La situazione dei rifugiati in Europa si sta deteriorando. Il flusso di persone, straripando nei Paesi più prosperi della zona euro, spazza via tutto – i muri, la polizia e i servizi di frontiera. La situazione dei rifugiati è considerata così minacciosa che Ungheria e Germania hanno deciso di utilizzare unità militari per assistere le unità delle forze dell’ordine. Le ferrovie tra Ungheria, Germania, Austria, infatti, sono paralizzate. Decine di migliaia di persone ogni giorno si muovono in un flusso senza fine verso una vita migliore, che lo rende odioso per una gran parte degli abitanti autoctoni d’Europa.
L’Esodo verso l’Europa
Il flusso di rifugiati verso l’Europa non è in aumento da mesi, ma da giorni. Ai primi di agosto, i funzionari del servizio di immigrazione di Germania hanno parlato di circa 800.000 persone nel 2015. Esattamente un mese dopo hanno dovuto ammettere che si sbagliavano. Ora il numero possibile di rifugiati per quest’anno è stimato a 1.200.000 persone. Ed è chiaro che questo è un numero preliminare che potrebbe aumentare in qualsiasi momento. Durante il fine settimana scorso solo a Monaco di Baviera sono arrivati più di 15.000 rifugiati.
Dovrebbe essere chiaro che questo era solo la prima onda. I coloni, sì, abbiamo bisogno di chiamare le cose con il loro nome – sono coloni, non intendono ritornare in patria. Poi tutto andrà secondo lo uno schema sperimentato. Chiameranno le loro famiglie, i parenti. Ci sarà solo da indovinare quale coefficiente di moltiplicazione dobbiamo applicare ai numeri di cui sopra. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Improvvisamente il flusso in arrivo ha aperto il problema lasciato a lungo in sospeso della prima ondata di coloni del “Paradiso tedesco”. Centinaia di migliaia di immigrati cinque e anche dieci anni fa sono ora allontanati e rilocati lontano dai loro familiari, in luoghi “comodi” in varie regioni della Germania. Il fatto è che tecnicamente non hanno il diritto di prendere l’alloggio anche a buon mercato, e spesso gratuito, progettato per i rifugiati e altre persone sfollate.
Ma se non si fosse verificato un problema urgente con gli immigrati del Medio Oriente, i problemi iniziali sono e sarebbero rimasti irrisolti. La gente viveva, risparmiava per acquistarsi una casa ed erano contenti. Oggi questo stato di benessere si sta concludendo con distaccamenti di polizia che rimuovono gli abitanti dalle case disponibili. Spesso la gente non ha nemmeno tempo di raccogliere la propria roba. La Germania è un Paese ospitale, ma è ancora un Paese in cui sono rispettate le leggi. E queste leggi favoriscono i nuovi migranti.
Un milione di nuovi immigrati, con la prospettiva di molti altri milioni in futuro – più centinaia di migliaia di disoccupati. Oggi una ricerca di lavoro nei luoghi di congestione dei migranti non e’ un problema banale. A ciò si aggiunge la crisi economica causata dalla rottura di molti legami commerciali con la Russia. La Germania si sta rapidamente muovendo verso una crisi socio-economica sistematica e globale.
La fine dell’area Schengen?
L’Ungheria è il primo Paese della zona Schengen a suonare l’allarme e ad adottare misure di protezione. In realtà, tutte le azioni ufficiali prese da Budapest vanno contro le regole e le leggi dell’accordo “Schengen” della UE, e non si conformano alle regole di un’Europa tollerante.
Oggi il Paese ha emanato una legge “sui rifugiati e sui confini”. In base ad essa, l’attraversamento illegale delle frontiere sarebbe considerato un reato punibile con il carcere o la deportazione. Danni al muro di cinta nel tentativo di superarlo è considerato un crimine. Inoltre, pene più severe per i contrabbandieri che trasportano i trasgressori oltre confine.
Così, l’Ungheria abbandona le basi della legislazione sui migranti, come dall’accordo “Schengen”, costringendo i Paesi vicini a fare lo stesso. Tale precedente può provocare un effetto “Domino” in tutta l’Europa. La minaccia è così grave che l’inosservanza è pericolosa per tutti i Paesi della zona “Schengen”.
Tuttavia, eccettuata la Germania, la maggior parte dei Paesi che si preoccupano sono quelli che confinano con i Balcani. Il flusso principale di immigrati è venuto da lì. Ma rendendo il flusso piu’ difficile tramite misure legislative porterà ad una redistribuzione dei flussi migratori, che si è già trasformata in un business altamente redditizio …
Niente di personale, e’ una questione di affari
Il flusso di rifugiati “siriani”, perché ora tutti fingono di essere siriani, non solo le persone di colore sudanesi, è diventato un incubo anche per la Germania, ma per i gruppi criminali della penisola balcanica e del Medio Oriente questo è una vera miniera d’oro
Per gli europei, gli arabi sono tutti i siriani. Per una piccola tassa ogni residente di un paese arabo prospero può trasformarsi in un “siriano”. Perché ora è l’atteggiamento più favorevole a loro nei paesi europei. Perciò, un investimento nei documenti del paese fatiscente, dove nessuno potrà mai essere in grado di controllare i dettagli del passaporto, è diventata redditizia. Ma si tratta di dettagli. Il guadagno principale è fatta sullo spostamento di centinaia di migliaia di persone.
