Più di quattro anni fa scrissi il mio primo articolo [in inglese] per Unz Review, in cui proponevo la tesi che la situazione estremamente tesa intorno alla Russia potrebbe essere interpretata come un approccio ad una qualche sorta di guerra preventiva:
per Washington, il cui discorso politico è basato sull’eccezionalità americana, e la cui politica estera è ora definita totalmente in termini di potenza militare, l’emersione di una forza militare sua “pari” è assolutamente inaccettabile. Mentre la Cina è un gigante economico e, probabilmente, la più grande economia mondiale, ha ancora un lungo cammino per diventare “pari” militarmente agli Stati Uniti. Non è questo il caso della Russia. Il contrasto è impressionante, perfino considerando solo le incerte informazioni che l’intelligence degli Stati Uniti ha sulla Russia.
Molte cose sono cambiate da allora, ma la tesi di una guerra preventiva dell’intero Occidente, guidato dagli Stati Uniti, contro la Russia non ha soltanto mantenuto la sua rilevanza ma, in effetti, ha aumentato l’unico schema che gli Stati Uniti, come leader formale dell’Occidente, usano nel trattare con la Russia e, sempre di più, con la Cina. La guerra preventiva, in tutte le sue manifestazioni conosciute, che vanno dal sabotaggio e propaganda fino a vari livelli di violenza militare, è la sola modalità di gestione delle relazioni internazionali conosciuta dagli Stati Uniti, proprio perché non conoscono cosa sia veramente la guerra, né sono al corrente dei profondi cambiamenti tecnologici e operativi che stanno avvenendo nel modo di guerreggiare del 21° secolo.
Negli ultimi trent’anni, la dimensione di questa sconfitta de facto nella corsa agli armamenti da parte degli Stati Uniti è incredibile, fiumi di concetti militari e geopolitici, di dottrine, di teorie e idee, la maggior parte dei quali non ha mai avuto successo, hanno giocato in effetti un ruolo nocivo nell’impedire agli Stati Uniti dall’affrontare una realtà globale descritta non nei luoghi comuni dell’establishment americano e dell’accademia, ma nei fatti tangibili. Ma, naturalmente, voi lo sapete già perché è quello che faccio, cercare di descrivere il mondo in termini reali. Ma qui c’è il punto: l’indicatore di qualsiasi sconfitta o, d’altra parte, vittoria, è sempre un divario. Così è come descriviamo lo stato del gioco, in divari, quanto sono larghi e qual’è la loro dinamica.
Ricordiamo come i divari influenzino tutto ciò:
Voi vedete il divario, la sua dinamica e sapete piuttosto bene chi sia il vincitore di questa particolare gara. Facile. Ma qui si parla di sport, in cui i mezzi per un controllo obiettivo decidono il risultato. Mentre si può discutere la validità di questa o quella decisione arbitrale, come quella sulla vergognosa caduta di Raheem Sterling contro la Danimarca due giorni fa (senza parlare delle due palle simultaneamente in campo), che ha permesso all’Inghilterra di accedere alla finale del campionato europeo del 2020, nei giochi e nelle corse è più difficile.
Alla fine della fiera, il tempo e il filo di lana finale sono prove irrefutabili di una vittoria. Ma questo non vale per le relazioni internazionali, la geopolitica e la potenza militare. Specialmente per la potenza militare. Intanto sono infinitamente più complesse di qualsiasi competizione sportiva, per cui i loro “manuali delle regole” non sono libri di per sé, ma una gigantesca varietà di essi, e richiedono anni e anni di studio professionale. Un avvocato può, e lo fa, capire le regole e le tattiche del calcio o dell’hockey su ghiaccio, ma lo stesso avvocato avrebbe, per esempio, molte difficoltà a capire i principi basilari della Teoria della Ricerca e il perché la probabilità di rilevamento (PD) di un bersaglio di ricerca è espressa da:
PD=1-exp(-z(t))
In cui z(t) è:
Il che, in effetti, è piuttosto chiaro, essendo U la velocità dell’oggetto da ricercare (per esempio, un sottomarino), p(rho) è il tasso di copertura dell’area di ricerca (la produttività della ricerca) e tau è il tempo di ritardo. Matematicamente è abbastanza semplice ma è l’essenza fisica dell’intera cosa “Ricerca” che richiede molti anni di studio ed esperienza per padroneggiarla e per iniziare a pensare con le immagini e i concetti che la descrivono. Questo vale per ogni aspetto militare, dal semplice uso delle tabelle balistiche per l’artiglieria alle manovre tattiche delle navi, ogni aspetto richiede il pensare in termini di probabilità, di forze richieste e dell’efficacia del combattimento ai livelli operazionale e strategico. Potreste chiedervi come tutto ciò sia correlato al soggetto di quest’articolo, cioè la guerra preventiva. Ecco una risposta diretta dopo questa, lunga, introduzione.
