Russia e Israele nel calderone siriano: coloro che amano ‘spiegazioni’ semplici e confezionate, smettano di leggere proprio ora. Chi vuol capire, invece, legga.
Il recente assassinio di Samir Kuntar da parte di Israele ha infiammato, ancora una volta, la discussione su quale sia il rapporto di Putin con Israele. Si tratta di un tema estremamente complicato per cui dico a coloro che amano “spiegazioni” semplici e confezionate, di smettere di leggere proprio adesso. La verità è che il rapporto tra Russia e Israele – e, prima ancora, tra ebrei e russi – meriterebbe un intero libro. In realtà, Alexander Solzhenitsyn ha scritto proprio un tale libro, che si intitola “200 anni insieme”, ma – a causa della morsa di ferro dei sionisti sui media anglosassoni – non è ancora stato tradotto in inglese. Questo dovrebbe già dirvi all’istante qualcosa: per un autore acclamato in tutto il mondo, che ha conquistato il Premio Nobel per la letteratura, non si riesce a ottenere che il suo libro sia tradotto in inglese, perché i suoi contenuti potrebbero minare la versione ufficiale sulle relazioni russo-ebraiche in generale e sul ruolo assunto dagli ebrei nella politica russa del XX secolo in particolare. Di quale altra prova c’è bisogno in merito alla realtà della subordinazione dell’ex impero britannico agli interessi sionisti?
Ho già scritto su questo argomento in passato e, come minimo, vi invito a leggere i seguenti due articoli che descrivono il retroterra della questione, prima di continuare a leggere:
- AngloZionist: Short primer for the newcomers (AngloSionisti: breve guida per principianti, ndt)
- How a medieval concept of ethnicity makes NATO commit yet another a dangerous blunder (Come un concetto medievale di etnia fa sì che la NATO commetta un altro pericoloso errore, ndt)
Prima di indagare su alcune delle idiosincrasie del rapporto russo-israeliano, voglio sottolineare una cosa molto importante: non si deve semplicemente presumere che il rapporto tra ebrei e non ebrei in Russia sia simile a quello che c’è in Occidente. Non è questo il caso. Senza passare attraverso una dettagliata discussione sull’emancipazione degli ebrei in Occidente e il loro lungo percorso dai loro shtetl a guida rabbinica fino ai consigli di amministrazione delle più grandi società occidentali, mi limiterò a dire che per gli ebrei russi questo processo di emancipazione è avvenuto in un modo molto più violento e catastrofico. La seconda grande differenza tra ebrei occidentali ed ebrei russi è che tra il 1917 e il 1939 uno specifico sottoinsieme di ebrei (gli ebrei bolscevichi) aveva il controllo quasi totale della Russia. Durante tale periodo gli ebrei bolscevichi perseguitarono i russi e, in particolare, i cristiani ortodossi con un vero e proprio odio genocida. Questo è un fatto storico, di cui la maggior parte dei russi è assai consapevole, sebbene questo sia ancora considerato uno psicoreato nella maggior parte dei circoli occidentali. È altrettanto importante sottolineare qui che gli ebrei bolscevichi perseguitarono non solo i cristiani ortodossi, ma tutti i gruppi religiosi, compresi, tra gli altri, anche gli ebrei.
Putin è ben consapevole di tutti questi fatti, che ha affrontato quando ha parlato a un gruppo di ebrei a Mosca:
Nel secondo articolo sopra menzionato ho discusso questi problemi e tutto quello che intendo far sapere è dimostrarvi che Putin è assai consapevole di questo passato e che ha il coraggio e l’onestà intellettuale di ricordarlo agli ebrei russi.
L’altro fatto assolutamente cruciale del rapporto tra la Russia e Israele è l’immigrazione di ebrei russi in Israele. Qui mi limiterò a presentare un elenco per punti che spiega succintamente perché questo sia un fattore cruciale:
- Indipendentemente dal fatto che siano finiti in Austria, Germania, Stati Uniti o Israele, l’immigrazione di ebrei russi in Israele ha consentito a quegli ebrei che non volevano rimanere in Russia di potersene andare. Per contro, quelli che non se ne sono andati sono rimasti per scelta. Questo significa che la stragrande maggioranza, se non tutti, degli ebrei russofobi rabbiosi e di quelli che odiano il cristianesimo hanno lasciato la Russia. Coloro che sono rimasti in Russia lo hanno fatto perché hanno deciso che quella era la loro casa.
