La Corea del Nord ha avuto un notevole successo nel modernizzare le sue forze armate negli ultimi 15 anni, producendo diverse centinaia di nuovi carri armati Pokpung-ho e modernizzando le sue vecchie piattaforme Ch’ŏnma-ho, eliminando gradualmente i corazzati dell’era sovietica dal servizio di prima linea, che saranno seguiti a breve da una nuova classe di carri armati svelata recentemente. Il paese oggi schiera una vasta gamma di nuove armi tattiche e strategiche, dal sottomarino missilistico balistico classe Korae, al sistema missilistico da crociera antinave Kumsong-3, ai missili balistici tattici ipersonici KN-23 e a due nuovi sistemi di difesa aerea a lungo raggio molto moderni [tutti e sei i link in inglese]. La notevole eccezione a questa spinta alla modernizzazione generale è stata l’aeronautica, che non è stata in grado di importare nuovi aerei da combattimento per oltre 20 anni, e si trova tecnologicamente ampiamente superata dai suoi vicini. Il presidente nordcoreano Kim Jong-un, un noto appassionato di aviazione, si è interessato personalmente alla modernizzazione dell’aeronautica militare del paese, e nel 2019 ha emesso ordini per lo sviluppo di armi più avanzate per quella branca. Sebbene la base industriale militare del paese produca sistemi di guerra aerea, inclusi non solo missili terra-aria, ma anche aerei da trasporto per forze speciali, droni e una gamma di missili e bombe aria-terra che sono stati esportati, dovrà fare affidamento su fornitori stranieri nel caso dovesse cercare di acquistare aerei da combattimento di fascia alta – qualcosa che dovrebbe perseguire con forza nel prossimo decennio.

Batteria di missili da crociera antinave nordcoreana Kumsong-3.
La Corea del Nord ha prodotto in passato caccia MiG-29 su licenza [in inglese] dopo aver acquistato una linea di produzione per gli aerei dalla Russia negli anni ‘90, sebbene rimanga incerto se questa linea rimanga operativa oggi. La linea potrebbe completare la produzione di 5 caccia ogni due anni con il contributo di diverse parti dalla Russia. Si ritiene attualmente che la flotta coreana sia composta da due unità di caccia MiG-29 di quarta generazione, che schierano circa 60 jet, e questi costituiscono l’unica classe di caccia moderni del paese. Altre unità sono composte da caccia MiG-21bis e MiG-23 di terza generazione, con alcune varianti MiG-21 di seconda generazione ancora operative. La flotta da attacco al suolo del paese è ancora più vecchia e, a parte un piccolo numero di Su-25 relativamente moderni, è composta da vecchi jet MiG-19 e Il-28. Sebbene si pensi che i MiG-29 coreani siano stati modernizzati e integrino missili R-27ER con una formidabile portata di 130 Km e nuovi sistemi di sensori per la guerra elettronica, la maggior parte della flotta coreana ha una capacità deludente, che costringerà il paese a fare molto affidamento sulle difese aeree terrestri in caso di una grande guerra. Con la Corea del Nord che gode tuttavia di tassi di crescita economica considerevoli, e che dovrebbero continuare nel decennio, il paese sarà in una posizione molto migliore per acquisire nuovi aerei da combattimento dal suo fornitore tradizionale, la Russia, o dalla Cina, che è emersa come un leader mondiale nell’aviazione militare.

Caccia con ali a geometria variabile nordcoreano MiG-23.
La Corea del Nord ha una serie di opzioni per modernizzare la sua flotta di caccia. Una delle meno costose, che diversi analisti ipotizzano avrebbe già potuto essere perseguita, sarebbe modernizzare i caccia MiG-21bis e MiG-23 ad uno standard di quarta generazione, con missili R-27ER e sensori migliorati e sistemi per la guerra elettronica, in modo simile ai programmi perseguiti da India e Angola per i rispettivi jet. È possibile anche continuare la produzione del MiG-29 a livello nazionale per sostituire le vecchie varianti del MiG-21, così come l’aggiornamento, con l’assistenza russa, di questi caccia ad uno standard più avanzato. A parte queste opzioni, tuttavia, altre opzioni per il potenziamento della flotta coreana richiederanno violazioni più evidenti dell’embargo sulle armi imposto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La possibilità di un loro annullamento in un secondo mandato dell’amministrazione Donald Trump, o di un crollo del regime di sanzioni nel prossimo decennio a causa delle crescenti tensioni tra il blocco occidentale, Cina e Russia, significa che non si può escludere che la Corea del Nord avrà accesso ai più recenti jet da combattimento sui mercati russo e cinese.

