Cari amici,
Ieri sera sono finalmente tornato dal viaggio di una settimana in Svizzera, dove ho appena avuto il tempo di seppellire mia madre e andare a liberare il suo piccolo appartamento. Questa è stata probabilmente una delle peggiori settimane della mia vita e ho voluto iniziare ringraziando tutti coloro che hanno espresso la loro solidarietà per la perdita di mia madre. La vostra effusione di bontà mi ha veramente toccato, anche se semplicemente non ho avuto il tempo di ringraziarvi per questo.
Soffro ancora di jet-lag e raffreddore, ma c’è stato un brutto problema che la vita mi ha scaricato addosso, e che voglio affrontare in questo momento prima di riprendere la normale attività del blog (che ho programmato per il prossimo lunedi, 7 dicembre): il fatto che due persone disonorevoli hanno deciso di pubblicare il seguente testo su Internet (fonte: http://cirilizovano.blogspot.rs/2015/11/who-is-saker.html )
Chi è il Saker?
Quasi un anno fa, ho avuto il distinto dispiacere di incontrare l’uomo che si fa chiamare il Saker. Il nostro rapporto professionale è durato meno di un mese, per ragioni che illustrerò qui di seguito. Ci siamo lasciati in condizioni rancide e gli ho giurato che avrei reso pubbliche la sua identità e le sue carenze ideologiche. Ho aspettato fino ad ora a causa di eventi miliari nella mia vita e perché, francamente, aspettavo di vedere ciò che quel matto avrebbe tirato fuori di lì a poco.
Verso la fine dello scorso anno, avevo seguito il blog di Saker ormai da diversi anni per avere notizie degli eventi in Donbass e quando ho saputo che era alla ricerca di volontari per un sito gemello in serbo, ho fatto domanda per il posto. La mia idea originale era di contribuire alcune traduzioni su una base ad hoc, ma Saker aveva appena avuto una grande disputa con tutta la squadra serba e aveva licenziato il precedente leader del team, Aleksandar Jovanović. Aveva descritto il signor Jovanović come “un traduttore di talento con tendenze psicotiche paranoiche”. Io non ho scavato troppo in profondità nella disputa, in quel momento (errore mio!) Ma poi ho scoperto che in realtà il signor Jovanović era abbastanza sano di mente, e un ragazzo piuttosto bravo.
Comunque, dopo aver scelto a sorte tra i pochi nuovi volontari serbi, come me stessa, lo stesso Saker mi ha posto come nuova leader del sito gemello serbo. Mi ha dato questo onore per il nostro comune rispetto per i valori tradizionali slavi, come il rispetto per la Chiesa ortodossa e le forze armate, oltre al fatto che comunicavamo bene. Penso che fosse anche un po’ influenzato dal fatto che vivo in Argentina (non lontano da un suo cugino, in realtà), dove lui ha familiari e alcuni ricordi d’infanzia di vacanze con loro tra le comunità di espatriati russi, di cui io sono un’ardente ammiratrice e (per quanto le circostanze lo consentono) un membro fugace.
Andrei (a quel tempo ci davamo del tu) mi ha incoraggiato a formare una squadra coerentemente serba correttamente e ho prontamente sollecitato l’aiuto di tutti a quel fine. Mi ha promesso completa libertà editoriale, che capivo nel senso che tutti i contribuenti, me compreso, potrebbero esprimere i punti che sentivano più rilevanti. Ero convinta a quel tempo che lui fosse il mio fratello russo, e questa convinzione è stata rinforzata durante la defezione, in questo periodo, del suo guru francese di tecnologie informatiche (come ho scoperto in seguito, anche lui è un gran bravo ragazzo) e la minaccia del collasso dell’intera cosiddetta “comunità Saker”. A un certo punto (Dio mi è testimone) Andrei mi ha implorato di assumersi la proprietà legale di tutti i domini della comunità Saker, che era stata lasciata in un limbo da François. Ho rifiutato (per motivi tecnici) ed è stato allora che mio marito ha suggerito che il Saker passasse ai server islandesi (dove è attualmente) per proteggere l’integrità dei suoi siti. Ma prego, Andrei.
Nel frattempo, è avvenuto a Parigi il massacro di Charlie Hebdo – un gruppo di fondamentalisti islamici ha fatto fuori i redattori e lo staff del giornale satirico francese “privo di gusto”, e altri locali frequentati dalla comunità ebraica. Per me, il gusto è innanzitutto una questione di istruzione e di cultura, mentre la libertà di parola (e la licenza editoriale) è qualcosa di completamente diverso, presumibilmente uno dei diritti garantiti dalla cosiddetta “democrazia”. In ogni caso, la comunità Saker francese si è rotta in due parti – quella “Io sono Charlie” e quella “Io non sono Charlie” (e questo non ha avuto nulla a che fare con il ritiro di François, il maestro di tecnologie informatiche, anche se Andrei ha cercato di far finta che fosse così). Andrei stesso ha scritto un pezzo assolutamente ripugnante dal titolo: “Perché io non sono Charlie” incolpando fondamentalmente la rivista francese (una pubblicazione satirica!) di mancanza di raffinatezza e sostenendo che avevano portato l’ira dei seguaci di Maometto su se stessi perché “hanno scelto di provocare l’islam, conoscendo il risultato che ciò poteva portare”.
