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The Essential Saker (ISBN 978-1608880584) è disponibile alla Amazon.com (in formato cartaceo ed ebook).
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Come migliaia di altri, ho scoperto il Saker durante le prime fasi del disastro ucraino ed ho rapidamente aggiunto il suo sito alla lista delle mie letture fondamentali. I suoi scritti sono un esempio della finezza che si può trovare in Internet e dell’importanza che la Rete ha.
Lavorando in precedenza per conto di una organizzazione di sicurezza occidentale, si stufò della serie di guerre e cambi di regime promossi all’unanimità dai media ufficiali ed avvenuti in risposta a varie atrocità, rivelatesi più tardi esagerate se non interamente false. Per molto tempo egli si è sentito solo, come un “sottomarino nel deserto”, ed è solo dopo l’esplosione dei suoi lettori che ha capito quanti altri sottomarini spiaggiati c’erano. Internet è molto liberatoria in questo, non importa quanto la voce unica dei media ufficiali vi silenzi con le loro televendite della Linea del Partito, voi non sarete mai soli. Come piccolo esempio, invito i lettori ad una ricerca con Google delle immagini di “democracy freedom”: un sacco di “sottomarini” sanno di essere bersagliati da menzogne. Il Saker è una delle forze che guidano fuori dal loro isolamento i pensatori dissidenti. E lui sa cosa spinge a continuare noi scrittori non pagati:
“Perciò sì, sapere la verità rende liberi, e la verità è il più potente distruttore di imperi mai inventato. Ha demolito la URSS e demolirà anche l’Impero Anglo-Sionista. È, adesso, solo questione di tempo”.
Una delle cose che mi ha scombussolato quando ho iniziato a leggere il Saker è stato il suo uso della frase “Anglo-Sionista”. Oh, oh, ho pensato: cosa abbiamo qui? I Vecchi di Sion maritati con i Massoni che introducono i lucertoloidi? Altra gente ha avuto la stessa difficoltà e, alla fine, lui ha scritto un saggio spiegando cosa intende con quella frase (Parte IV). Io credo che intenda “eccezionalismo”: quella sorta di credenza che vi siano, da una parte, gli stati ordinari, comuni, e dall’altra, gli stati puri, eccezionali. Un esempio perfetto di infervorato eccezionalismo completamente acritico può essere trovato in questa frase dei Cheney:
“I nostri ragazzi devono sapere di essere cittadini della più potente, buona ed onorevole nazione nella storia dell’umanità, la nazione eccezionale”.
Questa è la parte “Anglo” della frase del Saker, l’altra “nazione eccezionale” è ”l’unica democrazia del Medio Oriente”. A causa delle loro virtù ed eccellenze eccezionali, gli USA ed Israele non sono costrette dalle regole che si applicano alle altre, ordinare, nazioni. Quando una “nazione eccezionale” bombarda per mezz’ora un ospedale, si tratta di un “tragico errore” da dimenticare rapidamente per la purezza delle intenzioni del bombardiere. Altre nazioni, inferiori, bombardano gli ospedali perché è ciò che esse fanno. Quindi vi raccomanderei, se la frase vi offende (io non le dò molto peso), di sostituirla mentalmente con “eccezionalisti”, oppure potreste perfino preferire “neo-conservatori” in cui i due eccezionalismi si incontrano e si fondono in un unico eccezionalismo.
Il che ci conduce ad un tema importante, un tema su cui si basa gran parte del libro:
“Per il meglio o il peggio, la Russia è obiettivamente la guida indiscussa della resistenza mondiale all’Impero Anglo-Sionista”.
Come è nata questa situazione, ed è certo che sia qualcosa che a Mosca nessuno avrebbe voluto, e quando Mosca ha deciso che si era passato il limite e dove si possa prevedere che condurrà, formano l’ossatura del libro.
Il contrattacco di Mosca inizia nel 2008. Vi suggerisco di iniziare la lettura dal suo capitolo sulla guerra di Ossezia (Parte III). È il primo Saker, non era ancora un grande ammiratore di Putin, ma i punti salienti del suo pensiero sono già lì: gli USA/NATO/UE stanno cercando di abbattere la Russia, la Russia ne ha avuto abbastanza e contrattacca in Ossezia, la Russia è in una posizione molto migliore di quel che pensano.
Egli pensa, ed io sono d’accordo, che il casino ucraino segna l’inizio della fine dell’impero degli eccezionalisti. Lo riassume così:
“Per concludere e rimanendo sul semplice: ciò che stanno difendendo in Ucraina gli Anglo-Sionisti, apertamente ed in pubblico, è agli antipodi di quello che si suppone siano i loro valori”.
L’ipocrisia li sfascerà:
“Quello che ha veramente distrutto l’Unione Sovietica è stato qualcosa di completamente diverso: una insopportabile dissonanza cognitiva o, per metterla ancora più semplicemente, un pervasivo senso di ipocrisia totale”.
Ha ragione. Controllate ancora su Google. La gente lo sa.
La Russia ha confuso gli eccezionalisti:
“Perciò gli USA sono adesso in una situazione comunque perdente: non possono minacciare la Russia e perseguire la dominazione del mondo, ma non possono neanche abbandonare la dominazione del mondo e sperare di minacciare la Russia”.
Non sono molte le persone che avrebbero potuto scrivere questo nel 2008. E perfino oggi, ci sono straordinariamente ancora poche persone che comprendono questa verità.
Non sempre colpisce nel segno (ma chi lo fa? Washington, Bruxelles? Le agenzie di spionaggio occidentali?) e qui c’è un esempio:
“Ancora una cosa: la nozione che la Russia possa proteggere in qualche modo la Siria ed opporsi significativamente ai piani USA/NATO, è ridicola”.
Lui, io, noi, ma specialmente Washington e Bruxelles, sottovalutiamo continuamente la bravura e la freddezza di Putin e della sua squadra.
Non provo neanche a riassumere il libro, si tratta di circa 200.000 parole, come due tesi di laurea e non ho neanche menzionato i saggi sulla Russia e l’Islam con i quali si porta avanti a tutti. Né ho menzionato i suoi giudizi sulle lotte di potere dentro il governo della Russia o su ciò che ha da dire riguardo l’Ucraina.
Molte raccolte di saggi annoiano dopo un po’, perché così tante di esse girano continuamente intorno allo stesso argomento. The Essential Saker è una eccezione, lui ha riflettuto a lungo su un sacco di argomenti, soprattutto legati alla Russia, già di per sé un grande soggetto, e tutti meritevoli di considerazione. Non è un libro da leggersi d’un fiato, leggetene un saggio o due e prendetevi del tempo per riflettervi. È un libro bello pieno.
Una volta il dottor Johnson disse:
“Nessun uomo ha mai scritto qualcosa se non per denaro”;
oggi avrebbe forse aggiunto “per pagine viste”. Bene, il Saker ha le pagine viste, adesso è il momento di dargli un po’ di soldi. Comprate il suo libro, vi piacerà. Per quanto riguarda quello che succede veramente nel mondo c’è molta più roba in esso che in un decennio del New York Time e del The Economist presi assieme. E, naturalmente, non dimenticatevi di segnarvi e leggere fiduciosi il suo blog.
E, come battuta finale:
“Per quel che riguarda Obama, finirà nei libri di storia come il peggiore presidente degli Stati Uniti. A parte il prossimo, naturalmente”.
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Articolo di Patrick Armstrong apparso su TheSaker il 17 novembre 2015
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia.it
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