Ciao a tutti, qui Yves.
Oltre alla relazione scritta da John Helmer su come il governo degli Stati Uniti stia tenendo sotto stretta sorveglianza il governo-fantoccio dell’Ucraina, abbiamo notizia di un articolo apparso a riguardo sulla stampa tedesca, come ci fa notare l’utente “YY”:
http://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/wp-content/uploads/2014/12/jaresko-e1417560819946.jpg
Ho come il sospetto che i media negli Stati Uniti non faranno particolarmente rumore circa la sua nomina, né sulle accuse mosse dal suo ex marito di essersi impropriamente servita di fondi pubblici per estendere un prestito per conto di una società di investimenti. Helmer scrive:
Non è insolito che le signore americane si dedichino alla gestione dei beni nelle ex-Repubbliche Socialiste Sovietiche, e facciano profitti garantiti dal Governo degli Stati Uniti, traendo beneficio dalle informazioni ottenute grazie alle loro posizioni interne al Governo stesso. Quel che è singolare è che poi si accapiglino [con i loro consorti ndt] sul bottino.
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Di John Helmer, il corrispondente con la più duratura presenza continuata sul territorio russo, nonché unico giornalista occidentale a dirigere la propria agenzia indipendente da singoli legami nazionali o commerciali. Helmer è stato anche professore di scienze politiche e consigliere di capi di governo in Grecia, Stati Uniti ed Asia. E’ stato il primo ed unico membro di un’amministrazione presidenziale americana a stabilirsi definitivamente in Russia. Articolo inizialmente pubblicato su Dances with Bears.
Il nuovo ministro delle finanze ucraino Natalie Jaresko potrà anche aver sostituito la cittadinanza americana con quella ucraina all’inizio di questa settimana, ma il suo datore di lavoro è rimasto il governo degli Stati Uniti, per ancora molto tempo dopo aver lasciato il suo lavoro presso il Dipartimento di Stato.
Sia il tribunale che altri documenti rivelano che la Jaresko è stata co-proprietaria di una società di gestione e di un fondo di investimenti per l’Ucraina entrambi registrati nello Stato del Delaware, e che sia il suo stipendio che il denaro destinato agli investimenti provenivano da una concessione governativa di 150 milioni di dollari assegnata dall’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale. I documenti ufficiali rivelano che, secondo l’ex marito, la Jaresko è colpevole di illecito finanziario.
Natalie Jaresko è stata nominata lunedì, ed ufficialmente incaricata da un voto della Verkhovna Rada di martedì sera. Secondo un “tweet” ed un annuncio emanato dall’ufficio di presidenza di Petro Poroshenko, un decreto è stato emanato per concedere la cittadinanza ucraina alla Jaresko, senza la quale non avrebbe potuto insediarsi. La legittimità del decreto è stata oggi messa in discussione da Yury Lutsenko capogruppo del blocco di Poroshenko in parlamento.
Per la scheda sul predecessore della Jaresko, Alexander Shlapak, clicca qui.
Alla conferenza stampa di martedì presso il Dipartimento di Stato, un giornalista ha posto questa domanda alla portavoce Marie Harf: “pare che in Ucraina un cittadino statunitense abbia acquisito la carica di ministro delle finanze. Washington ha nulla a che fare con questa vicenda?” La Harf ha risposto: ” Assolutamente no, questa è stata una scelta del popolo ucraino e dei loro rappresentanti eletti (sic). Questa è una loro decisione. Sono assolutamente convinta che noi non abbiamo avuto nessun ruolo in questo… Il popolo ucraino e i suoi rappresentanti sono nelle condizioni di scegliere liberamente quali persone debbano entrare a far parte del proprio governo. E’ questo il bello del processo [si suppone che intenda il “processo democratico” ndt].
La Jaresko è nata nella comunità di emigranti ucraini di Chicago, e prende il suo nome dal padre John Jaresko. Suo fratello, anch’egli di nome John, è stato particolarmente attivo nei movimenti Ucraini ed è stato decorato con una medaglia dall’allora presidente Victor Yushenko.
All’epoca Natalie aveva un incarico nell’Ufficio di Consulenza per gli Investimenti Esteri del Presidente Yushenko e nel Comitato Consultivo del Centro Ucraino di Promozione degli Investimenti Esteri. Yushenko l’aveva inisgnita della medaglia dell’Ordine di Sant’Olga nel 2003.
La sorella più grande, Katherine, ha sposato un ucraino, come Natalie, che ha 49 anni. Nel 1989 Natalie Jaresko ha sposato Ihor Figius ed ha adottato il suo cognome fino al divorzio avvenuto nel 2010.