Da seguace serba fedele del mio fratello russo Andrei, ho tradotto il suo articolo in serbo, ma ne ero quanto mai infelice. Per caso opportuno, tramite un amico comune, mi sono imbattuta in un articolo di uno scrittore serbo di talento, l’espatriato Aleksandar Lambros, che prende a scudisciate (nessun riferimento sottinteso) gli idioti che non erano in grado di “vedere la connessione” tra il fondamentalismo islamico e il massacro di Charlie Hebdo. Ho poco in comune con il signor Lambros, a parte l’ammirazione per il suo stile di scrittura e la sua integrità intellettuale, ma sono stata felice di tradurlo dal serbo in inglese, al fine di raggiungere un senso di equilibrio rispetto a Charlie Hebdo. Non essendo né Charlie né pronta a massacrare personale satirico, ero un po’ in uno stato di perplessità.
Sono stata delicatamente (e lo sottolineo, ~ delicatamente ~) rimproverata dal mio “fratello russo” che anche se avevo completa libertà editoriale, questa non si estendeva a insultare i membri della comunità musulmana (come apparentemente faceva l’articolo di Aleksandar Lambros). Gli ho detto (in modo molto sgarbato, lo ammetto) di andare a farsi fottere, e chi era lui, dopo tutto, per spiegare a una serba, dopo 600 anni di giogo ottomano, qual è la situazione con i musulmani? La sua risposta è stata che “tutti i serbi sono pazzi” (credo che con questo volesse dire me e Aleksandar Jovanović) e che io non vedevo che lui era propriamente rispettoso dell’islam (i cui insegnamenti egli paragona apertamente agli insegnamenti dei Santi Padri della Chiesa cristiana) “proprio come Putin ammira e rispetta Kadyrov”.
Ebbene, non è un grande stratega. Ho fatto la mia ricerca a posteriori su Andrei Raevsky alias il Saker e ho trovato che era un cittadino svizzero che aveva già avuto alcune difficoltà con i russi per quanto riguarda la Cecenia. Per sua stessa ammissione, era stato inviato lì come dipendente della Croce Rossa Internazionale e successivamente era stato licenziato per il suo pregiudizio pro-ceceno. In seguito ha continuato a scrivere in diversi lavori pubblicati in modo critico verso l’approccio “a mano pesante”, dell’esercito russo nei confronti dei terroristi ceceni.
Allora è stato apparentemente assunto dall’Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul disarmo (UNIDIR) di Ginevra, che lo ha mandato in diversi viaggi nell’ex Jugoslavia, in particolare, dove egli sostiene di essere stato coinvolto in “negoziati per il disarmo” (che possono essere stati solo dannosi per i serbi locali) in Croazia e Bosnia. Avendo così cementato la sua amicizia con i serbi, è emigrato negli Stati Uniti e ha subito un’ulteriore istruzione alla Paul H. Nitze School of Advanced International Studies della Johns Hopkins University, il felice terreno di caccia di persone del calibro di Madeleine Albright e, Condoleezza Rice. Ora vive sulla costa atlantica dello stato della Florida a un tiro di schioppo di circa 30 installazioni militari che non hanno alcun problema con le sue attività principali: muovere guerra contro il fantasma “impero anglo-sionista” (nel cartone animato in cui quelli dell’ISIL patrocinati dall’Occidente sono i buoni) e sollecitando donazioni da parte dei suoi sostenitori (principalmente di sinistra) in cambio di portafogli kitsch con su impressa l’immagine del Saker, e copie autografate del suo libro. Come ogni buon apologista per l’islam, Raevsky è anche un rabbioso antisemita.
Io credo ancora che i russi siano i nostri fratelli, ma non credo che Andrei Raevsky sia uno di loro. Lui è un ibrido, un OGM se volete, di anima russa fecondata da una selezionata ideologia occidentale. Non può prosperare, non dovrebbe moltiplicarsi. Perirà.
