Non mi preoccuperei nemmeno di parlare della sostanza di ciò che Trump ha detto oggi, perché ciò che ha detto non merita alcuna attenzione. Menzionerò rapidamente che ieri Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’UNESCO [in inglese] per conto degli interessi israeliani. Oggi ha praticamente annunciato una guerra tiepida, forse calda, con l’Iran. Sono tentato di dire “e allora che c’è di nuovo?”. In effetti, niente, assolutamente niente.

Questo argomento, i piani anglo-sionisti per la guerra contro l’Iran, mi ha fatto scrivere il mio primo post sul mio blog appena creato 10 anni fa. Oggi, voglio riprodurre questo post per intero. Eccolo qui:

Dove l’Impero si riunisce per pianificare la prossima guerra

Indovinate un po’: dove si sono incontrati i burattinai dell’Impero per finalizzare e coordinare i loro piani per attaccare l’Iran?

Washington? New York? Londra? La sede centrale della NATO a Bruxelles? Davos?

No.

Ad Herzliya. Mai sentito parlare di questo posto?

La città israeliana di Herzliya è stata così chiamata in onore di Theodor Herzl, padre del Sionismo moderno, e nei giorni scorsi ha ospitato una riunione dei notabili dell’Impero alla conferenza annuale dell’Istituto di Herzliya per la Politica e la Strategia. Per un po’, Herzliya è diventata davvero il nucleo interno dei pezzo grossi dell’Impero.

I partecipanti (non israeliani) includevano:

José María Aznar, ex primo ministro spagnolo, Matthew Bronfman, Presidente della Commissione Bilancio e Finanza del Congresso Ebraico Mondiale e membro del Comitato Direttivo del Congresso Ebraico Mondiale, L’Ambasciatore Nicholas Burns, Sottosegretario di Stato americano per gli Affari Politici, il Prof. Alan Dershowitz, Felix Frankfurter, Professore di Diritto alla Harvard Law School, il Senatore John Edwards, Capo del Comitato One America e candidato alla nomination presidenziale Democratica del 2008, Gordon England, Vicesegretario alla Difesa USA , Il Dr. Marvin C. Feuer, Direttore della sezione Politica e Affari Governativi dell’AIPAC, Newt Gingrich, Ex Speaker della Camera dei Rappresentanti americana, Rudolph Giuliani, ex sindaco di New York e candidato alla nomination presidenziale Repubblicana del 2008, il Generale Lord Charles Guthrie di Craigiebank, GCBLVOOBE, ex capo dello Stato Maggiore della Difesa e Capo dello Stato Maggiore Generale dell’Esercito britannico, l’Ambasciatore Dr. Richard Haass, Presidente del Consiglio per le Relazioni Estere, Stephen E. Herbits, Segretario Generale del Congresso Ebraico Mondiale, L’Ambasciatore Dr. Robert Hunter, Presidente dell’Associazione del Trattato Atlantico ed ex Rappresentante Permanente degli USA presso la NATO, Consigliere Scelto della RAND Corporation di Washington (è anche Presidente del Council for a Community of Democracies e Consulente Scelto Internazionale della Lockheed Martin Overseas Corporation), l’Ambasciatore Dr. Richard H. Jones, Ambasciatore degli Stati Uniti in Israele (anche Consigliere Scelto del Segretario di Stato e Coordinatore per la politica in Iraq), il Col. (in pensione) Dr. Eran Lerman, Direttore dell’Ufficio Israele e Medio Oriente del Comitato Ebraico Americano (ha anche lavorato per più di 25 anni nella Direzione dell’Intelligence delle Forze Armate israeliane), Christian Leffler, Vicedirettore dello Staff del Commissario Europeo per le Relazioni Esterne e Direttore della Sezione Medio Oriente e Mediterraneo Meridionale della Commissione Europea, L’On. Peter Mackay, Ministro degli Affari Esteri canadese, John McCain, Senatore americano (Repubblicano) dell’Arizona e candidate alla nomination presidenziale Repubblicana del 2008, il Dr. Edward L. Morse, Economista Capo per l’Energia di Lehman Brothers, il Dr. Rolf Mützenich, Membro (Socialdemocratico) del Parlamento Federale tedesco e membro della Commissione per la Politica Estera del Bundestag (e membro del consiglio d’amministrazione della “Società Germania-Iran”), Torkel L. Patterson, Presidente della Raytheon International, Inc., Richard Perle, professore dell’American Enterprise Institute (ed ex Presidente del Defense Policy Board e Assistente Segretario alla Difesa incaricato della Politica di Sicurezza Internazionale), L’Ambasciatore Thomas R. Pickering, ex Sottosegretario di Stato per gli Affari Politici (ed ex Vicepresidente Scelto della Boeing), Jack Rosen, Presidente del Congresso Ebraico Americano (e membro del Comitato Esecutivo dell’AIPAC e del Consiglio sulle Relazioni Estere), Stanley O. Roth, Vice Presidente per l’Asia della sezione Relazioni Internazionali della Boeing Company (e membro del Consiglio per le Relazioni Estere), James Woolsey, ex Direttore della CIA e molti altri.

