Incredibile. Ma vero. Sembra che la Francia non consegnerà davvero le Mistral alla Russia e pagherà 1,1 miliardi di euro in rimborsi e penali. Ero praticamente sicuro che tutto questo fosse un bluff e che i francesi le avrebbero consegnate nell’arco di alcune settimane dal momento del loro rifiuto. Nemmeno io potevo immaginare che il governo di Hollande fosse così terminalmente stupido. Sono comunque in buona compagnia.
In questo caso è tutto l’Impero che sta facendo qualcosa di fantasticamente stupido.
Lasciamo da parte le considerazioni economiche che sono abbastanza chiare per tutti, e guardiamo alla decisione da un punto di vista militare.
Cominciamo col ricordare che la decisione di avere le Mistral era stata dettata dalla politica, e a questa decisione si erano opposti molti, probabilmente la maggior parte, dei comandanti della Marina Russa.
Attenzione, non c’è niente che non va nelle Mistral, sono navi superbe e molto funzionali. Il punto è che non si adattano bene alle situazioni operative russe, fatta eccezione per il Mar Nero. Il piano originale era di inviarne una alla Flotta del Pacifico, in modo che fornisse una protezione attiva in acque costiere, e servisse da nave ammiraglia. Si diceva poi che la seconda sarebbe andata alla Flotta del Mar Nero. Il primo scenario avrebbe richiesto alla nave un sacco di modifiche costose, il secondo sarebbe stato più semplice, ma tenete a mente che queste navi erano state ordinate quando la Crimea era ancora in mano all’Ucraina. Adesso, con la Crimea ritornata sotto la sovranità russa, la Russia praticamente “possiede” il Mar Nero, e una Mistral in più non avrebbe fatto la differenza. Faccio anche notare che i porti russi (in particolare i moli d’attracco), non sono adatti a questo tipo di nave e la loro ristrutturazione avrebbe richiesto investimenti importanti.
Uno degli argomenti più forti a favore delle Mistral era che i cantieri navali russi semplicemente non avevano il tempo e le capacità per consegnare navi così sofisticate e (sopratutto) così velocemente quanto la Francia. Queste navi vennero perciò acquistate in primo luogo perchè facenti parte della strategia di Medvedev e degli Integrazionisti Atlantici, strategia mirata al rafforzamento dei legami politici, economici, tecnologici e militari con l’Occidente; in secondo luogo come misura (molto controversa) per fermare il gap tecnologico [con l’Occidente, NdT].
Ma proprio come le sanzioni economiche dell’Occidente si sono rivelate una benedizione per l’agricoltura russa e un forte incentivo a riformare l’economia, la mancata consegna delle Mistral sarà anch’essa una totale benedizione per la Marina Russa che adesso avrà 1,1 miliardi di euro per costruirsi esattamente le navi che voleva. Potete anche essere sicuri al 100% che ora i russi hanno gli schemi e i progetti completi di ogni singola vite delle Mistral e dei bacini dove sono state costruite, e le navi che ora la Russia si costruirà saranno simili, ma molto più adatte alle necessità russe di quelle originali.
Devo dar credito ad Hollande di una cosa: se avesse cercato di non risarcire la Russia e la Russia fosse stata costretta a ricorrere alle vie legali, magari per anni, avrebbe danneggiato ancora di più la reputazione della Francia. Ma anche così, per la Francia è una perdita enorme. Sono anche dispiaciuto per tutti quelli che hanno costruito queste superbe navi e che ora non le vedranno navigare con la bandiera russa perchè, tralasciando tutti gli aspetti economici e militari contrari all’acquito delle Mistral, sarebbe stato uno spettacolo vederle con i Ka-52 sul ponte.
The Saker
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Articolo apparso su thesaker.is il 27/04/2015
Traduzione in italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it
La mancata consegna della “Mistral” è una bazza per la Russia!
Con 1,1 miliardi di euro, anche se non se ne facesse 2, ma se ne facesse 1 sola, sarebbe meglio per la Russia.
Tutto denaro speso in casa, lavoro svoltoa casa, ma, soprattutto, tecnologia acquisita in casa.
Colpo da maestro di Putin?
Con un idota come Hollande è fin troppo facile esserlo.
A proposito delle sanzioni ( 9 miliardi di dollari) alla banca francese BNP Paribas, volute dalla giustizia americana per delle transazioni effettuate a favore di cittadini del Sudan accusati di complicità con il terrorismo, ” Putin ha detto agli ambasciatori russi: “…Ciò che accade alle banche francesi non può che suscitare indignazione in Europa e anche qui. Sappiamo della pressione dei nostri partner statunitensi sulla Francia per costringerla a non fornire le Mistral alla Russia. Sappiamo anche che hanno fatto capire che se la Francia non consegna le Mistral, le sanzioni alle loro banche saranno tranquillamente tolte, o almeno ridotte in modo significativo. Cos’è questo se non ricattare? E’ questo il modo giusto di agire sulla scena internazionale? Inoltre, quando si parla di sanzioni, presumiamo sempre che le sanzioni siano applicate ai sensi dell’articolo 7 della Carta delle Nazioni Unite. In caso contrario, non sono sanzioni nel senso giuridico del termine, ma qualcosa di diverso, un altro strumento di politica unilaterale…“
La politica estera degli Stati Uniti, sempre più irrazionale e proditoria raggiunge il culmine, caratterizzata da una vasta gamma di strumenti di pressione e intimidazione. La politica prepotente degli Stati Uniti del “con me o contro di me” potrebbe spinge sempre più questi Paesi a cercare un’alternativa razionale.
Il commento postato è una citazione, che ho omesso di virgolettare, da: La “Battaglia per l’Europa” infuria. Come gli USA minano le relazioni franco-russe. Di Umberto Pascali-Global Research
https://aurorasito.wordpress.com/?s=Battaglia+per+l%27europa
Sempre a proposito di Holland non dimentichiamoci che il gran numero di basi americane sul suolo europeo ci rende prigionieri in casa nostra; che la gran parte dell’informazione è nelle mani del sionismo-anglo-americano, e che i politici al governo delle nazioni europee sono personaggi, nella maggior parte dei casi, scelti perché di “bassa statura” e ricattabili.
Povero François Hollande ! Ha verificato di persona quanto costa essere alleato (o suddito) del Premio Nobel per la Pace.