Per coloro che voi che potrebbero non ricordarla, la signora Berthet – è stata la leader # 2 (di breve durata) del Saker Team serbo (se mi ricordo correttamente). Per quanto riguarda il signor Jovanović, questi ha ricoperto la stessa posizione proprio prima di lei. Per fare breve una lunga storia, subito dopo che la signora Berthet ha assunto questo ruolo, di fatto, ha pubblicato un articolo che ho giudicato offensivo verso l’islam e le ho chiesto di evitare di farlo in futuro. Solo per la cronaca: ogni Saker Blog Team è, in realtà, al 100% indipendente nella sua politica editoriale, ma ho sempre dato per scontato che le persone mentalmente sane avrebbero capito che questo significava “entro un nucleo minimo di valori”, tra cui il rispetto, se non l’approvazione, verso una qualsiasi religione (questo non è mai stato un problema con qualsiasi altro Saker blog, anche quelli gestiti da agnostici – almeno 3 da quanto ho contato – ma in qualche modo lo è diventato con persone putativamente “ortodosse”. Vai a capire). Comunque, a questo punto la signora Berthet ha offerto di dimettersi, cosa che ho volentieri accettato. Ho pubblicato un avviso sul blog dicendo che “Il Saker blog serbo è stato epurato della maggior parte dei propri dati da parte del leader (ora ex-leader) della squadra del Saker blog serbo dopo la mia opposizione alla pubblicazione di un articolo ferocemente anti-musulmano. Amici serbi mentalmente sani stanno attualmente cercando di riavviare il blog“.
Questo breve post ha suscitato una reazione veramente fantastica. La signora Berthet mi ha mandato una e-mail che iniziava con “saker, tu, bugiardo, ladro, manipolatore pezzo di merda umana” e si concludeva con “in ultima analisi, ti pentirai di avermi incontrata come io mi pento di avere incontrato te, e questo NON è uno scherzo né una minaccia. Spero che soffocherai nel tuo stesso vomito, PARASSITA!” Chiunque sia interessato al testo integrale lo può ottenere cliccando qui. In 50 anni di vita non avevo mai incontrato una tale espressione assolutamente furiosa di rabbia totale e incontrollata, e ho subito capito che se avevo pensato, infatti, che Jovanović fosse “folle”, questo era esclusivamente nell’uso colloquiale di questa espressione, come “persona svitata”, invece la signora Berthet era veramente o malata di mente, o posseduta, o entrambe le cose.
Dal momento che non rispondo alle calunnie per principio e dal momento che non discuto mai con individui mentalmente insani, non ho risposto e ho semplicemente messo un blocco all’indirizzo di posta elettronica della signora Berthet. Per quanto riguarda i destinatari di quella e-mail (qui dovrei aggiungere che ha mandato quel capolavoro non solo a me, ma a praticamente tutte le persone che conosceva nella comunità Saker e a tutti nel Saker blog team serbo), hanno tutti risposto con un’unanime espressione di disgusto, in particolare i serbi che erano imbarazzati a vedere un’altra serba agire in quel modo.
A questo punto, avevo erroneamente concluso che, con questo scambio di convenevoli avrei chiuso con quella pazza. Purtroppo, mi ero sbagliato di molto.
Pochi mesi dopo ho ricevuto una e-mail dal marito, di cui non ricordo il nome completo, ma il cui indirizzo di posta elettronica indicava che era l’autore di un blog antimperialista. Dal momento che ricordo (vagamente) che la signora Berthet mi aveva chiesto di non associarli a questo blog pubblicamente, non rivelerò maggiori dettagli in questo campo. Comunque – il signor Berthet mi scriveva, che ci crediate o no, per ricattarmi.
Ha intitolato la sua e-mail “se il Saker esplode, tutto ricadrà su Andrei”. Ha poi proceduto a dirmi che se non avessi postato una nota che spiegava che la mia fiducia in sua moglie era “ben riposta” e che lei non aveva “partecipato a un attacco contro il blog”, questo avrebbe provato la mia doppiezza! Ha concluso dicendo che non era una minaccia, ma un saggio avvertimento. Non riuscivo a credere ai miei occhi, l’uomo voleva che provassi di non avere doppiezza mentendo ai miei lettori riguardo a sua moglie e dicendo che la mia fiducia in lei era ben riposta e lui minacciava, appunto, di tradire la mia fiducia e rivelare la mia identità 🙂
Comunque, gli ho detto che se fosse andato avanti con questa minaccia il soprannome di “Giuda” si sarebbe attaccato a lui e alla moglie per sempre (ora apparentemente hanno deciso di guadagnarselo).
A questo punto, ho bisogno di spiegare un paio di cose sul mio anonimato.
[interludio: ero solito fare riferimento al mio anonimato come “anonimato sottile” perché qualunque lettore del mio blog con un po’ di cervello avrebbe potuto facilmente trovarmi con le informazioni che avevo già fatto trapelare. Ho appena ricevuto una e-mail da un buon amico a cui avevo dato solo il mio nome e che ora mi ha detto che conosceva la mia piena identità già da lungo tempo 🙂 Così sono le persone decenti: rispettose della privacy e dei confini.]
Vi prego di ricordare che quando ho iniziato il mio blog nel 2007 ero un ‘nessuno’ che scriveva soprattutto per se stesso. Ero andato in esilio in Florida dopo aver lasciato la Svizzera, dove ero stato, di fatto, posto nella lista nera per le mie opinioni pro-serbe e pro-russe. Ho deciso di creare un blog anonimo per i seguenti motivi:
• Volevo che i miei ex datori di lavoro mi dimenticassero
• Volevo scrivere di problemi, non di personaggi
• Volevo che la mia famiglia godesse di un pieno anonimato
Ho iniziato il blog nel 2007. Ora siamo negli ultimi giorni del 2015. I miei ex datori di lavoro non esistono nemmeno più. Le organizzazioni con sigle di 3 lettere per cui ho lavorato sono state sciolte e i miei ex capi sono o morti di vecchiaia o in pensione. Così il motivo numero uno è ormai andato.
