Ora che Trump ha già completamente tradito tutte le sue promesse elettorali e che i suoi 100 primi giorni in carica sono contrassegnati da nient’altro che caos totale, incompetenza, tradimenti dei suoi amici e alleati più vicini, di politica estera esibizioni irragionevolmente pericolose e totalmente inefficaci. C’è un sacco di gente in giro che dice “ve l’avevo detto!”, “come potevate prendere sul serio questo pagliaccio!” e “vi siete finalmente svegliati dal vostro delirio?”. Sì, un sondaggio superficiale di quello che Trump ha fatto da quando è entrato nella Casa Bianca potrebbe dar ragione a questi negatori. Ma in realtà, costoro si sbagliano completamente. Lasciatemi spiegare il perché.
In primo luogo, ciò che i negatori apparentemente ignorano è che ci sono innumerevoli esempi nella storia di membri di élite che si rivoltano gli uni contro gli altri, di solito in tempi di crisi. Nel caso di Trump, sottolineo che vi sono dati empirici che una buona parte delle élite mondiali era veramente terrorizzata da una possibile vittoria di Trump. La sorta di campagna di odio isterica, totalmente superlativa, che i media sionisti degli Stati Uniti hanno scatenato contro Trump, è qualcosa che non ho mai visto prima e che, a mio parere, dimostra che le agenzie di propaganda gestiti dai neocon (i media sionisti, Hollywood) hanno visto Trump come un grave pericolo per i loro interessi. Ora, che Trump avesse oppure no alcuna presa su esponenti così potenti dello “Stato profondo”, non è rilevante: Trump è stato una chance, una possibilità e, a mio parere, l’unica opzione per cercare di dare un calcio nei denti ai neocon. E non citatemi Sanders o Stein come opzioni possibili, erano entrambi falsi al 100% – basta guardare come entrambi hanno fatto il lavoro sporco di Hillary per lei (Sanders con la sua approvazione anche se gli è stata rubata una vittoria e Stein con il suo ridicolo riconteggio). Anche se Trump avesse avuto solo l’1% di possibilità di prevalere, votare per lui era un’opportunità per ottenere un cambiamento di regime negli Stati Uniti, e il popolo americano l’ha presa al volo. Hanno fatto la cosa giusta dal punto di vista etico e pragmatico. Trump era veramente l’unica scelta.
In secondo luogo, potete pensare alle elezioni come a un gigantesco sondaggiod’opinione. Quello che l’elettore americano ha fatto è inviare due messaggi urbi et orbi. Prima al resto del pianeta: Non nel nostro nome! Non appoggiamo questo regime! E poi ai neocons: Vi odiamo. Di fatto, vi odiamo tanto che siamo disposti a votare anche uno come Trump solo perché odiamo Hillary ancora di più. Quanto al messaggio ai media sionisti, questo era cristallino: Bugiardi! Non ci fidiamo di voi! Andate a farvi fottere, voteremo per l’uomo che odiate con tanta passione proprio perché vi neghiamo il diritto di dirci cosa dovremmo pensare. Sì, Trump si è rivelato un falso e un bugiardo, ma sarà anche un presidente a mandato unico, come conseguenza diretta dei suoi tradimenti. Ed è anche abbastanza probabile che Kushner o Pence gestiranno l’impero per conto dei suoi veri capi, ma il mondo saprà anche che questo non era ciò che voleva il popolo americano.
In terzo luogo, questo gigantesco voto di sfiducia nei media sionisti costringerà ora il regime ad impegnarsi in ogni sorta di manovre più o meno sottili per cercare di contrastare la libertà di parola negli Stati Uniti. Questa è una buona notizia per due motivi: a) falliranno e b) mostreranno il loro vero volto. YouTube, Google, Facebook, Twitter e tutti gli altri stanno diventando apertamente agenti di oppressione, mentre in passato avevano ancora una patina (un po’ sottile) di rispettabilità. Ora che è diventato chiaro che Internet è l’ultima zona di libertà di parola, e che sempre più americani si rendono conto che Russia Today o Press TV sono fonti di notizie molto superiori rispetto ai media sionisti degli Stati Uniti, il livello di influenza della macchina propagandistica statunitense continuerà a precipitare.
