Iniziamo con quella che personalmente considero una brutta notizia: o Putin crede davvero nelle politiche liberali di mercato o, perlomeno, afferma di crederci. Nella sua conferenza stampa ha esordito e concluso con una affermazione categorica di pieno supporto per le politiche della Banca Centrale e della sua Presidentessa Nabiulina, e con una non meno assertiva dichiarazione di appoggio del Governo e del suo Primo Ministro Medvedev. Peggio: Putin ha dichiarato di credere che le forze del mercato correggeranno naturalmente gli odierni squilibri. Come massima concessione ha riconosciuto che certe decisioni avrebbero dovuto essere assunte prima o con maggiore convinzione, ma questo è tutto.

Alcuni saranno soddisfatti. Lew Rockwell è arrivato a dire che assegnerebbe a Elvira Nabiulina il premio di “Banchiere Centrale dell’Anno”. Ma non tutti concordano. Per esempio Victor Gerashchenko, ex Presidente della Banca Centrale, ha dichiarato che se fosse al posto della Nabiulina “chiederebbe una pistola per spararsi”. Devo ammettere di essere personalmente deluso dalla apparente fede di Putin nelle economie di mercato. Dico “apparente” perché potrebbero esserci eventi di cui non sono a conoscenza. Ad esempio: mentre Putin parla di “forze di mercato” la Cina sembra intervenire pesantemente nella crisi economica Russa. Consiglio quelli interessati a questi sviluppi, di controllare le seguenti risorse:

Prima di tutto, leggete l’ultimo post su CrossTalk: Dumping the Dollar. Poi Pepe Escobar: Go West, Young Han. Controllate poi questo articolo nella versione inglese del Quotidiano del Popolo. Infine, leggete per favore questo articolo su Zero Hedge. L’amico Cinese che mi ha mandato l’articolo del Quotidiano del Popolo lo ha commentato in maniera particolarmente interessante. Ha scritto: “Politiche Yin e Yang? Non si può evitare di notare un forte motivo conduttore. Sia la Cina che la Russia intrattengono relazioni con nemici ed alleati con cui hanno dissapori al fine di ricondurli nel campo Eurasiatico. Che ne pensate? E’ una cosa voluta? Al inizio dell’anno ero dubbioso, e i dubbi vanno via via estendendosi. “

Anglo Zionist workd dominance

Credo che sul punto colga nel segno. L’esercizio di diplomazia dello Yuan” nell’ Unione Europea, risponde pienamente agli interessi strategici russi, non solo perché la Cina è un alleato stretto, soprattutto perché la Cina “non è gli Stati Uniti”. Giunti a questo punto tutto quello che indebolisce il controllo degli Stati Uniti sulle loro colonie dell’Unione Europea è benvenuto. Ogni Yuan in più investito nell’ Unione Europea corrisponde ad un controvalore in dollari in meno. E’ solo un esempio. Putin probabilmente sa un sacco di cose che noi non sappiamo e non può dire tutto di ciò che pensa e progetta. La mia impressione, puramente soggettiva, è che Putin semplicemente non ha il potere necessario per prendere di petto gli Integrazionisti Atlantici.

Mikhail Khazin, che la sa lunga, recentemente ha addirittura dichiarato che ci sono Integrazionisti Atlantici nel “ministeri forti”. E visto che sono abbastanza certo che non si riferisse al Ministero della Difesa, questo ci lascia la scelta fra gli Affari Interni e la Sicurezza dello Stato. Se è vero, non è un buon segno. O questo, o Putin davvero crede sinceramente nella libera economia di mercato. Per quanto riguarda me, non ci credo affatto. Ci sono, a mio avviso, due problemi principali nell’ impostazione di Putin. Primo: la Russia ha bisogno di più regolazione statale, non di meno. In definitiva, io credo davvero che l’istituzione Banca Centrale di per sé sia tossica: è stata istituita dal regime di Eltsin (controllato dagli Stati Uniti) per subordinare la politica (e i politici) Russi ai cartelli bancari internazionali e, come vediamo, funziona perfettamente. Putin può anche mandare bombardieri nel Golfo del Messico, ma non è in condizione di silurare la Nabiulina, per non parlare di mettere sotto tutela la Banca Centrale. Nikolai Starikov ha parlato addirittura di una battuta che circola: “Putin, manda le truppe … alla Banca Centrale”. Questo ci offre una misura di quanto molti Russi siano disgustati da istituzioni sovranazionali che non rendono conto a nessuno. Ma il peggio viene ora.

La scelta di una “soluzione” di un libero mercato non regolato lascia la Russia ben invischiata nel sistema finanziario controllato dagli Anglosionisti. Come può la Russia liberarsi dal “giogo del dollaro” mentre rimane parte integrante del sistema internazionale dominato dal dollaro? Devo confessare che, pur avendo pubblicato con gratitudine l’eccellente pezzo di Peter Koenig’s “La caduta libera del rublo – un brillante stratagemma dei maghi di economia Russi? Chi gioca a scacchi.”, questo è uno dei casi in cui io pubblico qualcosa che mi sembra molto interessante ma che personalmente non condivido. Non ho l’impressione che Putin stia portando qualche scaltro attacco da judoka ai plutocrati occidentali. Spero sinceramente di sbagliarmi, ma questa è la mia sensazione di pancia.

La mia sensazione generale è che Putin, rispondendo alle domande sulla Banca Centrale e il Governo, fosse chiaramente sulla difensiva, specialmente in contrasto con la maniera assolutamente brillante con cui ha svolto il tema ucraino, anche quando posto da un giornalista Ucraino molto ostile. Di nuovo, come dico spesso, non leggo la mente e non sono un profeta. Non sono in grado di dire cosa Putin pensi e cosa farà. Ma credo che il fatto di aver seguito il personaggio per molti anni mi abbiano dato un buon intuito epidermico, e quell’ intuito mi dice che mentre ha una visione molto chiara e forte sulle questioni di politica internazionale in generale e sull’ Ucraina in particolare, è carente di impostazione sulle questioni economiche.