- Un gran numero (c’è chi stima che superi il 20%) dei cosiddetti “Ebrei” che hanno lasciato la Russia non sono affatto Ebrei, compresi alcuni di quelli che si sono stabiliti in Israele. La verità è che le difficoltà economiche e sociali con cui si confrontava la società sovietica sotto Brezhnev & Co. e la Russia sotto Eltsin hanno fatto sì che una moltitudine di russi non ebrei si inventassero alcune (inesistenti) origini ebraiche solo per emigrare. Così ci sono molti veri russi, al contrario di ebrei russi, in Israele.
- Come conseguenza di questa vasta immigrazione ci sono innumerevoli legami personali tra gli individui e le famiglie che vivono in Israele e la Russia. Ciò significa che quando, ad esempio, l’Iraq o Hezbollah fanno piovere razzi su Israele ci sono persone in Russia che sono preoccupate in modo diretto e personale per i loro amici in Israele, anche se non necessariamente approvano la politica israeliana.
- La cosiddetta “Mafia russa” è, in realtà, per lo più una mafia di ebrei russi. Ciò è particolarmente vero in Occidente. In Russia ci sono mafiosi ebrei, ma non proprio una mafia ebraica in quanto tale. Mafiosi russi ed ebrei vanno notoriamente d’accordo e ciò crea anche, per così dire, forti legami “d’affari” tra oligarchi “russi” e Israele.
- Con Eltsin il paese era di fatto governato da quel che è stato chiamato semibankirshchina, il “dominio dei sette banchieri”. Costoro erano i sette principali banchieri della Russia e possedevano circa il 50% di tutta l’economia russa. Tutti tranne uno (Potanin) erano ebrei.
- Nel corso degli anni di Eltsin, la stragrande maggioranza dei membri del governo e, soprattutto, i loro consulenti erano ebrei. Gli ebrei avevano anche il controllo di quasi tutti i principali media. Per darvi un’idea di quanto fosse prevalente questa tendenza negli anni novanta, ecco un elenco (tradotto automaticamente) delle importanti personalità di alto livello di famiglia ebraica nella Russia di Eltsin che ho trovato su Internet: (fonte: https://goo.gl/jZlazH)
Gli elenchi degli ebrei nel governo sovietico dal 1917 al 1939 sembrano ricalcare esattamente lo schema. Li potete trovare voi stessi su Internet.
In realtà, le persone che compilano tali elenchi sono raramente motivate da scopi puramente scientifici e spesso non si sentono vincolate da severe regole di prova. Quindi è molto probabile che una certa percentuale degli “ebrei” sopra elencati non siano affatto ebrei. Ma anche con un ampio margine di errore potete lo stesso ricavare l’immagine d’insieme. Così come fu tra il 1917 e il 1939, anche tra il 1991 e il 1999 le redini del potere in Russia erano saldamente nelle mani di ebrei, e in entrambi i casi, con conseguenze davvero catastrofiche. La grande differenza è che se nella prima parte del XX secolo gli ebrei al potere erano oppositori ideologici dell’Impero Anglosassone, alla fine del XX secolo gli ebrei in Russia erano praticamente un’estensione dell’Impero AngloSionista.
A proposito di estensioni dell’Impero AngloSionista.
Ho già spiegato molte volte in passato che la candidatura di Vladimir Putin per succedere a Boris Eltsin fu un compromesso raggiunto tra i servizi di sicurezza russi e i “ricconi” russi che spingevano Dmitri Medvedev in veste di contrappeso a Putin. Di solito mi riferisco alle forze che appoggiano Putin come ai “Sovranisti Eurasiatici” e alle forze che appoggiano Medvedev come agli “Integrazionisti Atlantici”. L’obiettivo dei primi è di rendere completamente sovrana la Russia e riportarla a essere un elemento chiave in un continente euroasiatico multipolare ma unificato, mentre l’obiettivo degli ultimi è di essere accettati da parte dell’Impero AngloSionista come un partner paritario e di integrare la Russia nelle strutture di potere occidentali. Quel che segue è qualcosa di talmente importante che la estrapolo in un paragrafo separato:
Gli Integrazionisti Atlantici hanno tuttora il pieno controllo del settore finanziario e bancario russo, di tutti i ministeri economici e posizioni chiave di governo, controllano la Banca centrale russa e sono, di gran lunga, la più grande minaccia singola al potere di Putin e a coloro che lo sostengono. Considerando che circa il 90% dei russi ora sostiene Putin, il fatto significa che questi Integrazionisti Atlantici rappresentano la più grande minaccia singola al popolo russo e alla Russia nel suo complesso.
