Riforme significative possono arrivare da BRICS e Russia – Ma la trama si deve ispessire

Il suono dello champagne stappato e gli evviva esuberanti fra i volontari di Syriza, gli elettori di supporto, e la loro base socialista dentro l’intellighenzia e gli intellettuali, in difficoltà economica ma pur sempre agiata, possono essere uditi in tutti i caffè delle aree pulite di Atene. Questa sera in Grecia, i risultati elettorali ufficiali danno una vittoria netta a Syriza.

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Ma chiunque si aspetti un cambio significativo per la Grecia farebbe meglio a trattenere il fiato finché il nuovo governo stabilisca, o non riesca a stabilire, la giusta relazione con la Russia, la Turchia ed i BRICS. La politica della estetica e dei simboli, in sostituzione di reali programma e piattaforma, va forte in Europa. Inclusa quella della sinistra “radicale”, da tempo usata in Europa dai ceppi eurocomunisti per mantenere lo stesso vecchio status quo. Forse stavolta sarà diverso, o forse no. Ma, di nuovo, ciò dipenderà in gran parte dalla loro attitudine verso la Russia, la Turchia e la Nuova Banca per lo Sviluppo dei BRICS.

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Le elezioni parlamentari anticipate di domenica in Grecia si sono risolte in una netta vittoria del partito Syriza, la cosiddetta coalizione della sinistra radicale. Questo è il risultato sperato da molti greci ma anche dalla Russia, e da loro sostenuto, ognuno a proprio modo. Similmente, il Fronte Nazionale, partito francese pro-russo e contrario alle sanzioni europee, ha fatto eco di questo desiderio di vedere vincere la coalizione della sinistra radicale [1]. Questa è un’altra nazione che si aggiunge alla Ungheria, guidata da un partito decisamente di destra, nella opposizione alle sanzioni contro la Russia, le prime tre delle quali terminano il prossimo marzo.

Allo stesso modo, il cambio di discorso fornisce un mandato popolare che l’Europa può usare, specie se si estende alla Spagna attraverso Podemos, per motivare un cambio di direzione necessario circa le sanzioni anti-russe ed una soluzione negoziata del conflitto in corso nell’Ucraina. Il mito legittimante della democrazia è importante in Europa, e le élite europee favorevoli sia alla stabilità che alla integrazione euroasiatica hanno un’altra carta da giocare al tavolo della trattativa nella loro lotta con le élite europee e atlantiche, favorevoli agli Stati Uniti.

La posizione e la direzione della Grecia sono critiche nella UE, e la posizione di Syriza, quella per cui il suo governo non sosterrebbe le sanzioni alla Russia, segna un importante punto di svolta. Rimane da vedere come e in quale misura ciò arriverà a buon fine nei prossimi settimane e mesi. La scorsa estate, prima dell’aumento della pressione statunitense sull’Europa, almeno nove nazioni europee avevano segnalato la loro volontà di bloccare ulteriori sanzioni contro la Russia [2]. Il giorno dopo, esse hanno votato a favore.

Russian-President-Vladimir-Putin-left-chats-to-Foreign-Minister-Sergei-Lavrov-during-the-APEC-summit-in-Vladivostok-AFP-Sergei-Karpukhin-512x345A livello tattico, il sostegno politico del Cremlino è radicato in Europa nei partiti e movimenti anti-UE ed euro-scettici, tendenti verso destra nel nord e nell’est dell’Europa e verso sinistra nel sud Europa. Questo risulta perciò importante almeno riguardo le sanzioni ed il conflitto in Ucraina.

Ma c’è di più. Il risultato di queste elezioni è importante, ma non così tanto per le ragioni ideologiche. Nelle affermazioni pubbliche di Alexis Tsipras, leader di Syriza e candidato vincente, e nella nuova piattaforma di Syriza non c’è nulla che possa eccitare particolarmente gli anti-capitalisti zelanti e neppure i riformatori della UE [3].

