Ricordate l’invasione statunitense di Grenada del 1983, nota come “Operazione Urgent Fury”?
Tutto iniziò il 23 ottobre 1983, quando due camion bomba fecero esplodere gli edifici che ospitavano la “Forza multinazionale in Libano” statunitense e francese. L’attacco causò 307 morti, tra cui 241 militari statunitensi e 58 francesi. In seguito agli attentati i diplomatici statunitensi s’impegnarono nel solito frenetico sventolio di bandiere e nella promessa di non cedere mai e poi mai al terrorismo. Il problema più grande per gli Stati Uniti era che non avevano modo di reagire in maniera da soddisfare il desiderio di sangue degli sbandieratori. Far saltare in aria edifici a caso in Libano aveva avuto un impatto minimo, mentre la promessa di rimanere per tutto il tempo necessario era un’ovvia operazione di pubbliche relazioni: fu chiaro a tutti che il momento di fare le valigie e andarsene era arrivato.
Naturalmente questo fu molto umiliante per l’aspirante “nazione indispensabile” cum “città sulla Collina”…
Così Reagan, con il suo innegabile genio per le pubbliche relazioni e l’ottica, ordinò l’invasione di Grenada appena due giorni dopo i bombardamenti di Beirut.
Perché Grenada?
Beh, per prima cosa era praticamente indifesa (per lo più da ingegneri cubani e gente del posto con armi di piccolo calibro) e davvero minuscola (così minuscola, in effetti, che la stragrande maggioranza degli americani non aveva idea di dove si trovasse o del perché ci fosse improvvisamente un bisogno urgente di invaderla).
In secondo luogo era molto vicina agli Stati Uniti, quindi tutti potevano avere una fetta della torta, compresi il 1° e il 2° Battaglione del 75° Reggimento Ranger dell’esercito statunitense, l’82° Aviotrasportata e la Forza di Dispiegamento Rapido dell’esercito, i Marines statunitensi, la Delta Force dell’esercito, i Navy SEAL e forze ausiliarie, per un totale di 7.600 uomini. In termini di hardware, gli Stati Uniti portarono [in inglese] 7.300 truppe, 4 carri armati, 1 LHA (USS Saipan LHA-2), 1 portaerei, 3 cacciatorpediniere, 2 fregate, 1 nave per le munizioni e persino 27 F-14A Tomcat.
Tutto questo contro qualche centinaio di operai edili armati solo di armi leggere!
Non entrerò nei dettagli, ma diciamo che questa invasione è stata una delle operazioni peggiori e più mal eseguite nella storia della guerra: una forza statunitense davvero ENORME è stata portata a colpire una piccola nazione insulare fondamentalmente indifesa, al solo scopo di ridurre la visibilità del disastro in Libano. Ma non c’è da preoccuparsi, il Pentagono ha consegnato più medaglie del numero dei partecipanti, mentre alcune forze speciali statunitensi che volevano sporgere denuncia contro i piloti degli elicotteri per codardia (abbandonarono le SOF [le Forze Speciali] su una pista a causa del fuoco di armi leggere) furono “sconsigliate” dall’idea.
In conclusione, dopo l’epico disastro di Beirut, gli Stati Uniti volevano una guerra facile e veloce per ripristinare il “prestigio” delle forze armate statunitensi, per poi ritrovarsi con un altro disastro epico, ma almeno nel caso di Grenada era semplicemente impossibile fallire, per quanto inetta e incompetente fosse l’intera invasione.
Ora facciamo un salto in avanti di quarant’anni e guardiamo alla situazione attuale.
Innanzitutto c’è l’abissale fallimento degli Stati Uniti in Afghanistan, ma anche in Iraq, Siria, Libano, Libia e Arabia Saudita. Poi c’è l’umiliante bombardamento iraniano delle basi del CENTCOM che “questi colori non scappano”, hanno dovuto subire senza poter fare *qualcosa* per salvare la faccia. E poi sono dovuti scappare 🙂
E ora si sta preparando un disastro in Ucraina, che farà sembrare persino la caduta di Kabul un grande successo in confronto al fallimento completo di tutti gli sforzi della NATO causati dalla Russia (ricordate: la Russia ha impiegato meno di un mese per distruggere sostanzialmente la prima iterazione dell’esercito “ucraino” e altri sei mesi per portare le forze NATO a un punto morto).