In che modo tutto ciò è collegato a Israele? Semplice!
Putin ha ereditato un sistema creato da e per l’Impero AngloSionista. Era un candidato di compromesso tra due parti radicalmente opposte e gli ci sono voluti molti anni per liberarsi dapprima della maggior parte degli oligarchi (ebrei) russi e poi, molto gradualmente, iniziare un processo di pulizia in cui lentamente, passo dopo passo, i sionisti sono stati rimossi dalle loro posizioni di potere. Secondo Mikhail Khazin, l’equilibrio tra questi due gruppi ha solo di recente raggiunto un punto di (instabile) equilibrio al 50/50. Ciò significa anche che la “gente di Putin” ha bisogno di guardarsi le spalle ogni giorno che il buon Dio manda in terra perché sanno che i loro cosiddetti “colleghi” sono pronti a pugnalarli in un batter d’occhio, non appena ci sia l’occasione.
Mi capita di pensare che le voci di un colpo di stato in Russia siano alquanto esagerate. Non solo perché Putin gode del sostegno dei “ministeri di potenza” (Difesa, Sicurezza dello Stato, Affari Interni, ecc), ma, cosa molto più importante, a causa del sostegno che ha da parte del 90% del popolo russo. Rovesciare un uomo con un seguito così devoto, un uomo veramente amato dalla stragrande maggioranza della popolazione, sarebbe troppo pericoloso. Ma questo non significa che la quinta colonna non sia disposta a sabotare ogni sforzo di Putin e dei suoi sostenitori.
La verità è che Putin è stato costretto al compromesso molte, molte volte. Qui ci sono solo alcuni esempi:
Gli oligarchi: quando Putin ha liberato la Russia dal dominio semibankirshchina non ha davvero represso tutti gli oligarchi in quanto tali. Si è unicamente sbarazzato di quegli oligarchi che, come Khodorkovsky, avevano cercato di organizzare un colpo di stato fondamentalmente contro Putin comprandosi l’intera Duma. Agli oligarchi venne detto: “state fuori dalla politica e vi lascerò stare”. L’accordo è tuttora in vigore.
L’economia: anche nel suo ultimo discorso Putin ha dovuto dichiarare che sostiene pienamente la Banca centrale e i ministri economici del governo Medvedev. Considerando che letteralmente TUTTI gli alleati di Putin stanno apertamente e ad alta voce gridando vendetta per il modo in cui l’economia russa è mal gestita, si tratta chiaramente di una dichiarazione forzata e non di qualcosa in cui crede. A proposito, sto osservando sui canali televisivi russi una campagna di denigrazione sistematica a carico della Banca Centrale e dei ministri economici e questa non può essere una coincidenza. Prevedo che Putin stia preparando una purga di questi circoli, ma che abbia bisogno di sistemare tutto a puntino prima di agire, soprattutto nell’infiammare l’opinione pubblica contro di loro. In questo momento l’economia russa è ancora gestita dagli scagnozzi dell’FMI, da tizi del “Washington Consensus”, da cui deriva la loro folle politica sui tassi di interesse, sull’acquisto di obbligazioni USA, sul mantenere bassa l’inflazione, ecc. ecc. ecc.
Putin, per convinzione, non è quel che chiamerei un “socialista”, ma è sicuramente un fautore dei “mercati sociali” nonché qualcuno che sta cercando con impegno di separare la Russia dal sistema finanziario occidentale, per non giocare secondo le regole dell’Impero.
Politica estera: Esattamente fino all’ultima rielezione di Putin, quando finalmente la Russia ha cominciato ad avere una politica estera abbastanza coerente, la politica della Russia è stata una sequenza di zig-zag. Questo era particolarmente vero nei momenti in cui Medvedev era a capo della presidenza e quando l’Iran e la Libia sono stati traditi dalla Russia al Consiglio di sicurezza dell’ONU (un qualcosa che Putin ha apertamente definito come “stupido”).
Personalità: ricordate il ministro iper-corrotto della Difesa, Serdiukov? Indovina un po’? Non è ancora stato formalmente accusato di nulla. Anche la donna con cui ha fatto la maggior parte del suo lavoro sporco vive ancora nel suo lussuoso appartamento a Mosca. Che cosa ci dice tutto ciò? Che perfino quando Putin aveva ottenuto le prove più evidenti degli illeciti di Serdiukov aveva abbastanza potere per rimpiazzarlo con Shoigu, ma non abbastanza potere da sbattere in galera un esponente di così alto profilo degli “Integrazionisti Atlantici”.
