Bene, oggi ho trovato incredibilmente triste assistere ai nostri parlamentari che, nella nostra Camera del Congresso, hanno tributato una ovazione al leader straniero di una nazione mendicante (al ritmo di 4 miliardi di dollari all’anno), come se lui avesse risolto tutti i problemi dell’America. Ma il problema è stato che Netanyahu è venuto a fare un discorso che era in diretto conflitto con quello del Presidente Americano.

Io non sono un ammiratore di Obama ma ho un rispetto profondo per la posizione del Presidente degli Stati Uniti d’America. E avere una nazione, che prende soldi dei nostri contribuenti, si gira, usa quel denaro per comprare i rappresentanti dei nostri contribuenti, in modo da far approvare una politica estera unicamente interessata ad Israele, mi dà un senso di marcio nello stomaco.
Queste politiche pagate autorizzano Israele ad utilizzare i nostri servizi di informazione, la nostra tecnologia, i nostri coraggiosi giovani soldati, uomini e donne, e i nostri dollari delle tasse per combattere guerre che non porteranno nessun beneficio ma molto danno all’America. Per quanto riguarda i parlamentari che hanno osato di alzarsi ad applaudire ad un leader straniero i cui intenti sono quelli di aggirare il nostro presidente, qui a casa, e con ciò di mancare di rispetto alla stessa presidenza, beh che posso dire. Questi approfittatori sono infimi e immondi come sembra.

Mi sono sentito letteralmente nauseato dalla intera rappresentazione odierna. Perché è stata la conferma che la nazione è ora completamente persa. Gli interessi dell’America sono stati superati dagli interessi stranieri mirati perché il nostro governo è più preoccupato dalla prospettive della prossima campagna elettorale che dei suoi dovere e responsabilità verso l’America stessa.

La mia reazione iniziale è stata di rabbia. Ho bestemmiato ed imprecato nella speranza di poter, in qualche modo, sentirmi meglio. Ma ahimè quell’insano palpitare nelle budella non è affatto svanito. Di questi tempi sono molti i lavori brillanti pubblicati per tentare di riportare l’America alla luce. Ma sembra che, per ogni passo avanti, questi cocciuti farabutti comprati e pagati, che si rifiutano di rappresentarci per favorire invece le loro carriere, ci spingano tre passi indietro.

Per un parlamentare, permettersi di essere pagato per sostenere interessi stranieri contro i nostri, equivale al tradimento. Non lo dico con leggerezza, intendo proprio quello. Se non è tradimento svendere gli interessi di una nazione, specialmente per chi ha giurato di difenderli, allora non c’è altro che si possa fare per essere perseguiti per tale crimine.

Ovazione per Nethanyahu al Congresso degli Stati Uniti d’America

I parlamentari che oggi si sono alzati ed hanno applaudito sono le stesse persone che, additando a Edward Snowden, l’hanno chiamato traditore e hanno chiesto la sua testa.

La nazione è stata indotta dai media, l’arma principale a disposizione del nostro governo contro la sua propria gente, a credere all’ambiguità. Patriottismo è terrorismo e terrorismo è patriottismo. E così continuiamo, adesso ancor più velocemente, giù per i tubi di scarico, verso un mondo sotterraneo descritto con grande dettaglio da quelli con una spiccata premonizione di quel che porterà il futuro: Orwell, Rand, Hobbes e Platone.

Dove e come tutto ciò finirà nessuno può dirlo, ma sappiamo che sarà un mondo del tipo “noi” e “loro”. In cui chi possiede, ha tutto e chi non possiede ha niente. Siamo già a buon punto, basta guardarsi intorno. Come ho ricordato in un post precedente, dal 2007 in poi, la fascia del 90% degli americani più poveri ha perso il 40% della loro ricchezza. Siamo ad un passo dal perdere il restante 60%, nel prossimo futuro collasso. Ma quelli in cima ne beneficeranno.

Vedete, il sistema è impostato come un gioco a somma zero. Ci vogliono grandi sforzi, creatività ed ingenuità per creare valore. È di gran lunga più facile rubare la ricchezza che è già stata creata. E così si tratta sempre di un trasferimento, dal 90% inferiore al 10% superiore. Ma quello di cui non si rende conto il 9,9% è che lo 0,1% continuerà a trasferire ricchezza finché non possederà tutto.

Questo potrà sembrare abbastanza fantastico da poterci fare un film o un romanzo, ma è come funziona il comportamento primitivo. Ed è là dove Hobbes potrebbe aver avuto ragione. Noi continueremo a frammentarci in gruppi familiari sempre più piccoli, finché un unica famiglia dominerà il mondo. E quello sarà il nostro Nuovo Ordine Mondiale. Ed una volta che si sarà costituito, sarà quasi impossibile da cambiare.

Il cambiamento richiederà allora una rivoluzione di proporzioni astronomiche. Ma se possiamo trovare presto un antidoto e svegliarci dalla nostra trance, noi possiamo cambiare il mondo. Lo possiamo cambiare, letteralmente. Abbiamo ancora il voto, ma dobbiamo imparare ad usarlo. So come la gente tenda a ruotare gli occhi quando parlo di grandiosità come cambiare il mondo o il Nuovo Ordine Mondiale. Ma quello di cui non ci si accorge è che non siamo lontani dalla dirittura finale, la loro dirittura finale.

