La Russia ha presentato una proposta sorprendente per superare le tensioni con l’Unione Europea: quest’ultima dovrebbe rinunciare all’accordo di libero scambio TTIP con gli Stati Uniti e invece entrare in partnership con la neonata Unione Economica Eurasiatica. Una zona di libero scambio con i tuoi vicini avrebbe più senso di un accordo con gli Stati Uniti.
L’Ambasciatore russo presso l’UE, Vladimir Chizhov, ha sorpreso tutti con una nuova proposta: il rinnovo della partnership tra l’UE e la Russia. Chizhov invita l’UE a interrompere i negoziati con gli Stati Uniti sul controverso accordo di libero scambio, TTIP, e ad iniziare invece negoziati per l’ingresso nell’Unione Economica Eurasiatica, che è entrata in vigore il 1 gennaio.
Chizhov ha chiesto all’Osservatore della UE: “Crede davvero sia saggio mettere tanto impegno politico in un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, quando si ha un partner commerciale molto più naturale proprio accanto? E poi, almeno noi non trattiamo i nostri polli con il cloro.”
Chizhov: “La nostra idea è quella di attivare contatti ufficiali tra l’UE e l’Unione Economica Eurasiatica il più rapidamente possibile. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha parlato di questo, non troppo tempo fa. Le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia non costituiscono un ostacolo.” L’ambasciatore ha affermato che sarebbe ragionevole stabilire uno spazio economico complessivo nella regione eurasiatica, in cui i potenziali Stati membri, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina potrebbero giocare un ruolo.
Chizhov ha detto che né le sanzioni, né i prezzi bassi del petrolio, né la condizione di depressione del rublo metterebbero a repentaglio il progetto eurasiatico. “La Russia è stata abbastanza saggia nel costituire una riserva enorme, con la quale possiamo resistere alle pressioni esterne.” Per l’ambasciatore, una partnership a lungo termine con l’Unione Eurasiatica avrebbe senso, particolarmente nel settore energetico.
Ma negli Stati Uniti l’Unione economica eurasiatica vien considerata una minaccia. L’ex ambasciatore americano in Ucraina, Steven Pifer, ha affermato, ai microfoni dell’emittente NPR, che questa unione serve ad un solo obiettivo, di aumentare l’influenza russa sui suoi vicini. “La Russia non sta ragionando solo economicamente; sta cercando di incrementare la propria influenza nella regione, con la costruzione di istituzioni capaci di dare a Mosca una maggiore influenza nei confronti del Kazakistan e della Bielorussia. Tuttavia, data l’aggressione russa contro l’Ucraina, questi paesi sono più cauti in merito gli accordi con la Russia.”
Ma la proposta riflette un approccio interessante. Con le sanzioni contro la Russia e le contro-sanzioni russe, l’Unione europea sta soffrendo molto di più degli americani. Esportare in Russia e negli Stati confinanti non è solo invitante, ma si tratta di un mercato in crescita. Gli sforzi americani per spingere il TTIP rappresentano appunto un tentativo di promuovere la propria rete commerciale nell’Europa orientale. Gli americani pensano soprattutto a Paesi come la Polonia, la Bulgaria e la Romania. Qui vedono, nel medio termine, un maggiore potenziale di crescita che nei mercati maturi dell’Europa occidentale.
Il dibattito sui salari bassi sarà interessante per la valutazione dell’accordo di libero scambio con l’Unione Economica Eurasiatica. Oggigiorno, molte aziende già stanno assumendo lavoratori in Europa orientale su larga scala, dal momento che i salari lì sono più bassi. Negli ultimi anni gran parte dell’industria automobilistica tedesca ha trasferito i propri interessi nell’Europa orientale. Tuttavia è prevedibile che una associazione di libero scambio con i Paesi eurasiatici crei più posti di lavoro in Europa occidentale, in quanto le società già operanti in loco saranno rafforzate da questa associazione. Nel caso del TTIP, uno studio indipendente indica una calo di quasi 600.000 posti di lavoro. Inoltre, è ragionevole aspettarsi che dagli Stati Uniti arriveranno per l’Europa standard sociali peggiori. Secondo questo studio, gli Stati Uniti sarebbero il principale beneficiario del TTIP.
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Traduzione a cura di Alex Synge per sakeritalia.it
Articolo apparso su FortRuss il 7 Gennaio 2015
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