Ora provate a immaginare di essere un neocon pieno di odio che siede alla Casa Bianca, e di voler disperatamente cambiare l’ottica dell’Amministrazione Brandon.
Non sarebbe bello trovare un’altra “Grenada” da qualche parte?
Inoltre, non sarebbe bello togliere il sorriso dalla faccia di Putin?
Ancora meglio: che ne dite di rendere Putin davvero impopolare in Russia facendolo apparire debole, indeciso o forse addirittura un agente dell’Occidente?
Ritengo che gli Stati Uniti abbiano più o meno chiuso con il Medio Oriente. Il Venezuela è un’opzione, ma senza alcuna strategia di uscita immaginabile sarebbe il proverbiale “entrata facile, senza via d’uscita” che gli Stati Uniti hanno adottato in Afghanistan e in Iraq e potrebbe, potenzialmente, anche succedere in Colombia.
Ricordo che durante il feroce bombardamento del popolo serbo da parte di Stati Uniti/NATO/Unione Europea, Strobe Talbott non ha nascosto che questa “esecuzione della Serbia” era un “messaggio” inviato alla Russia: vedi cosa possiamo fare al tuo alleato? Se non ti comporti bene, sarai il prossimo.
Dopo Kabul, le minacce alla Russia sembrano divertenti. Ma che dire della Serbia?.
Allora ecco i motivi per cui la Serbia potrebbe essere attaccata (di nuovo):
- Come Grenada, la Serbia è completamente circondata dall’Egemonia.
- I serbi (e mi riferisco al popolo, non ai suoi leader) sono probabilmente i più filo-russi e persino filo-Putin del pianeta.
- L’Egemonia può costantemente impegnarsi in provocazioni (ad esempio in Bosnia o in Kosovo) per umiliare il popolo serbo più e più volte e provocarlo ad agire per poi ottenere un pretesto per colpire (ad esempio, Ursula von der Lugen ha già minacciato direttamente la Serbia).
- Sebbene l’esercito serbo sia molto più capace delle minuscole forze di sicurezza grenadine, rispetto alla NATO non è all’altezza, soprattutto se, come l’ultima volta, l’Egemonia sceglierà di usare missili e bombe e non metterà “stivali sul terreno”.
- In Russia i serbi sono spesso percepiti come gli unici veri amici della Russia.
- La Russia non ha ancora i mezzi per proteggere la Serbia, anche se questo potrebbe cambiare in futuro (ne parlo più avanti), quindi ora è il momento di agire.
- La Serbia è un paese ortodosso, e la nazione serba è composta da gente che né i latini né gli ottomani hanno potuto costringere a convertirsi al cristianesimo latino o all’Islam. Solo per questo sono odiati dalle élite occidentali (per non parlare dei croati e dei musulmani bosniaci).
- Anche se questo è raramente ammesso in Occidente, a fronte di una correlazione di forze assolutamente terribile, i serbi hanno sostanzialmente combattuto contro gli Stati Uniti e la NATO per ottenere un pareggio in Bosnia, e non sono ancora disposti a rinunciare al Kosovo (sto parlando della gente qui, non dei politici serbi).
Ci sono molte altre ragioni che potrei elencare, ma credo che l’immagine sia chiara.
Vorrei anche notare che non vedo gli Stati Uniti e la NATO invadere la Serbia, sarebbe troppo complicato e richiederebbe un numero di forze statunitensi e della NATO ancora maggiore di quello attualmente dispiegato in Europa.
Inoltre la quinta colonna in Serbia e in Montenegro è così potente che non c’è assolutamente bisogno di invadere una di queste due presunte nazioni (in realtà sono una sola, ovviamente!).
Al contrario, il rischio maggiore è che gli Stati Uniti decidano di fare con la Serbia quello che l’entità sionista (alias “Israele”) sta facendo in Siria: Io li chiamo “attacchi psicoterapeutici”.
Gli attacchi psicoterapeutici non sono progettati per ottenere alcun successo militare tangibile. Gli israeliani bombardano la Siria da ANNI, e tutti questi attacchi hanno avuto esattamente *zero* impatto militare: le autorità siriane, sostenute da Russia, Iran e Hezbollah, rimangono saldamente in controllo della situazione. Ma questo fa sentire bene i suprematisti ebrei per la loro presunta superiorità razziale, e alimenta le loro illusioni sul fatto che le loro forze armate siano formidabili come sempre (diamine, volano anche con gli F-35! cosa potrebbe mai andare storto?).