Ponetevi la domanda su come pensa il blob di Washington D.C. Posso dirvelo io. Washington non ha mai rinnegato l’opzione del colpo nucleare preventivo, e io non mi riferisco alle dichiarazioni dottrinali sull’uso delle bombe atomiche quando l’esistenza dello stato è in pericolo, come affermato esplicitamente nella dottrina militare della Russia, e come è scritto in molte Revisioni sull’Atteggiamento Nucleare statunitensi degli ultimi dieci anni. Io parlo dell’allentamento dei criteri per un colpo nucleare preventivo, incluso il confonderli con il gergo militare per il semplice opportunismo militare di uccidere il nemico solo perché è possibile ucciderlo con un minimo costo proprio. Ricordatevi solo il semplice fatto che gli Stati Uniti sono il solo paese ad aver usato le armi nucleari. Poi ricordate cose come questa del 2008:
L’Occidente deve essere pronto a lanciare un attacco nucleare preventivo per cercare di fermare la diffusione “imminente” delle armi nucleari e di altre armi di distruzione di massa, secondo un manifesto radicale per una nuova NATO scritto da cinque ufficiali militari e strateghi di alto livello occidentali. Nel richiedere una riforma completa della NATO e un nuovo patto che unisca insieme gli Stati Uniti, la NATO e l’Unione Europea in una “grande strategia” per contrastare le sfide di un mondo sempre più brutale, gli ex capi delle forze armate di Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia e Olanda insistono che l’opzione nucleare del “primo colpo” rimane uno “strumento indispensabile” poiché non c’è “realisticamente nessuna prospettiva per un mondo libero dalle armi nucleari”. Il manifesto è stato scritto a seguito di discussioni con ufficiali in servizio e decisori politici, molti dei quali non sono capaci o non vogliono diffondere apertamente i loro punti di vista. E’ stato presentato, negli ultimi dieci giorni, al Pentagono, a Washington e al Segretario Generale della NATO Jaap de Hoop Scheffer.
Oppure ricordiamoci i piani del primo dopoguerra per il bombardamento nucleare dell’Unione Sovietica, scartati non dall’allora inesistente deterrente nucleare sovietico, ma dalla dubbia efficacia delle armi atomiche statunitensi nel caso di una guerra su grande scala in Europa contro l’Unione Sovietica. Ma gli Stati Uniti sono sempre stati una nazione orientata al nucleare, e perfino la Revisione sull’Atteggiamento Nucleare di Trump del 2018 ha incluso [in inglese] alcune cose bizzarre.
In generale, i russi sono sempre stati consapevoli delle opinioni statunitensi sul nucleare, e coscienti che qualsiasi situazione in cui la capacità nucleare dell’Unione Sovietica/Russia per un contrattacco fosse scesa sotto un certo livello, avrebbe reso seria la probabilità di un attacco nucleare americano decapitante, il che avrebbe, in teoria, deciso una volta per tutte la questione dell’egemonia economica e militare americana mediante la distruzione dell’Unione Sovietica/Russia. Questo non è uno scenario folle, queste cose sono costantemente nella mente di una larga parte dell’élite politica e militare americana, e questo è il modo in cui essa vede il mondo. I russi lo sanno, e la Russia ha sviluppato la sua capacità di risposta come se non ci fosse un domani. Beh, i russi hanno avuto un immenso successo in questo campo e, in effetti, nel farlo hanno ridefinito non solo le regole per il deterrente nucleare ma per qualsiasi tipo di guerra nel suo complesso.
