Qualche parola sull’Unione Europea di Hitler

Alla vigilia del 75° anniversario della vittoria del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica, articoli dedicati a questa guerra appaiono non solo in Russia. La versione spagnola di “ABC” ha pubblicato l’altro giorno un articolo [in spagnolo] intitolato “Un terribile cammino e morte sul ghiaccio: la marcia della Divisione Blu verso l’inferno russo”, glorificando la partecipazione degli spagnoli all’aggressione di Hitler contro l’URSS.

“ABC” parla di come il ministro spagnolo Ramón Serrano Súñer, annunciando a Madrid il reclutamento di volontari per la formazione della Divisione Blu, di fronte alla folla proclamò: “La storia e il futuro dell’Europa richiedono la distruzione della Russia!” , “Ci furono innumerevoli volontari”, scrive ABC…

Oggi in Spagna chiamano “eroi” i soldati della “Divisione Blu[in inglese], che hanno partecipato insieme ai nazisti al blocco di Leningrado. Con piacere, il quotidiano spagnolo parla di come “a Krasnyj Bor, un sobborgo di Leningrado, 5.900 soldati armati alla leggera della “Divisione Blu” resistettero per diverse ore ad un “potentissimo assalto” di 38 battaglioni dell’Armata Rossa, appoggiati da carri armati e artiglieria”.

Al lettore spagnolo non verrà detto che in Russia i loro connazionali hanno derubato e brutalizzato i prigionieri di guerra e la popolazione locale. Durante la liberazione del villaggio di Dubrovka, nella regione di Novgorod, i soldati dell’Armata Rossa trovarono i corpi mutilati dei nostri soldati che erano stati torturati dai soldati della “Divisione Blu”: “Entrambi i corpi erano scalpati <…> le ossa facciali di uno dei cadaveri erano fratturate, le unghie delle dita erano strappate, le mani erano bruciate e avevano tracce di ustioni. Ogni cadavere aveva un occhio strappato e le orecchie tagliate. Tutte queste atrocità sono state commesse dai criminali della Divisione Blu spagnola”, scrisse un corrispondente in prima linea del quotidiano “Izvestija”.

I rapporti della Commissione Statale d’Emergenza (ESC), che iniziò ad indagare sui crimini di guerra anche prima della fine della guerra, confermano che i volontari spagnoli sul fronte orientale erano anche dei ladri. Gli spagnoli derubarono sia i russi che i tedeschi. Quando nell’inverno del 1942 arrivarono le gelate di 40 gradi sottozero, gli spagnoli, amanti del calore, spogliarono spietatamente la gente del posto; la disobbedienza e il rifiuto di dare vestiti caldi e stivali di feltro venivano seguite da fucilazioni. Ivan Alekseevich Mitrofanov, del villaggio di Cholodec, testimoniò all’ESC: “Nello stesso inverno del 1942, gli spagnoli tolsero gli stivali di feltro dai piedi del passante Michail Alekseyevich Grishin in un campo, ed essendo stato picchiato e rimasto scalzo, riuscì a malapena a tornare nel villaggio. Molti stivali di feltro vennero portati via alle persone disabili che vivevano nel villaggio. Gli spagnoli portarono via tutti gli stivali di feltro alla cittadina Praskovya Alekseevna Filippova e la picchiarono con forza con delle bombe a mano, e anch’io sono stato minacciato con una granata”.

Secondo il principale ricercatore dell’Istituto di Storia dell’Accademia Russa delle Scienze, il Dottore in Scienze Storiche Boris Kovalev, vicino a Leningrado gli spagnoli si caratterizzarono per i diffusi saccheggi a Pushkin e Pavlovsk… “Portarono via i mobili. Stavano portando via degli arazzi. Riuscirono a portare via alcuni dei ciondoli di pietra che gli piacevano… Molti abitanti del posto ricordarono che gli spagnoli portarono via tutto ciò che era possibile. Erano attratti dalle loro icone… Tutto ciò che non era inchiodato o legato veniva preso”. Oggi, questi saccheggiatori e criminali di guerra vengono ritratti in Spagna come eroi.