Ed ecco il fattore chiave da considerare: così come agli israeliani non viene mai detto che gli attacchi contro la Siria sono, nella migliore delle ipotesi, inutili, allo stesso modo la macchina propagandistica statunitense nasconde alla popolazione degli Stati Uniti la portata della sconfitta americana a Grenada. Hollywood si è persino assicurata di vendere [in inglese] la versione eroica di questa vergognosa invasione 🙂
In altre parole, se gli Stati Uniti/NATO dovessero colpire la Serbia, non avrebbero bisogno di ottenere alcun risultato militare tangibile. Un attacco del genere servirebbe solo per le pubbliche relazioni e come distrazione per l’opinione pubblica dal disastro in Ucraina.
C’è poi l’argomento che il tempo sta per scadere per l’Impero AngloSionista: non appena la NATO sarà sconfitta in Ucraina ci si può aspettare una grande crisi politica per la NATO e per l’Unione Europea, e il famigerato [in inglese] “Camp Bondsteel” in Kosovo sarà minacciato (se interessati, potete consultare il mio articolo [in italiano] “Il Kosovo verrà liberato” che ho scritto nel 2017). Quando la NATO avrà esaurito le scorte militari e l’intera Unione Europea sarà sprofondata in una grave crisi economica e politica, la Russia avrà i mezzi per fornire un sostegno molto concreto alla Serbia (ammesso che a quel punto la Serbia sia gestita da veri sovranisti).
È ovvio che i piani [su RT, visibile con la VPN o usando OpenDns, in inglese] della NATO di invadere la Crimea l’anno prossimo dovranno essere accantonati e rapidamente dimenticati. Idem per la prevista [in inglese] “Operazione Tempesta”, ma questa volta contro il Donbass (non credetemi sulla parola, vedete qui [in inglese]). Queste navi sono ormai salpate.
[Nota a margine: il fatto che i nazisti ucraini siano stati così ispirati dai nazisti croati non è, ovviamente, una coincidenza. Entrambe le nazioni sono una creazione del Vaticano e seguono l’ideologia comune a Pavelic e Bandera e, se vogliamo, a Pilsudski, Franco o Mussolini]..
Vedremo quindi un’altra “Grenada” contro il popolo serbo? Se con questo intendiamo un’invasione su larga scala, allora no. Ma gli “attacchi psicoterapeutici” in stile israeliano sono un rischio molto concreto in Bosnia e Serbia (compreso, ovviamente, il Kosovo).
Direi che finché la NATO e l’Unione Europea esisteranno, il popolo serbo vivrà con una pistola puntata alla testa. In realtà NESSUNA nazione veramente sovrana sul nostro pianeta è al sicuro finché alla NATO e all’Impero AngloSionista non saranno tolti i denti. Una volta che l’Europa occidentale sarà denazificata e smilitarizzata, insieme a ciò che resta del Banderastan, allora la pace e la sicurezza (che è *sempre* collettiva!) torneranno in Europa e in Serbia. E allora la Bosnia e il Kosovo saranno liberati...
The Saker.
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Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 29 novembre 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia
[le note in questo formato sono del traduttore]
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Auspico che avvenga quanto scrive ,all’indicativo futuro il Saker.
Intuisco tuttavia che egli non creda che la Serbia possa salvarsi dalla morsa della Nato che cerca già, la ipotetica rivincita sui popoli riottosi , sia in Moldavia sia in Transistria per non apparire perdente nella sua impresa di presunta difesa dell’Ucraina considerando che sta difendendo il suo Protettorato in un Paese che ha avuto la sfortuna di ereditare una parte della popolazione illusa dal mitico eldorado della UE/Nato.
Ora che la Nato ha contribuito a distruggere il Paese ucraino ,più di quanto hanno fatto gli ucraini nazisti ,cercherà di mitigare l’insuccesso con una preda facile nei Balcani e potrà sbandierare che tutti i popoli slavi hanno conquistato la libertà dello Stato di diritto.
Poi si dedicherà ha distruggere fisicamente ogni condotta gas o petrolifera per impedire ogni trasferimento di energia da idrocarburi.
