La politica americana del conflitto e della tensione consiste solo nel trovare una copertura adeguata al sabotaggio operato dagli Stati Uniti sul commercio energetico tra Europa e Russia.
La risposta intransigente che hanno dato gli Stati Uniti alle preoccupazioni della Russia sulla sicurezza dimostra che Washington vuole il conflitto. Allo stesso tempo, sempre questa settimana, gli Stati Uniti hanno inavvertitamente svelato la loro posizione, quando hanno ribadito il loro obiettivo, cioè che il gasdotto Nord Stream 2 non vada avanti “se la Russia invade l’Ucraina”.
Non è una semplice coincidenza. Le tensioni e la crisi alimentate negli ultimi mesi sull’Ucraina (al punto tale da temere, incredibilmente, una guerra mondiale) sono guidate dall’obiettivo strategico americano di interrompere il redditizio commercio energetico della Russia con l’Europa. Cosa ovviamente mai ammessa pubblicamente da Washington. Perché sarebbe un’ammissione di criminalità.
Questa settimana, il Presidente Joe Biden ha ripetuto il trito cliché degli Stati Uniti che hanno il “sacro dovere” di difendere gli alleati europei dalla presunta aggressione russa. Ciò che Biden intendeva realmente invocare era il sacro diritto di perseguire gli interessi imperiali americani, il principale dei quali è mandare all’aria il gigantesco commercio di petrolio e gas tra Russia ed Europa. Così facendo, ne trarrebbe grande vantaggio l’industria energetica americana, oltre a sostenere il dollaro americano come valuta di riserva internazionale. Ma altrettanto importante per il dominio americano è impedire ogni tipo di normale relazione geopolitica tra gli alleati NATO in Europa e il più grande paese del continente, cioè la Russia. Pensate alla perdita di profitto per il capitalismo militarista americano.
L’escalation delle tensioni è stata alimentata negli ultimi due mesi dalle dichiarazioni (vaghe e sospette) degli Stati Uniti secondo cui la Russia ha mobilitato le forze militari per invadere l’Ucraina. La Russia ha sempre negato qualsiasi intenzione di attaccare il suo vicino occidentale, malgrado le continue provocazioni del regime di Kiev sostenuto dagli USA, la guerra civile contro la popolazione di etnia russa in corso dal 2014 nell’Ucraina sudorientale e il colpo di Stato sostenuto dalla CIA a Kiev. Sono state uccise circa 14.000 persone, e milioni sono state sfollate a causa di questo conflitto senza sosta che il regime sostenuto dalla NATO è autorizzato a perpetuare grazie all’indifferenza di Washington e dell’Europa verso gli obblighi di pace stabiliti dagli Accordi di Minsk del 2015, con la mediazione della Russia.
La Russia afferma che le forze militari all’interno dei suoi confini sono una questione sovrana di cui non si deve rendere conto ad alcuno Stato straniero. E’ interessante notare come le dichiarazioni degli Stati Uniti abbiano il tono e l’aspetto di una campagna mediatica orchestrata. Le dichiarazioni su una “imminente invasione russa dell’Ucraina” sono diventate predominanti sui titoli delle notizie di tutto il mondo. Eppure, il momento dell’invasione sembra sfuggire sempre alla realtà. Un titolo [in inglese] involontariamente divertente di questa settimana sul sito dell’emittente Radio Free Europe (di proprietà del governo americano) lamenta il fatto di essere “Stanchi di aspettare [l’invasione]”.
Comunque, il 17 dicembre la Russia ha colto l’occasione per comunicare agli Stati Uniti e ai suoi alleati NATO le sue preoccupazioni sulla sicurezza. Mosca ha chiesto di fermare l’espansione pluriennale dei membri della NATO fino ai confini russi (in violazione delle storiche promesse fatte dai leader americani durante gli anni ’90) e di riportarla ai confini del 1997. La Russia ha specificamente chiesto agli Stati Uniti di negare l’adesione di Ucraina, Georgia e delle altre ex Repubbliche sovietiche. La richiesta si basa sulla esistenziale preoccupazione sulla sicurezza che tali territori possano diventare siti di lancio dei missili balistici americani in grado di colpire Mosca in pochi minuti.