L’Ucraina nazista occupata: Putin aveva abbastanza controllo sul governo per fornire i vitali vettovagliamenti Voentorg e per inviare anche alcune forze speciali e attacchi con l’artiglieria oltre il confine per aiutare i Novorussi, ma non riusciva a costringere i ministeri economici a utilizzare la potenza economica russa per strangolare l’economia ucraina. Ciò ha portato la Russia a inviare proiettili di artiglieria oltre il confine a Saur Mogila e a fornire energia (praticamente gratis) attraverso il confine a Kiev.
Propaganda russofoba: quando di recente un qualche giornalista sportivo di terz’ordine, Alexei Andronov, ha pubblicato un commento ferocemente anti-russo su Twitter è stato per questo criticato da Alexei Pushkov, un giornalista che è anche a capo della commissione esteri della Duma di Stato, nel suo show televisivo “Postscriptum”. Il canale televisivo che manda in onda lo show, Tv Tsentr, ha censurato il pezzo che criticava Andronov. In seguito, il famoso regista russo Nikita Mikhailkov ha registrato un intero spettacolo per discutere di questo evento, e il canale televisivo che trasmette il suo show, la TV Rossia, ha ugualmente censurato l’intero episodio. Per quanto riguarda il direttore del canale televisivo dove lavora Andronov, Tina Kandelaki, ha dato ad Andronov il suo pieno sostegno. Linea di fondo: mentre Putin ha fatto immensamente migliorare la qualità complessiva dei media russi, i russofobi sono ancora molto influenti e possono vomitare il loro odioso veleno in totale impunità.
Potrei continuare a elencare un esempio dopo l’altro, ma penso che cogliate già il punto: Putin è un ottimo uomo a capo di un pessimo sistema.
Ora torniamo davvero indietro alla questione della Siria, di Hezbollah e dell’assassinio di Samir Kuntar.
In primo luogo, si consideri che quella di intervenire militarmente nella guerra siriana era già una decisione controversa. Putin l’ha messa in opera facendo due cose: spiegare al popolo russo che era meglio avere a che fare con i terroristi “di là” (in Siria), anziché “qui” (in Russia), e promettere che non avrebbe mandato forze di terra. Quando Daesh e i turchi hanno adempiuto alla promessa fatta da Obama e Biden e hanno fatto saltare in aria un aereo di linea russo e, più tardi, un bombardiere Su-24 dal cielo, il pubblico russo ha continuato a sostenere Putin, ma la maggior parte dei russi, me compreso, erano perfettamente consapevoli dei pericoli della situazione. Alla fine della fiera, è il “credito della piazza” personale di Putin che gli ha permesso di mantenere la rotta nonostante le effettive paure.
In secondo luogo, è chiaro che Putin e Netanyahu hanno concluso un accordo in occasione della visita di quest’ultimo a Mosca: gli israeliani non interferirescono nelle operazioni russe a sostegno dei siriani fino a quando i russi non interferiscono nelle operazioni di combattimento tra Israele e Hezbollah. Ciò ha reso possibile per entrambe le parti di perseguire il loro interesse principale, sebbene sia a costo dei loro obiettivi secondari. Non vi piace tale accordo e quel che mettete in questione è la sua moralità? Bene! Lo faccio anch’io. Mi trovo, infatti, immensamente a disagio rispetto ad esso, ma non mi aspetto nulla di meno da spietati professionisti della Realpolitik come Putin e Bibi Netanyahu (è davvero cosa buona e giusta che voi ed io non siamo al potere!).
Vi è, tra l’altro, un altro precedente con cui mi trovo proprio a disagio: l’appoggio totale russo alla sanguinosa repressione da parte dei militari egiziani contro i Fratelli musulmani in Egitto. Accetto la tesi secondo cui il sostenere l’esercito egiziano aveva un senso nel contesto della guerra in Siria, ma le forme di sostegno a un tale regime mi preoccupano intensamente. È per questo che Putin è un politico spietato ma di successo mentre io sono un piccolo blogger quasi irrilevante: ci vuole un orso spietato per combattere dei lupi spietati.