Nel frattempo la Cina si domanderà con chi potrà commerciare se gli USA hanno distrutto il Mercato Europeo per indebolirla? Vedo già quest’anno ripetersi in Oriente l’iterazione delle provocazioni USA in Oriente che obbligheranno i cinesi ad uscire dal guscio. IL suo futuro potrà esistere se gli USA saranno sconfitti negli Oceani dove imperversano con le loro flotte che si appoggiano alle centinaia di basi militari nel Pianeta.
Serbia? potrebbe essere, specialmente se tramonta l’opzione Taiwan… oppure l’Iran attualmente già nel mirino?
https://twitter.com/UAWeapons/status/1597681679849902082
cannoni italiani più supercamion IVECO in Ucraina, possono i giornali padronali (comprati da John Elkann) ed un Crosetto ex Leonardo essere favorevoli alla fine della guerra?
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https://www.rainews.it/articoli/2022/11/sparisce-emendamento-proroga-invio-armi-ucraina-ciriani-decreto-ad-hoc-67d084e8-46da-4a61-8d4e-69229913d3fb.html
https://www.rainews.it/articoli/2022/11/la-camera-approva-la-mozione-di-maggioranza-sullucraina-no-allinvio-di-armi–080195b7-38f9-481e-a940-0575db4f3e5e.html
infatti le armi continueremo ad inviarle per tutto il 2023 (equivale a proroga emergenza dichiarata da Draghi?)
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https://twitter.com/Overlor09855037/status/1597904856932503553 più di 100.000 militari ucraini morti finora, ma niente trattative in vista: vogliono vincere
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https://www.aviation-report.com/gran-bretagna-sta-donando-alcuni-elicotteri-sea-king-all-ucraina/
altri elicotteri da UK, dopo i 20 elicotteri di fabbricazione russa Mi-17 forniti dagli USA
(vedremo quanto durano gli elicotteri occidentali)
Buongiorno. Interessante l’accenno al Vaticano. Può gentilmente spiegare il ruolo di quest’ultimo nella creazione dell’Ucraina e della Croazia? Grazie
anche con una maggioranza contraria all’invio di armi in Ucraina, in Italia portare avanti queste idee è dura
https://www.facebook.com/nicolai.lilin/videos/671636784452728
Orsini contro tutti in diretta
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https://www.facebook.com/100044539055066/videos/825442055352337/
La straordinaria analisi della battaglia di Stalingrado a cura del Prof. Barbero, una persona che stimo moltissimo, afferma Nicolai Lilin
In questa ricostruzione storica militare del conflitto ,del prof.Barbero, focalizzato su Stalingrado,occorre dire che la sua tesi sugli aiuti militari americani è ben fondata ma( c’è sempre un. ma da spiegare), egli trascura di rammentare che prima dell’attacco tedesco molte delle forze russe-sovietiche erano state assegnate all’estremo oriente dove Stalin aveva dovuto difendere i confini della Manciuria contro l’espansionismo giapponese in Cina e che premeva per espandersi in Mongolia e Siberia.In quell’occasione il generale Zukov si dimostrò il comandante che risolse la questione in oriente sconfiggendo più volte i giapponesi.Una guerra mai dichiarata e che la propaganda europea e americana non poterono appoggiare ai danni del regime sovietico.
Quando Stalin fu sicuro che il Giappone non lo avrebbe attaccato ,nel dicembre del 1941, perché era stato eseguito l’attacco Pearl Arbour alla base americana nel Pacifico, allora potè recuperare Zukov che utilizzò dapprima a Leningrado dove i russi stavano soffrendo per l’incapacità dei comandanti pro-tempore. Qui riorganizzò la difesa e poi Stalin lo richiamò alla Stava per riordinare le capacità di resistenza dei corpi d’armata che si opponevano ai tedeschi a Stalingrado. In questo arco di tempo gli aiuti americani non poterono fare la differenza perché si trattava di motivare i combattenti alla Resistenza.
Quando Stalin ebbe bisogno di sostituire le perdite inaudite che i sovietici ebbero dai tedeschi a Stalingrado e dintorni, Egli prelevò buona parte delle riserve che teneva pronte sul confine orientale a contenere i giapponesi i quali non avevano forze sufficienti per trarne profitto.
Nell’inverno del 42 i tedeschi erano destinati a estinguere le loro forze a Stalingrado grazie a Hitler e la sua banda di ufficiali superiori compromessi con il regime.
