Due anni fa, dopo la riunificazione della Crimea con la Russia, Vladimir Putin lasciò il G20 in Australia [in inglese] prima della sua conclusione. Al summit presso Hangzhou, in Cina, il Presidente russo Putin sarà uno degli ospiti più attesi. Il New York Times, in un suo recente articolo, scrive di come la Russia si possa ancora proclamare come una potenza mondiale, “anche se la sua economia è più piccola di quella Australiana”. Cosa dire di una Russia ridotta a brandelli?
Il fine ultimo dell’Occidente è quello di schiacciare la Russia.
La politica di Washington è chiara: distruggere economicamente la Russia [in inglese] e fare in modo che segua la politica occidentale in Siria, in Ucraina e successivamente in tutto il mondo. Ciò che abbiamo visto sino ad ora, per esempio le sanzioni e il Magnitsky Act [in italiano], fanno chiaramente parte di un gioco politico che ha un unico scopo: quello di impedire alla Russia di diventare un leader nella geopolitica internazionale. Di conseguenza, le sanzioni da parte dell’Occidente continueranno indefinitamente, finché la Russia non proverà che la sua economia può resistere e svilupparsi in qualsiasi circostanza.
La bolla della società dei consumatori sta per scoppiare.
Qualcuno ora potrebbe continuare a sostenere che l’economia russa sia inefficiente e debole, affermando viceversa che l’economia Occidentale sia un titano che ha acquisito esperienza dalle difficoltà affrontate nel tempo. Anche questa volta, la questione non riguarda i numeri, ma i processi che hanno luogo in un modello capitalista neo-liberale in via di sviluppo.
Le economie occidentali non sono in rialzo dalla fine degli anni ’90 (specialmente dal 2008). Al contrario, hanno iniziato ad ammassare debiti, sempre più spinti dalla stampa sotto lo slogan “Consumare di più”. L’uomo d’affari e analista politico finlandese Jon Helleving scrisse di questo tema nelle sue opere: a suo parere se questi enormi prestiti fossero stati utilizzati per gli investimenti, non sarebbe avvenuto nulla di negativo. Al contrario, gli analisti hanno consigliato di utilizzare i fondi al fine di coprire le perdite delle economie nazionali e, in sostanza, per mantenere il livello dei consumi nei paesi che non riuscivano a tenere il passo.
Tra il 2005 e il 2013 Hellevig ha calcolato che la crescita dell’economia Russa [in inglese] ha raggiunto il 147%, mentre l’economia occidentale, nello stesso periodo, ha un PIL in calo. Tra il 2004 e il 2013 il leader indiscusso nella crescita del debito pubblico furono gli Stati uniti d’America, che si indebitò per altri 9,8 triliardi di dollari. In quel periodo il livello raggiunto dal debito pubblico superò ben 5 volte quello del PIL. Qui c’è un altro esempio, infatti Hellevig ci illustra che: “se sottraiamo il debito, vedremo la vera dimensione del collasso dell’economia spagnola, -56,3%, la quale rappresenta un’immagine terrificante. Se invece utilizziamo il tipico metodo di calcolo, il tasso di crescita del PIL sarà uguale al -6,7%”.
L’economia russa non possiede né debiti sui beni, né tantomeno su settori speculativi. La Russia sta sviluppando enormi progetti di infrastrutture, come ad esempio strade e viadotti che prima o dopo ripagheranno gli investimenti. Gli investitori stranieri hanno già iniziato a comprare quote di compagnie russe svalutate, inclusi titoli di Stato. Il MICEX russo (indice azionario) ha raggiunto il suo record in agosto, avendo persino superato il livello pre-crisi del 2007.
Non c’è niente di buono nelle sanzioni, ma queste ultime possono fare in modo che la Russia guardi a modi alternativi di sviluppo. La Russia non ha bisogno di correre, in quanto l’economia russa ha un vantaggio: lo Stato controlla le industrie strategiche, quindi l’economia può mobilitarsi rapidamente.
La Russia ha una visione chiara del suo futuro. Funziona come un diverso polo di civiltà, che è molto importante per lo sviluppo dialettico del mondo, che deve avvenire lontano dall’eccezionalismo Americano [in inglese]. La Russia è risorta dell’inferno di Yetsin: non è un miracolo?
Oggi, l’Armamento nucleare russo dà al paese l’opportunità di trattare con l’Occidente alla pari. La Russia è accompagnata da altri paesi schierati dalla sua parte, come Cina, Iran, Siria e Turchia. Il mondo intero può ben vedere che è la Russia e non l’Occidente a combattere contro il terrorismo, mentre è l’Occidente e non la Russia a rovesciare governi legittimi.
Recentemente, il Presidente turco Erdogan ha promesso di abbattere qualsiasi velivolo russo nel proprio spazio aereo. Il segretario di Stato americano John Kerry si è incontrato 20 volte con la propria controparte russa, Sergei Lavrov, in una condizione di “isolamento internazionale” della Russia. La Cina, ultimamente, sta giocando dalla parte della Russia, anche se l’ha sempre vista come un insieme di “territori del nord”, sopratutto durante la presidenza di Boris Yeltsin. Quindi, è giusto pensare che la Russia stia diventando una potenza mondiale perché ha scoperto la verità?
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Articolo di Lyuba Lulko pubblicato da Pravda.Ru il 2 settembre 2016
Traduzione in Italiano a cura di Davide per SakerItalia.it
estraggo dall’articolo: “Recentemente, il Presidente turco Erdogan ha promesso di abbattere qualsiasi velivolo russo nel proprio spazio aereo”
sbaglio o c’è qualche errore? Non mi risulta che erdogan abbia detto una cosa del genere e non saprei conciliarla con tutte le altre “aperture” nei confronti della russia.
Comunque trovo azzardato dire che la “turchia è alleata della russia”.
Nessun errore Stefano, l’articolo originale dice proprio così. Forse il tutto va contestualizzato al fatto che l’articolo è del 2 settembre, e da allora molte cose sono cambiate.
Circa la “alleanza” della Turchia con la Russia, l’articolo si limita ad indicare che la Russia “è accompagnata” da una serie di Paesi; fra i quali l’Iran, che anch’esso non si può certo dire “alleato” di Mosca.
Grazie comunque degli interventi sempre stimolanti.
La Redazione di Saker Italia
Tra l’Iran e la Turchia però c’è una bella differenza di comportamento nei confronti della Russia.
Diciamo che nel finale l’autore ha fatto un po’ di confusione con la Turchia, ha ragione Stefano.
Prima dice che la Turchia è alleata della Russia e successivamente che Erdogan ha dichiarato di abbattere i caccia russi: c’è un palese conflitto.