Caccia di terza generazione MiG-21bis.
È probabile che la Corea del Nord cerchi di sostituire tutti gli aerei da combattimento della sua flotta attuale – incluso forse il MiG-29, se non ora, all’inizio degli anni ‘30. Uno dei principali candidati per modernizzare la sua flotta è il MiG-35 – un caccia medio di “generazione 4++” [in inglese] che è un diretto successore del MiG-29 e utilizza gran parte della stessa infrastruttura di manutenzione. È possibile che venga firmato anche un accordo simile di licenza per la produzione di alcuni componenti, a seguito della produzione su licenza coreana del MiG-29. Il MiG-35 è entrato in servizio nell’aeronautica russa nel 2019, ed è attualmente la classe di caccia più avanzata in servizio russo. Integra una gamma di nuove tecnologie tra cui un radar AESA, motori a spinta vettoriale tridimensionale, e applicazioni limitate di intelligenza artificiale. Sebbene la Corea abbia cercato a lungo di affermare la propria indipendenza dalla vicina Cina investendo principalmente in equipaggiamenti russi, il caccia leggero cinese J-10C di “generazione 4++” [in inglese] è uno dei principali concorrenti del MiG-35. Il J-10C non solo è più economico, sia da acquistare che da utilizzare, ma beneficia anche di una gamma di tecnologie che mancano al jet russo, inclusi rivestimenti stealth e missili PL-15 guidati da un radar AESA – che hanno prestazioni di gran lunga superiori [in inglese] ai missili attualmente utilizzati per equipaggiare il MiG-35.
A seconda delle dimensioni future del budget della difesa nordcoreana e di quanto sarà disposta ad investire nella modernizzazione della flotta, ci sono anche un certo numero di alternative più pesanti e più leggere al J-10C e al MiG-35 che potrebbero essere scelte. Un vincolo chiave sul possibile investimento è la probabilità che il paese dia la priorità all’acquisizione di sistemi di difesa aerea più avanzati e agli investimenti nelle industrie della difesa interna, rispetto all’importazione di aerei da combattimento stranieri. L’ulteriore sviluppo di successori più avanzati del sistema KN-06, il primo dei quali è stato visto nell’ottobre 2020, o anche l’acquisizione di sistemi missilistici terra-aria russi [entrambi i link in inglese] di fascia alta, sono tutte alternative potenzialmente più convenienti per l’acquisizione di nuovi caccia. Dare priorità a queste acquisizioni alternative ridurrebbe al minimo la disponibilità di fondi per nuovi aeromobili. Se la Corea del Nord dovesse cercare di acquisire classi di caccia più economiche, per sostituire i suoi jet MiG-23 e MiG-21, alcune opzioni promettenti includono più caccia MiG-29 dalla Russia, possibilmente della variante MiG-29M avanzata [in inglese], o caccia cinesi J-10A/B o JF-17.

J-10C con missili da crociera YJ-91 e missili aria-aria PL-10.
La Cina sta attualmente producendo il J-10C ad un ritmo rapido, e si prevede che cercherà di mettere fuori servizio le sue vecchie piattaforme J-10A e J-10B, nonostante il fatto che questi jet abbiano servito solo per 10-15 anni. L’aereo potrebbe essere commercializzato in Corea del Nord di seconda mano ad un costo molto basso, o forse anche fornito come aiuto militare all’aeronautica coreana, che nel caso diventerebbe un cliente fisso per pezzi di ricambio, attrezzature di manutenzione e munizioni cinesi. Il JF-17 Block 2 integra molte delle stesse tecnologie del J-10B, ma è più leggero, più economico da utilizzare e ha requisiti di manutenzione molto inferiori. Questo e il suo successore, il JF-17 Block 3, che ha un design molto più moderno con un radar AESA e l’accesso a tipi di munizioni più sofisticati, sono opzioni potenzialmente interessanti per un programma di modernizzazione coreano più conservatore.

