Anche se l’Italia non si è neanche qualificata ai Mondiali di Calcio, la sua dura ala destra, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha però segnato una vittoria epica sulla Germania e la sua principale combattente e difensore Angela Merkel dopo che la UE è andata ai supplementari durante la notte per cercare di trovare una soluzione al problema della crisi migratoria.
Bene, questa è una interpretazione di ciò che è successo nel summit trimestrale dei leader europei che è durato fino alle 4.30 di questa mattina!
Sembra che abbiano concordato che l’Italia riceverà molto più supporto nella gestione dei migranti che sbarcano sulle sue spiagge e che alcuni stati europei accetteranno di istituire “centri di controllo” per gestire i migranti (ma non sono come i centri di detenzione di Trump?).
Gli stati con una linea dura come Ungheria, Polonia e la Repubblica Ceca, che chiedevano che i migranti fossero respinti prima di raggiungere le coste europee, sembra che ora siano d’accordo a esplorare il concetto di “piattaforme regionali di sbarco” per esaminare i migranti in paesi come la Libia. Comunque, sono molto dispiaciuto di fare il proverbiale guastafeste ma anche senza la moviola molte persone possono vedere che c’è una grossa possibilità che paesi africani, come Ciad e Libia, saranno favorevoli a questa pazza idea.
Ovviamente l’incontro è stato pieno di forti placcaggi e tattiche aggressive da parte degli Italiani e dei paesi europei dell’Est, e l’atmosfera è stata più tossica e tesa della partita Inghilterra-Germania finita ai rigori.
Quindi, proprio come Gareth Southgate dopo la sconfitta dell’altra sera con il Belgio, tutti i leader della UE possono uscire dal campo e dichiarare di aver vinto.
Certamente però questa debacle migratoria è un gioco con una durata superiore ai due tempi. In più, ci sono moltissime altre squadre a bordo campo che vogliono entrare e, da quanto vedo, l’Europa ha ancora molti buchi in difesa.
Fondamentalmente, l’incontro di ieri sera ha riguardato interamente il salvataggio della carriera della veterana ala sinistra Angela Merkel che, proprio come un vecchio calciatore, deve capire che i suoi giorni “migliori” sono passati.
Per troppo tempo la Merkel si è comportata come se fosse l’equivalente politico di Franz Beckenbauer. Lui, certo, ha inventato il ruolo del “libero” nel calcio, cioè di fatto un difensore che interviene pro-attivamente nel gioco di attacco della sua squadra. Ti suona familiare, Angela? E infatti lui è stato soprannominato il “Kaiser”!
La disastrosa tattica dell’attuale “kaiser” di lasciare 1.2 milioni di migranti in Europa senza consultarsi con i suoi compagni di squadra (cioè gli altri paesi), è la vera ragione per cui oggi noi siamo in crisi e per cui i partiti e i leader populisti sono in aumento in tutta Europa.
Il suo folle diktat per il resto dei paesi europei ad aprire le proprie frontiere senza avere la cortesia di discutere in anticipo lo schema di gioco con loro, ha dimostrato come la Germania sia diventata in Europa prepotentemente potente e pericolosamente sconsiderata.
Invitare oltre un milione di persone di sconosciuta nazionalità, competenze, credo religioso e costumi sociali, in Germania e nel cuore dell’Unione Europea, è stato abbastanza brutto. Ma quando lei ha provato a sbolognare all’Europa questi migranti soprattutto economici attraverso grandi varchi sul suolo di altri stati membri non d’accordo, allora è stata una disgrazia totale e un abuso del potere che detiene.
Non stupisce che stati come l’Ungheria, la Polonia e la Repubblica Ceca abbiano rifiutato di giocare a pallone con la Kaiser e abbiano messo la loro difesa al centro del loro gioco, rifiutando di accogliere questi emigranti economici. Hanno fatto bene e dubito che il loro muro difensivo cambierà mai, malgrado questa bozza di accordo discusso dai leader la scorsa notte. Quindi, lei ora dovrebbe andare ma noi così dovremmo andarcene, mentre siamo ancora in tempo a scappare.
I fan inglesi amano fischiettare la melodia della Grande Fuga durante gli scontri della Coppa del Mondo ma Theresa May insieme a chi rimane del suo partito e del suo raggio politico è la nostra versione del cavallo di Troia.
Perché stiamo giocando il gioco tedesco per loro e perché vogliamo giocare come loro?
Noi dovremmo giocare il nostro gioco, con la nostra tattica e le nostre regole. Noi crediamo in una immigrazione gestita e ben controllata, che ci è stata utile per anni. Noi certamente non crediamo nella visione dell’Europa che ha la Kaiser e per questo abbiamo votato per uscire.
La debolezza al cuore della difesa europea è stata identificata con chiarezza e il nuovo governo italiano ha ottenuto risultati concreti rifiutando di giocare il gioco di Angela, con un aggressivo approccio populista. Noi in Inghilterra dovremmo prendere esempio, sviluppare spina dorsale e fiducia nel nostro grande team e paese, e – che cavolo! – uscire ora dall’Europa e dalla miseria migratoria prima dell’inevitabile collasso della UE.
Che ne pensate dell’America, dove il calcio lo chiamano football, dove certamente Donald Trump sa come difendere il suo paese, costruisce il muro e impone dei divieti di ingresso?!
L’ipocrisia liberale e imbarazzata dei leader europei in reazione alla sua linea dura sulle frontiere messicane, si rivede nel fatto di non essere in grado di proteggere adeguatamente la cultura e la storia degli Europei.
Ora che la palla è finita dietro la porta, loro propongono di istituire dei “centri di controllo” che a me suonano come centri di detenzione. Forse Donald gli presterà la sua rete da pollaio per fare le “gabbie”.
La Kaiser e i suoi compagni di squadra vogliono delle “piattaforme regionali di sbarco” in Africa ma non hanno alcuna idea o schema di gioco con cui convincere le nazioni africane ad accettarlo.
Finirà inevitabilmente con una enorme mazzetta sotto forma di aiuto straniero per questo fine e certamente, nel processo di corruzione, aiuterà quei leader africani a comprarsi un’altra flotta di Mercedes e un jet privato.
Nel frattempo Donald Trump, dopo aver ricevuto così crudelmente un cartellino giallo o rosso da una persona come Sadiq Khan (che per inciso non è degno neanche di pulire le scarpe di Trump), durante una visita di stato ha deciso di organizzare un incontro con un leader che conta davvero, cioè Vladimir Putin.
Trump giustamente vuole Putin nel G8. Quindi ora non solo più i quattro dietro ma l’intera “squadra” europea sta tremando di paura per aver minacciato la NATO e una guerra commerciale. Sta giocando pesante e ha ragione di farlo: qualcuno deve dare una regolata a queste squadre europee.
Noi in Inghilterra e nel Regno Unito dobbiamo giocare in una partita mondiale e non solo europea. Dobbiamo indossare gli stivali, uscire dall’Unione Europea e giocare con i grandi come USA, Russia, Cina, Australia e India.
Strappiamo il libro delle regole europee e facciamo le nostre regole: la Kaiser e l’Europa sono finite.
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Articolo di Jon Gaunt pubblicato su Sputniknews.com il 29 giugno 2018
Traduzione in italiano a cura di Elvia Politi per SakerItalia.it
[le note in questo formato sono del traduttore]
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