“Il problema è che il mondo ha ascoltato gli americani per maledettamente troppo tempo“.
Julian Osborne, dalla versione cinematografica del libro di Nevil Shute del 1957, On the Beach
Un lettore mi ha chiesto perché i neoconservatori spingano verso la guerra nucleare, quando non ci possono essere vincitori. Se tutti muoiono, qual è il punto? La risposta è che i neoconservatori ritengono che gli Stati Uniti possano vincere con pochissimi, e forse senza, danni.
Il loro folle piano è questo: Washington metterà in difficoltà la Russia e la Cina con basi missilistiche anti missili-balistici, utili per fornire uno scudo difensivo da loro eventuali ritorsioni. Queste basi anti-ABM statunitensi possono dispiegare anche missili nucleari sconosciuti alla Russia e alla Cina, che riducono il tempo di preavviso a cinque minuti, lasciando alle vittime pochissimo tempo per prendere decisioni.
I neoconservatori ritengono che il primo attacco di Washington danneggerà in tal modo le capacità di ritorsione russe e cinesi, al punto che entrambi i governi si arrenderanno piuttosto che lanciare una risposta. Le dirigenze russe e cinesi arriverebbero alla conclusione che le loro forze superstiti non potrebbero superare lo scudo ABM di Washington, lasciando gli Stati Uniti in gran parte intatti. Una debole rappresaglia da parte della Russia e della Cina rappresenterebbe pertanto un invito ad un secondo attacco nucleare statunitense che, a quel punto, distruggerebbe città russe e cinesi, uccidendo milioni di persone e lasciando entrambi i loro paesi in rovina.
In breve, i guerrafondai americani scommettono sul fatto che le dirigenze russe e cinesi cederebbero piuttosto che rischiare la distruzione totale.
Non c’è dubbio che i neoconservatori siano sufficientemente malvagi per lanciare un attacco nucleare preventivo, ma forse il piano intende mettere la Russia e la Cina in una situazione in cui i loro leader concludono che il gioco è fatto contro di loro e quindi devono accettare l’egemonia di Washington.
Per sentirsi sicura nella sua egemonia, Washington dovrà ordinare alla Russia e alla Cina di disarmare.
Questo piano è pieno di rischi. Gli errori di calcolo sono una caratteristica della guerra. È sconsiderato e irresponsabile rischiare la vita del pianeta per nient’altro che l’egemonia di Washington.
Il piano mette l’Europa, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud e l’Australia, di fronte ad un alto rischio di ritorsioni di Russia e Cina. Lo scudo ABM di Washington non può proteggere l’Europa dai missili da crociera nucleare della Russia o dalla forza aerea russa, al punto che l’Europa smetterebbe di esistere. La risposta della Cina colpirebbe Giappone, Sud Corea e Australia.
La speranza russa, e quella che le persone sane tra i vassalli di Washington, è che capendo di essere a rischio, un rischio da cui non avrebbero nulla da guadagnare e tutto da perdere, rifiutino il loro vassallaggio a Washington e rimuovano le basi statunitensi. Ai politici europei deve essere chiaro che sono trascinati in conflitto con la Russia. Questa settimana il comandante della NATO ha detto al Congresso degli Stati Uniti che aveva bisogno di finanziamenti per una maggiore presenza militare in Europa per contrastare una “Russia in ripresa” [in inglese].
Esaminiamo cosa significhi “una Russia in ripresa”. Significa una Russia forte e fiduciosa di difendere i propri interessi e quelli dei suoi alleati. In altre parole, la Russia è stata in grado di bloccare l’invasione della Siria e il bombardamento dell’Iran da parte di Obama, e di consentire alle forze armate siriane di sconfiggere le forze dell’ISIS inviate da Obama e Hillary per rovesciare Assad. La Russia è “risorgente” perché la Russia è in grado di bloccare le azioni unilaterali statunitensi contro alcuni altri paesi.
Questa capacità spiega la dottrina neoconservatrice di Wolfowitz, secondo cui l’obiettivo principale della politica estera statunitense è quello di impedire il sorgere di qualsiasi paese che possa svolgere una funzione di controllo dell’azione unilaterale di Washington.
Mentre i neocon sono stati assorbiti dalle loro “guerricciole”, che finora sono durate 16 anni, la Russia e la Cina sono emerse come controllori sull’unilateralismo di cui Washington aveva goduto fin dal crollo dell’Unione Sovietica. Ciò che Washington sta cercando di fare è recuperare la sua capacità di agire in tutto il mondo senza alcun vincolo da parte di altri paesi. Ciò richiede che la Russia e la Cina si sottomettano.
La Russia e la Cina si fanno da parte? È possibile, ma non scommetto sulla vita del pianeta. Entrambi i governi hanno una coscienza morale che manca totalmente a Washington. Né sono intimiditi dalla propaganda occidentale. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato ieri che sentono infinite accuse isteriche contro la Russia, ma le accuse sono sempre prive di qualsiasi prova [in inglese].
Si può credere che Russia e Cina potrebbero sacrificare la loro sovranità per il bene della vita sulla terra. Ma la loro stessa coscienza morale li spingerà ad opporsi al male che è Washington. Pertanto penso che il male che regna a Washington stia conducendo gli Stati Uniti, e i suoi stati vassalli, alla distruzione totale.