Fatemelo spiegare. Proprio qualche giorno fa le notizie [in inglese] sulla messa in servizio dei sistemi S-500 e sul sistema A-235 Nudol [qui, in inglese] in fase di sviluppo nella sua versione mobile, sono passate in modalità acquisita ma ci sono alcune cose da capire nei loro risvolti. Il sistema S-500 ha una portata di 600 chilometri per i bersagli aerei. Vuol dire, come ho già detto, che qualsiasi aereo da combattimento della NATO in volo su Berlino o, più generalmente, sulla Germania orientale sarà abbattuto. Lo stesso vale per i bersagli aerei sulla Romania, quando gli S-500 saranno dispiegati in Crimea. Considerando il fatto che i russi stanno parlando di “un bersaglio, un missile”, diventa chiaro che gli S-500 possono ottenere l’identificazione del bersaglio da qualsiasi sorgente, il che consente una più alta incertezza nell’identificazione del bersaglio aereo e ciò rende possibili l’uso di complessi radar come il Container [in inglese] che può vedere gli aeroplani commerciali e militari sulle piste olandesi.
Questa sola capacità ha ramificazioni strategiche, perché il solo strumento possibile a disposizione della NATO nei suoi piani di guerra contro la Russia era la sua potenza aerea, considerata “sofisticata” e numerosa abbastanza per combattere la Russia, inclusi i bombardamenti con armi nucleari. Se il sistema S-400 non era brutto abbastanza, l’S-500 nega alle forze aeree della NATO qualsiasi funzione cruciale di comando e controllo, perché qualsiasi aereo incaricato di questa missione sarebbe abbattuto perfino prima di avere il tempo di rilevare qualcosa e indirizzare gli aerei da combattimento verso qualsiasi minaccia. Naturalmente, il fatto che l’S-500 sia progettato per abbattere, con la sua velocità fino a sette chilometri al secondo, qualsiasi bersaglio ipersonico e balistico e satelliti a bassa quota, e che sia integrato col resto della difesa aerea russa, è in sé stesso un fattore strategico che riduce drammaticamente le probabilità di successo di un attacco contro la Russia, nucleare o convenzionale che sia. Con l’S-500 e l’A-235 Nudol in arrivo, ed entrambi comportatesi bene nei test, la Russia continua a sviluppare non soltanto una sempre impressionante difesa aerea, ma una difesa aerea di immensa potenza, comprensiva di piena capacità antimissilistica, inclusi i missili strategici intercontinentali.
Questo è un divario, e la sua dinamica è molto semplice: non è statico, si sta allargando. In effetti, le velocità di questo allargamento non fa altro che aumentare. A questo punto, la Russia ha un vantaggio schiacciante sugli Stati Uniti in termini di qualità, quantità ed esperienza di combattimento, e questo è diventato un problema strategico per gli Stati Uniti. Qui non si può applicare la convenzionale logica americana delle operazioni SEAD [soppressione della difesa aerea del nemico, Suppression of Enemy Air Defense] mediante il lancio di un gruppo di TLAM [missili da crociera Tomahawk per attacco a terra] e l’avvio di ECM [contromisure elettroniche] contro qualche superato e non realisticamente integrato avversario del terzo mondo. Infatti, la Russia può usare la propria soppressione ECM e, come ammise nel 2019 il grande capo delle operazioni aeree della RAND David Ochmanek:
Abbiamo perso un sacco di gente. Abbiamo perso un sacco di equipaggiamento. Noi, quasi sempre, non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di prevenire l’aggressione da parte dell’avversario. Nelle nostre simulazioni, quando combattiamo contro Russia e Cina, i blu ricevono sonore sculacciate.