Era presente anche quasi tutto l’intero establishment della “Difesa” israeliana (perché nessuno lo chiama “establishment dell’aggressione”?).

Non male per una “conferenza”?!

Naturalmente, l’argomento principale della conferenza era la futura guerra con l’Iran. Richard Perle, il “Principe delle Tenebre”, ha espresso il concetto e la conclusione: “Se il governo israeliano giunge alla conclusione che non ha altra scelta che intervenire, la reazione degli Stati Uniti sarà la fede che questa azione deve avere successo, anche se gli Stati Uniti dovranno agire con Israele durante l’attuale amministrazione americana”.

Notato qualcosa di divertente nelle sue parole? È l’“unica superpotenza mondiale” che avrà la “fede” (?) nell’azione di un paese locale e, se necessario, agirà con esso, non il contrario. Meraviglia quale delle due sia l’unica superpotenza mondiale, non è vero?

Comunque – se a qualcuno è rimasto un QUALSIASI dubbio che l’Impero ignorerà totalmente la volontà del popolo americano come espressa nelle ultime elezioni e attaccherà l’Iran, questa conferenza dovrebbe risolvere la questione.

Inoltre – ci sono altri indicatori e avvertimenti. Oltre ai due gruppi da combattimento dotati di portaerei vicini alle coste dell’Iran, aerei AWAC ed equipaggiamento militare vengono inviati in Turchia, e il ponte aereo di velivoli da trasporto pesanti C-17 sta fornendo armi al governo di Siniora in Libano, e vengono dispiegate forze in Iraq per difendere le truppe americane dalla rappresaglia Sciita.

E la maggioranza democratica al Congresso? Nancy Pelosi, Speaker della Camera, ha risolto ogni dubbio sul fatto che avrebbe agito quando ha dichiarato alla conferenza dell’AIPAC del 2006:

“La più grande minaccia al diritto di Israele di esistere, con la prospettiva di una violenza devastante, adesso arriva dall’Iran. Per troppo tempo, i leader di entrambi i partiti politici americani non hanno fatto abbastanza per affrontare i Russi e i Cinesi, che hanno sostenuto l’Iran mentre faceva passi avanti in materia di tecnologia nucleare e missilistica. La proliferazione rappresenta una chiara minaccia per Israele e per l’America e deve essere affrontata da una coalizione internazionale contro la proliferazione, con un impegno e una coalizione forti tanto quanto il nostro impegno nella guerra contro il terrorismo”.

Approposito – Hillary Clinton, la principale contendente Democratica per la nomination presidenziale, supera in neoconservatorismo molti repubblicani quando si tratta di Iran:

“Siamo chiari sulla minaccia che affrontiamo ora: un Iran nucleare è un pericolo per Israele, per i suoi vicini e oltre. La retorica pro-terrorista, anti-americana e anti-israeliana del regime sottolinea solo l’urgenza della minaccia che pone. La politica americana deve essere chiara e inequivocabile. Non possiamo e non dobbiamo – non dobbiamo – permettere all’Iran di costruire o acquisire armi nucleari. Per evitare che ciò accada, dobbiamo avere un sostegno più vigoroso e pubblico da parte di Cina e Russia, e dobbiamo muoverci il più rapidamente possibile per ottenere sanzioni delle Nazioni Unite. E non possiamo escludere alcuna opzione per inviare un messaggio chiaro all’attuale leadership dell’Iran – che non sarà autorizzata ad ottenere armi nucleari”.

