Fin da quando Putin ha annunciato agli Stati Uniti e alla NATO le sue richieste di garanzie sulla sicurezza (in breve, stop all’espansione della NATO verso oriente, ritiro della NATO alle sue posizioni del 1997, rimozione delle armi offensive dalle immediate vicinanze della Russia) siamo stati bersagliati dalla stampa occidentale con una raffica di dettagli :
- Queste garanzie sulla sicurezza sono un ultimatum o uno strumento per negoziare?
- Gli Stati Uniti e la NATO le accetteranno o le rifiuteranno?
- Putin invaderà l’Ucraina o sarà fermato con l’uso assennato e tempestivo del mettere il broncio, scuotere la testa, mostrare il medio ed esprimere la disapprovazione da parte dei vari e assortiti luminari occidentali?
- Se Putin invade l’Ucraina, vorrà dire Terza Guerra Mondiale, e moriremo sicuramente tutti?
Spero di non essere il solo ad essere stufo e stanco di questo tentativo patetico e fastidioso di stendere una cortina fumogena e nascondere l’inevitabile realtà di ciò che sta per esser rivelato. Nel caso non vi sia ancora del tutto limpido, ve lo scandisco chiaro e tondo. Normalmente io sono più cauto nel fare previsioni specifiche, ma in questo caso il nostro futuro immediato è stato attentamente pianificato per noi dalla Russia e dalla Cina, con gli Stati Uniti e i suoi pupazzi assortiti ridotti allo status di personaggi non giocabili in un videogioco che può fare solo una cosa: nascondersi dietro una densa cortina fumogena di risibili bugie.
Per prima cosa, le richieste di garanzie sulla sicurezza avanzate dalla Russia non sono un ultimatum. Un ultimatum è un qualcosa tipo “altrimenti”, che offre una scelta fra l’ottemperanza e le conseguenze, mentre in questo caso l’inadempienza e le conseguenze seguono in automatico. L’Occidente e la NATO, per ben comprese ragioni politiche interne, sono incapaci di firmare queste garanzie perciò le conseguenze si realizzeranno nei tempi dovuti.
La Russia ha chiesto agli Stati Uniti e alla NATO di mettere per iscritto il loro rifiuto a dare le garanzie sulla sicurezza; queste pezze d’appoggio cartacee saranno importanti nel seguito. Per capire come mai, occorre ricordare il fatto che, su ogni cosa presente in queste garanzie sulla sicurezza, l’Occidente si è già trovato d’accordo; ossia, la garanzia di “non un metro ad est” data trent’anni fa alla Russia dagli Stati Uniti e il principio sulla sicurezza collettiva su cui tutti i membri dell’OSCE si sono trovati d’accordo. Firmando un documento in cui dichiarano il loro rifiuto a rispettare ciò su cui si erano dichiarati d’accordo, gli Stati Uniti e la NATO rinnegherebbero in sostanza la legge e l’ordine internazionale. Questo implica a sua volta che le loro necessità sulla sicurezza possono essere trascurate e che, piuttosto, essi si meritano di essere umiliati e puniti.
Inoltre, mettendo per iscritto il loro rifiuto, gli Stati Uniti e la NATO dichiarerebbero nullo lo stesso principio di sicurezza collettiva. Se, per esempio, le Bahamas, una nazione sovrana dal 10 luglio 1973, decidesse di rafforzare la sua sovranità ospitando una batteria missilistica russa puntata, oltre la Corrente del Golfo, su Miami e Fort Lauderdale in Florida, gli Stati Uniti non avrebbero voce in capitolo, e se dovessero provare a dire qualcosa si troverebbero quei pezzi di carta sbattuti in faccia. I russi chiederebbero “e ora vi sentite minacciati? Beh, avreste fatto meglio a pensarci quando ci minacciavate dispiegando i vostri missili in Polonia e Romania”.
Lo scopo inizialmente dichiarato delle due installazioni di Aegis Ashore in Polonia e Romania era di abbattere i missili iraniani, che allora non esistevano, come oggi, e che, in ogni caso, mai avrebbero preso un giro così lungo da volare sopra la Polonia o la Romania. Sebbene lo scopo dichiarato di questi missili fosse difensivo, le loro piattaforme di lancio possono servire anche a lanciare armi strategiche offensive: i missili Tomahawk da crociera con testata nucleare. Questi Tomahawk sono obsoleti, e i russi sanno molto bene come abbatterli (come hanno dimostrato in Siria) ma ciò è molto irritante, e disperdere il plutonio americano polverizzato in giro per le campagne russe non fa bene alla salute di nessuno.
