Oggi Il presidente Xi Jinping arriva a Roma; al suo seguito, oltre alla moglie, più di 300 delegati, a riprova della grande importanza che questi accordi con l’Italia hanno per la Cina; e per noi, il malumore di USA e Europa, fanno trasparire che a loro non sia gradito un accordo italiano. Gli USA hanno iniziato una guerra commerciale con il Drago dopo che per decenni ci hanno imposto la globalizzazione: ora che non hanno saputo gestirla vogliono imporre il ritorno alle cortine di ferro o di bambù. Vorrebbero chiudere la stalla ora che i buoi sono scappati.
Germania e Francia si sono spartiti i nostri mercati in questi ultimi 30 anni, erodendo il nostro peso internazionale e fagocitando, o facendo trasferire, le nostre aziende all’estero.
Ora un accordo può spostare a nostro vantaggio importanti investimenti cinesi, e loro investono molto dove vengono accolti, centinaia di miliardi di potenziali investimenti; i nostri partner europei invocano lo spirito di corpo europeo, occorre trattare insieme (per papparsi loro ciò che magari ora tocca a noi) dicono. E io mi domando: ma loro quando hanno chiuso accordi e affari con la Cina in passato (e si tratta di cifre enormi all’anno rispetto al nostro modestissimo interscambio, 41,9 miliardi con uno sbilancio di 28,4 a 13,5 a favore della Cina, contro i 187 della Germania con un divario di soli 13 a favore della Cina) andava tutto bene?
Noi dobbiamo recuperare volumi di traffico per le nostre infrastrutture (ferrovie, porti ed aeroporti) e questo accordo spinge prepotentemente in quella direzione.
Sentire degli idioti europeisti preoccuparsi di fantomatiche cessioni di sovranità quando loro la invocano e pretendono a favore della Germania e della Francia (l’Europa è solo quella) mi viene proprio da ridere per il ridicolo di cui si ricoprono.
Abbiamo quindi contattato il deputato 5 Stelle Pino Cabras, facente parte delle Commissioni Esteri e Finanze, un confronto per discuterne e spiegare meglio cosa significhi per il nostro Paese.
Buona visione
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