Il 22 giugno manifestanti anti-governativi sono scesi per le strade di Tbilisi, in Georgia, per il terzo giorno consecutivo. Le proteste sono state in gran parte pacifiche, rispetto al giorno precedente [in inglese].
Lo speaker del parlamento, Irakli Kobakhidze, si è dimesso per accogliere una delle richieste dei manifestanti.
Ci sono stati alcuni “scontri” non violenti [in russo]. I manifestanti hanno rifiutato di permettere ai membri dell’opposizione di protestare con loro. Dopo che ad un certo numero di oppositori non è stato permesso di protestare, hanno iniziato a gridare vari slogan.
I leader delle proteste hanno detto che le manifestazioni continueranno fino a quando non saranno soddisfatte le loro richieste più ampie, compresa la richiesta di dimissioni del Ministro degli Interni, la liberazione degli arrestati la prima notte di proteste e la punizione dei funzionari delle forze dell’ordine che hanno usato violenza contro la folla, così come elezioni parlamentari anticipate.
All’1:00 locale del 23 giugno, la protesta a Tbilisi si è quasi conclusa con una marcia verso l’ufficio del partito di governo “Sogno Georgiano”.
Dall’inizio delle proteste del 20 giugno, oltre 240 sono stati feriti finora, e più di 300 sono stati arrestati.
I nazionalisti georgiani hanno attaccato una troupe televisiva russa dal canale “Russia 24” a Tbilisi il 22 giugno. Sia il corrispondente del canale televisivo Stanislav Bernwald che l’operatore sono stati attaccati dai nazionalisti.
Secondo gli stessi giornalisti, stavano registrando un’intervista con la proprietaria di un’agenzia di viaggi locale, alla presenza di suo marito (lei è ucraina, lui è di nazionalità georgiana). In quel momento due giovani si sono avvicinati loro. Hanno urlato slogan nazionalisti e hanno cercato di picchiare la troupe.
È stato pubblicato un video dell’incidente:
L’Ufficio per gli Interessi Russi in Georgia presso l’Ambasciata della Svizzera riferisce che i giornalisti della troupe del canale televisivo Russia 24 che sono stati attaccati a Tbilisi non hanno cercato aiuto presso di loro.
Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato che la Russia sta aspettando una risposta a questo attacco dalle organizzazioni internazionali e ONG, dal rappresentante dell’OSCE per la libertà dei media, e chiede inoltre che la Georgia garantisca la sicurezza dei giornalisti e dei cittadini russi.
Il Ministero dell’Interno georgiano ha dichiarato che sul caso è stata aperta un’indagine penale, ha riferito la RIA [in inglese].
Per quanto riguarda la questione, Frants Klintsevich, membro del Consiglio di Sicurezza russo, ha dichiarato che l’indagine ha fatto sì che la Georgia comprendesse l’eventuale interruzione completa delle comunicazioni con la Russia che sarebbe seguita.
Ha aggiunto che i discorsi anti-russi dei radicali non sono una sorpresa per le autorità.
“La sorpresa per le autorità, a quanto pare, è stata la reazione della Russia a questi discorsi – allo stesso tempo è strano che qualcuno sperasse che avremmo “mandato giù” questi insulti e i turisti russi avrebbero continuato a visitare la Georgia come prima”, ha detto Klintsevich.
L’ex Presidente della Georgia ed ex Governatore dell’Oblast di Odessa, Mikhail Saakashvili, sul canale televisivo 112 Ukraina [in ucraino] ha accusato la Russia di “impudenza” che ha raggiunto livelli estremi.
“Mi perdonerete; sapete cosa sta succedendo in Georgia adesso. Lì, a causa del fatto che i russi in generale sono diventati sfacciati all’estremo, hanno organizzato questa situazione: hanno fatto sedere un occupante sul seggio dello speaker del parlamento georgiano”, ha detto il politico.
In risposta alle proteste e alle minacce rivolte contro i cittadini russi, dal momento che sia il governo che l’opposizione sostengono che dietro c’è la Russia, il 21 giugno il presidente russo Vladimir Putin ha firmato [in inglese] un decreto, imponendo un divieto temporaneo ai voli passeggeri verso la Georgia dall’8 luglio, ha riferito l’ufficio stampa del Cremlino.