Caccia leggero JF-17 Block 3 di “generazione 4+”.
Se la Corea del Nord dovesse cercare di investire in jet da combattimento di fascia alta, anche in piccoli numeri, allora ci sarebbero una serie di opzioni offerte principalmente dalla Russia. Sebbene la Cina produca varie classi di caccia di fascia alta, inclusa la piattaforma pesante di nuova generazione J-20, che è stato il primo caccia stealth non americano ad entrare in servizio nel mondo, queste non sono state offerte per l’esportazione, il che significa che il J-10C rimane il caccia cinese più avanzato e capace offerto per l’esportazione. I rapporti dell’intelligence sudcoreana indicano che la Corea del Nord aveva precedentemente mostrato interesse nell’acquisizione di caccia pesanti russi Su-35 [in inglese] di “generazione 4++” a metà degli anni 2010, il che avrebbe fornito un efficace contrasto ai caccia americani F-22 e agli F-15K ed F-35A sudcoreani. Il Su-35 è il caccia russo più capace nel combattimento aria-aria oggi, e sebbene probabilmente inaccessibile in gran numero a causa del suo alto costo operativo, almeno per ora, un contingente di piccole o medie dimensioni sarebbe probabilmente accessibile [in inglese], soprattutto per la Corea del Nord, se tale ordine venisse effettuato più tardi negli anni ‘20. Un’altra possibile opzione è l’acquisizione del caccia Su-57, il successore del Su-35, che è entrato in produzione di massa nel 2019 ma non è ancora entrato a far parte dell’aeronautica russa. Sebbene costoso, se la Corea del Nord fosse alla ricerca di un caccia di fascia alta nella seconda metà degli anni ‘20, l’acquisto di questi jet rimane una possibilità. La piattaforma stealth di nuova generazione beneficia di una serie di nuove funzionalità, dai sistemi di difesa laser, all’intelligenza artificiale, allo spiegamento di missili balistici ipersonici, ed è altamente capace in ruoli di attacco, antinave e superiorità aerea.

Cacciabombardiere pesante russo Su-34.
Accanto alla flotta di caccia, è probabile che la Corea del Nord cerchi di modernizzare anche la sua flotta d’attacco e sostituire i suoi bombardieri ll-28 e i jet d’attacco MiG-19, anche se ciò potrebbe essere significativamente più economico. Un’opzione potenziale principale sarebbe quella di acquisire piattaforme Su-24M dalla Russia o piattaforme JH-7 dalla Cina di seconda mano, con le prime già fuori servizio e disponibili a basso costo. Entrambe queste piattaforme possono azionare una vasta gamma di armi guidate di precisione e superare di gran lunga le capacità dell’Il-28, di cui la Corea del Nord è l’unico operatore al mondo rimasto. Anche il cacciabombardiere russo Su-34 [in inglese], una piattaforma più moderna attualmente in produzione, potrebbe essere acquistato come sostituto, ed è notevolmente più economico della sua controparte orientata alla superiorità aerea, il Su-35. Il Su-34 è ampiamente considerato il cacciabombardiere migliore del mondo e dispiega una gamma molto ampia di munizioni avanzate aria-terra e antinave che consentirebbero alla flotta coreana di colpire obiettivi in Giappone e Guam e di intercettare le navi in gran parte del Pacifico occidentale. Resta possibile inoltre che la Corea rinunci agli investimenti in cacciabombardieri e cerchi invece di schierare piattaforme più versatili come il Su-57 o il J-10C, che possono operare sia in ruoli di superiorità aerea, d’attacco e antinave.

Le nuove batterie di missili terra-aria a lungo raggio nordcoreane svelate nell’ottobre 2020.
In definitiva, il settore della difesa interna della Corea del Nord è riuscito a fornire un’efficace capacità deterrente, e i suoi missili balistici ipersonici basati a terra come il KN-23 sono ora tra quelli con più capacità di sopravvivenza al mondo, con tempi di lancio brevi, veicoli di lancio mobili e manovrabilità di volo che consente loro di colpire in modo affidabile obiettivi come aeroporti e sistemi di difesa aerea. Ciò fornisce mezzi asimmetrici per erodere la capacità di guerra aerea di un nemico. C’è una significativa possibilità che, in caso di guerra nella penisola, le basi aeree degli Stati Uniti e degli alleati in tutta la Corea e gran parte del Giappone vengano messe fuori servizio molto rapidamente, il che, combinato con l’investimento della Corea del Nord in una potente rete di difesa aerea, può fornire sicurezza efficace contro potenziali attacchi. Le flotte di bombardieri e aerei d’attacco della Corea del Nord possono essere obsolete, ma missili balistici sviluppati internamente, sottomarini d’attacco e persino sistemi di artiglieria superpesanti [entrambi i link in inglese] possono in gran parte compensare questo fatto colpendo obiettivi a distanze che sarebbero state considerate impossibili solo pochi anni fa. Questi includono due dei tre sistemi di artiglieria missilistica con più gittata al mondo, che minacciano gli aeroporti di tutta la Corea del Sud, compresi quelli che ospitano i costosi caccia F-15K e F-35A. Stando così le cose, gli investimenti nella modernizzazione dell’aeronautica possono comportare la messa in servizio di solo uno o due nuovi squadroni d’élite, possibilmente composti da caccia Su-57 o anche dai più modesti caccia J-10C, per un numero limitato di missioni specializzate. Un tale approccio consentirebbe alla Corea del Nord di investire di più nella modernizzazione della sua economia e nel migliorare ulteriormente il suo settore della difesa interna, colmando allo stesso tempo lo svantaggio qualitativo con i suoi vicini.
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Integrazione di due articoli pubblicati da Military Watch Magazine il 7 e l’8 dicembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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