Anche se la loro è una piccola nazione con un passato imperiale, sembra che i governanti inglesi soffrano ancora della mania di pavoneggiarsi in giro per il mondo, come se fossero su un piedistallo.
Ora però lo splendido destriero che cavalcavano in precedenza è più simile ad un cavallo a dondolo rotto, e le pretese che vanno ripetendo in continuazione sono esagerate.
Sembra che importanti figure del governo britannico visiteranno Mosca nelle prossime settimane, presumibilmente per normalizzare le relazioni tra i due stati. Ma l’atteggiamento altezzoso espresso questa settimana da parte del governo britannico nei confronti della Russia non fa ben sperare per un miglioramento dei rapporti diplomatici.
Il Ministro degli Esteri britannico Boris Johnson e il Ministro della Difesa Michael Fallon hanno parlato [in Inglese] ai giornalisti dell’ordine del giorno che avrebbero portato a Mosca.
La Russia, hanno detto, dovrà “tenere il naso” fuori dalle elezioni europee e dimostrare che “ci si può fidare di lei”. Johnson e Fallon hanno tirato fuori una litania di presunte trasgressioni russe, senza fornire uno straccio di prova a sostegno. Semplici asserzioni altezzose articolate con il solito irritante tocco di sicurezza di sé britannica.
Le presunte trasgressioni, che vanno dalla pianificazione di un colpo di Stato in Montenegro, alla destabilizzazione dei Balcani occidentali, e all’hackeraggio delle elezioni americane, così come quelle tedesche e di altri Stati europei.
“I Russi sono dei buoni a nulla”, ha affermato Johnson ai giornalisti con la sua inimitabile buffoneria e magniloquenza, mentre l’altrettanto arrogante Fallon ha aggiunto: “Vi è un crescente numero di prove, ora che c’è stato un cambiamento radicale nel comportamento russo, e Boris non gli lascerà alcun dubbio circa la nostra fermezza su questo punto”.
Stranamente, i ministri britannici non hanno ritenuto opportuno spiegare cosa è questo presunto “crescente numero di prove”.
In precedenza, il mese scorso, il Segretario alla Difesa britannico Fallon aveva accusato [in Inglese] la Russia di “usare la disinformazione come arma” e di cercare di “destabilizzare la NATO”.
Al che la BBC ha citato il Cremlino, che ha detto, rispondendo in maniera fredda e misurata: “Siamo molto delusi dal fatto che il Ministro Fallon abbia un atteggiamento così aggressivo; siamo sicuri che una tale accusa contro il nostro paese è infondata. Noi non capiamo come un ministro che ha un posto di tale alto livello sia capace di lanciare accuse infondate di questo genere che si basano sul nulla”.
Per farla breve, questo importante membro del gabinetto britannico è un stupido poco professionale.
Il Cremlino ha aggiunto in modo gentile: “Ci auguriamo che col tempo, la Gran Bretagna possa assumere in qualche modo un atteggiamento costruttivo che porti ad una normalizzazione dei rapporti tra i nostri due Paesi”.
Questo, in sostanza, è il problema che la Russia ha sottolineato con calma. Evidentemente i politici britannici sono bloccati alla mentalità della Guerra Fredda, in cui la Russia viene additata come una sorta di miscredente geopolitico. Come è possibile normalizzare le relazioni quando la Russia viene vista con tale disprezzo?
Un altro problema evidente è la cultura politica della Gran Bretagna, fatta di presuntuosa arroganza e ipocrisia. Perciò, il Ministro degli Esteri della Gran Bretagna Boris Johnson sta arrivando a Mosca per vedere “se ci si può fidare della Russia” e per “mostrare la nostra fermezza”. Arroganza britannica assoluta.
Prima della sua morte prematura [in Inglese] il mese scorso, l’Ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite Vitalij Čurkin ricordava spesso ai suoi omologhi britannici e occidentali le predazioni criminali operate dai loro stati, dalle interferenze illegali negli affari dei paesi esteri, alle guerre in Iraq e in Libia e alle operazioni segrete di cambio di regime in Siria e Yemen.
È incredibile, per non dire nauseante, ascoltare la Gran Bretagna che accusa la Russia di “aggressione” in Ucraina, quando furono la Gran Bretagna e altri membri della NATO a far affondare il paese nel baratro della violenza con il loro sostegno al colpo di Stato a Kiev nel Febbraio 2014.