Per approfondire la conoscenza dell’influenza a Kiev di Kateryna Chumachenko e di altre donne ucraino-americane impiegate dal Dipartimento di Stato, compresa la Jaresko, leggete questo. La Chumachenko (nella foto qui sotto è la seconda da sinistra, insieme a George W. Bush nel 2005) è sposata con il divorziato ex presidente Victor Yushenko, in carica dal 2005 al 2010.
Figius si trovava all’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev al momento dell’incarico di Natalie Jaresko.
Successivamente ha guidato la Camera di Commercio degli Stati Uniti in Ucraina, per poi diventare capo del WNISEF (Western NIS Enterprise Fund). Nel suo curriculum vitae, la Jaresko si definisce “co-fondatrice di Horizon Capital, per la quale ha ricoperto il ruolo di socio amministratore dal Marzo 2006, e contemporaneamente è stata Presidente ed Amministratore Delegato del Western NIS Enterprise Fund (WNISEF), incarico mantenuto sin dal Febbraio 2001. Prima di questa esperienza ha lavorato presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Dal 1992 al 1995 ha servito in qualità di Capo della Divisione Economica dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina e, prima ancora, ha ricoperto vari altri incarichi di natura economica presso il Dipartimento di Stato a Washington DC.”
Conseguentemente al divorzio, l’ex marito Ihor Figius è stato letteralmente cancellato dalla sua storia lavorativa, che ella stessa descrive come base della propria esperienza nonché tappa fondamentale della sua preparazione a divenire il nuovo ministro delle finanze d’Ucraina. Sul sito web della Horizon Capital figurano in qualità di fondatori la Jaresko, due americani (laureati ad Harvard ed anch’essi parte della comunità ucraina di Chicago, numeri 1 e 2 nell’immagine qui sotto), ed una Ucraino-Canadese (3).
Secondo un documento pubblicato recentemente dalla comunità ucraina di Chicago, “la Jaresko ha lavorato per più di 20 anni in Ucraina come venture capitalist, portando numerosissimi investimenti stranieri nel Paese”. Riguardo queste cifre appena descritte piuttosto vagamente, la Jaresko stessa ha dichiarato che il fondo WNISEF era “foraggiato dal Governo degli Stati Uniti con lo scopo di finanziare le piccole e medie imprese in Ucraina e Moldavia – ovvero di avviare l’industria del capitale privato nella regione. Iniziammo ad investire in quest’area nel 1995, spendendo circa 122 milioni di dollari in 12 anni su 30 aziende che operavano in settori molto diversi. Basandoci sulla capacità del nostro team di agire con successo in questo ambiente lavorativo, sulla nostra comprovata esperienza e sulla favorevole prospettiva economica in Ucraina, fondammo la Horizon Capital nel 2006”.
Il denaro pubblico proveniva dall’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID). Nonostante le promesse, sul sito web della H.C. mancano i rapporti che documentano l’impatto delle operazioni di finanziamento in Ucraina e Moldavia tra il 1997 ed il 2005. La relazione finanziaria di WNISEF del 2003, cronologicamente la prima ad essere stata resa pubblica, rivela che uno dei finanziamenti USAID ammontava a 150 milioni di dollari, con una lettera di credito di 141.7 milioni. 113 milioni erano già stati spesi entro la fine del 2003. Il valore patrimoniale era in caduta quell’anno, mentre aumentavano gli stipendi dei manager, le spese per viaggio d’affari ed altro. Il fondo perdeva: 4.3 milioni di dollari di rosso per il 2002, 5.1 milioni nel 2003.
L’ultimo rapporto messo a disposizione dal WNISEF è quello del 2013. Potete leggerlo qui. Il valore degli investimenti, sebbene più alto rispetto al 2003, risulta inferiore se paragonato al 2011. Le entrate per il 2012 sono state di 1.2 milioni di dollari, il 43% in meno dell’anno precedente. I manager hanno continuato ad aumentarsi lo stipendio, ma hanno tagliato sui viaggi d’affari. Ad ogni modo, il quadro finale consiste in una perdita di 6.4 milioni di dollari, contro un guadagno di 401.662 dollari per il 2011.