Quarto, se guardiamo le decisioni immorali, autodistruttive e francamente stupide di Trump in Medio Oriente e nell’Estremo Oriente asiatico, possiamo almeno trovare qualche sollievo nel fatto che Trump ora sta tradendo tutte le promesse della sua campagna elettorale. Hillary avrebbe fatto più o meno lo stesso, ma avrebbe sicuramente presentato queste politiche come un mandato da parte del popolo americano. Trump non ha una tale scusa, e questo è veramente molto buono. La votazione per Trump ha portato il mandato lontano dai sio-con.
Quinto, ricordate il “branco dei miserabili” (basket of deplorables)? “Razzisti, sessisti, omofobi, xenofobi, islamofobi”. Se Hillary fosse stata eletta, allora l’ideologia che le ha fatto caratterizzare l’americano medio come un orrendo bigotto sarebbe ormai dominante nel paese. Ma è stata sconfitta. Pertanto, sta diventando innegabile che ci sono due Americhe là fuori: una che io chiamo “l’alleanza delle minoranze” e l’altra quella che chiamerei “America reale” o “America mainstream“. La sconfitta di Hillary ha inviato un potente messaggio a queste minoranze, ricordando loro che sono esattamente delle minoranze, e che un programma politico centrato sull’odio della maggioranza non è realistico. Questa restituzione del potere alla maggioranza degli americani è, credo, uno sviluppo molto necessario, di cui speriamo di percepire in futuro gli effetti.
Sesto, Trump ha già nominato un giudice più o meno decente alla Corte Suprema. Potrebbe riuscire a nominarne un altro prima di essere sottoposto a impeachment o prima del termine del suo mandato. Hillary avrebbe probabilmente nominato alla Corte Suprema il primo svitato genderfluid nero o latino, un rabbino di Chabad-Lubavitch o addirittura lo stesso Alan Dershowitz, sfidando chiunque a ricusarli. Naturalmente, rispetto ai rischi di guerra nucleare, un candidato alla Corte Suprema potrebbe non sembrare essenziale, ma per coloro che vivono all’interno degli USA tali nomine possono fare una grande differenza.
Settimo e ultimo ma non meno importante, la guerra nucleare è semplicemente troppo orribile e minaccia il futuro dell’intera razza umana. Dico che tutti noi, ognuno di noi, abbiamo un dovere morale di fare tutto il possibile per evitarlo e renderlo meno probabile, anche se possiamo agire solo ai margini. Questo è uno di quei casi molto rari in cui un singolo voto ha veramente senso. Non mi importa quanto Trump si sia rivelato negativo. Infatti, anche se risulterà peggiore di Hillary, sottolineo che è assolutamente innegabile che il giorno dell’elezione Hillary era il candidato della guerra e Trump il candidato della pace. Coloro che affermano altrimenti sembrano aver dimenticato che Hillary ci aveva promesso una no-fly zone sulle forze russe in Siria. Dimenticano inoltre questa dichiarazione assolutamente fondamentale fatta da Hillary Clinton all’inizio di dicembre del 2012:
“C’è una mossa per ri-sovietizzare la regione,” (…) “Non sarà chiamata così. Sarà chiamata unione doganale, si chiamerà l’Unione Eurasiatica e tutto questo,” (…) “Ma non ci facciamo ingannare. Sappiamo qual è l’obiettivo e stiamo cercando di trovare i modi efficaci per rallentarlo o per impedirlo”.
Ci sono anche voci persistenti che sia stata Hillary a dire a Bill di bombardare la Serbia. Quindi questa donna (scusate, non posso chiamarla “signora”) ha un passato e quel passato è terrificante. Dio solo sa che cosa sarebbe successo se fosse diventata presidente. È chiaramente una maniaca furiosa con un odio personale per Putin. Non c’è assolutamente alcuna prova che dimostri che Trump avesse quel tipo di personalità odiosa.
Così, se “il processo del lunedì mattina” è divertente, è anche assurdo. Quelli che ora ci dicono “ve l’avevo detto” hanno ragione, ma per motivi sbagliati, mentre quelli che hanno sostenuto Trump si sono sbagliati, ma per motivi giusti. Trump ha tradito le sue promesse elettorali, ma chi ha votato per lui non poteva semplicemente supporre che lo avrebbe fatto, soprattutto quando non c’era alcuna ragione per credere che Hillary avrebbe tradito le sue: qualcuno crede seriamente che dopo essere stata eletta grazie ad una promessa di guerra si sarebbe trasformata in una colomba della pace? Ovviamente no.