Il linguaggio utilizzato per descrivere la piattaforma sub-riformista del Partito Syriza è ben più radicale dell’effettivo, o meglio letterale, significato che il programma sembrerebbe giustificare [4]. Manca la richiesta di nazionalizzare una qualsiasi industria, per non parlare di quelle chiave o quelle di scala. C’è la “promessa” di creare 300.000 miseri nuovi posti di lavoro, in una nazione di 11 milioni di persone ed un tasso ufficiale di disoccupazione del 26% [5]. Insieme ad altre industrie critiche adesso in mano privata e straniera, oggi la Grecia è il secondo paese in Europa per miniere d’oro e si pensa che possa avere la capacità di sorpassare la Finlandia nel 20146 [6].

Perché non c’è la richiesta da parte di Syriza di nazionalizzare questa industria critica, o una qualsiasi altra industria? La Grecia dovrebbe avere le più grandi, o almeno quelle con maggiore crescita, forniture di oro del vicinato o, alla lunga, di tutta l’Europa. I suoi cittadini potrebbero quasi scavarsi fuori dal debito da soli, ma non possiedono le loro miniere d’oro e sono ancora pesantemente indebitati di carta moneta, stampata su istruzione di Bruxelles e di cui l’oro rappresenta solo una piccola parte, e “prestata” alla Grecia che deve restituirla con condizioni impossibili da rispettare. Se la Grecia possedesse il proprio oro, depositandolo nella propria banca centrale, potrebbe avviare il “Grexit” domani e stampare le dracme. Potrebbe “moltiplicare il denaro”, o monetizzae l’oro, impostando il valore della dracma ad un rapporto 3:1 con l’euro, ma tenendo l’equivalente in oro di 1 euro per ogni 100, 500 o perfino 1000 dracme stampate.

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Questa mossa potrebbe fornire ampia liquidità ed una Grecia sovrana sarebbe in grado, relativamente presto, di reindustrializzarsi mediante la sostituzione domestica delle importazioni, sceglierebbe i propri partner commerciali e, con questo oro e questa capacità produttiva, diventerebbe perfino un egemone regionale in piena regola, fra una Turchia forte ed una Italia debole. Questa impostazione bancaria a riserva frazionaria, basata solidamente su un metallo prezioso, sarebbe opposta alla monetizzazione di riserve bancarie estere, seguita da infinite e ingiustificate emissioni delle banche centrali. Perfino con quei numeri, sarebbe più prudente di quella attuale della UE. Come disse una volta Sir Mervyn King, ex governatore della Banca di Inghilterra, “I libri di testo presumono che il denaro sia esogeno”…”Nel Regno Unito, il denaro è endogeno” [7]. Aggiungiamo solo che questo vale pure per l’intero sistema bancario occidentale.

Bank-of-GreeceMa comunque, cosa si può dire della banca centrale della Grecia? Bene, in realtà non c’è una istituzione sovrana in Grecia come una banca centrale in cui si possa immagazzinare l’oro. Quella a cui ci si riferisce è una azienda SpA a proprietà privata simile alla Federal Reserve americana [8]. Ma infatti, qui c’è un problema ancora più grande per la Grecia e né la piattaforma né il programma di Syriza ne parlano.

Infatti la SpA che esiste sotto le spoglie di “Banca di Grecia”, è soprattutto solo un comitato di sorveglianza che regola l’emissioni di Euro-dollari alle altre banche private in Grecia, basandosi sull’indice dei prezzi al consumo. Il suo ruolo corrente era così superfluo che alla “Banca di Grecia” è stato dato anche l’incarico di regolare le compagnie di assicurazione. In pratica, nel ruolo di banca centrale, la “Banca di Grecia” è stata sostituita dalla Banca Centrale Europea nel 2001 [ibid.].

Non si può ripetere mai abbastanza quale enorme problema sia questo per la Grecia. La mancanza della propria banca centrale, per non parlare del fatto che non è di proprietà pubblica e non opera come un servizio pubblico socializzato, è un doppio problema per il quale Syriza non fornisce risposte nel suo programma. Questo garantisce continui sottomissione e vassallaggio verso la UE, e senza una strada per aggirare almeno il problema, stando comunque nella UE, mediante un programma di sviluppo nazionale costruito attorno la relazione con la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, con la Russia e con la Turchia, allora Syriza non sarà in grado di rispettare le sue promesse elettorali. Questo potrebbe sembrare una politica usuale ma per la Grecia sarebbe qualcosa di monumentale.