È stato l’intervento diplomatico della Russia in Ucraina che ha prodotto gli accordi di Minsk per risolvere il conflitto, ma che è stato continuamente minato dal sostegno americano e britannico al regime di Kiev e alle sue brigate neo-naziste nel loro attacco contro il popolo dell’Ucraina orientale.
Le truppe britanniche sono strumentali nell’accumulo di forze della NATO senza precedenti negli Stati Baltici e in altri paesi dell’Europa orientale confinanti con la Russia. Eppure i ministri britannici dicono che la Russia “deve dimostrarsi meritevole di fiducia”.
Una normalizzazione dei rapporti tra le potenze occidentali e la Russia è di fatto urgente per scongiurare la dinamica catastrofica delle tensioni militari. Il capo della diplomazia britannica Boris Johnson questa settimana ha detto che l’Occidente non vuole una nuova guerra fredda con la Russia.
“Non siamo in una nuova Guerra Fredda con la Russia”, ha detto Johnson. “Né in Inghilterra, né tra i nostri amici nel resto dell’UE, né a Washington, c’è voglia di una nuova Guerra Fredda”.
Beh, se la Gran Bretagna vuole evitare una nuova Guerra Fredda, allora dovrebbe smettere immediatamente di fare infondate accuse provocatorie contro la Russia, sostenendo che sia “buona a nulla”. La Gran Bretagna e gli altri membri della NATO dovrebbero smetterla di alimentare tensioni inutili in Europa orientale tramite isteriche accuse di un’“imminente” invasione russa.
Il raggiungimento di normali relazioni con la Russia, se è questo che vuole veramente la Gran Bretagna, non è possibile sulla base di irresponsabili diffamazioni di una parte nei confronti dell’altra per mezzo di accuse infondate. Soprattutto quando quella parte – la Gran Bretagna – è più colpevole di ogni altra di trasgressioni del diritto internazionale.
Non si tratta di impegnarsi nel relativismo morale. Si tratta del fatto che le autorità britanniche devono venire a patti con le proprie gravi violazioni del diritto internazionale, passate e presenti. La loro guerra illegale in Iraq ha causato oltre un milione di morti; il loro sostegno materiale continuo ai bombardamenti sauditi dello Yemen sta facendo morire di fame milioni di bambini. Come può una nazione con così tanto sangue sulle mani avere il coraggio di dare lezioni sulle presunte violazioni degli altri, e sulla base di così poche prove?
Il problema con la Gran Bretagna è che non solo i suoi politici più importanti sono rimasti bloccati alla vecchia politica da Guerra Fredda che demonizza la Russia, sono bloccati in un’epoca imperiale ancora più lontana, quando la Gran Bretagna saccheggiava e violentava il globo in preda ad una sorta di pernicioso complesso di superiorità.
Nel mondo multipolare di oggi, le relazioni internazionali devono essere negoziate sulla base di eguaglianza delle nazioni.
I politici britannici che arrivano a Mosca su piedistalli fatti di ipocrisia e superiorità morale appartengono ad un’epoca passata di imperi e servi. Non otterranno nulla di concreto.
E se la Gran Bretagna persisterà in queste manie di grandezza, sarà destinata ad un brusco risveglio. La Little Britain deve scendere dal suo cavallo a dondolo e camminare come il resto di noi. Ma non aspettatevi che ciò accada.
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Articolo di Finian Cunningham pubblicato su Sputnik International l’8 marzo 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[Le note in questo formato sono del traduttore]
Dovrebbero preoccuparsi di portare a casa la Brexit ed eventualmente di reinventarsi il Commonwealth …se pensano ancora di essere quelli di una volta….è solo invidia nei confronti dei Russi ….e meno male che ci sono voci ormai che invitano a cambiare registro sulla Russofobia imperante ….
E’ di tutta evidenza che i britannici cercano di far saltare la visita in Russia perché non vogliono “giocare” fuori casa
che implica sicuramente uno svantaggio psicologico.
I russi possono offrire ai boriosi inglesini ,in alternativa, un incontro a St Pietroburgo la città più europea, sotto il profilo architettonico ed urbanistico , della Russia.