Quindi, dobbiamo aspettarci che capitino cose brutte a queste installazioni, pur rimanendo male informati sui dettagli. Mentre i non-negoziati sulle richieste russe per le garanzie sulla sicurezza saranno più pubblici possibile (malgrado i lamentosi piagnistei occidentali di tenerli in privato), i “mezzi tecnico-militari” con cui la Russia affronterà l’inadempienza occidentale non saranno ampiamente pubblicizzati. L’installazione rumena potrebbe diventare non operativa a causa della scoperta di un piccolo vulcano lì vicino, quella polacca potrebbe soccombere ad una strana esplosione di gas delle paludi.
Un’ulteriore serie di sfortunati incidenti potrebbero portare gli Stati Uniti e la NATO ad essere timidi e reticenti ad oltrepassare i confini russi. Le truppe della NATO stazionate nei paesi baltici, a un tiro di schioppo da San Pietroburgo (che è la seconda città più grande della Russia), si potrebbero lamentare di sentire continuamente la parola “Bum!” forte e chiara, portandole alla diagnosi di schizofrenia e alla loro evacuazione. Un aereo spia statunitense potrebbe subire un piccolo malfunzionamento del GPS e ritrovarsi nello spazio aereo russo, essere abbattuto e i suoi piloti, catapultatesi, condannati a molti anni di insegnamento dell’inglese negli asili di Syktyvkar o di Petropavlovsk-Kamchatsky. I vascelli statunitensi e della NATO, già inclini a collisioni tra loro, con le montagne sottomarine o con le chiatte, potrebbero soffrire di un inusuale gran numero di tali brutte manovre nelle vicinanze della costa russa, causando quindi il loro allontanamento. Un gran numero di tali eventi, la maggior parte dei quali trapelati lontano dallo sguardo del grande pubblico e la cui notizia sarebbe soppressa sulla stampa e sui social media occidentali, obbligherebbe le poderose forze militari statunitensi ad interrogarsi su una scomoda questione esistenziale: “I russi hanno sempre paura di noi, o ci stiamo facendo le seghe fra noi?”. La loro risposta sarà di non ammettere la realtà e di continuare a farsi le seghe anche più di prima.
Ma se, in effetti, si stanno facendo le seghe fra loro, che ne è della loro politica di contenimento? Cosa impedisce alla Russia di ricreare l’Unione Sovietica 2.0? Oltre naturalmente al fatto che i russi non sono stupidi, è bastata loro la prima volta per imparare la lezione, e la Madre Russia non permetterà più ad un branco di ingrati e inutili non-russi di succhiare dal suo ampio seno. Le menti curiose chiedono di sapere “ma la Russia quando invaderà l’Ucraina?”, specie quelle attente ai notiziari occidentali che riportano il dispiegamento di centinaia di migliaia di truppe russe lungo il confine con l’Ucraina (non avvenuto).
La più recente teoria attribuisce al caldo di questo periodo il motivo per cui la Russia non può fare la sua invasione. Sembra che ci sia stato un caldo inusuale fin dal 2014, ecco perché le truppe russe non hanno ancora attraversato il confine. Che stanno aspettando? La prossima era glaciale attesa fra qualche millennio? Invece la Russia ha preso giusto i pezzi dell’Ucraina a cui era interessata, la Crimea, il Donbass e un paio di milioni di professionisti altamente qualificati di lingua russa, il tutto senza mettere in piedi un’invasione, e ora sta aspettando che il resto dell’Ucraina finisca di degenerare verso la sua meta finale di parco a tema etnico e riserva naturale. La sola cosa che non va bene in questo piano è il fatto di dover smilitarizzare l’Ucraina, come prescrivono le recenti richieste russe nelle garanzie sulla sicurezza.
Ma che succede se le garanzie sulla sicurezza non sono fornite, e gli Stati Uniti/NATO continuano a rifornire di armi l’Ucraina, a spedirvi addestratori e a stabilirvi delle basi? Beh, allora quelle dovranno essere distrutte. Ciò può esser fatto lanciando dei razzi da qualche piccola imbarcazione in navigazione nel Mar Caspio, come fu fatto per distruggere le basi dell’ISIS in Siria; non c’è nessuna necessità di una forza di invasione terrestre. Non ci vuol molto per spingere gli Stati Uniti/NATO ad evacuare l’Ucraina nel panico, visto che hanno già i piani pronti per farlo, e hanno annunciato di non combattere per difenderla.