Alla faccia della volontà del popolo americano. Come ha esclamato Justin Raimondo nel suo recente articolo sulla prossima guerra su antiwar.com – la democrazia non è meravigliosa?!

Quindi avremo un’altra guerra d’aggressione imperiale, un barile di greggio a oltre 100$ e carenza di petrolio, un’inflazione sconvolgente, perdite di posti di lavoro, un mercato immobiliare e azionario stagnante, e un debito pubblico e un deficit di governo che renderebbero orgogliosi perfino Reagan. E un sacco di americani morti (senza contare gli iraniani, giusto?).

Ma non preoccupatevi: ci sarà ancora un’enorme quantità di bandiere americane fatte in Cina da sventolare!

E adesso eccoci qui, 10 anni dopo. Per dieci anni ho considerato quella mia previsione di un attacco statunitense all’Iran come il più grande fallimento analitico della mia carriera. Ora spero e prego che rimarrà tale e che non si dimostrerà esatta. Ma sembra certo che la mia previsione verrà vendicata.

Un paio di mesi dopo aver postato il mio avvertimento di un rischio di aggressione statunitense contro l’Iran ho postato un altro articolo in cui ho cercato di mostrare che l’Iran aveva tante “opzioni asimmetriche” che potevano rendere impossibile una vittoria contro l’Iran. Questo articolo ora è datato, ma gli interessati possono trovarlo qui [in inglese]. Permettetemi solo di ripostare le mie conclusioni:

In conclusione si può vedere che l’Iran non dovrà fare nulla in modo proattivo per farla pagare all’Impero per un attacco breve e limitato. Sbarazzarsi dell’attacco e lasciare che i neoconservatori paghino il prezzo politico della loro follia sarebbe la risposta iraniana più probabile. Nel caso di una grande guerra imperiale a lungo termine contro l’Iran, gli iraniani avrebbero un’ampia varietà di opzioni “asimmetriche” fra le quali scegliere, nessuna delle quali comporterebbe la chiusura dello Stretto di Hormuz o la caccia alle portaerei statunitensi nel Golfo Persico.

Con ogni scenario, il tempo sarebbe sempre dalla parte degli iraniani, mentre l’Impero esaurirebbe rapidamente le opzioni per tentare di ottenere con la forza un risultato accettabile.

Questa mancanza di una “exit strategy” sostenibile costringerebbe rapidamente l’Alto Comando Imperiale, a corto di tempo, di prendere in considerazione l’uso di armi nucleari per evitare di finire in una situazione in rapida peggioramento. Ogni uso effettivo delle armi nucleari si tradurrebbe in un collasso generale dell’intero impero dei neoconservatori di una grandezza simile al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. In altre parole, non esistono possibili strategie vincenti per un’aggressione imperiale contro l’Iran.

Come ho già detto, questo articolo è datato. È datato perché dal 2007 l’Iran è diventato solo più forte, mentre gli Stati Uniti sono diventati molto più deboli: non solo gli Stati Uniti sono stati sconfitti in Siria, ma l’elezione di Trump ha provocato una tale crisi all’interno degli Stati Uniti che in questo momento gli USA non hanno nemmeno una politica estera di alcun tipo, e i vari rami del governo americano stanno praticamente facendo quello che vogliono. Per quanto riguarda Trump, è diventato la “puttanella” dell’AIPAC (mi dispiace per l’espressione rude, ma in questo caso non riesco a pensare ad alcuna combinazione di parole che possa meglio illustrare lo stato di Trump).

Perciò, la grande domanda è ovvia: è che solo aria fritta o ci sarà una guerra?

A rischio di approfondire ciò che ancora potrebbe essere la mia prognosi errata del 2007, direi sì, gli USA probabilmente attaccheranno l’Iran. Dal momento che ci sono esattamente ZERO possibilità che l’Iran abbocchi alle ultime minacce statunitensi-israeliane, non attaccare l’Iran rappresenterebbe una grande perdita di faccia e un’umiliazione per Trump e i suoi padroni neoconservatori. E così gli Stati Uniti torneranno di nuovo in guerra, non per ragioni razionali, ma solo perché Bibi Netanyahu “possiede” Trump e Israele “possiede” gli Stati Uniti. Sì, miei cari americani, lungi dall’essere “la terra dei liberi e la patria dei coraggiosi”, gli Stati Uniti sono una colonia sottomessa di un minuscolo stato mediorientale, che è anche l’ultimo stato ufficialmente razzista del nostro pianeta. Mi dispiace, ma questo non vi rende né coraggiosi, né liberi.

