Il 20 Aprile 2018, il Gruppo di Lavoro per le Detenzioni Arbitrarie del Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani ha adottato una risoluzione rivoluzionaria per la quale Fort Russ ha ottenuto l’esclusiva prima della sua uscita ufficiale.

Questo documento, “WGAD / 2018 / POL / OPN No. 18/2018”, contiene il parere ufficiale dell’ONU e dichiara l’arbitrarietà della detenzione del prigioniero politico nonché attivista e studioso polacco dottor MateuszPiskorski, in violazione del diritto internazionale e dei diritti civili. Il documento invita quindi il governo polacco a rilasciare immediatamente Piskorski e a fornirgli un adeguato risarcimento.

 

MateuszPiskorski è stato arrestato il 18 maggio 2016 e sono stati perquisiti dall’Agenzia per la Sicurezza Interna (ABW) della Polonia gli uffici e i membri del suo partito politico Zmiana, due giorni dopo che Piskorski aveva ammonito pubblicamente che lo schieramento delle truppe statunitensi verso “il fianco orientale della NATO”, cioè la Polonia, avrebbe portato a ondate di repressione politica contro voci dissenzienti. Piskorski, co-fondatore del Centro Europeo di Analisi Geopolitica, presidente fondatore del “primo partito non americano in Polonia”, Zmiana, studioso di relazioni internazionali ed esperto osservatore elettorale internazionale, è stata una delle voci più schiette contro la politica polacca dettata da Washington, quando in una serie di lettere da dietro le sbarre descriveva la declassata e inerme Polonia in un campo di battaglia tra gli Stati Uniti e la Russia.

Il dottor Mateusz Piskorski

Dal 2016, Piskorski è stato trattenuto “temporaneamente” dietro le sbarre, sospettato di lavorare per i servizi di spionaggio della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese, ma nessuna accusa ufficiale è stata presentata fino a quasi due anni dopo, il 23 aprile 2018. Le prove e le cartelle dei casi chiave sono state tenute segrete non solo al pubblico, ma allo stesso Piskorski, che non è stato neppure “invitato” a molte   audizioni sul suo caso. [L’intera faccenda ha il tipico odore e la prepotenza delle operazioni sotto falsa bandiera portate avanti dA USA / NATO di questi giorni, per cui le procedure giudiziarie, anche quelle basate sulle garanzie costituzionali, sono semplicemente ignorate. – Editore].

Fort Russ è stato l’unico servizio stampa in lingua inglese e una delle poche fonti indipendenti di notizie nel mondo, ed ha fornito una costante informativa sul caso Piskorski.

Il documento delle Nazioni Unite, che doveva essere pubblicato in Polonia l’11 maggio, il giorno dell’ennesima udienza per prolungare la detenzione di Piskorski, è giunto a una serie di conclusioni che Fort Russ e i critici delle azioni del governo polacco hanno esposto fin dal primo giorno.

Il gruppo di lavoro ha determinato che

le attività di Piskorski rientrano chiaramente nei limiti della libertà di opinione e di espressione e in quelli della libertà di riunione e di associazione pacifiche, protette dagli articoli 19 e 20 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo… (punto 45), [e che] la sua privazione della libertà è quindi arbitraria (punto 48).

Data questa violazione dei diritti di Piskorski, il gruppo di lavoro:

desidera sottolineare che nessun processo di Piskorski dovrebbe avvenire in futuro”  (punto 49). [Tuttavia, il rapporto osserva che] apparentemente non c’è fine in vista al costante rinnovo della detenzione preventiva di Piskorski e, sebbene la sua detenzione sia tenuta regolarmente sotto controllo ogni tre mesi, viene effettivamente detenuto indefinitamente (punto 50).

Per quanto riguarda la natura del “caso” e le accuse contro Piskorski, il documento ha anche riconosciuto che il governo polacco:

non ha permesso al signor Piskorski e ai suoi avvocati un accesso equo alle informazioni riservate (punto 53) e che il diritto di Piskorski a presentare una linea di difesa è stato violato poiché ha potuto partecipare solo ad alcune audizioni sulla sua detenzione preventiva (punto 54).

