Francia
Non mi prenderò nemmeno la briga di ripetere tutto qui, chi è interessato alle mie opinioni su tutta questa cavolata di Charlie Hebdo può leggere il mio articolo “Io NON sono Charlie” qui. No, quello che voglio fare è porre una semplice domanda: pensate che i leader francesi siano semplicemente stupidi, suicidi o ingenui? Affermo che non sono né stupidi, né suicidi né ingenui. In effetti, stanno usando una tecnica
La prima ondata In Francia, nell’ottobre 2018, c’è stata la protesta di una donna non udente proveniente da una cittadina di campagna. I leader del Paese e i media sono rimasti sbalorditi nello scoprire l’esistenza di una classe sociale che non conoscevano e che non avevano mail incontrato prima: una piccola borghesia esclusa dalle grandi città e relegata nel “deserto francese”, un’area in cui i servizi pubblici sono limitati e
Le persone sono arrabbiate con i loro governi. Dove? Praticamente quasi ovunque. Che cosa rende quindi così speciali gli scioperi in corso in Francia? Forse nulla, tranne una certa aspettativa secondo cui storicamente le rivolte francesi possono produrre importanti cambiamenti; oppure, in caso contrario, possono almeno aiutare a chiarire i temi dei conflitti sociali contemporanei. Gli attuali disordini sociali in corso in Francia sembrano mettere in contrapposizione la maggioranza dei
Quando la settimana scorsa [il 22 gennaio 2019] la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron hanno firmato il nuovo accordo franco-tedesco nella storica città di Aquisgrana, lo sfarzo e la solennità facevano da sfondo. Ma se facciamo un primo piano, metaforicamente parlando, vediamo che i due leader sono afflitti da sconcertanti problemi politici nei rispettivi paesi, così come nell’intera Unione Europea e a livello internazionale. Se
Nel maggio del 2017 avevo scritto un articolo nel mio blog [in inglese] in cui mettevo in guardia sulle conseguenze dell’elezione di Macron [in inglese] a presidente di Francia. Il mio articolo, intitolato “Perché Marine Le Pen conta davvero”, ben inquadrava il candidato presidenziale e il potenziale per la Francia. Oggi Macron, che ho definito “valletto” dei Rothschild, sta distruggendo la Francia. I lavoratori poveri rappresentati dai Gilet Gialli sono
La Polinesia Francese comprende una moltitudine di isole nel centro dell’Oceano Pacifico che fanno parte della Francia. La più grande e la più famosa di queste è l’isola di Tahiti. Come in altri territori d’“oltremare” che rimangono sotto il dominio francese fin dai tempi coloniali, c’è un forte movimento per l’indipendenza. Gli isolani si infervorano particolarmente con il loro paese madre quando si tratta dei numerosi test nucleari che la
Ieri, dopo che centinaia di migliaia di persone in tutta la Francia hanno indossato i gilè gialli, e le strade e gli incroci sono stati bloccati per opporsi al rialzo delle imposte sul carburante e agli attacchi sociali ai lavoratori, secondo il disegno del presidente Emmanuel Macron , il governo francese ha annunciato il ritorno al servizio di leva universale. In un’intervista rilasciata ieri a Le Parisien, il Ministro per
La popolarità in caduta libera del presidente francese Emmanuel Macron questa settimana ha ricevuto un altro colpo [l’articolo è del 22 settembre 2018] con lo scandalo di un’ex guardia del corpo che ha avuto accesso speciale al palazzo dell’Eliseo – anche se non aveva una formazione professionale nei servizi di sicurezza dello Stato. Inoltre, l’agente alla sicurezza personale di Macron, Alexandre Benalla, è accusato di essersi spacciato per un agente
Ecco la conta delle vittime del più recente terremoto geopolitico che sta affliggendo l’Occidente: il Partito Socialista in Francia è morto, la Destra tradizionale è in coma, quello che era l’estrema sinistra è ancora viva e vegeta . Ma ciò che si supponeva essere uno shock del nuovo, non è esattamente uno shock. Più le cose virano verso un cambiamento (in cui possiamo credere), più rimangono le stesse. Ecco la nuova
Prima di rispondere a questa domanda facciamo il punto sull’agenda della globalizzazione e cerchiamo di vederci più chiaro nel vortice planetario che si è scatenato dopo il voto sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump. A mo’ di preambolo e di avvertimento informo subito il lettore che si tratta di un articolo profondamente anticonformista, suscettibile di modificare la mentalità di chi è abituato a digerire quotidianamente la sua dose di