Infatti la vittoria di Syriza potrebbe essere stata troppo grande per il suo proprio bene; con una vittoria meno netta, avrebbe dovuto formare un governo con il partito di Nuova Democrazia, e avrebbe potuto giocare al passaggio di palla della politica parlamentare.

Facciamo il caso di un percorso abbastanza probabile, mettendo da parte qualunque cosa “eccezionale” come la nazionalizzazione di industrie chiave e una banca centrale nazionalizzata. Ora, se e quando Syriza non riesce a risolvere la crisi del debito sovrano della Grecia e i relativi problemi di solvibilità, fallendo nella creazione di una migliore relazione con la Russia e i BRICS, allora le masse greche sperimenteranno un grande spostamento culturale riguardo la loro relazione con la sinistra nominalmente “radicale”, almeno in apparenza.

_73112142_020873284-1Questa sarà una nuova relazione decisamente brutta, e le politiche operaiste, anti-capitaliste ed euro-scettiche troveranno espressione solo attraverso la crescita di anarchici ma anche di partiti socialnazionalisti come Alba Dorata. Quest’ultima ha ricevuto il 6,3% dei voti, ottenendo 17 seggi al parlamento. Vuol dire che circa una persona su diciannove ha votato per la cosiddetta “destra estrema” di Alba Dorata; che, curiosamente, chiede sia la nazionalizzazione dell’industria aurifera e di altre industrie principali sia quella della banca centrale [9]. Questi sono fra i veri cambiamenti economici che potrebbero liberare la Grecia, eppure a sinistra, solo il Partito Comunista di Grecia (KKE) ha posizioni simili [10].

kkeChe solo i partiti più radicali abbiano la più sensata ed onesta soluzione ai presenti problemi della Grecia, rappresenta un problema speciale per la Grecia. Nello Studio della Storia di Toynbee egli sviluppa il concetto di civilizzazioni che attraversano stadi di crescita e successive disintegrazioni lo stesso per le civilizzazioni abortite e fallite. Sembra che il segno di una civilizzazione che si disintegra, abortisce o fallisce si ha quando le soluzioni migliori sono interamente marginalizzate e difese solo dalle frange radicali. A peggiorare le cose il GD e il KKE sono alle estremità delle possibili politiche attuali, e ridefiniscono la nozione dell’ormai mitico costrutto di “comunismo vs fascismo” che ha un enorme significato in Grecia, rendendo probabilmente impossibile uno sforzo comune su queste materie.

E’ interessante quindi che mentre si ignorano interamente i problemi che dividono, nella magnificamente deficiente piattaforma di Syriza, che alcune degli slogan per una vittoria della sinistra era sfidare lo spettro del nascente “fascismo” di Alba Dorata. Ma se erano veramente preoccupati circa il risorgente “fascismo”, allora dovevano capire che il “fascismo” ha successo quando i partiti socialdemocratici della apparente “sinistra” sono viste quali complici dei banchieri e delle elites straniere o internazionali. Ma questa complicità è precisamente quella di cui Syriza sarà accusata, ma di questo saranno obiettivamente colpevoli se non fanno una o due cose: fare una “Grexit” (uscita dall’euro) o fare un accordo con i BRICS includendo un patto energetico con la Russia e la Turchia.

Ci sono alcune strade che il nuovo governo greco potrebbe pensare può giocare nell’emergente sistema multipolare, ma questo presume che possano prendere qualsiasi decisione su basi sovrane.



E’ probabile che Syriza navighi verso maggiori debiti ma spenda il denaro in modo differente. In questo scenario pensano di poter far leva con la minaccia di favorire il gasdotto Russo-Turco (South Stream 2.0/ Nabucco rivisto) per strappare il permesso alla Troika (Commissione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea) di allargare il debito per mitigare l’austerità. Allo stesso modo, gli USA e l’EU stanno pensando che dopo aver tirato di qua e di là la Turchia e la Russia, sull’accordo del gas con la Grecia, possono mantenere, alla fine, la Grecia leale dandogli una parte di quello che vogliono mentre scoraggiano il piano Russo. Stabiliamo che questa è un stratino di pittura sopra la ruggine, o prendere a calci la latta lungo la strada, o qualsiasi analogia preferite, e che gli si ritorcerà contro in pochi anni.