Ho ancora voglia di scrivere di problemi, non di me o del mio passato. Così la ragione numero due è ancora in vigore.
Ho ancora voglia che la mia famiglia sia al sicuro e lasciata in pace, ma la ragione numero tre è ormai compromessa.
Questo non è davvero un grosso problema. Dopo aver avuto la lettera di ricatto di Berthet, ho scritto ai membri del Comitato Esecutivo della Comunità Saker (CECS) e ho chiesto i loro consigli: devo uscire in pubblico o no? Il loro consiglio è stato di aspettare.
Devo dire una cosa qui: Ho sempre voluto agire come gli omosessuali moderni e “uscire allo scoperto” un giorno. Ho detto a mia moglie che questo sarebbe stato il giorno del mio “coming out”, e indicativamente ne ho previsto la data al 1 maggio 2017 – il decimo anniversario del blog. Ma ora che i pazzi si sono fatti avanti e hanno violato la mia fiducia, il mio anonimato e la mia privacy, non sono esattamente sicuro di come procedere.
Così, questo è il momento in cui ho bisogno dei vostri consigli e opinioni:
Inizialmente, ho pensato di avere tre opzioni.
In primo luogo, ho pensato semplicemente di ignorare tutto. Ma si scopre che i pazzi sono ora impegnati a postare link al loro piccolo articolo altrove. Per esempio, sono stato recentemente intervistato da Sputnik e un amico mi ha informato che il signor Jovanović aveva già postato questo nella sezione commenti:
Sputnik, tra l’altro, a quanto pare ha rimosso quel commento (dal momento che non riesco a trovare più). Eppure, questo è ridicolo – gli onorevoli moderatori dovranno ora cercare questi tipi di commenti e rimuoverli uno per uno? Questo è stupido, no? (Nota: errore mio – ho trovato il commento su Sputnik – Saker)
Inoltre, non sottovalutate la capacità di resistenza di Berthet e Jovanović. Non solo continuano a condurre la loro piccola crociata anti-Saker, ma arrivano anche a reindirizzare il traffico sui loro blog altrimenti irrilevanti! Così avranno uno scopo, una determinazione, per continuare la loro crociata di “denuncia contro Saker” per un tempo molto lungo. Di fatto, prevedo che il loro prossimo passo sarà quello di fabbricare semplicemente altre pseudo-rivelazioni su di me con ancor meno verità di quante ne abbia questa più recente.
La mia preferenza personale sarebbe di “tirare il mio sciacquone mentale” e dimenticare questi pagliacci, ma faranno del loro meglio per mantenere se stessi rilevanti il più a lungo possibile, in modo tale che questa non è più un’opzione.
Poi, finalmente, c’è anche questa considerazione: oltre a mentire su un bel po’ di cose nel suo post, Brethet è riuscita a riportare un sacco di cose in modo semplicemente sbagliato. Sì, il mio nome è Andrei Raevsky, e quello nella foto sono io (mentre faccio cross-country in mountain bike in Florida), ma gran parte del resto è sbagliato, in particolare la cronologia. Ci sono anche un sacco di lacune 😉
Così in realtà vedo due opzioni, ma voglio che siate voi a decidere:
OPZIONE A:
Mi attengo al mio piano. Faccio il mio “coming out” ufficiale nel 2017, scrivendo un post dolorosamente narcisistico – tutto riguardo a me – e vi dico la storia completa con tutti i dettagli. Nel frattempo, lasciamo che i due idioti aspettino il crollo della comunità Saker (non si rendono conto che molti / la maggior parte dei membri di quella comunità già conoscono la mia identità, che, per usare un eufemismo, non sono stato timido a rivelare) e continuino a pubblicare i link ai loro “messaggi di denuncia contro Saker”. Ma quello che possiamo fare noi è *pretendere* che non esistano, che per noi siano al di sotto del nostro “radar del disprezzo”. Mi piace quest’opzione perché dà loro meno potere e mi permette di essere fedele alla data del “coming out” che avevo programmato. Oppure
OPZIONE B:
Dico tutto ora. Il grande vantaggio di questa opzione è che ora posso chiarificare le cose. Prendiamo per esempio l’affermazione evidentemente idiota che sono stato licenziato dalla Croce Rossa per il mio pregiudizio “pro-ceceno”! Chiunque sappia qualcosa della Croce Rossa o del resto delle organizzazioni “umanitarie” occidentali si rende conto che questo è impossibile e che, semmai, sarebbe il mio pregiudizio filo-russo che avrebbe potuto farmi licenziare (in questo caso non è stato nessuno dei due, ma qualcosa che non discuterò pubblicamente, a prescindere, in quanto ha coinvolto la morte di un gruppo di persone innocenti). Il loro odio per me acceca chiaramente il loro giudizio, quindi mi aspetto che Jovanović e Berthet sbaglino molte altre cose. Quindi, devo preoccuparmi di chiarire le cose già da ora?
