L’EU si è di nuovo riunita e, insieme al voto greco, ha prolungato e aumentato le sanzioni alla Russia. Nel frattempo la giunta, sostenuta dall’EU, continua tutti i giorni ad ammazzare la sua dose di civili nella Novorussia. E, se per “Charlie” sono scesi in strada a milioni, di questo massacro non importa nulla a nessuno. Peggio ancora , l’EU sostiene dei nazisti assassini (e neanche voglio ricordare gli USA).
Questo è tragico in più di un modo. Certo, è tragico per la gente della Novorussia, ma non è meno tragico per gli ucraini che adesso vivono sotto un regime nazista, senza nessuna visibile speranza di cambiamento. Questo è tragico anche per i russi, che devono sopportare le conseguenze economiche delle sanzioni. E, naturalmente, questo è tragico anche per gli europei, che subiscono (il ritorno negativo di) queste sanzioni. Ma sta accadendo qualcos’altro che potrebbe avere conseguenze a lunga scadenza.
Per tre secoli le elites della Russia sono rimaste divise più o meno in due fazioni: pro e anti-occidente. Naturalmente, oggi, per “Occidente” si intende l’Europa occidentale, non gli USA o l’Europa centrale.
Gli “amici” europei della Russia – Un breve riepilogo
La corrente pro-Europa ebbe origine con la nuova classe dirigente, creata dallo Zar Pietro I per imporre le proprie riforme alla popolazione russa, e, verso la fine del 19° e l’inizio del 20° secolo, la fazione pro-occidente aveva praticamente il controllo totale della Russia. Successivamente , nel periodo sovietico, con il predominio dell’ideologia, questa differenziazione divenne sempre più sfumata. Si potrebbe obbiettare che i Trozkisti erano di fatto pro-occidente, ma questi erano una parte talmente piccola del Partito Bolscevico, esso stesso una piccola parte della popolazione russa, che non penso proprio si possa parlare di fazioni pro-occidente all’interno del Partito Bolscevico o Comunista. Nemmeno Krusciov, di certo il peggior leader che mai abbia avuto l’URSS, era veramente pro-occidente. Credo che il primo leader pro-occidente dell’URSS sia stato anche l’ultimo, Gorbaciov. Tuttavia dopo il 1991, la gran maggioranza dei russi, stanchi di tensioni ideologiche, di una guerra fredda che non volevano e stanchi di essere visti come nemici dell’Europa, desideravano sinceramente di poter far parte dell’Occidente e accantonare finalmente il passato.
Sappiamo tutti che cosa è successo dopo. Per una decade intera l’Occidente ha tenuto al potere un regime degenerato fatto di oligarchi, banditi e fantocci della CIA , mentre la NATO avanzava su tutti i fronti. Al posto del tanto promesso ”amorevole banchetto democratico”, la Russia si ritrovò saccheggiata, umiliata, ridicolizzata e completamente colonizzata. In verità, dal 1991 al 1996, la Russia divenne il cagnolino dello zio Sam, una società completamente disorganizzata, governata da fanatici molto simili a quelli che stanno oggi a Kiev. Nel 1996 la situazione era diventata cosi drammatica da essere addirittura esplosiva, tanto che lo zio Sam dovette cominciare a muoversi con più cautela, in apparenza meno arrogantemente, ma ci volle l’ascesa al potere di Putin perchè le cose cominciassero a cambiare. Il periodo fra il 1991 e il 1996 vide la Russia subire perdite umane e materiali paragonabili a quelle di una guerra atomica. In quegli anni i russi cominciarono a notare una certa freddezza da parte dell’Occidente: nonostante le pacche sulle spalle e le grandi promesse di collaborazione, gli occidentali (USA ed EU), applaudivano a scena aperta i Wahabiti ceceni, pazzi ed assetati di sangue almeno come l’ISIS dei giorni nostri. Inoltre, USA ed EU ruppero tutti i loro impegni internazionali e attaccarono congiuntamente Yugoslavia e Serbia. I russi erano ben consci di tutto questo, ma continuavano a provare una generica simpatia per gli europei che si mostravano per lo più gentili, educati, apparentemente bene intenzionati. Inoltre, per giustificare queste politiche demenziali si poteva sempre usare la scappatoia “sono tutti strascichi della guerra fredda”. Certo, Eltsin e Milosevic erano degli stronzi, su questo nessun dubbio,e la Russia era debole e francamente anche brutta. Così moltissimi russi, quasi giustificavano il fatto che USA e UE non fossero particolarmente amichevoli verso la Russia.