L’unica buona notizia è che una volta che i neoconservatori falliranno, ci sarà un inferno politico ad attenderli. Oh, sicuro, il loro piano non è nemmeno vincere. Quello che vogliono è infliggere quanti più danni possibile all’Iran (come in Libano e a Gaza), uccidere quanto più iraniani possibile, distruggere la maggior parte delle infrastrutture iraniane, prima di scaricare Trump e dare la colpa a lui. La loro speranza è che i media sionisti statunitensi lincino Trump per aver iniziato una guerra invincibile contro l’Iran, mentre i neoconservatori si sfileranno in silenzio e lasceranno affrontare la situazione a Trump. Trump sarà incriminato, probabilmente imprigionato, mentre Bibi Netanyahu o sarà rieletto o nominerà il prossimo uomo al comando. Lasciate che i goyim [non ebrei] si uccidano a vicenda mentre raccogliamo i benefici da tutto ciò.

Tob shebbe goyim harog, giusto? [che i migliori dei non ebrei muoiano in guerra]

Funzionerà?

Può essere. Non commetterò mai l’errore di sottovalutare la stupidità e l’ignoranza delle persone mentalmente condizionate che la nostra società è così brava a generare, ma aggiungo che questo piano comporta anche un enorme rischio: se, nell’epoca di Internet non-ancora-controllato-a-livello-del-Grande-Fratello, il popolo americano collegasse finalmente i puntini e scoprisse che ha combattuto e perso molte guerre per conto di una piccola cricca di sionisti razzisti che lo disprezza, allora ci sarebbe una vera possibilità di un enorme sconvolgimento contro l’(appropriatamente denominato) Governo d’Occupazione Sionista (alias GOS), che a sua volta potrebbe aprire un vaso di Pandora di questioni, incluso cosa è realmente accaduto l’11 Settembre.

Ma questa è, nella migliore delle ipotesi, ancora una possibilità remota.

In questo momento, quello che stiamo osservando è un movimento lento ma costante verso un attacco statunitense all’Iran.

Per quanto riguarda gli iraniani, il mio cuore va a loro, ma trovo conforto nel fatto che essi, essendo religiosi, capiscono che come si vive e per cosa si combatte è molto più importante di quanto tempo si vive. Ho visto che il presidente Rouhani ha descritto serenamente il discorso di Trump come “oscenità e un mucchio di affermazioni deliranti”, e ha ragione.

Nessun paese è mai pronto per la guerra, a meno che non sia l’aggressore, naturalmente. Ma l’Iran oggi è in forma molto, molto migliore di 10 anni fa, non solo in termini sociali, politici, economici e militari, ma anche in termini strategici: gli Stati Uniti hanno appena perso la Siria, e nessuno in Medio Oriente crede nel mito della “superpotenza invincibile” più di quanto creda nel mito dell’“invincibile Tsahal” [l’esercito israeliano].

Quanto ad Hassan Nasrallah, ha raccomandato agli ebrei che si sono trasferiti di recente in Israele di scappare prima della prossima guerra, e anche lui ha ragione. Gli iraniani non sono stupidi, sanno che l’imminente attacco statunitense contro l’Iran è stato ordinato da Israele. Questo non è un segreto, gli israeliani lo chiedono da anni. Un contrattacco di rappresaglia iraniano contro Israele è dunque semplicemente logico.

L’inevitabile sconfitta statunitense contro l’Iran renderà le sconfitte in Siria, Afghanistan e Iraq delle piccole delusioni. Se non lo avete ancora letto, assicuratevi di procurarvi una copia di “Twilight’s Last Gleaming” di J.M. Greer, che ho recensito qui [in inglese], visto che fa un ottimo lavoro nello spiegare, in modo divertente, come un disastro militare all’estero possa portare al crollo completo dell’Impero Anglo-Sionista, e persino ad una divisione degli Stati Uniti.