Se è questo quel che avverrà, cosa pensate che succeda dopo? Gli Stati Uniti inizieranno una guerra nucleare per l’Ucraina? Uhm… che ne dite di “NO!!!”. Gli Stati Uniti imporranno “sanzioni infernali”? Forse, ma rendiamoci conto che al momento attuale delle economie statunitense e di altri paesi occidentali se ne può fare una caricatura accurata rappresentandole come un vaso di cristallo pieno di escrementi, posto al bordo di un alto ripiano su un duro pavimento di marmo. Si deve sperare che nessuno starnutisca perché la pressione sonora potrebbe spingerlo fuori dal bordo. Le sanzioni infernali potrebbero causare un po’ di starnuti. Non c’è bisogno di dirlo, gli Stati Uniti continueranno a parlare di sanzioni infernali, potranno perfino passare qualche legge con questo titolo, e affermeranno di aver mandato un “messaggio forte”, ma senza altri effetti.
La Russia agirà immediatamente dopo aver avuto l’accettazione scritta del rifiuto occidentale di fornire le garanzie sulla sicurezza richieste? No, ci sarà necessariamente un ritardo. Vedete, il 4 febbraio è appena a due settimane di distanza e non c’è proprio il tempo per iniziare e finire un’azione militare. Che c’è il 4 febbraio? La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino, naturalmente, alla quale Putin sarà l’ospite d’onore, mentre i dignitari statunitensi non sono stati neanche invitati.
Alle Olimpiadi, Putin e Xi firmeranno un caterva di importanti accordi, uno dei quali potrebbe trasformare la già forte relazione fra Cina e Russia in una vera e propria alleanza militare. Il tripolare ordine mondiale annunciato dal generale Milley, in cui Stati Uniti, Russia e Cina figurano da eguali, sarebbe durato in tutto tre mesi. Con Russia e Cina che agiscono all’unisono, la SCO, che adesso include quasi tutta l’Eurasia, diventerà ben più di un polo geopolitico. In confronto, gli Stati Uniti e i 29 nanetti della NATO non arriveranno neanche ad essere un polo geopolitico e il mondo tornerà ancora una volta ad essere unipolare, solo con la polarità invertita.
E così non ci dobbiamo aspettare nessuna azione militare fra il 4 e il 20 di febbraio. Dovesse succedere qualsiasi marachella militare durante le Olimpiadi, un periodo tradizionalmente di pace per il mondo, sarebbe sicuramente una provocazione occidentale, perché le Olimpiadi sono un momento tradizionale per le provocazioni occidentali (la Georgia durante le Olimpiadi di Pechino del 2008, l’Ucraina durante le Olimpiadi di Sochi nel 2014). Possiamo esser sicuri che tutti sono molto ben preparati per queste provocazioni, e che saranno trattate con molta durezza.
Il peggior tipo di provocazione sarebbe se i consiglieri della NATO riuscissero con successo a spingere le sfigate e demoralizzate truppe ucraine all’invasione del Donbass. Se questo dovesse succedere, sarebbe una operazione in due fasi: con la prima si confonderanno gli ucraini per mettere il piede nella trappola, il secondo sarà minacciare di distruggerli usando l’artiglieria russa a lungo raggio da oltre il confine russo. Quando ciò è accaduto in precedenza, il governo ucraino è stato costretto a firmare gli Accordi di Minsk che richiedevano all’esercito ucraino di ritirarsi, e al governo di Kiev di concedere l’autonomia al Donbass modificando la Costituzione ucraina.
Ma poiché da allora il governo di Kiev non ha mostrato per tutti gli anni successivi alcuna intenzione di adempiere ai termini di quegli accordi, mostrando anzi di fare del suo meglio per sabotarli, non ci sono ragioni per aspettarci la firma di una nuova tornata degli Accordi di Minsk. Sarebbe invece la fine per lo Stato ucraino. Putin ha promesso proprio questo. I consiglieri della NATO saranno probabilmente frustrati nei loro sforzi per convincere gli ucraini ad attaccare: per loro è preferibile rimanere seduti a farsi battere e pungolare dai loro manovratori della NATO ed essere assillati da funzionari e spie statunitensi ed europei piuttosto che avere obliterati i loro migliori e splendenti elementi dall’artiglieria russa o affrontare un turno finale di umiliazione nazionale.