Questo significa un piano di riaggiustamento che si focalizzerà su tasse più alte per i piccoli commercianti, ed anche su supermercati locali quale Veropoulos. Questo li spingerà verso la soglia della distruzione. Ciò favorirà insieme, grandi compagnie, e solo per un breve tempo, i lavoratori a paga fissa. Questo sarà giustificato sulla base che l’incremento delle paghe determinerà un incremento della spesa ed anche perché le corporazioni straniere più grandi non saranno sfidate dalla coalizione amica della Corporazione/UE (in questo ipotetico scenario). Ciò sarà finalizzato alla giustificazione di più alte tariffe di importazione sui beni deperibili e non, che comprano in blocco, per pagare i debiti esteri, il che significa che le piccole imprese dovranno comprare le cose che vendono ad un prezzo più alto. Pochi piangeranno lacrime per Veropoulos, ma in modo simile all’economia della Francia fino agli anni 90 la maggior parte delle transazioni al dettaglio sono fatte da negozi non francesizzati. Ciò li spingerà, probabilmente, nelle mani di Alba Dorata.

Anche, tutti questi piccoli negozi saranno maggiormente tassati, giustificati dall’incremento delle vendite, che ci diranno, sarà possibile per mezzo della riduzione sia della disoccupazione che della deflazione salariale.
Ma infatti ci sarà deflazione salariale, questo è perché questi piccoli imprenditori non vedranno probabilmente un incremento nelle vendite anche se le loro nuove tariffe e tasse saranno politicamente giustificate precisamente su questo.

Perché? Perché la BCE e la EU stanno premendo sulle facilitazioni monetarie– si la QE per l’Europa. E’ quasi troppo inquietante che questo faccia perno intorno alla Grecia. I problemi, oggi, in Grecia sono l’esatto risultato dello scaricare i problemi della BCE sulla Grecia, quando defraudò la Grecia dichiarandola colpevole per il riconfezionamento dei bond spazzatura acquistati dagli USA nel 2008.

Ed il modo con cui gli USA furono capaci di riconfezionarli fu attraverso il suo QE1. Questi, come tutti noi ci ricordiamo, stampò almeno un trilione di dollari garantiti da niente, creando un’altra bolla patrimoniale, devalutando ulteriormente il dollaro, non risolvendo i problemi economici cronici degli USA- anche se i ricchi diventarono più ricchi.

Come racconta Jana Randow di Bloomberg l’altro Giovedì, “il presidente della BCE Mario Draghi ha superato l’opposizione nel Consiglio di Governo della banca centrale a Gennaio 22 ed ha reso noto il piano per comprare i bonds governativi come parte del programma di acquisto patrimoniale valutato circa 1.1 trilioni di euro ($1.3 trilioni). La prospettiva dello stimolo ha portato ad una caduta dell’euro, nel mese, al più basso livello contro il dollaro nella decade. Il QE, in stile FED, in Europa avrà bisogno di superare sfide pratiche e politiche. Le imprese recuperano la maggior parte dei loro fondi dai prestiti bancari invece che dalla vendita di bonds, che è molto più comune in USA. Questo rende il mercato finanziario dell’Europa più piccolo e con minore liquidità.

Alexis_Tsipras_SyrizaMa certamente Syriza non sarà disponibile per questo, giusto? Sbagliato –infatti il loro intero piano di “recupero” è basato su questo. “Tsipras ha giurato di persuadere la BCE e le nazioni dell’euro a ridurre il valore dei debiti detenuti dai creditori, in modo che possa stimolare la spesa pubblica e creare lavoro. Egli ha detto questa settimana che, “escludere la Grecia dal programma di QE sarebbe punire un paese che ha già sofferto anni di austerità.” Scrivono Marcus Bensasson e Nikos Chrysoloras appena lo scorso Venerdì.

Sul website di Syriza, pagina della piattaforma, dicono chiaramente di loro stessi:
“Noi secondo la decisione popolare chiediamo un’azione immediata, ed un forte mandato per negoziare:…

*Intesa sul “Nuovo accordo Europeo”, con investimento pubblico per lo sviluppo e stanziamenti della Banca di Investimenti Europea.