Stasera mi sono rattristato, disgustato e, sì, spaventato. C’è ancora una possibilità che tutto ciò rimanga la vostra varietà casalinga di tracotanza imperiale combinata con la tipica arroganza sionista famosa in tutto il mondo. Ma le parole e le idee hanno un proprio potere, e stasera Donald Trump ha certamente vomitato un lungo elenco di oscenità e illusioni. Sarà terribilmente difficile tornare indietro dopo quest’ultima lista di minacce, soprattutto dopo essere stati recentemente ridicolizzati e, peggio ancora, ignorati dai nordcoreani, che non hanno mai preso sul serio (e per buone ragioni) la “potente flotta” di Trump.

Così, a modo mio, terminerò con quello che chiamerei un avvertimento ai sionisti: prima di prendervela con i persiani, pensate con molta attenzione contro chi vi state mettendo! Date un’occhiata a ciò che i *rapper* iraniani hanno da dire sul loro paese, e poi cercate di immaginare cosa pensano delle vostre minacce i membri delle Forze Armate iraniane e del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Siete davvero così sicuri di avere quello che serve per combatterli?!

Il Saker

(testo tradotto in basso)

(testo tradotto)

Ascolta. Voglio dirti quali sono le ​​mie intenzioni

Vogliono cancellare la mia identità

La storia della terra degli ariani

Griderà finché non lo capiremo

Adesso è il momento che voi ascoltiate

L’Iran è la mia terra

Il paese che dopo 7000 anni

Sta ancora in piedi

E i cuori degli iraniani – sono ancora come il mare

Senti questo messaggio, mio ​​compagno iraniano, da YAS

Anche io difendo la mia terra come un soldato

Tieni l’Iran come un gioiello nella tua mano e dì

La mia denuncia proromperà come uno sparo

Alziamoci insieme e cantiamo il nostro inno

Sorelle mie, fratelli miei, miei compagni iraniani

La civiltà iraniana è in pericolo

Tutti noi siamo soldati sotto la nostra bandiera

Noi non permetteremo a nessuno di diffondere bugie su di noi

Per noi iraniani è la nostra chiamata

A portare il simbolo del “Faravahar” intorno ai nostri colli

La nostra unità contro il nemico è la causa del loro disagio

Il nome dell’Iran per noi è un onore

E il nostro rispetto per lui è come una spina nell’occhio di quelli

Che vogliono ferirlo

– Come la sete d’acqua di un seme [di grano]

– Come l’umidità della pioggia, l’odore della terra

– Come te, occhi puri, come la sensazione della sua terra, per te

– La mia terra. Cantare per te è nel mio cuore

– Voglio cantare della mia terra

– Il mio amore – la terra di questo paese – l’Iran!

Volete dire che siamo venuti da generazioni di barbari?

Allora date un’occhiata a Persepoli!

State mostrando il nome dell’Iran invano

Così che il vostro possa essere scritto in grande su una copertina di un CD [DVD]?

Scrivo le vostre intenzioni nel mio libro

So perché avete scritto questo film, “300”

So che il vostro cuore è fatto di pietra e di piombo

Invece di usare la vostra arte per creare una cultura di pace

Con questa brutta aria e cattiva atmosfera

Volete iniziare a pescare in acque torbide [approfittarvene]

Ma questo lo dico nella sua lingua originale

L’Iran non si arrenderà mai e non verrà mai depredato

Dio vi ha dato due occhi per vedere

Date un’occhiata e leggete i libri scritti da

Saˁdi e Avicenna, Ferdowsi, ʿUmar Khayyām o Gialal al-Din Rumi

Sempre, durante tutta la storia siamo stati l’inizio [in cima]

Ma ora YAS non può sedersi tranquillamente

A lasciare che il nome dell’Iran venga distrutto da alcuni truffatori

Farò a pezzi le vostre intenzioni col “rasoio della speranza”

Chi siete per parlare della storia dell’Iran?

È stato Ciro il Grande che ha dato il via alla pace

Liberando gli ebrei dal giogo di Babilonia

Ciro il Grande ha scritto la prima legge sui diritti umani

Ecco perché porto la mia stima e il mio grande orgoglio

Per il mio Iran. La storia della mia terra

Per la terra di questo paese da dove viene il mio corpo

In qualunque parte del mondo tu viva, mio compagno iraniano

E finché il tuo sangue scorre dentro di te

Non lasciarti appagare dal fatto

Che chiunque possa farsi beffe del tuo patrimonio

La storia dell’Iran è la mia identità

Iran – proteggere il tuo nome è mia buona intenzione

*****

Articolo pubblicato su The Saker.is il 13 ottobre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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