Tuttavia, dopo il 20 febbraio ci possiamo aspettare alcune nuove e interessanti distrazioni. Potrebbe aver a che fare col crollo finale della casa di carta finanziaria occidentale e dei suoi schemi piramidali, o potrebbe essere un nuovo e divertente virus, o l’esaurimento del gas naturale che causa un’emergenza umanitaria. O potrebbe essere una combinazione di questi: il virus sarebbe attribuito alla Cina, l’emergenza del gas alla Russia, e il collasso finanziario ad entrambi. Mentre tutti sono distratti, una o due portaerei potrebbero sparire, le installazioni polacche degli Aegis Ashore potrebbero essere spianate da una strana esplosione di gas delle paludi, e così via. Ma allora nessuno se ne accorgerebbe.
Ci sarà sempre un’importante questione esistenziale che pungolerà il complesso militare/industriale statunitense: “La Russia e la Cina hanno ancora paura di noi, o ci stiamo soltanto facendo le seghe fra noi?”. Io credo di sapere quale risposta sarebbe offerta dalla Russia e dalla Cina: “Non preoccupatevi di noi, continuate pure a farvi le seghe fra voi”.
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Articolo di Dmitry Orlov pubblicato su The Saker il 20 gennaio 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
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Leggere Orlov è sempre uno spasso perché sia i contenuti sia la prosa sarcastica invitano alla riflessione sulle precedenti nostre opinioni ,che non erano nostre ma formate dalla grancassa mediatica d’occidente che si sente in pericolo allo stesso modo degli antichi imperatore romani d’occidente e Oriente che pagavano la tangente ai popoli delle steppe annualmente per poter continuare ad esistere.
Qui mi viene in mente Adrianopoli nel IV sec.dove l’imperatore Valente ci lasciò la vita in Tracia contro popolazioni guerriere che lottavano perché vessate dai Romani d’Oriente.
Sono episodi che servono a rammentare anche agli americani che dopo aver vinto la Germania di Hitler ,conquistarono anche l’Europa con la corruzione delle élite sopravvissute di allora ( nulla dicono i testi di Storia di tale conquista ma il segno che non si può nascondere è la Nato che opprime ancora le nazioni europee sotto la LIbertà del Dollaro) ,ma “Nulla è per sempre”,anche il loro impero deve defungere.
Come diceva il grande Totò “a livella”. Consiglierei di leggere anche questo articolo apparso su ZeroHedge ( https://www.zerohedge.com/political/america-heading-systems-collapse ) per capire lo stato di decomposizione del sistema USA. Alcuni commenti all’articolo fanno riflettere in quanto molti dei commentatori sono coscienti del collasso che si sta manifestando sempre di più. Il problema è che le elitè sono disposte a tutto pur di rimanere al potere finendo per creare le basi della loro stessa distruzione. Pochi giorni fa è avvenuto un fatto che fa capire che gli USA devono per forza di cose scatenare una guerra: la borsa americana, nonostante tutte le infusioni di denaro liquido, ha iniziato ad esplodere. Alcune delle principali società quotate in borsa, come NetFlix, sono messe male. Per coprire il collasso faranno come l’11 Settembre 2001: scateneranno una guerra.
–,quando studiavo economia negli anni 70 ebbi la fortuna di scoprire che nella panoplia dei Proff. c’erano due scuole di pensiero; una apertamente Liberista ed una che possiamo definire Keynesiana. Ho compreso che la Scienza economica non è proprio una Scienza esatta semplicemente perché nelle variabili del mercato liberista esistono i comportamenti umani che, per quanto si tenti di uniformarli, essi sono ,per motivi di determinismo geografico e quindi storico ,assolutamente non coerenti con i desiderata della Teoria economica egemone.
Questa premessa per dire che “Il Mercato” non può funzionare a livello planetario semplicemente anche perché le “politiche economiche” degli Stati(-la macroeconomia) e le “economie politiche” delle imprese non hanno lo stesso obiettivo, sia in campo nazionale sia in campo internazionale.