Sull’ Ucraina la sua posizione è cristallina: “la Crimea è nostra per sempre, non vi permetteremo di sopraffare il Donbass, vogliamo una Ucraina unita nella quale i diritti di tutte le persone e tutte le regioni siano rispettati, e voi dovrete negoziare con i Novorussi che hanno il diritto al autodeterminazione” (il che lascia aperta la possibilità che la Russia possa “preferire” una Ucraina unita, avendo i Novorussi il diritto di decidere altrimenti). Chiaro, diretto e, a mio avviso, perfettamente ragionevole. Al contrario, sui temi economici, colgo una visione politica fatalista: “le forze di mercato correggeranno l’odierna situazione artificiale entro due anni e la crisi finirà”. Il problema con questo è che lo stesso Putin sostiene ANCHE che l’occidente sta manipolando i mercati per impedirgli di agire. E dunque ciò che sta realmente sostenendo è: “l’Impero non ha i mezzi per distorcere i mercati per più di due anni”. Oh, davvero? Non ne sono affatto certo. Nella mia ricostruzione l’Impero sta distorcendo i mercati da molti anni (direi dal 1971).

In conclusione, quello che ho sentito da Putin è “avanti così”, e dal momento che quello che ho visto sin ora non mi è piaciuto, posso solo aggiungere “sempre peggio”. La situazione non è comunque senza speranza. Mentre penso che le politiche economiche di Putin siano sbagliate e mentre credo che la Banca Centrale Russa è parte integrante del problema e non della sua soluzione, ciò che abbiamo davanti non è una scelta di tipo binario, bianco o nero: giocare sul campo sbagliato o secondo regole sbagliate non significa che perderete, solo che avete fatto la scelta iniziale sbagliata. Primo: potete argomentare che il rublo è una valuta molto più credibile di quanto lo sia il dollaro. Secondo: sono d’accordo che le forze di mercato stanno resistendo alla distorsione statunitense e l’integrazione di Cina e Russia contribuirà ad aiutare l’economia russa. Terzo: l’Unione Europea è già in recessione, se la situazione peggiorerà(e lo farà) ciò comincerà a far chiudere i battenti a grandi banche americane, fortemente collegate al mercato europeo. Quarto: in termini oggettivi la Russia può vantare un’enorme fortuna in risorse naturali e accesso al gigante mercato cinese. In queste condizioni sarà estremamente difficile per gli Anglosionisti isolare la Russia. Quindi Putin ha oggettivamente ragione su una cosa: anche se la situazione peggiorerà prima di migliorare, migliorerà inevitabilmente.

E allora Putin è un genio degli scacchi? Non è come la metterei io. Ha sicuramente un record di mosse brillanti, tuttavia in questo momento sta chiaramente combattendo. Sono come chiunque altro, mi piacerebbe facesse un’altra “mossa brillante” facendosi beffe dell’Impero, tuttavia non vedo come questo sia possibile, non a questo punto. Ciò che ho visto oggi è chiaramente un Putin sulla difensiva che ha dovuto investire gran parte del suo carisma, popolarità e fiducia. Ha ammesso onestamente che la situazione potrebbe peggiorare e non c’è alcun modo per aggiustare rapidamente la crisi attuale. Si è impegnato in un raggio di tempo che copre 2 anni che è sia molto breve che molto lungo. Avrà tanto tempo a disposizione per perdere la sua popolarità e pochissimo per invertire la rotta ad un paese grande come la Russia.

Il momento critico del discorso durato 3 ore è arrivato il momento in cui Putin ha spiegato cosa c’era in gioco oggi. Ha detto:

Sapete, al Valdai [International Discussion] Club ho dato un esempio del nostro simbolo più riconoscibile. E’ un orso che protegge la sua taiga. Vedete, se continuiamo l’analogia, talvolta penso che forse sarebbe meglio se il nostro orso rimanesse seduto. Forse dovrebbe smetterla di inseguire maiali e cinghiali in lungo e in largo per la taiga, dovrebbe invece fermarsi a raccogliere bacche e mangiare miele. Forse solo allora sarà lasciato solo. Invece no! Perché qualcuno cerca sempre di incatenarlo. Appena sarà incatenato rimuoveranno le sue unghie e i suoi denti. In questa analogia mi sto riferendo al potere della deterrenza nucleare. Dio non voglia, questo dovesse mai capitare e non avessero più bisogno dell’orso, la taiga sarebbe invasa (…) Allora, quando unghie e denti saranno stati strappati, l’orso sarà divenuto inutile. Magari sarà imbalsamato, nient’altro. Quindi non si tratta della Crimea ma del nostro dovere a proteggere l’indipendenza, la sovranità e il diritto di esistere. Questo è ciò che dovremmo tutti realizzare.

Parole meravigliose che confermano pienamente uno dei fatti principali della situazione attuale: L’Impero Anglosionista e la Russia sono in guerra, una guerra durante la quale l’orso russo sarà imbalsamato o l’Impero Anglo-Sionista crollerà. E’ una guerra mortale per entrambi, sia per l’Impero che per il Regno della Civiltà Russa: uno di loro sconfiggerà l’altro. Non è la prima volta che Putin lo spiega, questa è stata però la prima volta in cui ho udito una certa urgenza nella sua voce che non ho mai sentito prima. Stava avvertendo i russi e chiedendo loro supporto personalmente. Immagino lo otterrà ma non so per quanto.

Il Saker

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