In poche parole: Hillary era il male garantito. Trump era un male possibile. La scelta logica era dunque ovvia, soprattutto quando “il male” era con tutta probabilità la guerra nucleare.
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Articolo del Saker pubblicato il 21 Aprile 2017
Traduzione in Italiano a cura della Parrocchia Ortodossa di Torino
Ottimo articolo! condivisibile in tutto. Peccato che Trump e l’america abbiano perso la loro ultima occasione di tornare ad essere davvero grandi ma senza arroganza, senza guerre e con migliori condizioni di vita per tanti americani che in ora invece continueranno a vivere ai margini dell’opulenza di pochi…a meno che non succeda qualcosa di imprevedibile.
gli SS USA non potranno evitare di scendere in una guerra di grosse dimensioni ma lo faranno ufficialmente per “salvare ” la libertà di un Paese dell’Alleanza NATO e regnicoli vari sparsi per il Mondo.
Non sarà Loro difficile provocarla quando si sentiranno pronti e crederanno di essere sicuri di vincerla e di non subire l’affronto a casa propria di una possibile condanna da parte dei vincitori .
Naturalmente la Storia non asseconda le ambizioni umane che sono sempre un accidente nello scorrere del Tempo; quello degli Usa è il passato prossimo e la sua ultima Guerra non è nel futuro ma nel presente progressivo che, in buona sostanza, significa ” ogni giorno è buono per etc”
Con tutto il rispetto per Saker, che seguo assiduamente da tempo, vorrei provare a dare una “diversa lettura” dell’inversione ad U della presidenza Trump e spero che sia letto come un contributo positivo. Penso che la frase di Saker “La votazione per Trump ha portato il mandato lontano dai SIO-con”, non tiene conto del fatto che Trump è stato sostenuto dal capo SIONISTA Netanyahu e che Trump stesso ha scelto il genero Kushner (SIONISTA del Likud) come braccio destro (che per di più può contare anche sulla “leva affettiva” della moglie Ivanka, figlia di Trump).
La mia tesi è la seguente: Trump ha invertito la sua politica verso la Siria e la Russia… NON PERCHE’ E’ PAZZO, ma per la razionale motivazione che il suo capo (Netanyahu) si è incazzato (concedetemi la licenza) quando ha provato a “portare all’incasso” con Putin la finta amicizia inaugurata con l’accordo del 2016 (quello che ha coinvolto anche la Turchia – ricordate lo stramo balletto Erdogan-Putin-Netanyau??!)… chiedendogli esplicitamente di ROMPERE L’ALLEANZA IN SIRIA CON L’IRAN ED HEZBOLLAH. Al netto rifiuto di Putin (e questo gli fa onore e tappa la bocca ai non pochi coglioni che provano da tempo ad accomunare Putin ai sionisti)… il Mossad si è scatenato (attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, 3 giorni fa sparatoria in una sede locale dei servizi russi FSB), falseflag del gas Sarin ad Idlib, bombardamenti ripetuti dell’aviazione d’Israele contro l’esercito siriano e… TRUMP CAMBIA POLITICA!!!
Venendo ora alla Fazione che negli USA ed in Europa osteggiava e osteggia Trump, pur appartenendo alla “galassia di Potere a matrice ebraica”, E’ DIVERSA evidentemente da quella rappresentata da Netanyahu; rappresenta LA PARTE MONDIALISTA che NON HA PIU’ BISOGNO DI ISRAELE (e anzi vede il suo nazionalismo come ANTAGONISTA all’ideologia apolide e TRANSUMANISTA di cui questa diversa Fazione è pervasa).
Questo dato oggettivo delle due fazioni va tenuto in conto, altrimenti divengono incomprensibili tante cose di geopolitica… come ad esempio le recentisssime (cioè dopo il rimescolamento delle carte della politica di Israele verso la Russia) “caute aperture” della Mogherini verso Putin: https://it.sputniknews.com/politica/201704244402283-Siria-diplomazia-sanzioni/
non ho ben capito il collegamento logico tra la tesi del commento (trump ha cambiato politica perché Netanyau e il mossad si sono incazzati) e la faccenda delle “caute aperture” della mogherini verso la russia.
E’ possibile avere qualche chiarimento?