Riguardo all’economia finanziaria ,i cui “prodotti”, sono letali nel medio e lungo periodo, richiedono che non esistano barriere all’entrata e all’uscita e quindi anche se non è esplicitato, le teorie liberiste auspicano l’inesistenza dello Stato e lavorano per abbattere ogni forma di Stato, ancora in circolazione,(l’Italia non è più uno Stato) che non sia in linea con gli obiettivi del potere invisibile di coloro che gestiscono l’emissione di denaro nelle forme cartacee ed elettroniche.
In questo ventennio gli USA si sono serviti della UE per scaricare sul ricco mercato,conquistato con la seconda guerra mondiale, il disvalore del dollaro prodotto dalla politica monetaria USA ; la massa del dollaro aumentava per indebitamento versoo i Paesi Terzi e la UE, per non essere danneggiata troppo doveva ,a sua volta, aumentare ma massa dell’euro perché non si rivalutasse troppo e impedisse ai suoi prodotti di essere smerciati nei mercati esteri.
Insomma ,la solfa continua fin dai tempi di Nixon quando al dollaro non venne più riconosciuto il suo controvalore in oro.
Ora, con l’economia finanziaria che ha depauperato lo sviluppo reale dei Paesi sul pianeta ci si rende conto che il dollaro( quindi gli USA) sono il virus contro cui non c’è vaccino che tenga: il virus non deve più trovare il corpo da parassitare.
Bisogna che sia estirpato, cosa che sta avvenendo senza che i media asserviti possano comunicarlo.
La Russia dovrà subire l’assedio attuale (in corso) e poi essere attaccata e ,dopo di essa anche la Cina, perché il virus morirebbe se non conquistasse il Territorio degli umani dal Limes est attuale della UE fino al Limes ,fra Terra e Mare ,a Vladivostok.
Sobbalzavo seduto, per le risate!
Orlov quotidiano, pajalusta!
Però,Orlov anche rivelatore.
Che si possano usare le paludi per far affondare, attivare qualche vulcano in Polonia, far scomparire nel nulla qualche portaerei… non sapevo, però mi piace!
Putin infatti definì la risposta: veloce, indiretta, e dura.
Sull’aspetto “in negativo” della richiesta di garanzie… proprio per ottenere un rifiuto scritto, che pur negativo sarebbe però affermativo del ritiro occidentale dai principi ai quali pur aderisce per la regolazione internazionale, e quindi liberatorio per la Russia per i suoi comportamenti e atto formale rinfacciabile all’occidente… ossia uno autospararsi nelle palle per l’occidente, non avevo pensato.
Mossa scacchistica geniale… alla Tal!
Ora comprendo meglio la disponibilità occidentale alla ripresa del dialogo in diverse e ripetute sedi… e lo strano invito gentile del Ministro britannico della Difesa a Shoigu di visitare Londra.
Si stanno rendendo conto di avere di fronte gente che ce l’ha quadrati.
Aggiungo che Lavrov sta per l’ennesima volta dimostrandosi un Gigante della professione e della scienza della Diplomazia!
Infinocchiò Hilary, poi Kerry, ora Blinken.
Caro joseph, hai totalmente ragione. Economisti con la tua visione esistono da tempo: Michael Hudson, LaRouche, Webster Tarpley e tanti altri poco conosciuti. Quando uno come Hudson pubblica un opera col titolo “The host and the parasite” tu e lui siete in sintonia. Una nota al tuo ragionamento: il ruolo molto dimenticato di quelle che possiamo definire microeconomie. Per quanto in uno stato moderno l’aspetto macro sia prevalente a livello locale si “sentono” le differenze tra le varie aree geografiche anche vicine tra loro Ti racconto una vicenda personale. Circa 25 anni fà andai con i miei genitori nella zona di Arbatax, qui in Sardegna, perché era stata richiesta la presenza di mio padre per un possibile lavoro in una chiesa. Mio padre era un pittore assai conosciuto allora. Bé, durante i viaggi di andata e di ritorno passando anche per strade poco usate normalmente si vedevano squarci di una realtà sarda poco conosciuta. Le differenze tra zone anche limitrofe si sentivano nell’aria. La vera economia è la fuori, non nell’economia cartacea. Se vuoi una descrizione di un possibile scenario assai vicino alla situazione attuale dove si assiste al crollo dell’intero sistema finanziario ti consiglio di leggerti “Surviving the cataclysm” di Webster Tarpley. Leggiti l’appendice: “Shadow of things that might be”. Questa è la realtà che stiamo vivendo. Una potenza in declino, la sua moneta ormai priva di valore, l’economia finanziarizzata al massimo, le istituzioni bancarie ridotte allo stadio di tossici all’ultimo stadio, una crisi energetica in arrivo, un piano folle per cercare di controllare gli eventi, psicopatici nei posti di massimo livello e un collasso globale che per quanto essi cerchino di evitarlo con tutta la loro forza non può essere evitato.
