Negli ultimi anni, una serie di figure politiche occidentali e fonti giornalistiche sono state particolarmente esplicite a proposito di “politiche aggressive” perseguite da paesi non-NATO. Nella lista di questi presunti aggressori, non ci può sorprendere di trovare Russia, Cina e molti altri Paesi asiatici e mediorientali che non vogliono seguire i dettami di Washington. Tuttavia, dietro queste accuse improbabili, Washington e la NATO stanno rapidamente espandendo il numero delle loro basi militari in tutto il mondo, chiedendo ai loro alleati di intensificare i loro sforzi militari e spendere sempre più risorse per le proprie forze militari, a scapito dei vari programmi sociali.
L’esempio più sorprendente di questa strategia è la rafforzata presenza militare statunitense negli Stati baltici, dove la NATO non si limita solo ad occupare territori che sostiene essere sotto la minaccia di un’ “invasione russa”, ma sta anche intraprendendo misure per minare la loro identità nazionale e l’indipendenza.
Il dispiegamento di quattro battaglioni NATO (britannici, tedeschi, canadesi e americani) negli Stati baltici e in Polonia, annunciato in un recente summit della NATO a Varsavia, è solo una parte di un più ampio processo di rafforzamento degli sforzi collettivi contro la Russia. Il Canada ha inviato soldati in Lettonia, la Germania in Lituania, la Gran Bretagna in Estonia, gli USA in Polonia. La macchina della NATO è cresciuta immensamente ed è puntata direttamente verso est.
Ma gli Stati baltici e i loro alleati della NATO non si limiteranno a semplici gesti simbolici. Il programma che si sviluppa lentamente per rafforzare il fianco nord-est del blocco include la creazione di una Forza di Dispiegamento Rapido [RDF], la rotazione di ulteriori brigate americane nella regione, lo stoccaggio di attrezzature e munizioni, la crescente presenza di flotte occidentali nel Mar Baltico, la diffusione di aeromobili di combattimento supplementari nella regione, tutti accompagnati da potenti mezzi di difesa aerea. Inoltre, la NATO sta ora dotando gli eserciti degli Stati baltici con tutti i tipi di armi proprie.
Già nel 2014 la NATO ha deciso di istituire unità di integrazione delle forze NATO (NFIU) in sei stati orientali, più vicino alle frontiere della Russia: in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Bulgaria. La sede della NFIU ha aperto le sue porte nel settembre 2015, incaricato di coordinare l’implementazione delle forze di risposta immediata e di altre unità di combattimento.
Ma Washington non pensa di aver fatto abbastanza, quindi ha deciso di mandare una brigata aggiuntiva in Europa, che sarà costantemente in missione attraverso gli Stati baltici e la Polonia. Si ritiene che questa unità corazzata sarà rinforzata di almeno 5.000 soldati.
Nel 2016, circa 800 milioni di dollari sono stati assegnati a questo programma, e entro il 2017 la Casa Bianca ha preteso di più, aumentando il suo budget a circa 3,4 miliardi di dollari.
Il 25 aprile, i nuovissimi bombardieri multifunzionali F-35 Lightning II, costruiti con l’utilizzo di tecnologie avanzate, sono arrivati alla base aerea estone di Amari, e ciò difficilmente può essere considerato come un esempio di impegno di Washington per la causa di mantenimento della pace nei paesi Baltici.
I cittadini baltici hanno deciso di esprimere la loro gratitudine per tali “doni” in ogni modo possibile e stanno già cercando di creare le condizioni più consone per i loro nuovi conquistatori. La Commissione parlamentare per la Difesa di Stato estone ha tenuto una discussione sulle prospettive di sviluppo della regione intorno alla città militare di Tapa per metà marzo, in concomitanza con l’arrivo di unità NATO, come riporta il sito err.ee [in estone].
Centinaia di reclute estoni sono già state spostate dalle caserme della città militare di Tapa, per vivere in tende nelle loro vicinanze, affinché le caserme possano essere utilizzate dai battaglioni in arrivo della NATO.
A febbraio i ministri della difesa dell’Estonia, della Lettonia e della Lituania nella missione estone presso la sede NATO di Bruxelles hanno firmato un accordo che permetterà alle unità della NATO di muoversi in tutta la regione in modo più veloce e più facile. In particolare, i soldati della NATO in Lettonia saranno autorizzati a pattugliare ad armi cariche. La Lettonia ha anche convenuto di non perseguire i soldati statunitensi nel caso commettano reati nel proprio territorio. Questo è stato sottoscritto nel trattato sulla cooperazione sulla difesa ratificato dalla Seimas.
È curioso rilevare che nel 2015, gli organi investigativi lettoni hanno cercato di montare un caso penale contro i militari degli Stati Uniti che hanno causato un grave incidente automobilistico che ha fatto riportare a cinque civili gravi lesioni. Tuttavia, nessuna decisione è stata presa a causa della posizione di Washington, che ostacolava qualsiasi tentativo di perseguimento legale contro i suoi militari. Questa tesi è stata confermata da numerosi casi di comportamento criminale, ancora impuniti che i soldati americani hanno commesso in Giappone, Corea del Sud, Germania e altri paesi.
Le autorità locali stanno aspettando di ottenere “benefici economici” dalla diffusione di un numero crescente di truppe della NATO che utilizzano i servizi locali. In particolare, un gruppo di lavoro per il Ministero degli Affari Interni della Lettonia ha già apportato modifiche all’età in cui le prostitute possono fornire legalmente servizi sessuali.