Questa settimana, gli Stati Uniti e la NATO hanno risposto per iscritto alle proposte di sicurezza di Mosca. Come dichiarato retoricamente in precedenza, Washington e i suoi alleati hanno risposto rigettando [in inglese] le condizioni sulla sicurezza della Russia. In breve, non ci devono essere concessioni, e il modo altezzoso sembra essere una provocazione deliberata.
Al di là di ogni immaginazione, il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo della NATO Jens Stoltenberg hanno entrambi dichiarato [in inglese] che la “strada della diplomazia” rimane aperta alla Russia “se dovesse scegliere di percorrerla”. E’ molto difficile considerare queste dichiarazioni autenticamente sensate quando Stati Uniti e NATO stanno pubblicamente informando la Russia che intendono ignorare le sue preoccupazioni sulla sicurezza e, proprio nello stesso tempo, stanno inondando [in inglese] l’Ucraina di armi letali.
In altre parole, sembra che gli Stati Uniti abbiano scelto di aumentare ulteriormente la tensione e di costringere la Russia ad una reazione tecnico-militare che Mosca, come aveva precedentemente avvertito, avrebbe messo in atto se Washington non avesse rispettato le sue proposte.
Ciò non significa che gli Stati Uniti vogliono incitare la Russia ad una guerra totale, sebbene sia un rischio sconsiderato. Significa però che Washington vuole che continuino le tensioni e la situazione conflittuale. La chiave per capire questo atteggiamento apparentemente irrazionale è il gasdotto Nord Stream 2. Lo stesso giorno in cui Blinken ha detto “nessuna concessione” a Mosca, il suo Dipartimento di Stato ha annunciato con il linguaggio molto enfatico che il commercio del gas del Nord Stream 2 tra Russia e l’Unione Europea non sarebbe andato avanti “se la Russia avesse invaso l’Ucraina”. Il termine “invadere l’Ucraina” è solo un codice per intendere le tensioni in corso.
Mercoledì, il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha dichiarato: “Voglio essere molto chiaro: se la Russia invade l’Ucraina in un modo o nell’altro, il Nord Stream 2 non andrà avanti. Non entrerò nei dettagli. Lavoreremo con la Germania per assicurarci che non vada avanti”.
Come ha riportato [in inglese] la testata Deutsche Welle, gli Stati Uniti “non hanno approfondito se la Germania sia d’accordo su questo”.
Washington sta qui dimostrando di aver deciso che il gasdotto del valore di 10 miliardi di euro non entrerà in funzione, indipendentemente dal fatto che Berlino sia o meno formalmente d’accordo con la sua interruzione. Gli Stati Uniti si stanno appropriando della sovranità della Germania e dell’Unione Europea, decidendo da chi il blocco può acquistare energia (e questo esclude evidentemente la Russia).
Il Nord Stream 2, con un gasdotto lungo 1.222 chilometri che passa sotto il Mar Baltico e collega il gas siberiano con l’Europa, è stato completato l’anno scorso malgrado le sanzioni americane che hanno tentato di bloccarlo. Se alla fine entrerà in funzione, il gasdotto raddoppierà la fornitura di gas naturale verso la Germania, e contribuirà a mantenere bassi i prezzi al consumo in un momento in cui le bollette per il gas domestico e commerciale stanno raggiungendo livelli inaffrontabili.
L’amministrazione Biden è testardamente contraria all’espansione del commercio di gas tra Russia ed Europa come la precedente amministrazione Trump. Biden e i suoi collaboratori, comunque, sono stati un po’ più riservati nella loro politica per non sembrare di volersi inimicare apertamente la Germania con arroganti richieste di interrompere il Nord Stream 2.
