La popolarità in caduta libera del presidente francese Emmanuel Macron questa settimana ha ricevuto un altro colpo [l’articolo è del 22 settembre 2018] con lo scandalo di un’ex guardia del corpo che ha avuto accesso speciale al palazzo dell’Eliseo – anche se non aveva una formazione professionale nei servizi di sicurezza dello Stato.

Inoltre, l’agente alla sicurezza personale di Macron, Alexandre Benalla, è accusato di essersi spacciato per un agente di polizia mentre picchiava due manifestanti durante una manifestazione del Primo Maggio a Parigi.

Il comportamento da criminale di uno dei più vicini collaboratori di Macron solleva domande sull’etica e sulla politica di questo presidente. Trasmette un’immagine inquietante di una deriva fascista che si agita proprio all’interno della sede del governo francese.

Da allora, Benalla è stato destituito [in inglese] dalla sua carica come guardia del corpo di Macron, per lo scandalo che è stato soprannominato “Benalla gate”.

Ma l’affare rafforza la crescente rabbia dell’opinione pubblica su quello che vedono come lo stile presidenziale, pieno di sé, di Macron. È sempre di più visto come arrogante, distaccato e inaffidabile, smanioso di grandezza.

Ironia della sorte, l’ex banchiere della Rothschild, con il suo giovane “volto nuovo”, è stato eletto nel maggio 2017 sulla scia della sua tanto citata autoproclamata missione di rinnovare la politica francese. Macron (40 anni) ha addirittura avviato un nuovo partito politico, l’En Marche, che è stato pubblicizzato come trascendente le “vecchie” rigidità della sinistra-destra e come rinnovatore della democrazia francese.

La luna di miele del presidente con il pubblico francese è da tempo svanita. Le sue riforme della politica sociale, molto pubblicizzate, sono viste come tagli draconiani ai diritti dei lavoratori e ai servizi pubblici, a beneficio dei ricchi. Ha persino guadagnato il soprannome di “presidente dei ricchi”.

In diverse occasioni, Macron ha mostrato una vanitosa parvenza elitista, come quando ha criticato pubblicamente un manifestante adolescente sgridandolo di “mostrare rispetto”, o quando ha lanciato l’idea di conferire un nuovo titolo formale di “first lady” a sua moglie Brigitte, più anziana di lui di 25 anni (ha 65 anni), tentando così di trasformare la repubblica parlamentare francese in un potere esecutivo di stampo americano.

Recentemente, quando è stato sfidato da un giardiniere disoccupato per la mancanza di posti di lavoro in quel settore, Macron ha detto altezzosamente al giovane di cimentarsi nella costruzione di edifici. La sua mancanza di empatia ha provocato una protesta pubblica su quello è sembrato essere un atteggiamento da “che mangino le brioche”.

Questa settimana, l’ex guardia del corpo del presidente è stata convocata [in inglese] dal Senato francese per rispondere alle domande sulla sua esatta relazione con Macron. L’inchiesta potrebbe durare settimane.

Ma ciò che indicano le audizioni del Senato è una crescente frustrazione per la sedicente maestosità di Macron come leader che si vede come al di sopra di ogni rimprovero. Ha spesso parlato di come la sua presidenza sia mirata a “restaurare la grandezza della Francia”, e sembra avere un’inclinazione particolare nel rivolgersi ai parlamentari convocati nel Palazzo di Versailles, come fossero suoi sudditi.

La sua precedente nomina di Benalla (27 anni) come guardia del corpo personale ha sollevato qualche perplessità. Ha sfacciatamente usato il suo potere politico per favorire un amico personale. Benalla non ha esperienza professionale nella polizia o nell’esercito francese, che è la normale carriera per qualcuno nominato al più alto livello della sicurezza  presidenziale. Si dice che l’unica esperienza dell’ex guardia del corpo nella sicurezza fosse quella di buttafuori in un locale notturno. Il modo in cui ha conosciuto Macron è una domanda intrigante, ed è proprio questa relazione che i legislatori vogliono scoprire nell’interrogatorio in corso.

La loro relazione è diventata uno scandalo quando Benalla è stato videoregistrato dai manifestanti del Primo Maggio mentre picchiava un uomo e una donna per le strade di Parigi, all’inizio di quest’anno, durante le manifestazioni contro le riforme sociali di Macron. Nel video, Benalla è visto indossare un elmetto di polizia e un bracciale utilizzandoli per farsi identificare come membro della polizia. Viene anche visto prendere violentemente a pugni l’uomo sulla testa e calpestarlo sullo stomaco quando è caduto a terra. Appare come una manifestazione scioccante di violenza gratuita e sadica.

Si può solo immaginare i titoli sensazionali in prima pagina dei media occidentali se un evento simile si fosse svolto a Mosca, e avesse coinvolto un assistente del presidente Putin nell’aggressione ai manifestanti. Ne avrebbero parlato all’infinito.

Il perché la guardia di sicurezza personale del presidente Macron si concedesse del tempo libero per andare ad una manifestazione e picchiare i manifestanti è una domanda preoccupante. Benalla provava un piacere perverso per la sua condotta violenta? Secondo la legge francese impersonare un ufficiale di polizia è un reato grave, che potrebbe risolversi in una condanna al carcere.

Quando i media francesi hanno finalmente identificato Benalla [in inglese] dal filmato amatoriale a metà luglio, l’accusa è stata messa al bando da Macron. Per questo è stato coniato il termine “Benalla gate”.

All’inizio Macron ha ignorato il clamore in modo tipicamente altezzoso. Sotto la crescente pressione dell’opinione pubblica, alla fine ha rotto il silenzio. Ha reagito in modo petulante come se i media lo stessero prendendo in giro, il che è servito solo a confermare la percezione che questo presidente si consideri una sorta di figura regale al di sopra della mischia dei “plebei”.

Stranamente, Macron ha replicato alle domande dei media circa l’apparente occupazione privilegiata di Benalla con una battuta sarcastica: “Non è il mio amante!” Era un lapsus freudiano? Non è la prima volta che si dice che Macron sia segretamente omosessuale.

Durante la campagna presidenziale, i media russi riportarono un rapporto che citava fonti dell’opposizione politica francese, nel quale si affermava che la vita privata di Macron fosse più fumosa di quanto suggerisse il suo matrimonio con una donna molto più anziana di lui. Macron reagì, sulla difensiva, accusando la Russia di interferire nelle elezioni francesi, basandosi su un pettegolezzo usa e getta.

Qualunque sia la vera relazione tra Macron e la sua violenta guardia del corpo, una cosa sembra comunque chiara. Questo presidente ha il complesso di Napoleone, o forse il complesso del Re Sole borbonico. Sembra avere un altissimo concetto di se stesso, come un sovrano che è al di sopra dello stato di diritto e della responsabilità pubblica.

Dopo poco più di un anno in carica, il presunto immacolato Emmanuel Macron sta dimostrando di avere il sentore della stessa vecchia corruzione che ha rovinato tanti dei suoi predecessori nel Palazzo dell’Eliseo.

*****

Articolo di Finian Cunningham apparso su Strategic Culture il 22 settembre 2018
Traduzione in italiano di Cinzia Palmacci per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

Condivisione: