Il governo USA è il leader mondiale nella messa in scena di false flag e atti propagandistici. O, più in generale, di bugie sistematiche. Per giustificare guerre, aggressioni e l’oltraggiosa violazione della legge internazionale.
L’attuale presidente e comandante in capo, Donald Trump, è un bersaglio della corrotta intelligence USA, da cui è accusato di essere “in collusione con agenti russi”. In una delle sue rare ammissioni di verità, questa settimana il Washington Times ha descritto [in inglese] il dossier dei servizi segreti americani contro Trump come “intessuto di finzione”.
Eppure, ironicamente, a sua volta Trump funge spudoratamente da strumento della propaganda statunitense, allo scopo di creare un conflitto con Siria e Corea del Nord.
In quest’ultimo caso potrebbe scoppiare in qualsiasi momento una guerra mondiale, come risultato di qualche folle provocazione americana. L’invio [in inglese] di un sottomarino nucleare USA verso la Penisola Coreana, avvenuto questa settimana, è solo un’altra delle provocazioni incoscienti di Trump.
Verso la Siria, invece, l’amministrazione Trump ha inasprito le sanzioni [in inglese] sulla base di un presunto attacco con armi chimiche [in inglese] che sarebbe avvenuto all’inizio del mese. Il segretario del Tesoro, Steven Mnuchin, ha dichiarato che le “sanzioni radicali” sono state causate “dall’orribile attacco con armi chimiche del dittatore siriano Bashar al Assad nei confronti di uomini, donne e bambini innocenti”.
Secondo il viceministro degli Esteri russo, Gennady Gatilov, le recenti sanzioni americane [in inglese] sono “senza fondamento”, dato che non v’è prova che, il 4 aprile, il governo siriano abbia usato armi chimiche nella provincia di Idlib.
Inoltre molte autorevoli personalità internazionali, come il professore americano Theodore Postol, esperto di armi del MIT, hanno confutato [in inglese] la versione ufficiale sull’attacco chimico. Le uniche “prove” fornite dal governo americano e dai media occidentali sono video di presunte vittime. Si parla di video girati da terroristi legati ad al Qaeda e dai loro agenti mediatici noti come “Caschi Bianchi” [‘White Helmets’, in inglese]. Questo legame con il terrore è una creazione dei servizi segreti americani, inglesi e francesi, finanziati con denaro qatariota e saudita.
Così, l’attacco chimico del 4 aprile a Idlib è stato probabilmente un “false flag” [‘attacco sotto falsa bandiera’] messo in piedi da terroristi finanziati dall’Occidente, delegati a provocare un attacco militare statunitense in Siria. In altre parole: persone innocenti, compresi bambini, sono stati assassinati con armi chimiche, e il macabro spettacolo è stato filmato per essere poi mandato a ripetizione sui notiziari occidentali. Non sarebbe la prima volta. Nell’agosto del 2013 un altro incidente con “armi chimiche”, questa volta vicino a Damasco, con buona probabilità non fu altro che l’ennesima macabra montatura dei terroristi.
Dunque abbiamo un presidente americano che, per giustificare l’ordine di colpire la Siria con il blitz missilistico del 7 aprile scorso, si appoggia ad un false flag orchestrato dalla sua intelligence. Adesso, sempre in risposta a quello stesso attacco, il governo americano inasprisce le sanzioni alla Siria.
È di grande rilevanza che Stati Uniti, Regno Unito e Francia abbiano respinto le richieste di Russia, Siria e Iran per un’inchiesta imparziale da condursi direttamente nella città di Khan Shaykun, dove sarebbe avvenuto il presunto attacco chimico. Come ha sottolineato il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, le potenze occidentali non vogliono scoprire la verità su ciò che è accaduto a Idlib, perché interferirebbe col loro programma di regime change.
Per sostenere questa narrativa fittizia sulla Siria, questa settimana i media statunitensi hanno citato “inchieste” secondo cui la Corea del Nord avrebbe fornito armi chimiche al governo siriano. Come al solito non è stata presentata alcuna prova verificabile, al di fuori di frasi ampollose e rivendicazioni fantasiose.
Non è difficile capire dove si vuole andare a parare. I servizi americani, di cui il presidente e i media da loro controllati sono la voce, stanno disseminando notizie false per indurre il pubblico occidentale ad una logica fallace e al pregiudizio, affinché le autorità USA possano attribuirsi un mandato legale e morale per giustificare l’aggressione. La connessione posticcia tra Corea del Nord e Siria permette loro di prendere due piccioni con una fava.