La Horizon Capital afferma che il WNISEF era “il socio accomandante chiave all’interno dell’EEGF” – sigla che sta per Emerging Europe Growth Fund L.P. (Gruppo per lo Sviluppo dell’Europa Emergente ndt). Ecco il suo portafoglio. L’Emerging Europe Growth Fund II, L.P. (come prima, ma numerato “2”, ndt) viene definito dalla Jaresko come “un fondo gemello, costruito per dar seguito ed espandere successi del primo EEGF, finanziato con 132 milioni di dollari e gestito con strategie di investimento simili al primo EEGF. Tra gli investitori ci sono fondi di fondi europei ed americani, banche, fondi pensione privati, sovvenzioni universitarie, family office, e singoli individui con grande disponibilità di capitale. L’EEGF II investe di solito dai 15 ai 40 milioni di dollari nelle società del proprio portafoglio, incluse le espansioni, gli acquisti ed alcune selezionate opportunità di avvio d’impresa.” La società russa Tinkoff Credit Systems è (o forse era) la principale azienda nel portafoglio di EEGF II.
Sembra che i successi proclamati dalla Horizon Capital per i propri fondi non siano stati documentati negli anni in cui ci sono state perdite: 2003, 2004, 2005, 2006, 2008, 2009, 2010 e 2012. Nei due soli anni in cui la Jaresko è riuscita a non perdere danaro, il 2007 ed il 2011, i ricavi netti sono stati rispettivamente di 1.8 milioni di dollari e 401.662 dollari. Sul versante patrimoniale i rapporti annuali sono dominati dall’esborso di 150 milioni di dollari da parte di USAID. Non vengono menzionati altri investitori. Se c’erano, sembra che li abbiano perduti.
Ad una domanda sulla performance di questi investimenti, la Jaresko ha risposto: “siamo estremamente compiaciuti sia del flusso degli investimenti che del mercato, e ritengo che il 2006 sarà un’ottima annata per i nostri investitori.” Il rapporto del 2006 indica una perdita netta di 5.3 milioni di dollari.
Secondo le note pubblicate a Kiev da Timothy Ash, un analista alla Standard Bank di Londra, la Jaresko è “molto preparata, ha una grande esperienza ed è estremamente volitiva: ha la capacità unica di prendere il telefono e raggiungere praticamente qualunque decision-maker a Washington senza nemmeno il bisogno di presentarsi; la conoscono e si fidano di lei.” Ash prosegue: “ha le credenziali per essere definita un’esperta di livello internazionale, è pulita, innovatrice, in grado di pensare al di fuori dagli schemi. Parla la lingua ucraina ed ha vissuto in Ucraina per anni, quindi sa bene cosa funziona, o meglio cosa non funziona.”
Intervistato al telefono, Ash ha riferito di non essere a conoscenza del fatto che il Governo degli Stati Uniti finanziasse il fondo della Jaresko. “Gli Stati Uniti mettono in atto questo genere di pratiche”, ha ammesso. Alla domanda sul “successo” del suo portafoglio di investimenti, Ash ha dichiarato di non avere sufficienti informazioni. “Ha vissuto nel paese (l’Ucraina) per vent’anni… Non so nulla dell’andamento della sua società.” Per diventare ministro delle finanze, ha aggiunto Ash, “non devi essere stato necessariamente un dipendente del ministero delle finanze.”
“E’ estremamente qualificata per questo incarico, non ho dubbi. E qualsiasi persona ragionevole che leggesse il suo CV direbbe lo stesso. L’ex Cancelliere del Regno Unito, George Osborne, ed il suo predecessore Gordon Brown furono ritenuti qualificati per il loro incarico dopo una carriera in politica, e non nella finanza.” Su cosa intendesse definendo la Jaresko “pulita” e su cosa sapesse circa i suoi legami con gli oligarchi ucraini Ash ha risposto: “Credo che non sia allineata con alcun oligarca.”
Alla domanda su quanto fosse esposta la sua banca in Ucraina al momento, Ash ha replicato: “dati gli obblighi imposti dalla legge britannica, io non posso avere accesso a tali informazioni… Forse vi interesserà sapere che mi è stato raccomandato di disinvestire sia sulla Russia che sull’Ucraina, quindi se state cercando di insinuare qualcosa, lasciate stare.”
L’unico collegamento pubblico che la Jaresko ha con un oligarca ucraino è quello con Victor Pinchuk, per conto del quale ha partecipato con regolarità all’incontro-evento “Yalta European Strategy” (YES), ma è anche intervenuta in qualità di relatrice ad altri eventi, sempre sponsorizzati da Pinchuk.
La Jaresko non ha parlato molto in pubblico quest’anno. Nel Maggio 2014, relatrice al Fondo Marshall di Germania a Washington, ha parlato di “competitività” ed “infrastrutture” in Ucraina, dimenticandosi però di menzionare l’impatto della guerra civile sul potenziale investimento. Nel mese successivo a Stoccolma, la Jaresko ha detto: “Ciò che leggete sui giornali è solo una piccolissima parte della realtà, mentre la realtà vera e propria è molto più ricca, le opportunità sono più ampie, il cambiamento reale è più profondo di quanto chiunque possa leggere su un qualsiasi giornale.” Di nuovo, nessun riferimento alla guerra civile.