Berlino è stata riluttante ad interrompere il progetto, vedendolo come una risorsa vitale per alimentare la sua economia. Il Cancelliere Olaf Scholz, come Angela Merkel che l’ha preceduto, ha insistito perché il Nord Stream 2 fosse una questione commerciale al di là della geopolitica. Le preoccupazioni tedesche sono evidenziate da uno studio pubblicato questa settimana, che mostra [in inglese] come una interruzione improvvisa della fornitura di gas russo possa danneggiare enormemente l’economia tedesca ed europea.
Sotto un’accentuata pressione di Washington, Scholz è arrivato a rafforzare l’opposizione al gasdotto russo.
Attraverso una crescente pressione su Berlino, l’amministrazione Biden ha annunciato [in inglese] questa settimana che stava cercando fornitori alternativi in modo da non lasciare l’Europa a corto di gas e petrolio in caso di conflitto. Questi sono gli Americani che dicono ai Tedeschi: ora non avete scuse, vi dovete unire alle nostre richieste di interrompere il Nord Stream 2.
Questa settimana è apparso chiaro che la politica americana del conflitto e della tensione con la Russia consiste nel trovare una copertura adeguata al sabotaggio americano del commercio di energia di Germania ed Europa con la Russia. Senza il pretesto di un conflitto con la Russia, il sabotaggio americano equivale ad una aggressione criminale.
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Redazionale pubblicato su Strategic Culture il 28 gennaio 2022
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per Saker Italia.
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Chiedere ai nativi americani cosa ne pensano della parola e dei trattati dei visi pallidi,
E non so più come interpretare il balbettio dei russi che continuano a cercare giustificazioni per i loro movimenti di truppe in casa loro, la loro tolleranza quasi patetica nei confronti delle provocazioni ad opera di agenti stranieri nel danbas quando basterebbero poche decine di specialisti in incognito x eliminarli fisicamente e moralmente,
E cosa ancora più sconcertante è il voler a tutta forza mantenere relazioni con chi ti vuole morto gli Usa.
Ragionamento perfetto!!
Quindi noi dovremmo restare al freddo, con le attività produttive che chiudono, con la guerra alle porte, per queste bestie assassine di ispirazione usurario-giudaica?
Se mai ci sarà una resa dei conti sanguinosa e catartica, alla quale spero di poter partecipare molto attivamente, se ci sarà una “purificazione” finale, dovremo ricordarci bene delle loro prostitute locali, nomi, cognomi e indirizzi … prenderli prima che riescano a scappare.
Cari saluti.
La Russia avrebbe dovuto inoltrare il suo ultimatum alle cancellerie europee, se non altro avrebbe mandato tutti in paranoia e seminato il panico. L’UE rischia tutto se continua a seguire interessi americani senza guadagnare nulla in cambio, un’eventuale caduta della Russia significherebbe soltanto catene più pesanti per noi, una sudditanza ancora più soffocante…Ultimatum all’Europa e colpo agli USA, per la diplomazia è ormai tardi…
Non è che la UE segue gli interessi americani, la UE è un utensile americano. Tra l’altro,usa e getta. Gli USA non hanno alleati, solo ostaggi
Ma la Russia non ha bisogno di noi, quello che vende a noi lo può benissimo vendere agli asiatici, la sola cosa che gli mancherebbero sarebbero le vacanze nel Mediterraneo, le ville in Costa Azzurra, gli attici lussuosi a Roma parigi e londra, il buon vino, i buoni ristoranti, i negozi alla moda e il vivere bene, tutte cose che noi diamo per scontate, ma ad eccezione di qualche eccezione a mosca e San Pietroburgo il resto è noia. Oltre , naturalmente la nostra tecnologia,
–,quanto sta succedendo dovrebbe essere un buon motivo per la Russia e Cina,ancora prima di reagire militarmente alle aggressioni occidentali, di propagandare e di denunciare ,sui loro mezzi mediatici ,web compresa , come gli USA e UK intendono la “concorrenza” che secondo la Teoria economica liberista è il motore del processo di sviluppo economico che produce e distribuisce la Ricchezza delle nazioni.(il PIL)
E’ di tutta evidenza che si dovranno fare gli esempi ad iniziare dalle conquiste occidentali coloniali, in altri continenti ,per estrarne materie prime e finanche forza lavoro da utilizzare in schiavitù.