Gli aiuti americani ebbero verosimilmente un’influenza sulla durata della guerra intorno a Stalingrado come lo ebbero nello stesso periodo intorno nel nord Africa ,dal Marocco alla Libia dove le forze dell’Asse non avevano una marina in grado di contrastare quella del Regno Unito e degli USA. Nell’estate del 1943, la guerra era già persa per la Germania e paesi satelliti considerando che nel luglio cadde il fascismo e gli alleati sbarcarono in Sicilia mentre le forze sovietiche stavano macinando le residuali formazioni tedesche.
Nell’estate del 43 Stalin utilizzava le migliaia di prigionieri tedeschi nel progetto di Stalin del canale di collegamento fra il Volga ed il Don.
Sarebbe interessante oggi( 01 dicembre 22) sapere se questo canale è ancora esistente e se fa parte della logistica russa nel conflitto in corso.
li, giovedì-1-12-22
grazie delle info; sapevo della guerra non dichiarata ai danni della Russia da parte giapponese in modo vago; inoltre se non erro, per tenersi buono Hitler, prima dell’attacco tedesco venivano inviate molte materie prima dalla Russia alla Germania
Le Corporations Americane ed Hitler
Il Profitto “über Alles”! Il Profitto innanzitutto!
Le Corporations Americane ed Hitler
di Jacques R. Pauwels
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Global Research, 27 gennaio 2007
Aiuti Americani ai Sovietici…e ai Nazisti
Dopo la guerra, sarebbe divenuto di uso comune in Occidente affermare che il successo inaspettato dei Sovietici contro la Germania Nazista era stato possibile grazie all’assistenza massiccia degli Americani, fornita nei termini di un accordo Lend-Lease tra Washington e Mosca, e che senza questo aiuto l’Unione Sovietica non sarebbe sopravvissuta all’aggressione Nazista. Questa affermazione è poco attendibile!
Primo, l’assistenza materiale Americana, prima del 1942, era quasi completamente insignificante, cioè, ben dopo che i Sovietici senza l’aiuto di nessuno avevano posto fine all’avanzata della Wehrmacht e avevano scatenato la loro prima controffensiva.
Secondo, l’aiuto Americano non andò mai oltre al quattro o cinque per cento della produzione totale Sovietica del tempo di guerra, sebbene si debba ammettere che anche questo magro contributo poteva in qualche modo risultare cruciale in una situazione critica.
Terzo, gli stessi Sovietici dettero l’avvio alla produzione di tutti gli armamenti leggeri e pesanti di alta qualità — come il carro armato T-34, probabilmente il miglior tank della Seconda Guerra Mondiale — che avevano consentito il loro successo contro la Wehrmacht, data per vincente. (34) Per ultimo, il tanto pubblicizzato aiuto Lend-Lease fornito all’USSR veniva in larga misura neutralizzato — e possiamo dire vanificato — dall’assistenza non ufficiale, discreta, ma veramente importante fornita ai Tedeschi, nemici dei Sovietici, dalle fonti delle imprese Americane. Nel 1940 e 1941, le compagnie petrolifere Americane avevano aumentato le loro esportazioni di petrolio verso la Germania, quantità rilevanti venivano inviate alla Germania Nazista attraverso stati neutrali, realizzando forti profitti.
La percentuale Americana delle importazioni Tedesche di olio per la lubrificazione dei macchinari (Motorenöl), assolutamente indispensabile, aumentò rapidamente, dal 44% del luglio 1941 al 94% nel settembre 1941. Secondo lo storico Tedesco Tobias Jersak, un’autorità nel campo dei “carburanti per il Führer” Americani, senza il carburante fornito dagli USA l’aggressione Tedesca contro l’Unione Sovietica non sarebbe stata possibile. (35)
Hitler stava ancora rimuginando sulle notizie catastrofiche della controffensiva Sovietica e sulla disfatta della Guerra Lampo nell’Europa Orientale, quando veniva a sapere che i Giapponesi, a sorpresa, avevano lanciato un attacco su Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941. Gli USA ora entravano in guerra contro il Giappone, ma Washington non aveva alcuna intenzione di dichiarare guerra alla Germania.
Hitler non aveva nessun obbligo di correre in aiuto dei suoi amici Giapponesi, ma l’11 dicembre 1941 dichiarava guerra agli Stati Uniti, probabilmente aspettandosi — vanamente, visto quello che avvenne — che il Giappone a sua volta dichiarasse guerra all’Unione Sovietica. La non necessaria dichiarazione di guerra di Hitler, accompagnata da una risibile dichiarazione di guerra Italiana, trasformarono gli USA in un partecipante attivo alla guerra in Europa.