*Facilitazione monetaria dalla Banca Centrale Europea, con l’acquisto diretto dei bonds governativi”


Tsipras, comunque, dovrebbe conoscere che lo scritto viola le stesse regole della BCE. O forse c’è un altro accordo da fare? Così improbabile come sembra, dobbiamo aspettare e vedere. Quel che conosciamo già e che Tsipras ha detto che la Grecia rappresenta un caso unico, e chiede un trattamento  speciale (collateralmente, cosa avranno da dire i Podemos della Spagna?)

E’ un casino e se la corretta orientazione geopolitica verso i BRICS non sarà fatta senza ulteriori indugi, allora causerà semplicemente che molti più strati sociali si disaffezioneranno interamente alla politica  di ogni tipo di “Social-Democrazia 2.0” ed anche la stessa “sinistra”. Ancora, solo il primeggiare del marchio di Alba Dorata sarà capace di catturare i politicamente/disponibili, con il KKE che lotta per distanziarsi dalla analoga etichetta di Syriza

25_de_Abril_sempre_Henrique_MatosCiò preparerà il palcoscenico per una guerra civile o un colpo di stato militare a meno che ci sia una rifondazione geopolitica. Il colpo di stato militare potrebbe non essere lo scenario peggiore per la Grecia, ammesso che sia indirizzato ad un reale rinnovamento nazionale. Questo potrebbe significare, per definizione, che è fuori dal controllo della Troika, implica la nazionalizzazione della maggiori industrie e questo segue il modello dei popolari anti-coloniali e anti-capitalisti, pro-socialisti, nazionalisti colpi di stato militari, quali il primo tentativo Boliviano di Chavez in Venezuela, la rivoluzione arancione di Otelo Saraiva de Carvalho’s in Portogallo, la rivoluzione verde di Gheddafi in Libia, o la rivoluzione del 23 Luglio di Nasser in Egitto.

Per un numero di ragioni che includono la cultura dei militari greci, nella sfera dell’estetica, riferimenti e linguaggio, questo tipo di colpo è più probabile avvenga con l’intrappolamento della “estrema destra”, mentre all’esterno della super-struttura della sfera, il suo carattere progressivo rimarrà nell’attuale programma economico e sociale. Ciò incasinerà il discorso politico a la “vecchia-nuova sinistra” e la “vecchia-sinistra” fuori dalla Grecia potrebbe essere propensa ad opporsi solo vocalmente. Dentro la Grecia, in questo scenario, la sinistra sarà ormai stata discreditata grazie a Syriza.

Infatti, questi sono processi tutti molto difficoltosi e penosi che possono ancora essere facilmente evitati. Quindi è questa una possibilità che non segnala una Grexit ma che può alleggerire la reale pressione sulla Grecia senza contare sulla stupidità di anteporre la liquidità davanti all’insolvenza?

Una rifondazione geopolitica e riorientamento della Grecia può risolvere molte di queste cose. Primo, dobbiamo ricordarci che quando Gazprom annunciò la cancellazione del gasdotto South Stream lo scorso mese, quel che hanno fatto per davvero è stato di rendere noto un nuovo progetto in essere che interessa la Turchia. Questo gasdotto scorre lungo i confini con la Grecia. Questo pone la Grecia in ottima posizione quale punto principale di entrata del gas Russo-Turco all’interno dell’intero sistema Europeo. Ciò gli fornisce una leva che non hanno mai avuto prima, ed anche l’opportunità di incamerare le entrate per il transito, ed altro. Ancor di più, questo porta la Grecia, geopoliticamente e geostrategicamente, non solo più vicina alla Russia ma verso il suo antico rivale (ma attualmente un partner di lungo tempo), Turchia.

In aggiunta, perché non potrebbe la Grecia giocare secondo le regole, come sono scritte, e lasciare le sue corporazioni S.A agire come una “banca centrale” sotto controllo della BCE, ma fondare una sua seconda banca, detenuta dallo stato? Avrebbero solo necessità di attribuirgli inizialmente le funzioni che legalmente, tecnicamente, non violano il controllo della BCE sopra la “Banca di Grecia”.