Ma in quel tempo quale dottrina economica guidava l’espansione militare ed economica europea nelle Americhe e poi degli europei naturalizzati americani nelle Americhe e nelle isole del Pacifico?
Cina e Russia ebbero a subire incursioni già sul finire del secolo XIX, a più riprese, ed ora pretendono ancora di fissare le regole che loro stessi non accetterebbero e considererebbero una dichiarazione di guerra con aggressione immediata?
Cina e Russia non si affidino alle strutture internazionali fondate dai paesi anglosassoni, da considerarsi ONG al loro servizio,ONU compresa.
Il Liberismo dev’essere combattuto anche con altre dottrine economiche che avversino il dominio del Privato tramite la creazione, distribuzione e controllo della quantità di Moneta necessaria per stimolare e/o deprimere l’economia soprattutto con il commercio internazionale. In conseguenza di ciò devono bandire le monete prodotte da privati nazionali e internazionali che abbiano lo scopo di minare l’economia dei Paesi che ostacolino o non favoriscano i loro interessi privati.
La guerra che si sta combattendo ora, a bassa intensità, a livello informatico e sul WEB è un duello fra Privati armati e Paesi in cui lo Stato è ancora il patrimonio dei suoi cittadini che devono sapere difenderlo.
In tal caso, joseph, basta guardarsi su YouTube gli spot delle forze armate della Russia, della Cina e degli USA. Come ha commentato uno se guardi la pubblicità russa ti viene detto che ti “sposi” con la madrepatria russa per difenderla, con quella cinese impari la disciplina e lo spirito di corpo e per finire con quella americana bè pensi che sia meglio farsi arruolare nell’esercito russo o cinese. Dopotutto hai due madri! Il mestiere di soldato è uno dei più sporchi al mondo…
Il controllo dell’energia necessaria a mandare avanti le economie degli Stati è un elemento centrale nella strategia imperiale anglosionista. L’Europa, in questi anni, ha stipulato contratti a lungo termine per rifornirsi di gas metano, a basso prezzo, dalla Russia, con evidenti vantaggi per tutti. L’impero se ne è accorto, anche se con ritardo, e la paura di un’Europa indipendente dagli USA per le sue necessità energetiche ha fatto scattare la molla del “pericolo russo”, inventandosi una ipotetica invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La quale non ricaverebbe nulla da una tale azione, Quello che voleva ottenere, dopo il colpo di Stato della CIA del febbraio 2014, lo ha già ottenuto: Il Donbas (cioè la regione russofona più ricca dell’Ucraina) e la Crimea (cioè la penisola russofona in cui ha sede la gigantesca base di Sebastopol) Che interesse avrebbe ad invadere un Stato fallito (praticamente un secondo Afghanistan), con un tasso di emigrazione altissimo, ormai completamente schiavo dei dollari che i Padroni americani si degnano di inviare, sapendo che mai verranno restituiti? E’ allora evidente che la crisi russo-ucraine è stata totalmente inventata per togliere all’Europa il metano russo e sostituirlo…. Con cosa? Nemmeno Biden lo sa! Riflettiamo: il metano è un gas e, al contrario dei prodotti petroliferi liquidi e del carbone, ha una rete di distribuzione estremamente rigida. Non può essere immagazzinato (massicciamente) in maniera intermedia e non si può decidere, di volta in volta, quale fornitore scegliere usando semplicemente il trasporto navale. L’unica maniera è liquefarlo all’origine, trasportarlo tramite apposite navi metaniere dove serve, e rigassificarlo prima del consumo. Ma questo è un processo estremamente costoso ed estremamente pericoloso! Il metano liquido è tale solo in serbatoi a 160 gradi sotto lo zero e con una pressione di vapore circa 40 atmosfere. Con una temperatura all’esterno di 40 gradi sopra lo zero (d’estate in un porto europeo) occorre un abbassamento COSTANTE della temperatura delle cisterne delle navi rispetto all’ambiente di circa 200 gradi per tenerlo liquido. Se qualcosa si guasta, il metano rigassifica istantaneamente, con una immane esplosione! Vi ricordate il porto di Beirut nell’agosto 2020? Sembrerà un innocuo fuoco d’artificio. Il 50% dell’energia prodotta in Europa deriva dal metano. Come farà l’Europa a rinunciare al metano (gassoso, non liquido) trasportato tramite i metanodotti russi? Certo non con il metano liquido.Potrebbe sostituirlo con il petrolio, spendendo centinaia di miliardi di euro di modifiche. Ma come la mettiamo con transizione “green” tanto sbandierata, riusando un carburante molte volte più inquinante del metano? Eppure l’Europa, a capo chino, non sa mandare all’inferno l’impero anglosionista, avviandosi verso una catastrofe economica, se non peggio!
