Lontano dalle distrazioni dovute al voto britannico sul Brexit, il processo della costruzione euroasiatica ha compiuto proprio ora un grande passo avanti con l’accordo di India e Pakistan ad entrare come membri effettivi nella Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai guidata da cinesi e russi.
Ci si aspetta che l’Iran segua a breve, coprendo l’intera Eurasia unita sotto l’ombrello di questa organizzazione, a parte qualche piccola nazione e gli stati dell’Europa che sono parte dell’alleanza occidentale. Perfino paesi allineati con l’Occidente come la Turchia e l’Azerbaijan hanno stabilito relazioni con essa.
La Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai non è una “NATO” orientale, una sorta di Patto di Varsavia dell’Asia Centrale ed Orientale, ma non è neanche la vuota bottega per chiacchierare come i commentatori occidentali pretendono talvolta che sia.
La Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai ha uno statuto ed una struttura, ed ha certamente un aspetto che riguarda la sicurezza, anche se è focalizzato in teoria sull’antiterrorismo nell’Asia Centrale piuttosto che sull’affrontare qualsivoglia minaccia convenzionale dell’Occidente.
La SCO è collegata strettamente alla Organizzazione per il Trattato sulla Sicurezza Collettiva (CSTO), guidata dai russi, che è decisamente un’alleanza militare fra la Russia ed i suoi più prossimi partner dell’ex Unione Sovietica.
Ancor più importante, alla base della CSTO è la relazione strategico-militare fra Cina e Russia. Queste due nazioni, a dispetto dei tentativi occidentali di negarlo, sono effettivamente alleati militari. Recentemente lo ha ammesso lo stesso Putin. Inoltre, lui ha reso noto qualcosa che era già ovvio a chi segue da vicino le loro azioni sullo scacchiere mondiale, e cioè che le leadership dei due paesi sono in costante comunicazione reciproca. Come viene riportato [NdT:in inglese], le parole precise di Putin sono state:
“Siamo in contatto costante e ci consultiamo sulle questioni globali e su quelle regionali. Poiché ci consideriamo vicendevolmente stretti alleati, ovviamente, ascoltiamo sempre i nostri partner e teniamo in considerazioni l’uno gli interessi dell’altro”.
Per avere il polso di quanto è diventata stretta la cooperazione militare fra Cina e Russia, si consideri che recentemente i due paesi hanno tenuto un’esercitazione congiunta a Mosca [NdT:in inglese] pianificando l’uso comune delle loro difese anti-missili balistici. Gli Stati Uniti non farebbero mai una cosa del genere con nessuno dei loro alleati e, se lo facessero, non renderebbero certo pubblico il fatto.
Quando le relazioni militari fra due nazioni sono così strette da condurre esercitazioni come questa, è certo che esista fra loro una rete di accordi di sicurezza, spionaggio e difesa. Il fatto che non se ne sappia nulla non vuol dire che non esistano. Vuol dire che la dirigenza dei due paesi, Il Consiglio di Sicurezza della Russia ed il Politburo della Cina, hanno deciso di non renderli pubblici. La ragione di ciò è che rivelarne l’esistenza renderebbe chiara l’estensione della loro alleanza militare, una cosa che nessuno dei due paesi, per ora, ha voglia di fare.
Il fatto che alla base della Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai ci sia l’alleanza fra Cina e Russia vuol dire che essa non può essere solo una bottega per chiacchierare. Piuttosto, essa è parte di una rete di organizzazioni – l’Unione Economica Euroasiatica, la Via della Seta, il gruppo dei BRICS e la CSTO – che i due alleati stanno tessendo per estendere l’influenza regionale e globale della loro alleanza.
Ciò è compreso molto bene da pakistani e indiani. Unendosi alla Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, i pakistani e gli indiani non si alleano con i cinesi ed i russi contro gli Stati Uniti e l’Occidente. La ragione per cui i cinesi ed i russi preferiscono tener segreta la loro alleanza è proprio perché non vogliono ritrovarsi a dover imporre a paesi come Pakistan e India scelte binarie come questa. Invece, così facendo, si permette a Pakistan ed India, due paesi tradizionalmente ai ferri corti, di mantenere le loro alleanze tradizionali – Cina nel caso del Pakistan, Russia nel caso dell’India – mentre rafforzano i loro legami formali con una delle due maggiori alleanze del mondo moderno, quella che sta ridisegnando il mondo attorno ad essa.
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Articolo di Alexander Mercouris apparso su The Duran il 28 Giugno 2016
Traduzione in Italiano di Fabio_San per SakerItalia.it
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