Insieme ad Hitler, l’intera Europa andò a cercare gloria in Oriente. Soldati provenienti da Ungheria, Romania, Olanda, Italia, Belgio, Austria, Norvegia, Danimarca, Slovacchia e Croazia hanno combattuto nei ranghi della Wehrmacht – circa due milioni di persone. “E la Francia?” scrive Jurij Leshchenko nel libro “Come l’Europa ha combattuto contro Hitler”. “Questo paese è generalmente un caso a parte. Un membro degli Alleati, uno dei quattro paesi vincitori. Ma 20.000 combattenti della Resistenza francese morirono durante la Seconda Guerra Mondiale. E 200.000 francesi hanno combattuto contro di noi, sul fronte sovietico-tedesco. Quindi contro chi stava combattendo la Francia?

Nel maggio del 1945, il Reichstag venne difeso da unità scelte francesi delle SS. E vicino a Stalingrado, Hitler e Mussolini inviarono un’intera armata italiana, che venne sconfitta lì. I punitori ungheresi che hanno lasciato una scia di sangue nella Polesia bielorussa e in Ucraina, non prendevano prigionieri partigiani e soldati dell’Armata Rossa – venivano fucilati sul posto. Gli olandesi della Divisione SS Freiwilligen-Panzergrenadier “Nordland” uccisero, bruciarono e violentarono vicino a Leningrado e Rzhev. Persino i peggiori criminali tedeschi tremavano per le atrocità dei croati sopravvissuti vicino a Stalingrado. La fortezza di Brest fu presa d’assalto dagli austriaci, e il 22 e 23 giugno 1941 essi distrussero i primi villaggi bielorussi.

L’Europa aiutò Hitler non solo con “carne da cannone”: l’intera industria europea lavorava per i Nazisti. “In Polonia”, scrive J. Leshchenko, “c’erano i principali impianti metallurgici e di costruzione di macchinari, le miniere di carbone dell’Alta Slesia – 294 grandi, 35.000 medie e piccole imprese industriali. In Francia – l’industria metallurgica e siderurgica della Lorena, tutta la sua industria automobilistica e aeronautica, le riserve di minerale di ferro, rame, alluminio, magnesio, nonché automobili, prodotti di meccanica di precisione, macchine e materiale rotabile. In Norvegia – la potente industria mineraria, metallurgica e delle costruzioni navali e le imprese di produzione di ferroleghe. In Jugoslavia – i depositi di rame e bauxite. Nei Paesi Bassi – oltre alle imprese industriali, scorte d’oro per 171,6 tonnellate”.

Secondo il Centro Tedesco per l’Economia Militare, al solo 31 marzo 1944, le spese militari di Francia, Belgio e Olanda per il Terzo Reich ammontavano a 81.035.000.000 reichsmark. Quasi 13.866.000.000 armi e pezzi d’equipaggiamento furono messi a disposizione del Führer dalle officine di 857 fabbriche della annessa Repubblica Ceca, e ancora più dell’Austria. La Francia e la Repubblica Ceca fornirono insieme alla Germania circa 10.000 carri armati e cannoni semoventi. Questo è quasi il doppio di quello che gli alleati ufficiali del Reich, Italia e Ungheria, diedero a Hitler. Nella città sulla Neva, si ricorda ancora che i tedeschi sparavano su Leningrado con cannoni pesanti francesi.

Mentre l’Unione Europea continua a spremere la Russia con sanzioni economiche, quasi tutta l’Europa è stata coinvolta nell’aggressione contro l’URSS. Era l’Unione Europea di Hitler.
Perciò oggi a Praga un monumento al suo liberatore, il Maresciallo dell’Unione Sovietica Ivan Konev, viene demolito…

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Articolo di Vladimir Malyshev pubblicato su Stalker Zone il 13 aprile 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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