In un futile tentativo di “comportarsi bene”, i russi cercarono a tutti i costi di essere “buoni” e “iperdemocratici”. Permisero ai lettoni di introdurre l’apartheid, si unirono alle sanzioni contro l’Iran, videro la NATO circondare lentamente la Russia con flotte e basi militari e videro gli USA trattare la Russia con aperto disprezzo. Come tutta risposta, la Russia ebbe qualche flebile moto di protesta, partecipò a inutili negoziati e lasciò che gli USA spendessero 5 miliardi di dollari nell’Ucraina e che ne rovesciassero pure il governo.
In cambio della totale sottomissione russa, l’Occidente, a un certo punto, acconsentì ad interrompere gli aiuti ai Wahabiti ceceni, che comunque erano già stati sconfitti dagli sforzi congiunti di Vladimir Putin e di Akhmad Hadji Kadyrov ( e poi di suo figlio Ramzan). Poi, subito dopo l’ascesa al potere del più occidentalista di tutti, Dmitri Medvedev e quando le speranze di una ulteriore sottomissione della Russia erano al culmine, ci pensò Saakashvili a mandare tutto all’aria, dando retta ai Neocon americani e attaccando l’Ossezia del Sud. E fu qui che, per la prima volta, la Russia disse “niet” e si mise a demolire l’esercito della Georgia, meglio equipaggiato e con più forze in campo. Esercito georgiano che aveva l’appoggio totale degli USA e della NATO, che alcuni “esperti” avevano definito un “guscio troppo duro per essere frantumato” dall’esercito russo “corrotto”, ma che, nonostante tutto, venne distrutto nello spazio di tre giorni. Poi, all’improvviso e per la prima volta, i politicanti occidentali cominciarono a dubitare della loro stessa propaganda: la quasi istantanea sconfitta della Georgia, la fulminea mobilitazione della flotta del Mar Nero e il fatto che l’aviazione russa prendesse il predominio dell’aria dopo solo 2 giorni dalle prime umilianti perdite, tutto questo lasciò l’amaro in bocca a tutti quelli che avevano creduto nel mito della supremazia militare occidentale.
Giorno dopo giorno, l’amore diventa grigio, come la pelle di uno che muore (Roger Waters)
Comunque, anche in Russia ci furono degli scontenti. Dal momento che la stragrande maggioranza dei russi non provava alcuna ostilità per la Georgia o i georgiani, i russi non riuscivano semplicemente a capire due cose fondamentali:
a) Come potevano gli occidentali anche lontanamente immaginare che la Russia fosse l’aggressore, quando l’attacco della Georgia era stato trasmesso in diretta dalla TV?
b) Come potevano gli occidentali sostenere uno stronzo, fanatico e chiaramente psicopatico come Saakashvili?
Dopo si è visto l’Occidente tradire apertamente la Russia all’ONU sulla questione Libia e poi cercare di rifare la stessa cosa con la Siria. Almeno gli USA difendono i loro interessi nazionali ( o almeno quelli del loro 1%). Ma l’Europa? Perchè la Francia si è impegnata in Libia e in Siria? Che cosa sta succedendo? Cosa non va in questa gente?
L’Ucraina da Napoleone ad Adolf Hitler a Conchita Wurst
La recente crisi ucraina ha veramente “frantumato” qualcosa nel profondo dell’animo russo e penso che quello che si prova ora in Russia per l’Occidente sia solo disgusto.
Disgusto per l’ipocrisia di sostenere apparentemente una cosa per poi in pratica fare l’opposto.
Disgusto per un intero sistema politico basato sulle bugie.
Disgusto per una società che dà più valore al diritto dei gay di adottare bambini, più che ai bambini della Novorussia il diritto di vivere.
Disgusto per le oscene lamentazioni dei milioni di “Charlie”, paragonate alla totale, crudele indifferenza verso le migliaia di vittime civili di tutti i giorni.