La proprietà della Horizon Capital è registrata in Ucraina? Qual è il valore dei fondi gestiti in questo momento? Quanto è attualmente redditizia la società? Quali gli investimenti considerati “di successo”? Ecco alcune delle richieste di chiarimento poste a Tatiana Bega, responsabile per la comunicazione della HC per la città di Kiev, per le quali non c’è stata alcuna risposta.
A Gennaio di quest’anno la Jaresko ha piazzato una versione autorizzata della storia dei suoi successi sull’edizione ucraina di Forbes, leggibile qui. La giornalista che si è occupata dell’articolo, Yelena Shkarlova, sembra aver dimenticato di controllare la documentazione verificata rilasciata dalla Jaresko, per confrontarla con quanto le veniva detto.
Ciò che è avvenuto nel momento in cui la Jaresko ha lasciato il suo incarico presso il Dipartimento di Stato per dedicarsi ai suoi affari ucraini, pagati con i soldi dei contribuenti americani, viene descritto con precisione dal suo ex marito all’interno dei documenti archiviati alla corte di cancelleria del Delaware nel 2012 e nel 2013. La sentenza del Vice Cancelliere Donald Parsons che conferma questi fatti fatti è leggibile a questo indirizzo. Senza Figius e senza il governo degli Stati Uniti, la Jaresko non avrebbe mai avuto una società di investimenti in Ucraina. Il denaro per finanziare la società e le partecipazioni, Jaresko e Figius lo hanno preso in prestito da Washington.
Secondo il giudice, “La querelante Emerging Europe Growth Fund, L.P. (di qui in avanti “EEGF” o la “Partnership”) è una società in accomandita creata per realizzare investimenti in capitale privato e finanziamento del debito su compagnie private in Ucraina e Moldavia. La querelante Horizon Capital GP, LLC (d’ora in avanti “HCG” o “Partner Generale”, e se menzionata insieme ad EEGF “Le querelanti”) è una società a responsabilità limitata ed affiliata con EEGF. Il querelato Ihor Figius (d’ora in avanti “Figius” o “il querelato”) è socio accomandante di EEGF. Figius è stato sposato con Natalie A. Jaresko, che non è parte in causa nel procedimento. La Jaresko è co-fondatrice della HCG ed è amministratore delegato della EEFG. Il loro matrimonio è avvenuto nel 1989. A Febbraio 2006 la coppia ha investito 150.000 dollari nella EEGF. Nei mesi successivi dello stesso anno, a Settembre, ha effettuato un investimento aggiuntivo di 1.1 milioni di dollari nella EEGF. Figius e La Jaresko hanno divorziato nel 2010. Condividono tuttora gli interessi nella EEGF, in attesa di raggiungere un accordo patrimoniale.”
La corte ha rilevato che a Gennaio 2011, successivamente al divorzio, Figius ha scoperto di dover sborsare del denaro in qualità di co-firmatario degli accordi conseguiti per ottenere i prestiti con cui gli ex coniugi si erano procurati le loro posizioni all’interno dei fondi. Seguendo la narrativa del giudice Parson: “Ha richiesto informazioni circa la EEGF e numerosi prestiti ottenuti dalla società Horizon Capital Associates (“HCA”), affiliata della HCG, con lo scopo di finanziare gli impegni di investimento con la EEGF (d’ora in avanti i “prestiti”).”
A partire da Settembre 2011, dopo il divorzio e dopo aver testimoniato di aver letto i documenti forniti dai soci della ex-moglie, Figius arrivava alla conclusione che i prestiti erano “impropri”. Non essendo in grado di risolvere questa controversia privatamente con la Jaresko, Figius si rivolge al Kyiv Post, un giornale locale in lingua inglese, ed al giornalista Mark Rachkevych.
Secondo la documentazione del tribunale: “poiché non aveva denaro per investigare sui prestiti, Figius decideva di informare Rachkevych dei suoi sospetti e lasciava che fosse lui ad investigare sulla correttezza dei prestiti. Nei cinque mesi successivi Figius e Rachkevych hanno intrattenuto un costante contatto tramite videoconferenza circa la EEGF.”
Quando la Jaresko ha compreso che la faccenda stava ormai diventando pubblica, ha inviato a Figius un promemoria per ricordargli di aver sottoscritto un accordo di non divulgazione, rinforzando ulteriormente il “messaggio” con una “lettera di diffida per conto di EEGF esigendo la cessazione immediata della divulgazione di informazioni confidenziali circa la EEGF.” Poiché Figius non desisteva la Jaresko ha adito le vie legali in Delaware nell’Ottobre 2012, ottenendo un decreto ingiuntivo temporaneo che vietava la diffusione di ulteriori informazioni da parte di Figius.