Lo schema d’inganno usato dal governo statunitense, favorito e sostenuto dalla propaganda, è un modus operandi classico. Molte volte nella Storia la classe dominante americana ha usato false flag, distorsioni della verità e palesi bugie per promuovere i propri desideri egemonici e incitare alla guerra, al conflitto e all’aggressione.
Per quanto riguarda un Paese come gli Stati Uniti, che è stato in guerra per oltre il 95% della propria Storia, a partire dalla sua fondazione come Stato moderno nel 1776, è ovvio che un tale livello di belligeranza, decennio dopo decennio, debba richiedere un parallelo sistema di propaganda guerrafondaia, allo scopo di rendere possibile tutto ciò.
Doveroso citare, ad esempio, il volontario affondamento nel porto de L’Havana nel 1898 di una propria nave da guerra, la USS Maine, che fu usato come casus belli per la guerra Ispano-Americana. Quella guerra fu cruciale perché gli Stati Uniti potessero emergere come potenza imperiale dell’emisfero occidentale.
Il successivo affondamento della nave da crociera “Lusitania” al largo delle coste irlandesi, nel 1915, fu un altro caso di sabotaggio deliberato, questa volta allo scopo di incolpare i Tedeschi e poter così partecipare alla Prima Guerra Mondiale.
Più recentemente, le bugie americane sull’Afghanistan che avrebbe dato rifugio ai terroristi di al Qaeda, e sull’Iraq che sarebbe stato in possesso di armi di distruzione di massa, sono state usate per scatenare guerre di vendetta per gli attacchi dell’11 settembre a New York; i quali molto probabilmente furono a loro volta montature propagandistiche messe in piedi dall’intelligence americana.
Un’altro caso eclatante di false flag inscenato dalle autorità USA fu l’incidente del golfo di Tonchino, che servì come pretesto per una escalation militare americana nella guerra in Vietnam. Nel 1964 il Vietnam del Nord, comunista, fu accusato di aver sparato ad una nave della Marina statunitense. Questo incidente permise al governo americano di spedire l’esercito regolare in Vietnam. Furono 50mila i soldati USA uccisi in dieci anni di guerra, oltre ai tre milioni di vietnamiti. Gli unici a beneficiarne furono le multinazionali americane e la macchina da guerra guidata dal Pentagono.
Ovviamente gli Stati Uniti non sono i soli ad usare falsi pretesti per coprire atti bellici criminali. Ma non c’è dubbio che, da qualsiasi analisi oggettiva della Storia, gli USA emergano di gran lunga come i più grandi utilizzatori di false flag, menzogne e propaganda per promuovere la propria bellicosità. Una bellicosità che ha distrutto dozzine di Stati in tutto il Pianeta, causando decine di milioni di morti.
Oggi siamo sull’orlo di un’altra guerra condotta dagli USA. La Siria è stata accusata con una palese false flag sulle armi chimiche, laddove si tratta con ogni probabilità di una disgustosa pantomima dei gruppi terroristi finanziati dall’Occidente.
Russia e Iran, per estensione, sono indicate dalla macchina propagandistica americana come parte di un “asse del male”, a causa della propria alleanza con la Siria nella lotta contro i suddetti terroristi.
La cosa più allarmante è l’atteggiamento aggressivo degli USA verso la Corea del Nord. Questa Nazione, piccola e indipendente, che non è in guerra con nessuno, è una vittima dell’aggressione americana – un’aggressione che include l’invio di un sottomarino nucleare e di navi da guerra verso le sue coste.
Eppure il presidente Trump, il cui Paese possiede migliaia di armi nucleari, abbastanza da distruggere il Pianeta intero, classifica la Corea del Nord come “la minaccia mondiale numero uno”.
Gli Stati Uniti sono la forza terrorista più pericolosa della Terra, soprattutto perché i suoi governanti creano ogni volta nuove menzogne per scatenare guerre ed annientare esseri umani. Il presunto comandante in capo Donald Trump è, egli stesso, un bersaglio delle bugie americane. Si può essere più folli di così?
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Articolo di Finian Cunningham pubblicato da Sputnik News il 25 Aprile 2017
Traduzione a cura di barg per SakerItalia.it
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