Questo lo disse due anni fa, da allora qualsiasi menzione sull’F-35 “senza paragoni nei cieli” suscita risate isteriche fra i professionisti seri della difesa aerea e delle Forze Aeree, e perfino gli ignoranti fan con bandierina come David Axe devono riportare [in inglese] che:
Le Forze Aeree degli Stati Uniti ammettono che l’invisibile F-35 da combattimento è un fallimento.
Allora, come combatti la Russia nei cieli? Beh, non puoi farlo intorno alla Russia e nell’Europa orientale senza perdere la maggior parte delle tue forze aeree. Non menziono qui le ragioni, discusse largamente, per l’improvvisa urgenza da parte dell’amministrazione Biden di cercare un summit con Putin. Ma qui devo proporre la tesi che il vantaggio militare della Russia sugli Stati Uniti (e la NATO) è molto più grande di quanto la maggior parte degli occidentali siano disposti ad ammettere. Ci sono divari da tutte le parti, e continuano a crescere. Quali sono questi divari?
- Abbiamo già discusso le capacità della difesa aerea. Qui il vantaggio tecnologico russo è gigantesco.
- La capacità delle forze armate combinate, specialmente le capacita russe di mobilizzazione e dispiegamento, sono significativamente superiori a quelle della NATO.
- Il divario missilistico è reale, e gli Stati Uniti non sono neanche vicini alla Russia per quanto riguarda la tecnologia missilistica. Non è nemmeno giusto fare confronti. In effetti, è proprio ridicolo. Qui il ritardo degli Stati Uniti si conta in generazioni, non in anni.
- Flotte di superficie, questa è tutta un’altra storia.
- Infine, le armi nucleari e i loro sistemi di trasporto. Avangard, Sarmat, Poseidon, Burevestnik,… devo aggiungere altro?
Allora, se tu fossi oggi a Washington come uno dei rappresentanti di quella scuola di pensiero per cui “Russia delenda est” con ogni mezzo e qualunque cosa, incluso un attacco nucleare preventivo, deve essere considerata per raggiungere questo obiettivo, e se tu vedessi la dinamica della cosiddetta “corsa agli armamenti” che si sta perdendo, e non per uno stretto margine ma per “50 lunghezze”, allora ti dovresti porre la questione: quali opzioni militari ho a mia disposizione? Giusto, solo un massiccio attacco nucleare preventivo, che sarebbe tre decenni in ritardo e che, più il tempo passa, potrebbe perfino non riuscire a raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione fisica della Russia, oltre ad innescare una risposta che distruggerebbe gli Stati Uniti.
Sto esagerando? Non necessariamente, possiamo solo tirare ad indovinare le poste in gioco nella lotta di potere a Washington. Come hanno dimostrato gli eventi degli ultimi anni, Washington è pieno di pazzi in stato di delirio e pronti a tutto per il potere e per estinguere la loro sete di eccezionalismo. Questa follia può metastatizzare ai massimi livelli politici e militari, i quali, nella loro disperazione nel riconoscere la debolezza dell’America, potrebbero provare a scatenare l’impensabile, specialmente sapendo che il tempo sta finendo e che non saranno mai in grado di restringere, figuriamoci colmare, questi divari prima che l’arsenale nucleare strategico dell’America inizi a perdere drammaticamente il suo effetto deterrente, e prima che la Russia passi ad una nuova realtà militare-tecnologica, transizione analoga a quella fatta nello scorso decennio che può solo essere descritta come la VERA rivoluzione in campo militare. La Pax Americana è già morta, e sono le armi molto avanzate della Russia a mantenere per ora una relativa pace nel mondo. Sono la garanzia contro una guerra preventiva. Ma basteranno a prevenire una guerra per disperazione che può originarsi dentro una sempre più caotica, delirante e irrazionale dirigenza politico-militare americana? Questi sono i pensieri caotici che mi hanno visitato nell’ultimo paio di giorni.
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Articolo di Andrei Martyanov pubblicato su Reminiscence of the future… il 10 luglio 2021
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Si dice che Dio faccia impazzire quelli che vuole rovinare …
Sì. Devo dire che ha colto nel terribile segno.