In conclusione, il Gruppo di Lavoro per le Detenzioni Arbitrarie del Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani ha valutato che:

il rimedio appropriato sarebbe quello di rilasciare immediatamente il signor Piskorski e accordargli un diritto esecutivo al risarcimento e ad altre riparazioni in conformità al diritto internazionale (punto 60), [e invita il governo polacco] a garantire un’indagine completa e indipendente sulle circostanze che circondano la privazione arbitraria della libertà del signor Piskorski e ad adottare misure appropriate contro i responsabili della violazione dei suoi diritti (punto 61).

È estremamente significativo che il documento menzioni in più punti che il governo polacco non ha risposto a nessuna delle richieste di chiarimento del gruppo di lavoro, nonostante:

il 18 dicembre 2017, il gruppo di lavoro abbia trasmesso le accuse dalla fonte al Governo rispettando la sua procedura di comunicazione regolare e abbia chiesto al governo di fornire informazioni dettagliate entro il 19 febbraio 2018 sulla situazione attuale del signor Piskorski… [e, nonostante] il governo abbia chiesto una proroga del termine di risposta … il governo non ha presentato alcun tipo di informativa” (punti 38 e 39).

Il fatto che le indagini del gruppo di lavoro, incluso il tentativo di sensibilizzazione del governo polacco, siano evidentemente in corso da dicembre 2017 dimostra che le conclusioni del documento siano state meticolosamente deliberate in un arco di tempo significativo e che il governo polacco non abbia ancora valide giustificazioni, sia verbali che legali, da presentare riguardo la prigionia del dottor Piskorski.

A sua volta, il documento espone chiaramente, nella sezione (d) del punto 63, che gli obblighi internazionali della Polonia e la compatibilità delle sue leggi e pratiche in linea con il presente parere fondato sul diritto internazionale sono contestati e richiedono un’indagine di controllo. Questo non è né più né meno che una messa in discussione dell’adesione della Polonia al diritto internazionale come membro delle Nazioni Unite per l’imprigionamento del dottor Piskorski. Ciò comporta gravi implicazioni per la reputazione della Polonia e pone un serio dilemma che sarà sempre più difficile da gestire.

 

In breve, il Gruppo di Lavoro del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha confermato ciò che molti hanno sempre detto, ossia che la detenzione di Piskorski è motivata politicamente, è una violazione del diritto internazionale sui diritti umani e la libertà civile, e quindi è un sintomo di pratiche ingiuste e illegali del governo polacco.

Per molti aspetti, questa svolta è quindi una conferma degli ammonimenti di Piskorski secondo cui la Polonia sta scivolando lungo la via della repressione politica, favorita dalla sua strumentalizzazione come “fianco orientale della NATO” e cercando di mettere a tacere il dissenso con il pretesto di “informazione russa e guerra ibrida” e “spionaggio”, entrambi termini che il documento ha trovato altamente discutibili. Il documento delle Nazioni Unite ha chiaramente ammonito il governo polacco da:

astenersi dall’imporre restrizioni non coerenti con la legge internazionale sui diritti umani, comprese le restrizioni sulla discussione delle politiche governative e del dibattito politico; riferire sui diritti umani, sulle attività del governo e sulla corruzione del governo; dimostrazioni pacifiche o attività politiche; ed espressione di opinione e dissenso (punto 46).

Questa risoluzione rappresenta uno sviluppo molto importante. Con la presentazione di questo documento sostenuto dall’ONU, il segretario generale di Zmiana, TomaszJankowski, crede “con piena fiducia” che “MateuszPiskorski vincerà per primo – se non oggi, domani, e se non domani, il giorno dopo”.

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Articolo di Jafe Arnold apparso su The Greanville Post il 14 maggio 2018
Traduzione in italiano di Cinzia Palmacci per SakerItalia

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