La crisi migratoria al confine polacco-bielorusso solleva problemi con la Commissione Europea

La politica europea “comme il faut” è ancora una volta incerta, e ancora una volta a causa della Polonia. Bruxelles fa finta che sia tutta colpa della Bielorussia, e certamente anche della Russia.

In realtà, i migranti dall’Iraq e dal Libano cercano già da diversi mesi di raggiungere il territorio di Polonia, Lituania e Lettonia dalla Bielorussia. Negli ultimi giorni la preferenza è stata data alla Polonia. Il motivo è semplice: i migranti considerano la Polonia, la Lituania e la Lettonia non la loro destinazione finale, ma un territorio di transito per viaggiare in Germania, con cui la Polonia confina.

Le autorità polacche resistono duramente ai tentativi di entrare nel loro territorio, utilizzando ostacoli montati sia dalle guardie di frontiera che dal personale militare. Da notare, la Polonia non fa appello alla Bielorussia, il suo vicino geografico, per discutere la situazione attuale e cercare di trovare soluzioni reciprocamente accettabili. Potrebbero non avere alcuna utilità per Lukashenko.

Tuttavia, la Polonia, rispetto a Lituania e Lettonia, sembra deliberatamente agitare le acque al confine con la Bielorussia. Ma perché?

Secondo i regolamenti dell’Unione Europea, di cui la Polonia è membro, i migranti dovrebbero avere il diritto di richiedere un eventuale alloggio, mentre i membri dell’UE dovrebbero studiare questa domanda e concedere asilo a chi è in pericolo, per motivi impellenti. Tuttavia, la Polonia non ammette i migranti nel suo territorio, né presenta una domanda in tal senso.

Le autorità polacche praticamente ignorano i regolamenti dell’UE, aderendo alla propria legislazione e seguendo le proprie decisioni di gestione della migrazione. Il conflitto tra la legislazione polacca e il diritto dell’UE sta diventando sempre più evidente.

La situazione acquista un significato cruciale se guardata attraverso la lente della decisione della Polonia del 7 ottobre 2021 sulla supremazia del diritto polacco sul diritto dell’UE. La sentenza è stata fissata dalla Corte Costituzionale polacca.

Non dovrebbe sorprendere che, dopo la sua adozione, la decisione abbia suscitato un acuto antagonismo con l’Unione Europea, sia stata oggetto di ampie critiche, e sia stata discussa non solo all’interno della Commissione Europea, ma anche del Parlamento Europeo, che l’ha dichiarata illegale. In questa luce, l’escalation al confine bielorusso-polacco per contrastare i migranti effettuato dalle autorità polacche potrebbe avere uno scopo occulto.

È così che la dirigenza polacca potrebbe essere disposta a spostare il focus dell’attenzione dell’UE dalla cattiva condotta della Polonia e dalla violazione definitiva del diritto sindacale, per presentarsi come parte lesa e neutralizzare tutte le richieste presentate.

Per rafforzare le loro posizioni, le autorità polacche stanno anche diffondendo la tesi della presunta cura degli interessi della Germania, il paese verso cui si stanno dirigendo i migranti, e quindi contrastarli. La Polonia si finge a difesa dei leader dell’UE e dell’intera unione.

Come parte di questa posizione, la Polonia sta facendo appello alla Commissione Europea per ottenere soldi per prendere contromisure contro i migranti. Lituania e Lettonia si stanno unendo, desiderose di svolgere lavori di ingegneria alle loro frontiere, rafforzare il personale addetto alla protezione delle frontiere, e mantenere il controllo delle frontiere a spese dell’UE.

Inoltre, con l’UE che prepara un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Bielorussia, si può presumere che la Commissione Europea accetti la posizione della Polonia sulla crisi migratoria ai suoi confini. Cos’è più importante per l’UE: la propria legislazione e i valori europei, o la pressione sulla Bielorussia?

D’altra parte, è ipotizzabile che la Commissione Europea intenda comprare la Polonia con sanzioni anti-bielorusse, per non stanziare soldi richiesti dai polacchi o per lasciare la Polonia sola con il problema migratorio, visto che la Commissione Europea ha risolto la sua parte del problema.

Ad ogni modo, la Commissione si trova di fronte ad una questione impegnativa. Se tenterà di risolvere la crisi dei confini polacchi mediante sanzioni, l’UE riconoscerà la legittimità della Polonia di agire in conformità con le proprie leggi, piuttosto che con i regolamenti dell’UE. In questo caso, l’UE sosterrà implicitamente la decisione della Corte Costituzionale polacca del 7 ottobre 2021 sulla supremazia della legislazione del paese sul diritto dell’UE. In questo senso, la situazione del confine bielorusso-polacco viene propagandata come uno scontro tra la Polonia e l’Unione Europea.

La Polonia agisce nel suo modo abituale di generare problemi sia per le relazioni all’interno dell’Unione Europea che per le relazioni dell’UE con gli altri paesi.

L’attuale leadership politica della Polonia si aspetta apparentemente di battere ancora una volta quella dell’UE alzando il profilo e isolandosi ulteriormente nell’Unione Europea, oltre a rafforzare le sue ambizioni di diventare una potenza indipendente nel continente.

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Articolo di Vladimir Olenchenko pubblicato su Inforos il 12 novembre 2021
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

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