I vostri nipoti e pronipoti desidereranno di essere nati in Russia o in Cina, allo stesso modo in cui i giovani cinesi o russi sognavano l’America. La corruzione è così diffusa nell’America odierna che non ci preoccupiamo più del fatto che  il volere del popolo sia stato messo fuori dal processo legislativo. Noi, il popolo, non possiamo più dire la nostra. E non sembra che ci preoccupi. Ed è per questo che siamo condannati.

Mi disgusta lo stato di Israele, con il suo senso di superiorità, la sua pretesa di essere il popolo eletto di Dio, la sua lealtà riservata a null’altri che se stesso? Certo, come dovrebbe essere per chiunque. Mi preoccupa il fatto che affermare pubblicamente che lo stato di Israele sia macchina politica pericolosa e corrotta che usa soldi e retrobottega per farsi strada, faccia diventare automaticamente un antisemita? Certo, come dovrebbe essere per chiunque. Mi preoccupa che il governo statunitense sia diventato nient’altro che un galoppino per le iniziative di Israele e delle famiglie reali del complesso militare-industriale in cambio di sovvenzioni elettorali? Certo, come dovrebbe essere per chiunque. Questa è la realtà del nostro mondo.

Queste relazione spregiudicata coinvolge il mondo intero, porta a guerre evitabili e a sorvolare sui danni collaterali, risulta nell’errata allocazione delle risorse e nell’asservimento di nazioni a dittature oscurantiste. Perché questa relazione, che proclama pubblicamente una missione di democrazia e di rispetto dei diritti umani, è in realtà l’antitesi di queste cose. Il suo scopo è quello di distruggere qualsiasi nozione di autogoverno. È per questo che i sionisti sono stati così pronti ad associarsi al complesso militare-industriale, pur provenendo storicamente da parti opposte.

Ma questi due gruppi, di egoisti “John” alla ricerca di prostitute da pagare, hanno realizzato di avere un comune obiettivo, quello della dominazione del mondo. E hanno percorso un bel tratto di strada. Mi fa orrore, come americano, lottare con l’idea che, fra dieci anni, Cina e Russia potrebbero essere posti migliori per crescere una famiglia. Ma questi non sono pensieri ponderati, essi nascono come reazione a quello che vedo accadere qui, a casa. Sono spaventato da quello che sta arrivando e disgustato da quanto siamo caduti in così poco tempo.

Neanche vent’anni fa, stavamo guidando il mondo nel più lungo periodo di pace della storia moderna. Fu allora che i NeoCon arrivarono in città. L’acquisto di parlamentari da parte dei NeoCon risale al rabbino Hillel Silver negli anni ’30 ed oltre. Le minacce contro i presidenti che antepongono la nazione rispetto alle proprie carriere, va avanti da 200 anni. Ed ogni volta che un

Abba Hillel Silver

Abba Hillel Silver

parlamentare o un presidente si è piegato a queste pressioni, la nazione si è indebolita. Ogni volta che un cittadino americano diventa così annacquato da credere che patriottismo vuol dire applaudire un leader straniero che si è dimostrato più volte un parassita, rapinando questa nazione dei suoi giovani soldati e della sua ricchezza, l’America si indebolisce.

E per quelli di voi che contrastano queste mie parole definendomi anti-israeliano, be’, avete assolutamente ragione. Lo sono. Non ho niente contro la religione ebraica o contro gli ebrei, ma sento un disgusto speciale per Israele. Per quelli che conoscono le vere storie lungo il corso degli anni, e quelli di voi che sanno di cosa sto parlando, non c’è alcun dubbio sul carattere di Israele. Va in parallelo con il declinante carattere dell’America, che ora raschia il fondo del barile. Sono entrambe diventate nazioni completamente vergognose. Fortezze politiche costruite su bugie e denaro sporco, non c’è più speranza che ne esca qualcosa di buono da esse.

Il tempo mi ha dato ragione su questo e così continuerà. Ne sono certo. Spero soltanto che gli americani ed israeliani buoni ed onesti siano abbastanza da combattere la guerra interna che sta devastando entrambe le nazioni. Sono speranzoso ma non ingenuo. Sono quindi preparato al perdurare della distruzione di una nazione, una volta così grande da essere messa su un piedistallo dal mondo intero e da essere ammirata per il suo splendente bagliore, quello che proviene unicamente dalla bontà interna. Quello che adesso è spento perché la bontà interna è morta.

Oggi è stato un giorno molto triste per me. Ho letteralmente sentito spegnersi un po’ del mio fuoco, una stanchezza mi ha flagellato con la sensazione di combattere l’inevitabile. Forse adesso è meglio spendere le nostre energie preparandosi al peggio piuttosto che cercare di evitarlo. Non saprei. So solo che oggi è stato un giorno molto triste per l’America.

Thad Beversdorf, 3 marzo 2015.

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Traduzione a cura di Fabio San per SakerItalia.it

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