Africa
A cura di Enrico Vigna, settembre 2018 Nonostante il silenzio dei media il figlio di Muammar Gheddafi ha confermato la sua candidatura alle prossime elezioni per la presidenza della Libia. “In nome di Allah e con la benedizione di Allah, dichiaro al nostro caro popolo che ho deciso di candidarmi per le elezioni presidenziali”. بسم الله وعلى بركة الله اُعلن لشعبنا العزيز أنني قررت الترشح لانتخابات الرئاسة“ Saif al-Islam Gheddafi
L’amministrazione Trump ha finalmente nominato un sottosegretario del Dipartimento di Stato per la politica in Africa. Tibor Nagy, il nuovo assistente del Segretario di Stato, eredita un caos, causato dall’atteggiamento imperialista americano e dalla dominazione del grande business, che non porterà niente di buono agli africani. Mentre l’America e il mondo sono impegnati con il sovraccarico di informazioni, i legislatori americani stanno per conquistare l’Africa prima dei cinesi. Tutto proteso
Il 21 agosto Russia e Repubblica Centroafricana hanno firmato un accordo di cooperazione militare. Il Ministro della Difesa russo Sergey Shoygu e la sua controparte centroafricana Noelle Koyara si sono incontrati a margine del forum sulla Difesa “Army 2018”, che si svolge fuori Mosca, e hanno finalizzato l’accordo. Secondo il capo della Difesa russo, il Centroafrica “è un partner promettente nel continente africano”. Il documento riguarda la fornitura di armi
Robert Bor @robert_bor 08:34 – 25 ago 2018 I plaasmoorde [in italiano], gli assalti alle fattorie, sono una reale e crescente minaccia per la comunità dei contadini boeri in Sudafrica. Robert Bor @robert_bor Le statistiche SAPS della polizia usate dalla AgriSA [in inglese] sono molto carenti e appaiono essere politicizzate. Gli omicidi dei contadini sono sotto riportati, come
La Repubblica Centrafricana “è stata catturata da mercenari russi”. Il Mozambico “rilancia” i rapporti con la Russia e considera un elenco delle armi che vorrebbe ricevere. La Repubblica Democratica del Congo suggerisce alla Russia di “entrare” nella cooperazione militare. Si stanno svolgendo negoziati in qualche luogo lontano sulla costruzione di una base militare russa in Gibuti. Questi non sono i titoli paranoici della BBC o della CNN. Questa è la
Per capire perché le autorità francesi hanno deciso di considerare l’ex presidente della Francia Nicolas Sarkozy perseguibile per i reati commessi nella sua campagna presidenziale, bisogna forse cercare di scoprire chi trae profitto nel fare fuori un politico “morto” di un partito ormai in rovina? La risposta a questa domanda sta nel destino di oltre dieci miliardi di euro depositati nei conti bancari della Libia che l’ONU ordinò di congelare
Il conflitto in Siria sta volgendo al termine, con i leader di Russia, Turchia ed Iran, i veri mediatori del potere in Siria, vicini a trovare i termini per una soluzione pacifica. Questi paesi, non la coalizione guidata dagli Stati Uniti, hanno la chiave per la risoluzione del conflitto. Con l’attenzione mondiale focalizzata sulla Siria, la situazione in Libia è radicalmente cambiata. Con una superficie di quasi 1,8 milioni di
L’uccisione di quattro soldati illustra il crescente militarismo in tutto il continente Non c’è stata alcuna discussione sostanziale all’interno dei media statunitensi controllati dalle corporazioni e dal governo, sul perché Washington stia accelerando la sua presenza nello stato dell’Africa occidentale del Niger. Le notizie sulla morte di quattro Berretti Verdi si concentrano esclusivamente sulle nozioni di una “guerra al terrorismo” che ormai sta raggiungendo il continente africano. Successivamente la controversia
Esattamente sei anni fa, il 20 ottobre 2011, Mu’ammar Gheddafi venne ucciso, unendosi ad una lunga lista di rivoluzionari africani martirizzati dall’Occidente per aver osato sognare l’indipendenza continentale. All’inizio di quel giorno, la città natale di Gheddafi, Sirte, era stata occupata da milizie filo-occidentali, dopo una battaglia lunga un mese, durante la quale la NATO e i “ribelli” suoi alleati bersagliarono gli ospedali e le case della città con l’artiglieria,
I germogli del cambiamento di regime In quasi tutti i casi di cambiamento di regime forzato e pilotato dall’Occidente in Medio Oriente o in Ucraina, il processo è iniziato con proteste pubbliche a basso livello contro un abuso di potere reale o immaginario da parte delle forze di sicurezza. La situazione attuale del Marocco sembra seguire lo stesso schema. L’uccisione di Mouhcine Fikri, un pescatore schiacciato da un autocarro mentre