Gian Carlo, hai perfettamente ragione! La tanto sbandierata transizione ad una economia “verde” è basata su dei sogni impossibili da tradurre in realtà. Qualche tempo fà sul sito ZeroHedge apparve un articolo dove si esaminavano i piani di transizione a questo pseudo nuovo modello per l’Australia. Il responso era: pazzia pura! Prima di tutto c’erano problemi di tempistica, di materiali, di localizzazioni, di denaro ma soprattutto c’era un tallone d’Achille: anche ammettendo che si fossero realizzati i progetti nei tempi e nelle tempistiche l’energia potenziale ottenibile da tutti i nuovi impianti sarebbe stata risibile e per giunta non tenevano conto dei costi di manutenzione nè del rendimento incostante degli stessi impianti! Chiunque con un minimo di conoscenza nelle costruzioni sa bene che ogni sito è un problema a sè. Poi come la mettiamo con gli imprevisti? Basta un piccolo ritardo in un qualsiasi elemento della catena che esso si ripercuote sull’intera filiera. Se poi operi con tempi stringenti perchè così lo vogliono le teste d’uovo allora per forza di cosa devi “limare gli angoli”, se ci siamo intesi. Poi come la mettiamo con la corruzione e il malaffare che non sono cose tipicamente italiane? Aggiungiamo il fatto che appare sempre più evidente che stiamo entrando in una piccola era glaciale e ti scordi l’energia eolica o solare nel nord Europa! Se nel periodo 1650-1850 d’Inverno il Tamigi era ghiacciato in un contesto simile te le vedi le pale eoliche di un moderno impianto girare? E gli impianti solari starebbero peggio! Ultima considerazione: i gas inerti prodotti dai vulcani nel Pacifico e nell’Atlantico lo scorso anno insieme al fatto che il Sole è entrato nel suo 25imo ciclo dovrebbero iniziare a raffreddare la temperatura globale.
P.s: e se ci becchiamo un flares solare di magnitudine 8 o superiore come appare assai probabile come la mettiamo?
Considerato che una nave metaniera trasporta circa 130 000 M3 di gas quante navi servirebbero per coprire il bisogno europeo visto che la Russia tramite i suoi metanodotti
Ci rifornisce per oltre il 44% ossia più di 120 miliardi di M3, e quanto ci verrebbe a costare,
E consideriamo che la Russia rifornisce di gas gnl e petrolio anche gli stati uniti.
Un blocco totale di energia dalla Russia equivale al fallimento dell’economia europea.
Roba da matti, solo delle persone malate di mente o ricattato possono sottostare ai desiderata dello zio Sam
Circa 1 000 000 di viaggi annui, 2 740 al giorno
Poi consideriamo il tempo di carico navigazione e scarico, diciamo circa 10 giorni? Sicuramente più che meno,
Per coprire il fabbisogno servirebbe almeno una flotta di 30 000 metaniera
Mi sembra di ricordare di aver letto che la flotta esistente sia composta da meno di 450 imbarcazioni.
Auguri Europa
La nostra ripobblica oligarchica, monarchia aristocratica invero, resisterebbe alle prime centinaia di bare di bersaglieri e parà morti per la fascista NATO della fascista america?
