscono con la Pace che vuole soggiogare Stati e popoli al carro del Vincitore.
La pace non può durare quando essa implica la servitù degli Stati e Nazioni allo Stato guida che impone un Sistema economico che destruttura le Società soggiogate con la corruzione dei costumi o con la guerra.
Gli imperi romani d’Occidente ed Oriente hanno descritto chiaramente gli esiti della loro egemonia. La Caduta dell’Impero è uno Stato di necessità della Storia che non tollera di essere impedita nel suo progredire come s’illudono i teorici del Secolo americano, che vogliono vedere ripetersi.
Gli USA non sono morti ancora perché non hanno ancora subito la sconfitta di Teutoburgo, di Waterloo , e di Stalingrado e tuttavia si guardi al Regno Unito che ha vinto la guerra in coalizione e ha perso l’impero da solo perché non poteva opporsi all’usura del potere globale.
Gli USA sono lì prossimi a confermare che non ce la fanno proprio più a causa della corruzione morale e materiale della società americana e non solo delle sue élite.
“Gli USA non sono morti ancora perché non hanno ancora subito la sconfitta di Teutoburgo, di Waterloo , e di Stalingrado…”
Ottima osservazione…sono della stessa idea!
Ricordate di quell’aereo civile abbattuto vicino all’aeroporto di Teheran? fu sicuramente abbattuto perchè gli americani (o i sionisti loro padroni) in qualche modo manomisero il sistema di identificazione dell’aereo.
Eppure sia il presidente iraniano (rouhani) che lo stesso generale successore di Soleimani, accusarono alcuni militari iraniani addetti a qualche postazione difensiva missilistica!
Da allora ho capito che all’interno del governo e delle stesse forze armate iraniani esistono individui di grande potere ma che agiscono come una quinta colonna nemica.
L’uccisione di Soleimani, secondo me, è stata opera del tradimento di questa 5a colonna e lo stesso vale per il preavviso dato agli americani prima dell’attacco missilistico di ritorsione iraniana.
Se davvero gli iraniani avessero voluto evitare di colpire in modo duro gli americani (questa è la tesi di saker nell’articolo), considerato (come ci informa il Saker) la grande precisione dei missili iraniani (al punto di poterli dirigere nella loro fase finale di volo) avrebbero potuto dirigerli su alcuni spazi presumibilmente vuoti delle basi americane da colpire…invece hanno colpito le strutture dove presumibilmente si erano rifugiati gli americani.
Conclusione: gli iraniani – o meglio – alcune forze iraniane volevano giustamente colpire duro gli americani solo che qualcuno della 5a colonna interna al governo iraniano ha evitato che questo accadesse!
Gli scarsi risultati di quell’attacco missilistico, quindi, sono dipesi solo da questa forma di tradimento o di collusione tra qualche 5a colonna iraniana e Trump!
Per quale ragione gli americani non reagirono? si domanda Saker rispondendo che dipese dal fatto che i gangster americani furono sorpresi e intimoriti dalle capacità missilistiche iraniane!
Senza voler assolutamente denigrare le capacità missilistiche iraniane, la mia risposta è che non reagirono perchè questi erano i patti raggiunti tra Trump e la 5a colonna iraniana!
In quell’occasione (8 gen 2020, data dell’attacco missilistico iraniano) l’impero non credo affatto che sia morto e lo dimostra anche la sua reazione attuale con i sovvertimenti in kirghizystan e la guerra per procura (tramite i turchi di Erdogan) nel caucaso…per non parlare della questione Navalny e del virus che sicuramente è stato creato e diffuso proprio dall’impero in Cina!
Forse l’impero è “morente” ma parlare di “morte” mi sembra qualcosa di romanzesco!
L’impero è una “tigre di carta” ed è ferito ma purtroppo non credo affatto che sia morto e ci farà passare ancora dei brutti momenti!
Non credo che l’impero si sia suicidato, è piuttosto il caso del parassita che ha deciso di uccidere l’organismo che lo ospita perché non lo ritiene più utile. La vera domanda è: il parassita ha intenzione di trasferirsi su un altro organismo o di mutare natura e di venire allo scoperto mostrandosi al mondo come vera potenza?