Va notato che nel 2008 un documentario francese “Lettonia: lo scandaloso turismo sessuale in Europa“, ha provocato uno scandalo importante. L’annotazione al filmato è la seguente:
La capitale lettone Riga è a tre ore di volo da Parigi. È diventata una nuova destinazione per il turismo sessuale. Il suo centro storico è stato colonizzato da bar e saloni di massaggio. La povertà di questa repubblica baltica, dove lo stipendio medio è inferiore a 300 euro, spiega in parte questa anormalità. Alcuni tour operator aumentano i prezzi per le cose “frivole” da fare. Qui, le persone vivono sempre peggio, e la capitale è considerata in Europa una nuova destinazione per il turismo sessuale.
Ma una situazione simile può essere osservata in tutti gli Stati baltici. Così, le truppe britanniche in Estonia hanno recentemente ricevuto una brochure rilasciata dal Ministero britannico della Difesa, spiegando come dovrebbero comportarsi con spogliarelli locali e prostitute. In particolare, l’alto comando esorta i suoi soldati a lasciare non più di 20 euro e non meno di 5 euro di mancia alle prostitute. Una delle istituzioni di Tallinn, il Club X, è descritta nella guida militare della NATO come il luogo dove “le ragazze più sexy e più calde” partecipano allo “show erotico più folle del mondo”.
Quindi da chi vengono difesi gli Stati Baltici?
L’ex presidente della Lituania e ora membro del Parlamento Europeo, Rolandas Paksas, ha recentemente riassunto i risultati del periodo post-sovietico nella storia della Repubblica. Ogni anno, la popolazione della Lituania diventa sempre più piccola, mentre coloro che sono rimasti stanno incontrando sempre più difficoltà, riferisce BaltNews.lt. In alcune aree scarsamente popolate della Lituania, ci sono fino a cinque abitanti per chilometro quadrato, un tasso che è facilmente comparabile ad alcuni deserti. In termini di calo della popolazione, il paese occupa posizioni di primo piano nell’UE.
Dopo la dichiarazione di indipendenza nel 1991, la popolazione della Lettonia è diminuita ad un tasso di 23.000 persone all’anno. Questi dati spaventosi sono state svelati da un professore dell’Università della Lettonia, l’accademico e demografo Peteris Zvidrinsh. Durante gli anni di indipendenza, la Lettonia ha perso un totale di 700.000 persone. Ma c’era un momento in cui la popolazione di questo paese ha raggiunto 2,7 milioni di persone, e Riga ha ospitato oltre un milione di abitanti.
Stiamo assistendo ad un saccheggio attivo degli Stati baltici da parte dei loro nuovi “alleati”, che ironicamente e audacemente dichiarano il loro desiderio di “difendere i baltici”. Nel 2016, la Svezia ha ritirato mezzo miliardo di euro dalla Lettonia. I Paesi Bassi hanno ritirato altri 60 milioni di euro e il Regno Unito 44 milioni. Anche la Norvegia ha ritirato dall’economia della Lettonia 34 milioni di euro dei suoi investimenti destinati all’estero, da spendere altrove. La Lettonia dovrebbe prepararsi per la crisi che inevitabilmente scoppierà nei prossimi anni, dice il presidente della Banca di Lettonia, Ilmars Rimsevics. La Lettonia è ora pienamente dipendente dagli eurobond strutturali: se i fondi sono disponibili, l’economia del paese cresce, altrimenti, si sgretola. Non solo la popolazione indigena, ma anche i migranti, lasciano in massa il paese. Da tutti i migranti che arrivano in Lettonia nel quadro del programma dell’UE in materia di migrazione, solo un totale di cinque persone sono effettivamente rimaste nel paese, come riporta il sito press.lv [in lettone]. In una famiglia di tre persone più due profughi, uno sta già programmando di lasciare la Lettonia nel prossimo futuro.
La popolazione della Lettonia e della Lituania ha perduto l’accesso ai servizi medici: entrambi i paesi stanno sperimentando una notevole scarsità di specialisti di base. Il motivo è che i medici preferiscono altri paesi dell’UE in cui cercare lavoro. La situazione può essere descritta come catastrofica, ma le autorità sono riluttanti a fare qualsiasi cosa, in quanto non esistono fondi di riserva nel bilancio, e l’aumento delle spese militari è sempre una priorità assoluta. I pazienti portati al punto di disperazione prendono solitamente misure estreme.
Tuttavia, nel 2018, l’esercito lituano riceverà altri due battaglioni. Saranno distribuiti nelle regioni occidentali del paese, segnalano i media lituani con un particolare riferimento ai piani di mobilitazione del Ministero della Difesa. E il comandante delle forze terrestri statunitensi in Europa, il tenente generale Ben Hodges, dà sempre maggiori consigli alle autorità lituane su ciò per cui dovrebbero spendere il bilancio militare. Lo scorso marzo ha annunciato che Vilnius dovrebbe spendere di più per le sue forze armate…
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Articolo di Grete Mautner pubblicato su New Eastern Outlook il 27 aprile 2017
Traduzione in italiano a cura di Cinzia Palmacci per Sakeritalia.it
Le opinioni del traduttore possono essere differenti da quelle espresse nel testo tradotto.
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