Disgusto per la totale sottomissione europea agli USA, anche quando questa si scontra con i propri interessi nazionali.
Disgusto per una società che vieta i simboli nazisti e anche un’inchiesta seria sul cosiddetto “olocausto”, ma spende miliardi di dollari per sostenere i nazisti di Kiev.
Disgusto per una società che non ha avuto la fibra morale di resistere a Hitler e che ha dovuto aspettare Stalin per liberarsene.
Disgusto per una società che sembra “aver dimenticato” da chi è stata liberata da Hitler.
Disgusto per una società disposta al karakiri economico pur di compiacere il suo padrone, lo zio Sam.
Disgusto per i paesi centro-europei che non sanno far di meglio per compiacere i loro nuovi padroni che fare a gara su chi è il più isterico anti-russo (vincono Polonia e Lettonia), anche se tutti quanti, sotto il regime comunista, se la passavano molto meglio della Russia.
Se Napoleone è stato odiato e Hitler temuto, Conchita Wurst è semplicemente disprezzata. Anche i liberali russi, che godono di ampio accesso alla TV russa, ora non hanno nulla di meglio da dire che: “il nostro governo è brutto tanto quanto quello dei paesi occidentali”, non proprio un commento entusiasmante. Il fatto è che, in pratica, per la prima volta in 300 anni, in Russia non c’è più una vera fazione pro-Europa o pro-Occidente, non fra le elites e neanche fra la gente comune. Oh, certo, doppiogiochisti della quinta colonna ce ne sono tanti nelle alte sfere del potere (e di questo dobbiamo ringraziare l’Occidente per quello che ha fatto negli anni ’80 e ’90), ma questi non possono uscire allo scoperto per fare i loro giochi. Persino loro ora devono fingere di essere “patriottici” e disgustati dall’Occidente. Questo processo è ancora di più accentuato da un altro fattore.
Anche i russi sono cambiati
Si, i russi sono cambiati. C’è un’intera generazione di russi che non ricorda l’Unione Sovietica e che non ha il complesso di colpa/inferiorità che alle volte aveva la vecchia generazione.
Questa è una barzelletta che ho udito per la prima volta nel 2008: “Come si riconosce uno straniero sulla Piazza Rossa? E’ quello vestito da poveraccio”. Non fa ridere, a meno che uno non si ricordi degli anni dell’Unione Sovietica, quando gli unici a portare abiti alla moda erano gli stranieri. Ora tutto questo è cambiato – i giovani sono completamente liberi da complessi di colpa o di inferiorità legati al periodo sovietico, infatti molti ragazzi russi si sentono sicuri e spesso anche superiori ai loro vicini europei, da loro visti come una bella valigia, carina, confortevole, utile, ma che non ispira nessun sentimento. In alcuni ambienti percepisco anche un maggior rispetto per la generazione sovietica della seconda guerra mondiale che per quella europea di oggi. Oh certo, gli europei vanno benissimo per vendere alla Russia le loro auto o i loro prosciutti, ma se non lo fanno, il resto del mondo è pieno di gente che produce prosciutti e belle macchine.
Persino gli americani hanno più logica
I russi ridono quando sentono dire che il volume degli scambi USA-Russia è aumentato e che la NASA compra tuttora propulsori russi per i propri missili. Questo, almeno ha una logica. Infatti, che cosa stanno “realmente” facendo ora gli USA? Essi stanno:
• Cercando di proteggere il dollaro
• Cercando di mantenere la loro egemonia globale
• Cercando di assoggettare l’Europa
• Cercando di distruggere la Russia in quanto possibile concorrente
Niente di tutto ciò è nobile o morale, ma sta tutto nella logica dell’impero e, comunque non è peggiore di quello che hanno fatto imperi diversi e in altre epoche. Naturalmente non vuol dire che i russi di oggi credano a tutta la propaganda che c’è sulla democrazia, i diritti umani, il libero mercato; sanno che è tutta una bugia, riconoscono semplicemente che gli USA “si fanno i cavoli loro” e, anche se poi recentemente questi ultimi sono passati da una sconfitta all’altra, almeno si sbattono per i loro interessi e il loro impero. E che cosa si può dire sul fatto che USA si sono arricchiti con la prima e la seconda guerra mondiale, e sono riusciti a far accettare al mondo intero una moneta creata dal nulla? Questi modi di agire non si meritano almeno un riluttante rispetto, se non altro per la loro ingegnosità? E quando Biden ha ammesso candidamente che gli USA hanno forzato gli europei ad accettare le richieste americane sull’Ucraina, non è normale che i russi provino meno disgusto per lui che per la Merkel o Hollande? E per finire, quando la Nuland disse “si f***a l’Europa”, senza mai scusarsi dopo, la maggior parte dei russi non solo si è trovata d’accordo con lei, ma ha pure riso degli europei, disprezzati, muti e sottomessi.