Potete capire l’opzione che io preferisco, naturalmente (se non la capite – è la “A”). Francamente, non me la sento di “dare la caccia” a ogni balla che questi due pagliacci pubblicheranno in futuro. Trattare con persone disonorevoli mi fa sempre venire voglia di fare una doccia e cercare di dimenticare il più presto possibile. Poi c’è il fatto che questo blog tratta di problemi, della resistenza all’impero, non di “dire la verità sul Saker”. Dopo tutto, a chi importa chi sono veramente o cosa ho veramente fatto o non ho fatto? Voglio davvero ripagare questi due pazzi con la loro moneta e agire come se il mio ego e le mie piume arruffate (per un saker – una perfetta espressione, no?) fossero al centro dell’universo e come se tutti se ne dovessero occupare?
Penso che un post egocentrico e narcisistico nel maggio 2017 sia più che sufficiente e che tra il post di oggi (che ho dovuto fare) e il 2017 posso concentrarmi su altre questioni, molto più importanti e interessanti.
Alla fin fine, la mia preferenza personale è sicuramente per la “opzione A”: facciamo tutti finta che tutto questo non sia accaduto e limitiamoci a ignorare le brutte azioni dei due individui disonorevoli. Ma, e questo è veramente importante, io voglio che questa sia la vostra decisione, non la mia. Dopo tutto, vi siete tutti, in vari modi, fidati di me, e io ora sento che se avete domande sulle accuse fatte, io dovrei rispondere. Inoltre, io non ho davvero mai avuto nulla da nascondere. In questo momento il mio più grande rammarico è la sicurezza e la privacy della mia famiglia: una moglie meravigliosa con cui sono sposato da 22 anni e che ammiro, rispetto e amo di più ogni giorno che Dio mi concede di trascorrere con lei e i nostri tre figli, una ragazza e due ragazzi – tutti adolescenti. Sono davvero loro che Berthet e Jovanović hanno potenzialmente danneggiato di più. Ma riesco anche a prendermi cura di loro e a proteggerli, e confido nella misericordia di Dio. Ma su un piano strettamente personale, davvero non importa che la mia privacy sia compromessa (in molti modi, questo rende le cose più semplici ed è una cosa in meno di cui preoccuparsi).
Quindi, se voi, amici miei, volete che vi scriva fondamentalmente una breve biografia, allora sarò felice di farlo. Fatemelo sapere, va bene?
La mia richiesta a voi è questa:
1) per favore fatemi sapere come volete che io proceda d’ora in poi; fatemi sapere se avete domande a cui volete che io risponda e condivida le vostre opinioni, commenti e reazioni alle mie spiegazioni fatte qui sopra.
2) Votate (nella sezione dei commenti del mio messaggio) segnando opzione “A” oppure “opzione B”.
3) Tutte le altre idee sono benvenute.
Quanto a me, chiedo la vostra indulgenza e comprensione. Non riavvierò il blog in piena modalità fino a lunedì. Sono stanco, soffro di jet-lag e, francamente, sono piuttosto disgustato da tutta questa faccenda. Ho anche bisogno di rispondere a 173 messaggi di posta elettronica che si sono accumulati solo la scorsa settimana! Infine, vorrei prendermi un paio di giorni per lavare via il mio senso di violazione e di disgusto e per affrontare la perdita di mia madre.
E dal momento che tutto ciò che avete è una mia foto scadente mentre faccio mountain bike nel centro della Florida, vi lascio anche una mia foto fatta da mia moglie a Cedar Key nel novembre 2013. Stavo festeggiando il mio compleanno e volevo brindare a tutti quegli amici che mi mancavano in quell’occasione (mia moglie e io eravamo soli in quel giorno), così abbiamo fatto questa foto. Ora che la mia privacy è stata violata e la mia faccia è comunque là fuori, ho pensato che mi sarei potuto mostrare a voi senza occhiali da sole e mentre brindo a tutti voi – la meravigliosa e affascinante comunità di Saker e tutti i miei amici che leggeranno questo post. Grazie a tutti per la vostra presenza e per essere una fonte di conforto e di sostegno.
Saluti!