Questo, come influenzò le attività Tedesche delle grandi corporations Americane? (36)
da leggere tutta la ricerca ..ma non solo questa ci sono moltissime pubblicazioni che danno fede a questa …il ricercatore non e’ un russo o un sovietico ma un canadese …
👍🏼
Il canale esiste ed è commercialmente navigato. Sarebbe più utile al conflitto se, oltre che in questo, anche nei canali tra Baltici e Volga e nel canale Bianco Baltico il fondo fosse utile al transito delle navi militari. Un compito questo che la Russia dovrebbe presto prefiggersi, stante anche la politica infrastrutturale turca negli stretti.
([ tratto da Saker Italia) di oggi 1 dicembre 22]
Lavrov: la Russia non ha bisogno della “nuova diplomazia della UE” di Borrell
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha criticato i commenti del capo degli Affari esteri della UE Josep Borrell e dei partner europei che hanno delineato le ambizioni di costruire una nuova sicurezza dell’UE senza Russia e Bielorussia.
“Sin dal primo giorno Josep Borrell ha detto che tutto questo deve finire con una vittoria ucraina sul campo di battaglia. Qquesto la dice lunga sulla diplomazia della UE”.
“Borrell e il ministro tedesco Annalena Baerbock hanno annunciato l’obiettivo di costruire una nuova sicurezza europea non con la Russia ma contro la Russia. Se si intende questa come la nuova diplomazia della UE, non credo che dobbiamo farne parte”.
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Non trovate inopportuno che la Russia continui a dichiarare che è disposta a trattare con l’Ucraina una volta ,poi con gli USA ,poi accade qualche fatto sul campo sfavorevole alla Russia che sconsiglia di trattare dopo l’esito della battaglia intorno a Kerson in ottobre che è stato interpretato da una parte come un ripiegamento su posizioni più favorevoli alla manovra, mentre la parte avversa dichiara la Vittoria sul campo?
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La Russia, proprio per i fatti accaduti da ottobre in poi, non potrà mai più trattare fino a quando non chiuderà lo sbocco la mar Nero alla Nato, e naturalmente dovrà implementare la sicurezza del confine ad ovest conquistando la riva sinistra del Dieper e distruggere tutti i ponti per realizzare una linea rossa più sicura da proteggere. Zelenkij sarà dimenticato quando gli USA/Nato s’imbarcheranno nella provocazione alla Cina a Formosa.
Solo allora si potrà trovare un diverso utilizzo del dittatore ridicolo di Kiev.
su Stalingrado e altro consiglio sempre documenti di prima mano ,le memorie di Vassili Ivanovic Ciuikov Maresciallo dell’Unione Sovietica -Da Stalingrado a Berlino La fine del Terzo
Semplice: la Russia crei una forza di condivisione nucleare con la Serbia sul modello di quella che gli USA hanno con la Germania. Vedrete che all’impero gli passerà la voglia
https://www.youtube.com/watch?v=Qjsj9sXLg0Q
– Riportiamo obiettività su come stanno andando le cose in Ucraina: la Russia non sta crollando!
Nicolai Lilin
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https://www.youtube.com/watch?v=LLXTLQr1LtA
– Il sistema delle Lobby mantiene viva la guerra in Ucraina.
La sintesi di Francesca Donato
Come auspicio non è male … e anche il finale mi piace, ma io non sono così ottimista, seppur dalla stessa parte de Il Saker.
La nato ha già messo “gli scarponi sul terreno” in Bosnia e nel Kosovo e ha già ridotto vigliaccamente a malpartito la Serbia.
Inoltre, la Russia non può, materialmente, intervenire in soccorso della Serbia in caso di attacco e, se anche vi riuscisse nel breve, in qualche modo, dovrbbe farlo scontrandosi con la nato … il che portebbere all guerra in Europa, anche su altri fronti (polonia, baltico,moldavia, eccetera). Teniamo conto che l’impero del male è governato ufficiosamente dai neocon usa, incistati nel dipartimento di stato, sanguinari e senza scrupoli, dal “grilletto nucleare” facile, come possiamo supporre.
Cari saluti