Riguardo alla possibilità di una guerra nucleare tra Usa-Nato/Russia, contrariamente forse a Saker, continuo a pensare che l’elite statunitense (o se si preferisce, quella apolide e mondialista) si guarderà bene dallo scatenarla. Questo non perché siano razionali ma semplicemente perché anche i pazzi di quell’elite ci tengono alla loro pelle.
Secondo me una guerra nucleare sarà possibile solo in uno o nell’altro di questi due casi:
a) la russia, a seguito di un crescendo di attentati terroristici, di recrudescenza dei conflitti già in vita (in ucraina e in siria), di ulteriori “rivoluzioni colorate”, sentendosi con le spalle al muro non ha altra scelta che arrendersi o scatenare un conflitto di vasta portata in qualcuna delle zone di crisi. E’ ovvio che gli ammerecani e i loro lacchè europei, a meno di arrendersi, reagirebbero altrettanto duramente e, quindi, si andrebbe di filato a uno scontro anche nucleare
b) l’elite Usa e company riesce a raggiungere una superiorità tecnologica schiacciante (non illusoria ma reale) tale da mettere al riparo la loro pelle dalle ritorsioni russe. In tal caso provocheranno la guerra (anche nucleare) perché sicuri al 100% di vincerla.
L’ipotesi più probabile mi sembra essere la prima perché gli Usa sono abbastanza arroganti e folli da credere di poter continuare in eterno nei loro giochi di accerchiamento della russia e di provocazioni…non capiscono che mettendola con le spalle al muro la russia a un certo punto si vedrà costretta a reagire molto più duramente di quanto non ha fatto finora.
Se è proprio questo che vogliono significa che gli ammerecani sono peggio che folli e votati al suicidio.
No!,gli americani sono terrorizzati che un loro attacco preventivo alla Corea possa travolgerli in una reazione “preventiva congiunta di Russia-Cina” e questa sarà dapprima con armi convenzionali a casa loro dove non si sentiranno più sicuri e ciò perché le civiltà tecnologiche quando siano abbattute ritorneranno alle caverne.
Nessuno di quei parassiti finanziari di WStreet ne vorrebbe fare esperienza.
Gli americani sbraitano solo con gli Staterelli ma quando si tratta di “caccia grossa” non sono mai abbastanza pronti, mai abbastanza armati mai abbastanza sicuri di farcela.
Se gli ammerecani dovessero perdere la testa e decidere di attaccare la RDC non credo che si limiterebbero a un’azione dimostrativa di alcune decine di Tomahawak come in Siria. In tal caso la reazione coreana sarebbe immediata e bruciante. Più probabile, quindi, che attaccherebbero in modo massiccio (naturalmente con missili di terra e di mare) puntando alla distruzione totale dei siti nucleari coreani. Ammesso che qualche missile coreano sopravvivesse e fosse lanciato ci penserebbe poi il sistema antimissile ammerecano installato in corea del sud a buttarlo giù.
Il problema per gli ammerecani, quindi, non sarebbe tanto la reazione coreana quanto le reazioni russo cinesi. come reagirebbero russia e cina se un attacco del genere si verificasse ed avesse sostanziale successo? Abbozzerebbero salvo protestare all’Onu o cercherebbero di fornire ai coreani sistemi antimissilistici più efficaci contro un ulteriore futuro attacco ammerecano? Ammesso che scegliessero questa opzione, i coreani riprenderebbero i loro esperimenti missilistici e gli ammerecani si troverebbero punto e a capo anzi peggio di prima.
Se invece gli ammerecani, oltre ai loro missili decidessero di far invadere la corea del nord da quelli del sud allora ne verrebbe fuori un vero e proprio macello e russi e cinesi non starebbero certo a guardare ma probabilmente interverrebbero a loro volta quanto meno rifornendo di armi di ogni tipo la RDC…così si aprirebbe un nuovo fronte di guerra che si aggiungerebbe a tutti gli altri già aperti.
Poi dopo decine o centinaia di migliaia di morti, a meno di dar fuoco alle polveri dei missili nucleari ammerecani, russi e cinesi, tutti vorrebbero la pace e gli ammerecani vedrebbero delusa ogni loro speranza di vittoria.
Insomma, comunque la rigiri, il cow boy dalla lingua biforcuta (trump) andrebbe incontro alla disfatta.
Ma chissà se quel borioso di trump lo capirà evitando di cadere nella trappola coreana.