Il proposito della Jaresko, afferma, non era solo per mettere a tacere Figius, ma anche per strappargli via le sue partecipazioni nella loro parnership d’affari. “Il contenuto di questo documento deve essere chiaro,” afferma il giudice, “sul fatto che le parti in causa nell’accordo in questione erano davvero sofisticate ed operavano assolutamente alla pari. In questo caso ci troviamo davanti alla circostanza insolita di un accordo di divorzio che procede contemporaneamente con la presente causa. La ex moglie di Figius è la fondatrice della Partnership e funzionario del socio accomandatario, entrambi querelanti nel nostro caso. Figius afferma di aver offerto la sua disponibilità a risolvere il caso rimanendo fedele all’accordo di confidenzialità sottoscritto, ma i querelanti hanno insistito nella loro intenzione di proseguire a sue spese per deprivarlo dei suoi interessi nella Partnership, a beneficio della ex moglie. A questo punto, naturalmente, queste sono solo accuse ed io non esprimo alcuna opinione circa la veridicità delle affermazioni del querelato.”
Il giornale a Kiev è stato messo a tacere e negli archivi non vi è traccia dell’interessamento passato, presente o futuro da parte del giornalista Rachkyeich, tuttora dipendente del giornale, alla questione riguardante Figius, la Jaresko o la Horizon Capital.
La Jaresko ha inoltre richiesto al giudice Parson di costringere Figius a pagare le sue spese legali in anticipo, sulla base del fatto che Figius aveva agito in violazione dei suoi obblighi contrattuali con il gruppo Jaresko. Nella sentenza di 26 pagine, emessa il 28 Marzo 2013, Parson respinge la richiesta della Jaresko: “La corte non ha rilevato le basi necessarie per la richiesta di pagamento anticipato come da richiesta del querelante, avanzate contro un socio accomandante sulla base della violazione dell’accordo di partnership… Ci sono ancora numerosi problemi fattuali da risolvere. In queste circostanze, tra cui l’assenza di un appello formulato dai querelanti e contenente le loro teorie circa la loro richiesta di anticipo, la posizione dei querelanti sulla questione non incontra il favore della corte.”
Non è insolito che le signore americane si dedichino alla gestione dei beni nelle ex-Repubbliche Socialiste Sovietiche, e facciano profitti garantiti dal Governo degli Stati Uniti, traendo beneficio dalle informazioni ottenute grazie alle loro posizioni interne al Governo stesso. Quel che è singolare è che poi si accapiglino [con i loro consorti ndt ] sul bottino.
La faccenda degli investimenti in Russia finanziati dal governo degli Stati Uniti attraverso USAID, l’Università di Harvard, Andrei Schleifer (in basso a sinistra), Jonathan Hay e le loro mogli – Nancy Zimmerman e Beth Herbert – sono finite come ben sappiamo, ma mai con recriminazioni in un processo per divorzio. Harvard si è dichiarata colpevole delle accuse mosse da USAID, ed ha ripagato 26.5 milioni di dollari. I coniugi cospiratori sono stai prosciolti dalle accuse, ma hanno comunque restituito 5.5 milioni di dollari. Lo scandalo ha anche contribuito alla cacciata di Lawrence Summers (a destra) dalla presidenza di Harvard sulla base di un conflitto di interessi.
Leggi tutta la storia ed anche di più.
La promozione della Jaresko a ministro delle finanze dell’Ucraina è un risultato molto differente, sia per USAID che per gli ex allievi di Harvard coinvolti nel recente intrigo ucraino. Se anche la Horizon Capital e le annesse operazioni siano state o meno un piano ben organizzato con lo scopo di manipolare il mondo imprenditoriale ucraino e far avanzare le strategie politiche americane, nonché quanto la Jaresko abbia guadagnato personalmente da tutta questa faccenda diventerà più chiaro solo se e quando ulteriori dettagli del processo di divorzio tra Figius e la Jaresko verranno rivelati. Per il momento restano insabbiati, così come sono costretti al silenzio sia Figius che i giornalisti che tentano di saperne di più.
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Traduzione a cura di D.D.M. per sakeritalia.it
Articolo di John Helmer del 4 Dicembre 2014
Pazzesco ! La politica Usa assomiglia sempre più ad un tumore maligno. Le sue metastasi si allungano e ramificano fino a stringere in una morsa il corpo planetario della Terra.