Il decreto ha ordinato anche al parlamento di provvedere al ritorno dei cittadini russi attualmente in Georgia, e raccomandato alle agenzie turistiche di non mandare clienti russi in Georgia.
Secondo il Ministero dei Trasporti russo, i voli delle compagnie aeree georgiane verso la Russia saranno sospesi dall’8 luglio.
“Il motivo della sospensione dei voli è la necessità di garantire un livello sufficiente di sicurezza aerea, così come i debiti arretrati per le attività di navigazione aerea precedenti alla Corporazione Statale ATM”, ha detto il Ministero.
“La sospensione dei voli continuerà fino a quando le compagnie Georgian Airways e MyWay Airlines non presenteranno programmi di sicurezza aerea per la parte russa, il loro controllo e approvazione da parte russa, e finché la parte georgiana non ripagherà completamente il debito del servizio di navigazione aerea”, dice il rapporto.
In risposta, un gruppo di attivisti georgiani ha cercato di vendicarsi invitando i propri connazionali a cancellare i propri viaggi all’estero e andare in vacanza nel paese. L’iniziatore di questa campagna è stato il Presidente dell’Associazione delle Imprese Legali Zviad Kordzadze.
“La mia idea non è mirata a creare un miracolo economico. Questa è una risposta all’embargo… L’iniziativa chiede ai cittadini che hanno intenzione di trascorrere le vacanze all’estero, di destinare una settimana di riposo all’interno del paese, donare una settimana al nostro turismo e spendere questi soldi in Georgia. Non so quale effetto economico potrebbe avere la misura, ma a volte sostenere il proprio paese è più importante dell’effetto economico”, ha affermato [in inglese].
In conclusione, una retorica più dura è arrivata dal leader della Cecenia Ramzan Kadyrov, che ha avvertito che “tra Groznyj e Tbilisi ci sono solo 200 chilometri”.
“Voglio ricordarvi che ci sono solo duecento chilometri tra Groznyj e Tbilisi. In Russia, secondo dati non ufficiali, ci sono quasi un milione di georgiani. I nostri popoli sono legati da legami secolari di amicizia e unità”, ha scritto in un telegramma.
Kadyrov ha suggerito che spiagge, ristoranti georgiani, hotel e caffè si sarebbero svuotati a causa dei radicali anti-russi.
“Nel 2018, i cittadini della Russia hanno lasciato in Georgia tre miliardi e mezzo di dollari”, ha ricordato.
Secondo Kadyrov, russi e georgiani hanno “migliaia di motivi per vivere in pace e armonia, e non una sola ragione per guardarsi l’un l’altro con odio”.
Secondo lui, i politici anti-russi sono finanziati dall’establishment occidentale.
“La Signora Presidentessa Salome Zurabishvili è profondamente in errore. La Russia è interessata che in Georgia regnino pace, unità e armonia”, ha concluso.
Ed è in effetti abbastanza ovvio, poiché sia l’attuale presidentessa georgiana Salome Zurabishvili che l’ex presidente Mikheil Saakashvili sono entrambi pesantemente prevenuti verso l’Occidente e contro la Russia. Anche l’opposizione non è filo-russa.
I manifestanti, anche ad uno sguardo di un laico, non stanno ovviamente protestando contro la Russia, stanno cercando di prendere il potere, ma non lo daranno all’opposizione popolare. Nondimeno, entrambe le parti stanno sfruttando abilmente le retoriche anti-russe nelle loro azioni.
Un altro fattore interessante è che l’intera agitazione politica in Georgia è iniziata durante un’assemblea di parlamentari provenienti da paesi Cristiani Ortodossi. Negli ultimi anni, il Cristianesimo Ortodosso canonico negli stati post-sovietici e nell’Europa sudorientale è diventato bersaglio di numerose campagne denigratorie. Soggetti stranieri sostengono varie entità non canoniche e confessioni settarie [in inglese] nel quadro della più ampia campagna contro le religioni tradizionali che si oppongono alla creazione di un ordine mondiale neoliberista consumista.
*****
Pubblicato da South Front il 23 giugno 2019.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
No comments!
There are no comments yet, but you can be first to comment this article.