Andrei Raevsky, alias “Saker”
PS: una piccola nota ai miei amici serbi. Vi prego di non preoccuparvi di quello che è successo. Questo non dice nulla sul popolo serbo che amo. Sappiamo dal Nuovo Testamento che c’è un traditore per ogni 12 persone là fuori e considerando che la nostra comunità ha oltre 100 membri attivamente impegnati, c’era da aspettarsi che alla fine 2 individui si sarebbero dimostrati indegni della nostra fiducia. In realtà, sono stupito del contrario: nel corso degli ultimi due anni ci sono stati non pochi membri che hanno lasciato la nostra comunità (mi vengono in mente i nomi di Nora, Gevorg, François) e nessuno di loro ha mai violato la fiducia che ho posto in loro (cosa della quale sono sinceramente grato e ho voluto citarli per nome proprio per questo). La verità è che più o meno tutti quelli con i quali sono stato in contatto semi-regolare conoscevano il mio nome, ne ho incontrati molti di persona, e in alcuni casi sono addirittura rimasti a casa mia. Venendo dal mondo militare, sapevo benissimo che le probabilità statistiche erano contro di me e che qualcuno avrebbe inevitabilmente assunto il ruolo di “delatore” e “fatto la spia contro di me”, ma semplicemente questo non mi preoccupava. Cosa ancora più importante, non nego la mia fiducia nella maggior parte di voi, semplicemente per il tradimento inevitabile di pochi. Voi – i miei amici serbi, siete sempre stati buoni amici, generosi e onorevoli verso di me e il mio affetto e rispetto per voi non è stato intaccato da tutto questo.
PPS: a chi è interessato a incontrarmi personalmente. Ora che il mio anonimato è andato, per favore mandatemi un’e-mail se siete dalle parti della Florida centro-orientale, sarò lieto di incontrarmi con voi. Facciamo venir fuori qualcosa di buono da qualcosa di brutto 🙂
Caro Saker,
in primis ti sono vicino per la scomparsa di tua madre.
Sono molto grato a Saker per le preziose informazioni che fornisce – addirittura in lingua italiana – sulla Russia e i fatti del mondo, così difficili da reperire soprattutto nella mia Nazione.
In quanto al quesito: essendo tua la scelta e orientandoti sulla opzione “A” non posso che concordare con te, sia perché è la tua opzione privilegiata, sia perché anche personalmente la ritengo la più opportuna.
In quanto a Charlie Hebdo: Je ne suis pas et je ne serai jamais Charlie! ho troppo rispetto per la mia religione cristiana e per la sensibilità religiosa degli altri, inclusi gli islamici, per riuscire a sopportare la lurida, inutile, insignificante, gratuitamente offensiva “se-dicente” satira di quel fogliaccio. Questo ovviamente non giustifica gli omicidi! sono infatti contrario alla pena di morte anche per i peggiori criminali, anche rei confessi, anche colti in flagranza di reato. Ma solo per questo motivo, nello specifico.
In quanto alla Cecenia: penso che in fondo di Cecenie ve ne siano 2, una rispettosa della dignità umana e della Federazione Russa, una che ha cercato – e cerca ancora – di usare il terrorismo contro il Grande Paese. Essere dalla parte della Cecenia, con riferimento a quella presieduta pro tempore da Kadirov, non credo che susciti alcuna reprimenda da parte dello Stato russo. Anzi!
In quanto allo scrivere dal territorio USA non riesco a comprendere quale sia lo scandalo!
Ho grande stima per il popolo Serbo: durante i bombardamenti anche italiani del 1999 partecipai attivamente a tutte le azioni di protesta contro quelli…. ma neanche il popolo Serbo – come nulla in questo mondo – riesce ad essere perfetto. Riferirei qui una espressione di Palmiro Togliatti che ben definisce l’atteggiamento dei coniugi serbi che hanno tradito la fiducia del Saker:
“anche nella criniera di un nobile destriero possono annidarsi un paio di pidocchi”
Attendo che ti sia perfettamente ristabilito facendoti i migliori auguri, e sono pronto a godere nuovamente della conoscenza che il Saker (seppur correttamente arruffato nel suo piumaggio) ci donerà ancora a partire dal prossimo 7 dicembre.
Ad Maiora!
Credo che tutti provino empatia nei tuoi confronti per la perdita della madre e io mi associo a loro.
Penso che tu debba fare quello che conviene più a te e alla tua famiglia, per conoscerti in non ho bisogno della tua bibliografia, mi basta leggerti da tempo, un minimo di curiosità lo ho avuto nel passato, mi chiedevo come fossi a conoscenza di tutte le cose che racconti o denunci, che tipo di background avessi, credo però che se tu uscissi allo scoperto eviteresti lo stillicidio di questi pazzi e di fatto non dovresti quasi più preoccuparti, poichè la loro pistola sarebbe scarica.
La mia opinione riguardo Charlie Hebdo è che la loro non è satira, la quale dovrebbe spingerci ad una diversa chiave di lettura della realtà, (non fanno nemmeno ridere) e che le loro vignette siano altamente offensive delle religioni, non sono né bigotto ne praticante, poi è chiaro che nessuno ha il diritto di fargli del male sia che si tratti attentato di islamisti o di un false flag, ma non mi va che loro siano i martiri della libertà di espressione.
Spero che tu possa ritrovare presto un po’ di serenità.
Saker è un bel nome.
E decido io se una persona ha qualcosa di valido da dire, a prescindere dai giudizi degli altri.