La Disperazione dell’Orgoglio spropositato mortificato, rende rabbiosi, pazzi, bavosi livorosi incarogniti e strumenti felici di tutti i sornioni furbi e beffardi diavoli dell’Inferno….come, “Muoia Sansone e tutti i Filistei”!
Ed è inutile spiegargli che dopo quel momento di rabbia non esisterà più McDonald, elettricità, dolcezza del vivere, california-dream e tv… a loro non importa, e alle famiglie dei generali, i generali ci pensano?
Pensano che saranno ancora nell’American Way of Life?
Non ci vogliono pensare.
Odiano la Russia perchè così tanto diversa da loro che mi fanno venire un motto della vecchia malavita calabrese letta in un libro:
“A gusto non c’è perdita!”.
Ossia per quanto dopo dovrai soffrire, in galera, o torturato dagli avversari, comunque quel momento di felicità assoluta in cui hai tu ucciso il tuo nemico compensa e vale la pena che subirai dopo.
Quando vedo un Americano per strada, e nella mia città quanti…!
Io provo paura.
Mi fanno paura, lo riconosco. Mi sembrano non-uomini, ma altro dalla normale Umanità. Sembrano così sicuri, fieri, pieni di aria di sufficienza.
Ci ammezzerebbero tutti, credo, convinti che sia il miglior modo per guadagnarsi i complimenti di Gesù e meritarsi il Paradiso.
Quale la loro differenza dai fanatici islamisti che in Siria morivano sicuri di ritrovarsi dopo qualche secondo dalla morte fra le braccia di 72 Vergini?
Memoria dei primissimi anni ’80… andavo spesso in una chiesa tenuta dai Cistercensi, oramai c’erano solo 2 anziani monaci vestiti di bianco… vado via da quella città per lavoro, torno solo per qualche giorno agli inizi del 2000, tutto felice di ritrovare i luoghi di quando avevo 20 anni… entro in chiesa, antica, seicentesca, barocca, tutta tappezzata di bandiere americane. Ma, vi dico, in modo sovrabbondante! Una sopra all’altra! Incredibile!
…rimango interdetto, mah! forse una qualche cerimonia pubblica ufficiale, chissà, un matrimonio… addirittura tutte le pareti interne avevano un lunghissimo striscione orizzontale con i colori americani e le coccarde a stella…
sono solo, intontito, disorientato, … poi esce indaffarato dalla sacrestia un giovane sacerdote afroamericano… mi avvicino e timidamente e con educazione domando qualche informazione… risponde in un cattivo italiano con accento nasale americano, la chiesa è ancora cattolica, ma tenuta da un ordine statunitense… ah! E i Cistercensi? No no.
Ma scusi e tutte queste bandiere? Non so, c’è una festa o che altro? Ma no, è normale, perché è una nostra chiesa, americana!
Lì mi crollò tutto l’universo sulla testa, una botta tremenda che ancora ricordo… ah, va bene.
Girandomi stordito con la chiesa che mi ondeggiava, volgo commosso e disperatissimo un velocissimo sguardo furtivo, di pena e di solidarietà al povero Gesù che era là nel Tabernacolo, solo, rassegnato, sommerso da bandiere americane anche lì, dietro l’altare.
Scappo. Non sono più tornato.
Russia mia, cuore mio, ultima Speranza e ultimo rifugio della Serietà per una Umanità impazzita e schiava priva di Libertà. Russia mia ti amerò sempre! Gente cara di Russia… SEMPRE!
Sono Disperati?
In queste ore Putin ha firmato il Decreto di modifica delle bandiere navali della Marina Militare… il Decreto prescrive anche nuove direttive per l’equipaggio delle navi!
“… In nessun caso i marinai dovranno abbassare la bandiera di fronte al nemico e la bandiera abbattuta dovrà essere sostituita con un’altra.
Per soddisfare questo requisito, gli striscioni di riserva devono essere conservati sulla nave in un luogo appositamente designato.