Il consenso: solo territori occupati
Stavo guardando il noto programma televisivo “domenica pomeriggio con Vladimir Soloviev” (FortRuss ne ha postato delle parti tradotte) e sono rimasto meravigliato nel vedere come la maggior parte, se non la quasi totalità degli ospiti presenti, concordasse su un identico punto: sia L’Ucraina che l’EU sono territori occupati e la guerra durerà per tutto il tempo che farà comodo agli USA. Questo significa anche che non c’è nessuno con cui negoziare, non a Kiev e neanche a Brussels. E dal momento che lo scopo degli USA è quello di fomentare in Ucraina e in Europa quanta più guerra è possibile, l’unico modo per fermare questa guerra è vincerla. Questa è la versione corta. Quella lunga fà più o meno cosi:
Mentre i negoziati con Kiev e Brussels non possono risolvere nulla, è comunque utile parteciparvi, anche solo per interrompere l’iniziativa dell’Occidente e dare alla crisi economica che attanaglia l’Ucraina e l’Europa il tempo di erodere seriamente il peso dell’attuale dominio americano. Negoziate pure, ma non sperateci molto. E poi in Europa stanno accadendo cose interessanti, ci sono sempre più nazioni, minoranze, comitati e uomini politici che passano dall’altra parte, o che perlomeno si trovano a disagio nella situazione corrente. E qui non stiamo parlando solo della Grecia, anche in Germania c’è molto scontento. Il “dimenticate l’EU” si applica quindi solo all’attuale Europa politica , ma domani questo potrebbe cambiare. E per quanto riguarda il “vincere la guerra”, questo non significa vincerla mandando i carri armati russi a Lvov o a Kiev, è sufficiente aspettare il collasso totale della giunta e dell’esercito ucraino che avverrà in conseguenza delle sconfitte subite nell’est ( e questa guerra ha già prosciugato ogni centesimo non imboscato su conti esteri).
Infine c’è una differenza fra quello che i russi pensano dell’EU rispetto all’Ucraina. La stragrande maggioranza dei russi è sinceramente dispiaciuta per gli ucraini, per i quali non provano nessun disgusto (con l’eccezione dei nazisti fanatici e le loro squadre della morte, naturalmente). Moltissimi russi sono addolorati davanti allo spreco, le morti, le mutilazioni, la povertà, le umiliazioni e tutti i mali che sono di nuovo caduti su questa nazione. Un’intera generazione di ucraini andata perduta.
Lo scrittore russo più famoso oggi è probabilmente Sergei Lukyanenko. Lukyanenko è il prototipo del russo: un miscuglio di geni russi, ucraini e tartari; lui si considera autenticamente russo, anche un patriota russo. Tuttavia il suo nome è tipicamente ucraino ed è rimasto talmente sconvolto da quanto accaduto in Ucraina da arrivare al punto di vietare ogni ulteriore traduzione dei suoi libri in lingua ucraina. Un paio di mesi dopo questo annuncio Lukyanenko fu invitato a partecipare ad uno degli incontri domanda-risposta con Putin alla TV russa, dove gente da tutta la Russia chiama per fare domande. Lukyanenko andò in onda e fece a Putin una domanda sull’Ucraina parlandone come di una “terra maledetta”. Putin corresse Lukyanenko in maniera cortese e rispettosa, dicendo che l’Ucraina non era maledetta ma una terra martirizzata e ferita da lungo tempo e gli chiese, come favore personale, di togliere il divieto alla traduzione dei suoi libri in ucraino. Lukyanenko apparve per qualche attimo profondamente commosso, poi annuì con la testa e si disse d’accordo (cosa che guadagnò a lui e a Putin un applauso dall’intera platea).