Per rispondere alla domanda: è irrilevante, fai quello che vuoi, non cambia niente.
Stessa cosa l’ho scritta sulla pagina in inglese.
Ottimo Saker,
intanto vengo a sapere da te,oggi 5 dicembre,della scomparsa di tua madre e penso di conoscere quanto l’avvenimento ti abbia e ti ha prostrato sia in termini affettivi sia per le conseguenze perché la mancanza di una persona cara ti/ci cambia la vita; vengono a mancare relazioni che erano la nostra consolazione e che si dava per scontato potessero durare,durare ,senza limiti di tempo.
Del resto inconsciamente non vogliamo pensare che siamo in una precarietà esistenziale assoluta.
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Passando alla questione fra te e la tua collaboratrice ,che devo dire scrive anche bene, se non avessi letto la tua versione dei fatti avrei potuto pensare che la “poveretta” era stata “defenestrata” per avere esercitato la sua “Libertà intellettuale”.
Su quest’ultima bisognerebbe intendere il significato molto astratto del concetto e scarsa adesione alla realtà delle relazioni storicamente determinate dalla cultura,dalla Storia e finanche della geografia.
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Non ti voglio tediare oltre con queste considerazioni che i miei figli chiamerebbero “pistolotti”.
Ho vissuto anch’io situazioni simili e devo dire che ,come scrive il mio precettore Seneca, “affrettati lentamente”,è la soluzione che cerchi inconsciamente; e ciò perché la riflessione richiede i suoi tempi e una certa esperienza della vita che sicuramente non ti manca.
Infine; ti suggerisco la soluzione C, ovvero lascia a noi, della comunità Saker,che il tuo personaggio ,che costruiamo giorno per giorno,nella nostra mente, attraverso le tue riflessioni politiche o geo-politiche, rimanga quello che ci siamo costruiti .
Non soddisfare il desiderio di coloro che vorrebbero sapere tutto di Te.
Dicevo ad una mia amica che il desiderio di una donna ( o persona) ,che ci piace , è quello di non soddisfarlo per non far scadere la relazione nella quotidianità da cui vogliamo fuggire.
Non voglio sapere cosa fai nella tua vita con i tuoi famigliari e con i tuoi amici; io ti leggo e mi chiedevo e mi chiedo “fino a quando Saker avrà ancora voglia di cimentarsi con questa impresa che è faticosissima e richiede competenze ,una filosofia di vita,e l’adesione ad una filosofia e scienza della Politica.
Cordialità
oggi, 5 dicembre 2015
Opzione A
Grazie di tutto, ti sono vicino e prego per te e per i tuoi. Ti darei una mano se fossi in grado.
Se vieni in Italia e ti serve un autista, se vuoi vedere Milano, Verona, Bologna o Napoli … Spero di riuscire a liberarmi dagli impegni e potermi sdebitare.
A me sinceramente questa vicenda dispiace parecchio. Però posso giurare che tutto si sgonfierà velocemente, se conosco bene i Serbi. A volte esagerano con le minacce per ottenere qualcosa. W il Saker.
La Redazione di Sakeritalia ringrazia, a nome del Saker, tutti i lettori che gli hanno espresso la loro vicinanza. Abbiamo provveduto ad inoltrare tutti i messaggi, e il vostro sostegno è molto apprezzato. Il Saker non si farà certo scoraggiare da questa vicenda, e presto una biografia apparirà sul blog.
Buona lettura
Caro Saker,innanzitutto ti invio le mie più sentite condoglianze x la morte di tua madre.
Però x quanto riguarda le opzioni,io sceglierei quella B,x alcune ragioni che ora vado ad elencare:
1)Come tu hai detto il tuo blog ha avuto inizio nel 2007,oggi siamo nel 2015,x cui sono già passati circa 8 anni,ed il mondo nel frattempo é cambiato moltissimo e non certo in meglio,x usare un eufemismo.
2)Pertanto aspettare a fare le tue dichiarazioni nel 2017,mi sembra quantomeno un azzardo,perché mancano ancora 3 anni circa,che sembrano pochi,ma in realtà,visto come si sono accavallate le cose dall’ormai lontano 2007 e sono sempre diventate più veloci,oggi,mi sembra sempre più un inutile schermo nel quale nascondersi,poi le cose,viste le premesse potrebbero anche finire male(non solo per te,ma per tutti noi)ciò dipende ovviamente dalla situazione internazionale,che io purtroppo vedo molto nera nel prossimo futuro,quindi ormai a che serve l’anonimato?
3)Quindi io se fossi in te prenderei la palla al balzo e fare coming out tanto ormai la Serba ed il marito ti hanno già messo x così dire”alla berlina”quindi ormai non hai più nulla da perdere,ma almeno così potresti”restituire il favore”
Rispondendo x le rime alle calunnie che i suddetti hanno sparso a piene mani su tuo conto nel web.
un saluto
Alexfaro
Porgo le mie sentite condoglianze al Saker.