Le dimensioni del mercato sono impressionanti. Lo spostamento di una persona costa almeno diverse migliaia di euro. Un milione di migranti sono già miliardi di euro di reddito puro. E nel 2015 il mercato prevede di consegnare più di un milione di “persone d’oro” attraverso il confine dei Paesi “Schengen”. Il mercato è molto redditizio, e quindi molto difficile da combattere. La reazione del crimine è sempre più veloce della reazione delle istituzioni statali democratiche, sicché tutte le misure restrittive applicate finora, non hanno dato alcun risultato. Pochi credono nella efficacia di nuovi modi per proteggersi da problemi migratori.
Ovviamente, tutte le procedure standard possono essere facilmente anticipate e aggirate. Un esempio degno di nota si è verificato in Italia. Quando le guardie costiere intercettarono una nave con profughi curdi e volevano costringerla a tornare indietro, una donna ha minacciato di gettare i suoi figli in mare … le autorità rinunciarono e lasciarono passare la nave.
In realtà, un mercato già prestabilito per i servizi si svilupperà seguendo … le leggi del mercato. Prima verrà sarà presa la crema. Già sta accadendo. Poi la tariffa scenderà, ma i ricavi rimarranno invariati a causa del crescente numero di rifugiati. Il segmento criminale del mercato ha provocato una reazione a catena di fenomeni correlati. Nella vastità del Mediterraneo formidabili pirati “cilici” sono di nuovo apparsi. Ci sono casi di rapina di navi con immigrati. I pirati intercettano le navi in mare e semplicemente le rapinano. Almeno questi non uccidono – meno male.
Il Medioevo e’ tornato in Europa. E questo avviene molto rapidamente e anche in modo organizzato. In ogni caso, ci sono quelli per cui tutto ciò è molto vantaggioso.
A chi giova?
I beneficiari devono essere cercati non solo tra i sindacati del crimine europeo e Medio Orientale. Questa gente lavora dietro le quinte e ha trovato un buon momento per guadagnare. Ma la procedura ha trovato il cliente. Vedo due completamente diversi circoli dei paesi interessati, con processi di pianificazione a cui fanno seguito benefici geopolitici. Il secondo (circolo) cerca soltanto di risolvere i propri problemi attuali a spese di altri.
Il primo circolo comprende i Paesi animatori di giochi geopolitici del mondo. Non sono molti, e tenendo conto delle possibilità e interessi dei gruppi che ne beneficiano, e’ chiaro che il cliente principale della nuova grande migrazione di popoli dall’Asia all’Europa sono gli Stati Uniti. Solo loro hanno abbastanza influenza su tutte le catene nell’organizzazione e sullo spostamento di milioni di nuovi “barbari” per i Paesi “benedetti” dell’Europa.
Pochi se lo ricordano, ma tutto è iniziato con la promulgazione di leggi nei Paesi europei che facilitano il trasferimento dei rifugiati. E ‘successo a marzo. A maggio è iniziato il flusso. Cioè, in due mesi le informazioni hanno raggiunto il consumatore del Medio Oriente. E non appena raggiunto, è stato “elaborato”. E non solo elaborato – sono stati stabiliti i meccanismi di spostamento. E non sono stati stabiliti solo i meccanismi, ma il primo flusso di rifugiati e’ cominciato subito. A luglio, l’informazione so che si è sparsa in tutto il mondo arabo. Ora i siriani sono la minoranza nel reinsediamento. Sono tutte maglie e collegamenti di una catena. E i collegamenti sono controllati da un solo paese al mondo
I Paesi del secondo ciclo sono: Turchia, Libano, Giordania. Hanno accumulato milioni di rifugiati sul loro territorio. La maggior parte sono nei campi di soggiorno temporaneo dove hanno vissuto per diversi anni. Non è un segreto che i “predicatori” dei vari rami dell’Islam lavorano in quei campi. Principalmente i rami radicali. Centinaia di migliaia di “rifugiati” giovani e aggressivi costituiscono una vera e propria minaccia per l’Europa.
Gli Stati Uniti hanno suggerito che i Paesi del “secondo turno” possono risolvere alcuni dei loro problemi a spese dell’Europa. Chi può opporsi? Anche con i difficili problemi nelle relazioni tra la Turchia e gli Stati Uniti? Quindi non è una sorpresa che le autorità turche contribuiscano notevolmente al nuovo flusso migratorio, con fondi e mezzi tecnici. Certo, sono supposizioni. Ma lo stesso succede con altri Paesi che hanno ricevuto la loro quota di “democrazia” dagli europei e che contribuiscono ai calcoli senza scrupoli della geopolitica americana.
Il temporale sta per scatenarsi in Europa.
PS Sarà un caso, ma negli scafi delle navi e automobili che si stanno dirigendo verso l’UE, a volte si trovano armi.
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Articolo di Yarasumy apparso su FortRuss il 16 settembre 2015
Traduzione in italiano a cura di Voltaire1964 per Sakeritalia.it
Definirli coloni mi pare decisamente eccessivo anche perchè di certo non saranno loro a comandare da noi, al più sono una bella sacca di sottoproletari che andranno ad ingrossare l’esercito di riserva dei disoccupati europei, ma qualora ve ne fosse bisogno potrebbero tornare utili anche come futura carne da cannone da rispedire al mittente per le consuete operazioni di “esportazione della democrazia” … in pratica nuovi schiavi stranieri (loro) da mettere in diretta concorrenza con gli schiavi autoctoni (noi) …