Che Syriza lo possa fare non è irragionevole ed infatti sembra certamente possibile. Ci sono evidenze che potrebbe avvenire.

greece-bailout-extension-troikaQuesta possibilità rivolta l’intera storia della greca Syriza. Ed ancora, è possibile che la BCE riveda con favore la vittoria di Syriza poiché si è dichiarata contro una Grexit, ed è così che probabilmente andrà. C’è anche la diceria nel menar il can per l’aia con Russia e la Turchia per frustarli lungo ila scelta dei percorsi dei corridoi energetici. Oltretutto la penetrazione dell’ETUC (European Trade Union Confederation) dentro i ranghi delle organizzazioni sindacali Greche limitano ed influenzano la possibilità per Syriza di agire in modo più decisivo, che quindi agiscono come un livello aggiunto di controllo di Bruxelles sulla Grecia “dalla sinistra”. Tutto ciò si somma sull’attuale evidenza che la UE e la Troika considerano Syriza essere la valvola di controllo sopra le masse Greche.

Ma ancora ci confrontiamo con un inspessimento della trama che dovrebbe spiegare perché la Russia e i partiti pro-Russi, senza considerare gli orientamenti politici dei suoi alleati, hanno aiutato all’unisono la vittoria di Syriza. Una cosa che sappiamo di sicuro è che i Russi sono abbastanza capaci, seri strategisti e pianificatori di lungo termine, che usano l’intero spettro di armi strategiche presi in prestito dalla teoria dei giochi ed altro. Loro sanno qualcosa.

Dobbiamo ricordarci che il partito di Syriza ha dichiarato l’accettazione delle sanzioni contro la Russia “catastrofiche per l’agricoltura Greca”. Hanno accusato la politica estera del presente governo di essere bloccata sulla mentalità della guerra fredda e che segue i dettami di Bruxelles e Washington. Questo potrebbe essere tutta una chiacchiera, ma forse è più probabile che sia un messaggio in codice. Syriza ha criticato apertamente la UE per la compiacenza verso il colpo di stato neo-Nazista, appoggiato dagli USA, in Ucraina.

Una rifondazione geopolitica sembra essere la via che può evitare il destino della Bulgaria, che ha sofferto a lungo sotto i ricatti della UE e sembra, almeno per adesso, aver rinnegato il suo impegno per la costruzione del South Stream. La Grecia e la Turchia hanno già diversi miliardi di euro in affari e non ci sono previsioni UE che potrebbero interferire con il South Stream 2.0 “che furtivamente si traccia la via in Europa mostrandosi come un Nabucco rivisitato”. La struttura delle imprese energetiche Turche non violano i termini del Terzo Pacchetto Energetico del 2009 della UE.

Fino ad ora, abbiamo steso il lavoro di base per un piano veramente interessante tra Russia e Grecia. Possiamo solo meravigliarci, se questo è vero, sul livello di segretezza e assicurazioni sotto banco ed accordi che la russa FBS ha fatto con elementi militari della Grecia e dell’apparato di intelligence, e come possono essere stati condotti sotto il naso della CIA, NSA, MI6 e gli europei a loro vicini.

Quel che abbiamo detto sopra era la possibilità che Syriza stabilisca una banca sovrana in Grecia, sotto un nome differente. Infatti, la piattaforma di Syriza ha uno sviluppo interessante. Infatti, è la Nuova Banca per lo Sviluppo, non quella che i BRICS hanno fondato come rivale del Fondo Monetario Internazionale, ma una che Syriza cerca di stabilire in Grecia. Una strana scelta di parole quindi, non è vero? In uno scenario di riallineamento la Grecia crea una “Nuova Banca per lo Sviluppo” che agisca come interfaccia con l’attuale Nuova Banca per lo Sviluppo dei BRICS.

Idealmente, alla Grecia è permesso che i suoi debiti siano annullati dalla BCE o ristrutturati in modo creativo che implica aiuto da parte della Nuova Banca per lo Sviluppo dei BRICS come interfaccia con la “Nuova Banca per lo sviluppo” Greca.