Purtroppo non è facile mantenere la propria privacy di questi tempi, basta leggere tra le righe, adesso sappiamo anche che compie gli anni a Novembre… 🙂
Se devo consigliarla, le direi di mantenere l’opzione “A”, francamente non credo che questi individui possano “intaccare” la vostra comunità, di solito le bugie hanno le gambe corte.
Saluti
Carissimo Saker
Prima di tutto condoglianze per tua madre e grazie di cuore per il magnifico lavoro che stai facendo.
Opzione A senza dubbio
E chissà se un giorno capiti a Firenze magari riesco a offrirti una bella bistecca con dell’ottimo Chianti se ti va.
Grazie ancora un grande abbraccio
Rodolfo Presutti
Condoglianze per sua madre ;
Io proverei ad andare a fondo delle ragioni da lei enunciate sopra.
Se veramente gli intimi già sanno o possono capire la sua identità , perché fare outing? la esporrebbe a problemi che ora oggettivamente non ha, con o senza dettagli nella sua biografia.
Detto questo la curiosità resta tanta, personalmente una sua biografia mi interesserebbe molto.. Perché non farla uscire tramite vita romanzata dove “ogni riferimento a fatti e persone è del tutto “casuale”?” 😉
Io in definitiva contesto la scelta di far decidere tramite sondaggio una cosa talmente personale come la condivisione della propria privacy; ci sono pro e contro per lei, e pro e contro per il “movimento saker”;
apprezzabilissima la dedizione alla causa e al proprio “popolo ” tanto da chiedere un referendum, ma alla fine il saker è lei, che è l’origine di tutto questo, la priorità sono anche le sue esigenze, che se soddisfatte permettono naturalmente anche un ritorno migliore sul blog.
Le chiederei in sintesi di essere “egoista” per il bene della causa! 😉
Un abbraccio forte
Condoglianze per la mamma. Vivi complimenti per l’ottimo servizio di informazioni reso. Conta ciò che si fa, non il nome. E’ secondaria la biografia, con tutto il rispetto. Ricorrere ad argomenti di autorità, cercando di screditare chi diffonde “certe notizie”, è un tantino inquietante. Condivido pienamente il consiglio di non insultare e provocare chi professa altri credi religiosi. Coraggio e sangue freddo. C’è una missione da continuare. Io continuerò a seguire comunque, sia in caso di opzione A (che preferisco, perché fa risparmiare energie da impiegare per migliori cause), sia in caso di opzione B (che capirei comunque), sperando di trovare ancora a lungo “The Saker” al suo posto di combattimento. Un caloroso saluto e tutta la mia solidarietà per il proditorio attacco subito. Nicola
Un saluto a ciascuno dei lettori/partecipanti della comunità “Saker”.
Ringrazio sempre per l’opportunità che date di conoscere una realtà, quella slava, altrimenti inacessibile o distorta dalle cosidette fonti “tradizionali”.
Ritengo che l’opzione A sia la piiù opportuna.
Come sulla prima linea degli elfi nella battaglia dei Campi del Pelennor: non esiste una seconda linea per la Verità.
Lunga Vita e Prosperità.
as K. Nicola
Caro Saker, nè A nè B… ma non ti curar di costoro e vai avanti senza perdere tempo per giustificazioni o coming-out che nessuna delle persone che ti stima ha mai richiesto.
Caro Saker, innanzitutto condoglianze per la perdita della tua mamma. In quanto al resto permettimi di dirti che al tuo posto non avrei scritto o fatto nulla riguardo ai due simpatici personaggi se non un piccolo avviso. A me sembra tutto chiaro: hanno attaccato te per attaccare la tua informazione. E’ uno dei tanti modus operandi della destra padronale e atlantica. Ogni tanto leggo un blog che si chiama Comedonchisciotte. La redazione ha postato un tuo articolo e un commentatore ci ha rifilato la manfrina che tutti sappiamo. E’ stato lapidato in 10 secondi. Continua tranquillo.
Buone cose.
L’opinione pubblica occidentale è costruita in prevalenza dai mezzi d’informazione di massa di cittadini privati ma da qualche tempo sembra che una parte di essa ,forse più influente delle grandi firme che scrivono i loro compitini giornalieri sulla carta stampata, sta minando al sicurezza delle classi dirigenti che temono il risveglio consapevole dei cittadini che si fanno domande che non trovano risposte dalle élite ma solo rassicurazioni infondate o fondate sul Nulla.
L’Impero si crede invulnerabile ma si andrà a rompere le corna perché lo esige il corso degli eventi e lo spirito dei tempi.
E quando gli USA non riusciranno più a sollevare il Mercato che essi hanno contribuito a farlo deperire e poi defungere con i loro prodotti finanziari tossici allora gli Stati Clienti d’Europa,salvo il regno Unito, respireranno aria nuova ,e una Libertà vera che non sarà quella del Mercato di qualche miliardario ma la Libertà dei popoli che esigeranno di autogovernarsi.