Una volta che le dirigenze russe e cinesi si sono convinte che Washington intende colpire i loro paesi in un attacco a sorpresa, la domanda è come possono reagire la Russia e la Cina? Staranno lì ferme e aspetteranno l’attacco, o lo preverranno con un loro attacco?
Tu cosa faresti? Salveresti la tua vita sottomettendoti al male, o distruggeresti il male?
Si scrive che il mio nome è su una lista (finanziata da chi?) come “agente russo ingannatore”. In realtà, sono un agente di tutte le persone che non accettano la volontà di Washington di usare la guerra nucleare per stabilire l’egemonia di Washington. Ma capiamo cosa significa essere un “agente russo”.
Significa rispettare il diritto internazionale, cosa che Washington non fa. Significa rispettare la vita, cosa che Washington non fa. Significa rispettare gli interessi nazionali di altri paesi, cosa che Washington non fa. Significa rispondere alle provocazioni con la diplomazia e le richieste di cooperazione, cosa che Washington non fa. Ma la Russia fa. Chiaramente, un “agente russo” è una persona morale che vuole preservare la vita e l’identità nazionale e la dignità di altri popoli.
È Washington che vuole svicolare dalla morale umana e diventare padrone del pianeta. Come ho scritto in passato, Washington senza dubbio è Sauron.
L’unica domanda che conta è se ci sia abbastanza bontà nel mondo per resistere e superare il male di Washington.
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Articolo di Paul Craig Roberts pubblicato sul sito omonimo il 5 maggio 2017
Traduzione in Italiano a cura di Adriano Colafrancesco
E’ da un po’ di tempo che si leggono articoli in cui P. Craig paventa la possibilità di un primo colpo nucleare ai danni di russi e/o cinesi.
Russi e cinesi avrebbero 5 minuti di tempo per rispondere ad un eventuale attacco di sorpresa ammerecano!
così afferma P Craig.
Qualche alto articolista aveva parlato di 15 minuti ma forse Craig si riferisce a missili lanciati dalla romania o dalla corea del sud o , prossimamente, dalla polonia.
Ma ho qualche dubbio che da queste 2 o 3 postazioni gli ammerecani potrebbero lanciare un numero di missili sufficienti per mettere in ginocchio la russia (o la cina).
Quanti missili occorrerebbero agli ammerecani per infliggere il desiderato primo colpo? 100? 200? 500? quelle due o tre postazioni a disposizione sarebbero in grado di sparare in breve tempo un numero così elevato di missili? ne dubito e, quindi, i missili lanciabili probabilmente sarebbero molto inferiori a quelli necessari per evitare un’ efficace rappresaglia russa. Inoltre: quanto tempo occorre per preparare al lancio 100 o 500 missili? Pensiamo davvero che russi e cinesi non sarebbero in grado di notare per tempo questi preparativi e, quindi, anticipare gli ammerecani? io penso che russi e cinesi avrebbero molto più dei 5 minuti di tempo di cui parla Craig e che probabilmente si limita a prendere in considerazione solo i tempi di volo di quei missili.
Ma ammettiamo pure che gli ammerecani riescano a lanciare una salva di 100 missili nucleari subito seguita da un’altra salva di altri 100 missili e così via fino a lanciarne circa 500.
Ricevuta la prima salva di missili davvero i russi sarebbero ridotti così male da non poterne lanciare altrettanti prima di ricevere una seconda salva di missili? Io credo che i russi sarebbero perfettamente in grado di assorbire 100 missili e di lanciarne altrettanti sui cani rabbiosi ammerecani.
A un certo punto P. Craig afferma che, comunque, anche dopo aver subito un primo colpo, i russi sarebbero in grado di distruggere l’europa coi loro missili di rappresaglia.
Mi sembra un po’ contraddittorio prima affermare che i russi sarebbero ridotti in ginocchio e poi, invece, ammettere che conserverebbero un potere di rappresaglia ai danni della sola europa!
Perché mai questo potere di rappresaglia sarebbe limitato all’europa e non anche agli ammerecani? E comunque, ammesso che così sia e che la sola europa sarebbe distrutta dai russi che se ne farebbero della loro vittoria gli ammerecani con 3 quarti del mondo (specie quello più industrializzato) ridotto in cenere?
In conclusione, pur senza sottovalutare la follia omicida dei neocons, io non riesco a capire questo continuo gridare al lupo da parte del buon Craig.
Allo stato dell’arte (cioè nell’attuale stadio di sviluppo della tecnologia ) credo che nemmeno il più pazzo e drogato dei neocons può illudersi di farla franca e di non rischiare anche la sua pelle in un eventuale scontro nucleare con la russia e/o la cina…e sono sicuro che ai neocons tutto piace meno che rischiare anche la propria pelle.
Una guerra nucleare potrà scaturire solo o da un errore imprevedibile oppure dalla netta (cioè al 100%) sicurezza ammerecana di poter mettere ii russi in ginocchio senza subire ritorsioni per sé stessi e per i loro vassalli europei (o giapponesi o australiani che siano).
Insomma gli ammerecani dovrebbero inventarsi una specie di quei scudi che si vedono nei film di Spielberg che proteggono dai colpi le astronavi aliene e che potrebbero proteggere addirittura le città ammerecane.
Per nostra fortuna gli ammerecani ancora non sono arrivati a tali sviluppi tecnologici, perciò P. Craig si tranquillizzi perché c’è ancora tempo prima che gli ammerecani possano dar fiato alle trombe dell’apocalisse.