La politica russa rimane per me un mistero, prendiamo il caso Siria, i russi hanno gli scarponi sul suolo, attaccano i miliziani filo turchi e filo coalizione ma non fanno nulla per contrastare i frequenti raid israeliani, lo zio Sam ruba petrolio siriano e iracheno impunemente nonostante risoluzioni governative che lo ritengono un invasore, lasciano che l”ucraina bombardi giornalmente le repubbliche separatiste senza muovere un capello, subiscono sanzioni un giorno si e l’altro pure , sarà perché sono buoni cristiani? Porgere l’altra guancia? Cavolo! Ma a forza di prendere ceffoni hanno le guance tumefatte e poi pretendono che lo zio Sam non minacci la Russia con la nato, mi sembra di vedere toto che ride perché qualcuno lo ha scambiato x Giuseppe riempiendolo di sganassoni,
Misteri della diplomazia
Ciò che vado scrivendo da qualche tempo nei commenti (anche in questo sito) è auspicato anche da altri, molto “quotati”:
“Alle Olimpiadi, Putin e Xi firmeranno un caterva di importanti accordi, uno dei quali potrebbe trasformare la già forte relazione fra Cina e Russia in una vera e propria alleanza militare […]”
Credo che se ci sarà il Trattato, questa potrà essere la carta vincente per Russia e Cina e se poi aderiranno anche altri paesi, come ad esempio l’Iran (non dimenticando il rischio ebrei-israele!), la carta da giocare sarà ancora più vincente e potrà portare alla sconfitta dei guerrafondai usa-nato-occidentaloidi, magari senza combattere, il che sarebbe per le Potenze Libere la Vittoria in assoluto più pagante, almeno secondo Sun Tzu …
Un Trattato ai alleanza militare e politico fra Russia e Cina diventa sempre più urgente, per evitare guerre devastanti, perché forse questo fermerebbe i guerrafondai occidentaloidi, che attaccando separatamente le Potenze Libere credono ancora di poter vincere …
Cari saluti
…ed io ancora aspetto la traduzione italiana degli scritti di Orlov…un giorno, magari.
[ http://sakeritalia.it/?s=Dmitri+Orlov ]
Finora non ho notato risposte “asimmetriche” russe, con disastri in usa o, più in generale, in “occidente”.
I russi dovrebbero aver ben compreso, ormai, che il loro “ultimatum” non ha sortito effetti positivi, e avrebbero già dovuto iniziare a elevare la “soglia del dolore”, in particolare dopo ciò che è accaduto in Kazakistan e le reiterate minaccie usa di ritorsioni e punizioni per una fantomatica invasione dell’ukraina, che continuano imperterrite con risonanza mediatica.
Ritengo che sia alquanto difficile ipotizzare in cosa consisterà concretamente la risposta “asimmetrica” russa alle provocazioni usa, non essendo all’interno del Kremlino o membri dei servizi segreti …
Cari saluti
Alle Olimpiadi, Putin e Xi firmeranno un caterva di importanti accordi, uno dei quali potrebbe trasformare la già forte relazione fra Cina e Russia in una vera e propria alleanza militare…
credo sia verosimile ed auspicabile
qui in terra italica, tra i soliti lanci di fantasia delle re-imminenti invasioni russe sol perchè i russi osano fare esercitazioni sul loro territorio o anche… in Bielorussia 🙂 🙂 🙂
qualcuno ha mangiato la foglia e parla piuttosto di quasi sudditanza di Putin rispetto al grande Xi e la Cina 🙂
https://www.laverita.info/putin-spara-ma-e-la-cina-che-prende-la-mira-2656460169.html
“I russi ammassano truppe ai confini ucraini e minacciano la guerra: Mosca non rallenta perché sta agendo per conto di Pechino che punta a impegnare gli americani su più fronti. La soluzione è rafforzare l’asse Usa-Ue: l’Italia ha spazio per dire la sua”