Questo piccolo episodio ci mostra il vero atteggiamento della Russia verso l’Ucraina: immensa pietà e simpatia, ma mai disgusto.
La fine di un’epoca
Per quanto riguarda l’Ovest (inteso qui come USA ed EU) penso che questa ultima invasione dell’Ucraina da parte dell’Occidente segnerà per sempre la fine di un lungo periodo storico, caratterizzato da una serie di tragici, spesso sanguinosi e sempre vani tentativi di integrare in qualche modo la Russia nell’Europa, o, per essere più precisi, di sottomettere la Russia e colonizzarla per l’Europa. Dall’odio fanatico dei Cavalieri Teutonici, alle mire della massoneria napoleonica, dalla feroce determinazione di Hitler di conquistare quello che pensava essere il suo “Lebensraum” (spazio vitale NdT) a quella fantastica “festa di amore e democrazia” che non c’è mai stata, la Russia ha sempre altalenato fra resistenza e sottomissione, fra isolazionismo e integrazione. Penso che questo processo sia ormai finito: mentre rimane la volontà di resistere alle invasioni (militari, economiche o culturali), non c’è più nessuna ammirazione e nessuna speranza, solo una sensazione di totale disgusto.
Come tutte le guerre, anche questa finirà, ma penso che quel senso di completa disillusione e ripugnanza per ”l’Occidente” e i suoi “valori”, resterà una realtà di fondo nella politica russa futura. Oh certo, i diplomatici faranno sorrisi, e i vecchi rancori verranno messi da parte, ma non credo che in Russia ci sia futuro per quelli che vogliono che la Russia diventi “come l’Occidente”, se non come doppiogiochisti della 5° colonna o come personaggi da barzelletta.
The Saker
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Traduzione a cura di Mario per sakeritalia.it
Articolo apparso il 3 Febbraio 2015
E’ un piacere leggerla, sapere che esiste una mente aguzza come la sua. Parole sacrosante, sostenute da fatti concreti da Lei evidenziati, per l’analisi di tutti gli Babbei sparsi in EuroNatoland. Condivido ogni parola di quanto denuncia, di come sia pericolosa oggi la deriva economico-fascista dell’Atlantismo d’assalto. Il furto con scasso perpetrato in Ukraina, conferma i sospetti oramai palesi, che i Gendarmi della Legge e della Democrazia, ora recitino impunemente, la parte dei furfanti Banditi e dei Giudici corrotti! Una Forza che si contrapponga a queste scorribande sanguinarie, e’ bene che ci sia. Vedo un Popolo, quello Russo che sempre nei momenti di pericolo, ha tirato fuori gli attributi ed ha giustamente mostrato i denti alla canaglia. Dio, aiuta la Russia adesso!!!
In questi giorni vedo molto articoli qui sul forum che mi confortano perché traggo la conferma che “finalmente” in Russia vengono meno la credulità e le ingenuità che hanno piegato la Russia per un ventennio dopo la “caduta” sul muretto di Berlino dell’ex impero russo-sovietico.
Ora vedo ,finalmente, emergere e farsi spazio la Russia Nuova ,quella politica che i Russi meritano e che li metterà al sicuro dalle lusinghe e dalle minacce degli USA/Nato.
L’Europa è un guscio vuoto e non può fare alcun dànno alla Russia perché è un mero strumento inefficace nelle mani degli americani che si credono invincibili come gli antichi re Persiani ed i consoli romani del secoli della Repubblica prima di Cesare e al tempo di Cesare.
Tutti i due Imperi, quello persiano e romano caddero per ragioni interne ( morale civica e religiosa corrotte) che agevolarono l’imporsi di nuove entità politiche e così sarà per gli USA.
Infine,vedo tuttavia un pericolo per la Russia nel modo in cui la gioventù delle grandi città imita lo stile di vita dei giovani d’occidente ed i loro vizi che in Europa attecchirono perché si credette che la moralità fosse d’impaccio alla propria libertà individuale.
Ecco: l’individuo non deve permettersi di minare l’interesse della comunità. La Russia(intendo la sua élite non corrotta lo sa e difenderà la sua gioventù.