No, ovviamente. Le guerre sono “riti di passaggio” come chiamano gli antropologi culturali le dolorosissime prove che il giovane adepto, o guerriero, deve dimostrare di saper superare per accedere al grado superiore. Cambiamento di ere. Questo sempre furono le guerre nella storia, un modo per voltare pagina.
Aggiungo una nota personale.
Qualsiasi cosa accada, qualsiasi, sarò sempre con la Russia e la sua gente.
Sia quel che sia.
Poi, muoia sansone, con tutti i filistei!
Be’, io da povero italiano sto con gli italiani e mi toccherà restare spettatore degli uni che si immolano per i russi e gli altri che si immolano per gli americani, non credo che ci sia qualcuno che vorrà immolarsi x i cinesi,
Una prece x tutti.
Io da povero italiano non per questo amo il regime della attualità storica italiana.
Io non sto con gli italiani che italiani non sono ma Quisling dell’Impero.
Il problema è che confondere l’italianità con il regime della attualità storica di turno è amarissima esperienza che conoscemmo 80 anni fa.
Esaltarsi perchè il Tricolore conquista Tobruk o combatte sulle rive del Don accanto agli efficienti e amici e alleati reparti dei nostri valorosi camerati Waffen-SS non è davvero senso di italianità, ma invece di fedeltà al regime di turno.
O, al più, di tifo sportivo… per “gli Azzurri”.
E’, a mio avviso, stolida italianità invero negata proprio in questo modo.
Occorre comunque e sempre una etica che guidi un giudizio critico talvolta doloroso e mortificante e che rattrista constatando la situazione del proprio paese e della propria gente.
Senza questa etica che consenta la formulazione di giudizi, rimane la pancia.
Ma allora non è “italianità”… può mutare in tifo comunque per “gli azzurri”, o in Quislinghismo, o in opportunismo occasionale per stare comunque e sempre e sicuramente con “chi vincerà”.
Può mutare in sudditanza servile di classi politiche, italiane ed europee e mondiali sui quali da anni spendiamo parole e leggiamo articoli.
Il Punto decisivo alla fine è:
si sta, si tollera, si accetta in modo tartufesco che alcuni Potenti e Malvagi decidano di espellere un Paese, un Popolo, la sua Identità, la sua Storicità nobile, il suo Diritto ad essere se stesso e a crescere e sviluppare il benessere della propria società?
Oggi io tollero e mi diverto e godo a torturare e insultare e schernire, e ad essere coi Forti e gli Strafottenti e a portare alla fame ed espellere dalla Vita un Popolo russo che nessuno aiuta… ma domani quegli stessi Potenti e Malvagi possono rivolgere la loro decisione di espellere… a me.
Chi muoverà un dito per aiutarmi?
Nessuno.
Perchè tutti prima confusero la festosa attesa dei cani per il rancio dal padrone imperiale come lealtà di quei cagnoli pieni di zecche al padrone e alla propria nobilissima caninità.
Sul patriottismo va infatti distinto il concetto di Fedeltà da quello di Lealtà.
A) – La Fedeltà è animale, è nell’ambito dell’Estetica, perchè carattere sempre economico di speculazione sul piacere e sull’utilità.
Esclude la capacità di formulazione di un giudizio morale che è carattere esclusivo dell’Umano.
Un cane in campagna legato ad un albero, solo, una volta al giorno io porto acqua e pane secco, e lui allegro mi accoglie festoso… poi però arriva un altro, porta latte zuccherato, e bistecche.
B) – Un giorno il cane è libero dalla catena e vede entrambi i “padroni”, chi sceglierà?
Lui sceglie la fedeltà a chi lo tratta meglio perchè incapace di Lealtà che invece è nell’ambito dell’Etica, dell’Umano, e non è mai economica, ossia legata al carattere di piacere o di utilità.
Tempi duri forse arriveranno, e ci si dividerà di nuovo, proprio all’interno dei popoli italiano, americano, tedesco, francese, spagnolo, inglese, scozzese, belga… e a questa ferinità beluina portati da quei Potenti Malvagi che dalle divisioni traggono ancora maggiore potere di dominio imperiale… ma anche da chi li assecondò, per mille motivi o per mille finalità.