La situazione in cui c’è il pericolo che il nemico si impossessi della bandiera navale della Federazione Russa e non vi sia alcuna possibilità reale di proteggerla e salvarla, impone al comandante della nave di dare l’ordine di distruggere la bandiera, afferma il documento.”.
Io ho accarezzato qualche tempo fa perfino l’idea di farmi ortodosso, causa quella che chiamano crisi spirituale, ma c’erano dei problemi non so quanto insormontabili (per farla breve, avrei dovuto sposare una donna di quella fede o, con molte cautele, fare catechesi in un altro paese).
Non so perchè io sia attratto tanto verso Est, ma so che lo sono da tanto tempo, ben prima del 1991.
Non vorrei essere profeta, ma sento veramente avvicinarsi la Endkampf, la battaglia finale (preferisco questo termine tedesco a uno più inflazionato e forse anche abusato, specie oltre Atlantico). A questa battaglia la Russia deve sentirsi pronta. Quello in cui vorrei essere profeta è che la Russia pronta in quel momento lo sarà.
Anch’io frequentai un pò le Sante messe ortodosse… poi prevalsero le differenze dottrinali, ad es. la presenza vera, materiale, personale, continua di Cristo nel Tabernacolo: l’Ortodossia lo nega.
Non Guerra!
Mai più il sacrificio di 25 milioni di Russi e di Russe per salvare l’Umanità! Sarebbe una vittoria di Pirro. Una non vittoria tristissima!
Ma invece, aspettiamo la fine implosiva di USA!
https://ria.ru/20210723/ssha-1742401424.html
Altro interessantissimo articolo di Victoria Nikiforova che già menzionai x altro articolo.
Da Maggio-Giugno si sta creando una strana situazione in USA.
Gli Stati rep. cercano di riformare le leggi elettorali x evitare il ripetersi di brogli delle ultime elezioni.
Gli Stati dem. fanno lo stesso, ma per “liberalizzare” e di più rendere evanescente qualsiasi garanzia!
Negli Stati rep. i dem. hanno trovato un sistema per bloccare la maggioranza parlamentare… si rifugiano in massa a Washington, facendo mancare il quorum nelle assemblee parlamentari!
Risposta dei governatori rep. dare mandato agli sceriffi di arrestare i deputati esiliati a Washington per riportarli in manette nelle eassemblee per avere il quorum.
Ma gli sceriffi hanno competenza all’interno degli Stati propri,non fuori di essi.
Kamala Harris e Biden chedovrebbero garantire l’ordine e la regolarità della vita costituzionale che fanno?
Incoraggiano e salutano i fuggitivi come veri Patrioti!
Ma quale è in fondo la vera questione?
Le elezioni presidenziali nel 2024.
Biden non sarà rieletto, i Dem. non vogliono perdere una presidenza che andrebbe alla Nuova Destra antiliberale del Nuovo repubblicanesimo trumpiano che ha in mano il Partito.
Secessione, Secessione! Gridano nel Texas che ha un PIL superiore al Canada e all’Australia… Secessione, Secessione! Gridano in California, che da sola sarebbe già nel G7; Secessione Secessione! Gridano nel Michigan la maggioranza rep.
Si sta lentamente realizzando quanto previsto tanti anni fa da Igor Panarin, (membro di Accademia delle Scienze Militari, del Consiglio Scientifico e Metodologico (Commissione Elettorale Centrale) e del Comitato Federale per gli Affari della CSI; decano della Facoltà di Relazioni Internazionali e docente di Relazioni pubbliche e comunicazione di massa presso l’Accademia Diplomatica del Ministero degli Affari Esteri) ….che è una sorta di Brezinski russo, uno dei consiglieri ufficiali del cremlino, che finora le ha indovinate spesso e volentieri… anche se in tempi più lunghi e lenti di quelli previsti.
Le sue cartine sulle divisioni degli ex USA alleggerisono il cuore dalle pene!
Wikipedia può introdurvi alla sua persona.
Pazienza e spirito di sopportazione…. com’è il detto cinese? Se hai un nemico ingiusto, stai calmo, siediti sulla sponda del fiume e aspetta… prima o poi vedrai passare il suo cadavere!