Certo, ancora una volta sto per cimentarmi in questo stupido gioco, quando faccio finta di credere che il mio blog sia un “rispettabile organo di informazione“ e, come tale, per darmi la dovuta credibilità e serietà, devo copiare riviste, come Time o altre, e scegliere un “uomo dell’anno”. Quest’anno, comunque, la scelta era proprio un gioco da ragazzi. “L’uomo dell’anno” per il 2016 è, naturalmente, ilcesto dei deplorabili” americani [in inglese].

No, non Trump. Trump potrà anche essere l’uomo dell’anno per Time [in inglese], ma, per quanto mi riguarda, quest’uomo è ancora una promessa, e per me rimarrà tale fino a quando non avrà tirato fuori quello che ha promesso agli elettori americani. No, i veri eroi della nostra storia oggi sono, naturalmente, quei milioni di persone che hanno osato sfidare l’Impero e che hanno votato per Trump.

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Gli elettori americani, che hanno dato il più sonoro ceffone di sempre alla macchina propagandistica statunitense (altrimenti nota come “media mainstream”). Quello che è successo in queste elezioni è senza dubbio la più grande sconfitta nella storia della propaganda.

Da ex-Guerriero della Guerra Fredda, che per lavoro analizzava i media sovietici, posso dire che gli organi di informazione americani di oggi sono infinitamente peggiori, non solo per la loro volontà di mentire, ma anche per l’arrogante negazione dell’evidenza e la dimostrazione di una totale mancanza di coscienza o anche di un minimo di decenza. Le prostitute della stampa americana sono anche peggio della prostituzione stessa.

Gli elettori americani sono stati sottoposti al fuoco di sbarramento propagandistico più intenso (e probabilmente più costoso) di tutta la storia. Tenete a mente che nei regimi palesemente dittatoriali la maggior parte delle persone adulte si rende conto che a loro viene mentito. Negli Stati Uniti, tutti gli Americani subiscono il lavaggio del cervello fin dalla nascita, e viene fatto loro credere che la stampa americana è la migliore e la più libera al mondo, e che anche la democrazia americana è la migliore e la più libera al mondo. Per votare a favore di Trump, gli elettori americani hanno dovuto andare contro tutti i sacri dogmi con cui l’Impero statunitense ha cercato con tanta insistenza di indottrinare i suoi sudditi. Questo è molto più difficile di quanto si potrebbe immaginare. Chi fosse interessato all’argomento può consultare questo articolo sugli esperimenti di conformità di Asch [in inglese] o sul famoso esperimento di Milgram [in inglese] sull’obbedienza e sull’autorità.

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Questo è ciò che l’Impero ha fatto all’America

Inoltre, la pressione psicologica è stata così pesante che io stesso posso testimoniare su come molti Americani avessero praticamente “paura” di ammettere che avrebbero votato per Trump. L’atmosfera di odio rabbioso nei confronti di Trump e l’assoluta intolleranza e la demonizzazione dei suoi sostenitori è stata tale che molti Americani hanno deciso di tenere nascosta la loro preferenza per Trump. Alcuni hanno fatto capire anche che avrebbero votato per Hillary. So di gente che ha anche mentito ai membri della propria famiglia.

E, prevedibilmente, nel tipico stile neoconservatore, appena è stato evidente che sarebbe stato eletto Trump, le prostitute della stampa americana hanno incominciato a riversare tutto il loro odio sul popolo americano. Se in Gran Bretagna solo i vecchi avevano potuto votare per il Brexit, negli Stati Uniti tutti gli elettori di Trump sono stati dipinti come razzisti ignoranti (“razzisti, sessisti, omofobi, xenofobi, islamofobi”, tanto per citare Hillary). Non ricordo di aver mai visto una tale rigurgito d’odio nei confronti di un’intera nazione (eccetto, forse, il tipico odio che i liberali russi provano per la “comune” gente russa.

Ma, apparentemente, agli Americani di bugie ne hanno raccontate un po’ troppe. Dagli sproloqui pseudo-patriottici di Dubya, all’infinita lista di promesse tradite da Obama;  la gente “comune”, che Hillary aveva chiamato “il cesto dei deplorabili”, alla fine si è ribellata nel solo modo possibile: hanno votato non solo per Trump e contro Hillary, ma anche contro il regime, la politica, la struttura del potere e l’1% che la controlla.