Forse per ingenui ma stolidi idealismi, o forse per mediocri opportunismi…
Mi domando se tu sia mai stato in Russia, io ho iniziato nel 74 e posso garantirti che non vorrei essere stato un cittadino russo ungherese polacco rumeno per tutto l’oro del mondo, ho continuato fino agli anni 2000 per lavoro, ovviamente, e ti garantisco che ho ringraziato il cielo ad aver avuto la fortuna di nascere in Italia, conosco Mosca, Minsk, Kiev, Buda Pest, Varsavia, Belgrado, Sophia, Bucarest, e molte cittadine limitrofe, pertanto credo che non avresti niente di nuovo da farmi conoscere,
Ammiro Putin perché è riuscito, solo in parte, a rimettere un minimo di ordine e legalità in quel Far west che era diventata la Russia dopo la disastrosa esperienza e la”ancora più disastrosa caduta del comunismo, dove bande mafiose hanno spadroneggiato x anni e dove i famosi” oligarchi” si sono appropriati dei beni della popolazione arrivando ad uccidere .
Per cui ripeto, mille volte, essere nato in Italia ed essere italiano.
Non capisco la risposta.
Io scrivo proprio che sono patriottico, e mi si risponde come se avessi scritto che avrei voluto non nascere in Italia?
Semmai il tema del post era appunto la confusione fra patriottismo ed esaltazione “azzurra”… pro regime.
Una cosa è che il tricolore garrisca al vento della Wehrmacht, altro è che garrisca al vento della Resistenza…a è lo stesso tricolore.
Oppure no? La differenza non c’è?
Poi, Il raffronto fra Italia e Russia non è nel mio post.
È invece nel post il raffronto fra chi se ne sta a casa propria crescendo con serietà, e chi avendo un impero lo vuole estendere con aggressività delinquenziale.
Quelli che sono in casa propria escono da esperienze dure e tristi; la giovane democrazia russa non ha 30 anni, ma solo ancora 20, gli anni 90 non contano. Dal 2000 Putin ha preso per mano la patria e la sua gente… tirandoli su da quel buco che lei ha descritto… ed è questo che non va giù all’impero.
Poi guardi… ho viaggiato un pò, e ho scoperto che non si può giudicare un paese, una società, perchè il taxista ti ha imbrogliato, o perchè fuori del pub ti hanno fregato il portafoglio…
Il giudizio va dato distaccandosi dalla quotinianità che è sempre assolutamente identica e prosaica e mediocre e un pò porca a Roma, Palermo, Los Angeles, Londra, etc.
Lavrov ha detto nell’ultima intervista: hanno deciso di espellere la russia dalla storia dell’umanità.
Dal pianeta Terra, che è loro?
Sbagliò Stalin a non annettere di forza la Germania dell’est espellendo i tedeschi come a Kaliningrad.
Se le profezie si avverassero, sino a Parigi e all’Occitania diventerebbe Russia… e poi, dicono le stesse profezie, una lunghissima Pace felice per tutto il Mondo.
Restiamo in attesa ad osservare la tempesta che sale all’orizzonte da est e da ovest, dopo le olimpiadi, mentre si liquefano le Borse mondiali che alimentano le fiamme dell’inferno sulla Terra.
Come già detto, ammiro Putin per il coraggio e la sagacia che lo ha portato ad ottenere i risultati che chi ha occhi per vedere vede,,
Il mio commento non era diretto a lei direttamente ma più in generale,
Purtroppo l’Europa è succube degli anglo-americani, un po’ perché Italia e Germania hanno firmato una resa senza condizioni un po’ perché siamo stati ad occidente della cortina di ferro e purtroppo li siamo rimasti.
Comunque posso assicurarla che non ho fatto il giro turistico, ma una immersione nel tessuto sociale soprattutto dal 93 al 2000.
Diverso è per le nazioni restate sotto il dominio dell’ Russia, quelle coltiveranno un odio per la Russia per diverse generazioni.