In base a questo migliore scenario, la cosa può andar bene sia alla Unione Euroasiatica (EEU) sia alla Unione Europea, come pure alla Grecia. Vi sono realmente molti modi per pelare questa patata, ci sono un sacco di arrangiamenti che Russia e Cina possono attuare con quella UE che comincia ad emergere dall’ombra del controllo degli USA. Infatti, queste possono avere lo stesso valore remunerativo (o di più!) di quello che apparentemente la Grecia deve alla UE. La pacifica integrazione con il resto dell’Europa e dell’Eurasia è i fine di una strategia di lungo termine e di sviluppo della Russia, quella che gli USA hanno cercato di tagliare con il colpo di stato che hanno diretto in Ucraina un anno fa. In modo poco apparente, quindi, quello che accade in Grecia potrebbe essere molto intimamente connesso con quel che è successo sul campo di battaglia di Ucraina e Siria.

Naturalmente, non possiamo dimenticarci che in qualche modo il debito è una finzione e può essere in larga misura cancellato e l’economia greca può essere ricostruita da oggi. La Grecia deve solo dire ai presenti dogmi della UE e alla vecchia guardia quello che la Nuland ha detto alla UE. Premete il bottone annulla e guardate tutti quei zeri che gravano così pesantemente, sparire dagli schermi dei computers degli uffici delle banche centrali.

Gli USA sono il maggior ostacolo che qualcosa di normale avvenga tra l’Europa, la Grecia e la Russia. Le elezioni di Syriza potrebbe provare essere il punto di svolta, ma come le cose si evolveranno rimane da vedere. Malgrado quel che la vecchia guardia al servizio degli USA aveva in mente con il trucco di Syriza – il Syriza che lavora con la Russia e i BRICS potrebbe finire per essere  la novità che capovolge l’intera partitura.

Joaquin Flores è un americano espatriato che vive a Belgrado. È un analista a tempo pieno al Center for Syncretic Studies, un think-tank geostrategico pubblico. La sua esperienza spazia dall’Europa dell’est alla Eurasia, ed ha forti competenze negli affari delMedio Oriente. Flores è particolarmente abile ad analizzare la psicologia delle guerre di propaganda. Egli è uno scienziato politico educato alla California State University. Negli Stati Uniti, ha lavorato alcuni anni comesindacalista, capo negoziatore e stratega per uno dei maggiori sindacati.
1. http://www.thetoc.gr/eng/politics/article/parties-clash-over-le-pens-support-for-syriza-win
2. http://rt.com/business/172888-9-eu-block-sanctions-russia/
3. https://www.jacobinmag.com/2015/01/alexis-tsipras-interview-syriza/
4. http://socialistnetwork.org/the-new-programme-of-syriza/
5. http://www.tradingeconomics.com/greece/unemployment-rate
6. http://www.reuters.com/article/2014/01/13/us-greece-gold-insight-idUSBREA0C0DG20140113
7. http://wenku.baidu.com/view/12767661783e0912a2162a61
8. http://www.bankofgreece.gr/Pages/el/Bank/LegalF/statute.aspx
9. http://golden-dawn-international-newsroom.blogspot.com/p/the-program-of-golden-dawn.html
10. http://interold.kke.gr/News/2010news/2009-09-16-political-resolution.html
11. http://economix.blogs.nytimes.com/2013/09/10/the-rich-get-richer-through-the-recovery/?_r=0
12.  http://www.bloombergview.com/quicktake/europes-qe-quandary
13. http://www.bloomberg.com/news/2015-01-22/draghi-pressures-tsipras-as-greece-hung-outside-qe-plan.html
14. http://syriza.net.gr/index.php/el/programm/2015-01-08-11-53-38/17-oi-programmatikes-theseis-tou-syriza-sti-dethh
15. http://www.globalresearch.ca/russia-and-turkeys-south-stream-gas-deal-can-save-europe-and-the-world/5421742
16. http://www.kps.rs/crvena-linija/1268-the-negative-role-of-syriza-in-the-trade-union-movement-of-greece

17. http://socialistnetwork.org/the-new-programme-of-syriza/
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Traduzione in italiano di Fabio San, Stanislao per sakeritalia.it

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