La principale conseguenza di questo voto probabilmente non sarà una fantastica presidenza Trump (ho ancora dei grandissimi dubbi sull’uomo e sul suo entourage), ma il fatto che, ancora una volta, è stata messa in dubbio la legittimità stessa del sistema politico americano.

Pensateci: grazie al movimento “Occupy Wall Street” è diventato di pubblico dominio il fatto che gli Stati Uniti sono governati da circa l’1% della sua popolazione (in realtà è molto meno dell’1%, ma non importa). Ben lungi dall’essere un regime “del popolo, per il popolo e retto dal popolo”, ora tutti sappiamo che è un regime “dell’1%, per l’1%, e governato dall’1%”. Fuori uno. Con l’elezione di Trump abbiamo anche visto che gli Stati Uniti sono retti da un bizzarro assembramento di minoranze, che hanno una sola cosa in comune: l’odio per la maggioranza. Fuori due. Ultimo, ma non meno importante, adesso è anche chiaro che i media americani sono la più odiosa, immorale e arrogante macchina propagandistica nella storia del mondo. Fuori tre.

Come ne esce l’Impero? Come una barzelletta o un abominio. Probabilmente un misto dei due.

E che dire degli stessi Stati Uniti? Sono chiaramente una nazione occupata, non da una forza di invasione straniera, ma da un nemico interno, che ha costretto gli Stati Uniti ad obbedire ad un programma e ad una visione del mondo personale e contraria agli interessi della nazione.

Per quanto riguarda poi il popolo americano, almeno il “cesto dei deplorabili” è ora il vero alleato di tutte quelle nazioni del mondo che lottano per liberarsi dal giogo dell’Impero Anglo-Sionista.

Votando contro l’Impero, il popolo americano ha mandato un messaggio forte al resto del mondo: “non a nome mio”. In Russia questo messaggio è stato accolto dalla gente con un vero e proprio entusiasmo, anche se gli esperti sono stati, generalmente, molto più cauti. Ho sempre detto che c’è un “altro Occidente”, un Occidente fatto di gente normale, che non approva quello che fanno i loro governanti, ma che non è in grado di opporvisi in modo significativo. Il voto contro Hillary ha mostrato al mondo che il popolo americano non vuole un Impero; tutto quello che vuole è che l’America (gli stati Uniti, non l’Impero mondiale) torni ad essere grande.

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Oh, lo so, ho già visto l’aria che tira dalle nomine di Trump. E, credetemi, sono assai scettico su tutto questo. Ma neanche un po’ di questo sano scetticismo può cambiare il fatto che il voto contro Hillary e contro l’1% dei governanti anglo-sionisti americani sia stato un momento determinante, bellissimo liberatorio ed eroico, non solo per gli Stati Uniti, ma anche per il resto del mondo (con Hillary ci saremmo incamminati tutti verso una guerra nucleare con la Russia).

Il modo in cui il “cesto dei deplorabili” americani ha sconfitto i suoi oppressori è stato assolutamente bellissimo. Ed è per questo che il “cesto dei deplorabili” americani è il mio “uomo” per l’anno 2016.

The Saker

 

PS: per tutti coloro che si arrabbiano per il mio uso della parola “Americano”, ho appena aggiunto il seguente paragrafo alla mia pagina “terminologia“:

Addendum: Americano. Credo che dovrei spiegare anche il motivo per cui uso la parola “Americano” quando la parola giusta sarebbe “Usano” o “Unione Statesiano” [intraducibile dall’inglese] o qualcosa di altrettanto brutto. Bene, precisamente: questi termini sono brutti. Purtroppo, non esiste un equivalente in lingua inglese per lo spagnolo “Estadounidense” [o l’italiano “statunitense”]. Stessa cosa per il russo, che manca del termine e usa “Amerikanets / Amerikanskii” al suo posto. Va bene, lo so. Gli Stati Uniti sono una piccola sottosezione delle Americhe e gli Americani sono antipatici (e ignoranti) perché si fanno chiamare “Americani”. Ma, in verità, gli “USAni” sono “Americani” poiché vivono nelle Americhe, è solo l’esclusione implicita degli altri da quella categoria che è così irritante. Quindi, in ogni caso, mi scuso per questa resa al linguaggio moderno, ma semplicemente non ho il coraggio di combattere questa battaglia persa e, francamente, ho pesci più grandi da friggere. Ma sì – sono quindi colpevole secondo l’accusa 🙂

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Pubblicato su Thesaker.is l’8 dicembre 2016

Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it

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