Le truppe ucraine sono pronte ad una guerra di grande scala, Kiev ha schierato lungo la linea di contatto più di 500 carri armati e 90.000 militari. E’ stato annunciato oggi, nel corso di una manifestazione in occasione dell’anniversario della fondazione della Repubblica di Donetsk-Krivorogje, dal Presidente della Repubbica Popolare di Donetsk Aleksandr Zakharchenko.
“Ad oggi sulla linea di contatto (linea del fronte n.d.t.) solo di carri armati ne sono stati concentrati più di 500, e quasi 90.000 soldati. L’Ucraina in qualsiasi momento può cominciare l’esecuzione di operazioni militari” ha detto il Presidente della Repubblica. “Perché non comincia?” ha continuato: “Penso che l’Ucraina porterà a termine la mobilizzazione, o semplicemente sta aspettando migliori condizioni meteorologiche.”
Zakharcjenko ha sottolineato che per Kiev la guerra rappresenta la sola via d’uscita per salvare la situazione all’interno dello stato. Ricordiamo che gli uomini del ministero della difesa della Repubblica Popolare di Donetsk, nel corso di un intero anno dopo la sottoscrizione degli accordi di Minsk, hanno regolarmente fornito informazioni sulla concentrazione di reparti militari ucraini ed armamenti pesanti lungo tutta la linea di contatto.
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Articolo pubblicato da Novorus.info il 13 Febbraio 2016
Tradotto dal russo da Pueno Italiani per SakerItalia .it
Giorni di tregua felice… di cessate il fuoco beato, buonista e umanitario in Siria… e intanto Washington, Ankara e Ryad stanno bollendo insofferenti alla sconfitta.
Ci si prepara a impelagare la Russia in una molteplicità di sfide che si ritiene non sarebbe in grado di sostenere… perdere la faccia, è insignificante se militare, politica o diplomatica o mediatica, anche su un solo fronte significherebbe per Putin doversi ritirare dapperttutto, accettando qualsiasi imposizione. Tutto il tesoretto politico, diplomatico, militare e mediatico sin qui raccolto in modo brillante scomparirebbe.
A poker, vince alla fine chi può sempre rilanciare avendo sempre una riserva segreta e continua di liquidità. E Putin non ce l’ha. Per lui è già pronto il Piano B su Russia, repubbliche asiatiche ex URSS e forse anche sulla Cina.
Putin però ha 2 assi nella manica:
1) – può lui scegliere il terreno dove combattere:
A. se sul terreno della Siria si suiciderebbe perchè sarebbe una agonia lentissima in una palude;
B. se sul territorio della Turchia, che sarebbe lasciata sola da USA ed Europa, la Russia diventerebbe padrona del Mediterraneo, dell’Europa, del M.O. Chi ha il Mediterraneo ha l’Europa e il Mondo, si diceva una volta… ora. chi avrà la turchia avrà Tutto.
2) – l’alleanza con la Cina che interverrebbe con determinazione militare.
Dio aiuterà la Russia: potenza non marittima, ossia commerciale, economicistica con il solo unico e vero Dio da adorare: la Ricchezza di Mammona; come Atene, Venezia, l’Impero Britannico poi Americano. E’ invece potenza terricola spiritualmente sensibile al divino, che della società umana caratterizzata dalla moderazione delle passioni rimane custode materna e amorevole.
Grandi manovre mediatico-militari, a sud e a est, ma di fatto i soliti morti mediorientali, in Europa solo una escalation di chiacchiere, sembrano rane che fanno la gara a chi si gonfia di più, la corsa al riarmo supertcnologico è invece una realtà a est e a ovest, con novità fantascientifiche riguardo ai mezzi.
Putin contro l’Ucraina? Mah, sarebbe una guerra fratricida, a meno che l’Alleanza non crei qualche innesco verso la fine dell’anno, oppure non anticipi i tempi facendo fuori Obama prima del previsto.
La potenza delle antenne mediatiche pare di gran lunga superare quella dei cannoni in questo mezzo secolo di manovre poilitico-militari internazionali, direi un piattume piuttosto noioso in cui tutti i ladri si sono arricchiti con il terrore e la morte degli onesti, stressati, esauriti ed arresi a questa guerra di nervi. Non so cosa farà Dio, ma so cosa fanno gli uomini protetti dal diavolo imperatore.