Detto questo, cerchiamo di non fingere che Hezbollah sia meno cinico ove occorra. Ricordo a tutti che quando Imad Mugniyeh fu assassinato a Damasco dagli stessi israeliani in un’operazione che non poteva che essere stata eseguita con complicità di altissimo livello nel regime di Assad, Hezbollah promise “rappresaglia”, ma mai fece capolino una sola parola contro il regime. Né Hezbollah ebbe obiezioni di sorta quando Assad stava torturando dei musulmani per conto della CIA statunitense per il programma famigerato di “rendition” (“arresti e deportazioni extralegali”, ndt).
Quanto a Putin, ha semplicemente altre priorità che proteggere gli Hezbollah o combattere Israele. Sopravvivere all’interno della Russia e non essere rovesciato dall’ancora molto potente Configurazione del Potere Sionista (per usare l’espressione di James Petras) in Russia è una questione che ha la precedenza. Un’altra priorità sarebbe quella di non dare i suoi nemici (interni ed esterni), l’argomento politico che “la Russia sta attaccando Israele”. Non dover sostenere una gara di tiro con Israele e non dover avere il piccolo e isolato contingente russo costretto a combattere su due fronti sarebbe altrettanto decisivo. Idem il non dover essere accusato di avere trasformato il contingente russo nella “aeronautica militare di fatto di Hezbollah” così come gli USA sono la “Aeronautica militare di Daesh”. Queste sono tutte priorità ovvie per Putin.
E poi c’è questo: mentre gli S-400 russi possono facilmente abbattere qualsiasi aereo israeliano, il contingente aerospaziale russo non ha i mezzi materiali per combattere Israele né, tanto meno, la NATO e il CENTCOM. Quanto alla Russia, sicuramente non può scegliere una lotta con Israele, non tanto a causa della potenza intrinseca di questa piccola Entità Sionista, quanto semmai a causa del fatto che l’Impero USA è stato accuratamente preso sotto il controllo sionista. Così quegli americani che ora lamentano che Putin “non ha il coraggio” di affrontare Israele dovrebbero prima chiedersi come sia possibile che Israele sembri aver trasformato gli Stati Uniti e l’Europa in un protettorato sionista privo di voce e che cosa loro stiano facendo per liberare se stessi da un simile giogo!
Quanto all’Occidente: si dovrebbe confrontare la posizione dell’Impero AngloSionista da un lato, e quella di molti influenti ebrei russi (in Russia e in Israele) sulla guerra in Ucraina. Mentre l’Occidente ha dato un sostegno totale al regime nazista di Kiev, molti ebrei russi, soprattutto quelli molto famosi come Vladimir Soloviev, hanno assunto una posizione categoricamente antinazista. e mentre in Israele la popolarità di Putin e della Russia è ancora estremamente bassa, la maggior parte dell’opposizione anti-Putin in Russia non è formata da ebrei. Infine, l’opinione pubblica russa è, purtroppo, molto poco informata in merito agli orrori perpetrati dal regime sionista contro il popolo palestinese, mentre i cittadini israeliani e con doppia cittadinanza (come Evgenii Satanovskii o Avigdor Eskin) stanno costantemente perorando l’idea che “noi russi e israeliani siamo gli unici che si stanno battendo contro il terrorismo islamico” capitalizzando così al massimo la guerra in corso tra Russia e Daesh. In altre parole, Putin avrebbe avuto vita difficilissima a vendere l’abbattimento di un aereo israeliano al pubblico russo.
Capisco che nessuna delle cose summenzionate avrà alcuna presa sugli odiatori di ebrei in buona fede né su coloro che amano gli argomenti semplici, in bianco e nero. Per loro Putin rimarrà per sempre un traditore, un eterno shabbos-goy (non ebreo che esegue attività vietate agli ebrei durante il Sabato, Ndt) o una marionetta dei finanzieri internazionali. Francamente, non sto rivolgendo questo pezzo a loro. Ma ci sono quelli che sono sinceramente scombussolati e confusi in merito a politiche russe che sembrano essere sconcertanti o perfino contraddittorie. Per loro concludo dicendo quanto segue:
Putin avanza la sua causa un passo per volta e sa attendere e lasciare che gli eventi assumano la loro propria dinamica. È anche ben consapevole che sta letteralmente combattendo con una mano legata dietro la schiena e l’altra impegnata a difendersi contro nemici esterni ed interni (questi ultimi essendo molto più pericolosi) simultaneamente. Sono sicuro che Putin si rende pienamente conto che, almeno potenzialmente, la sua politica di resistenza, sovranizzazione e liberazione può portare a una guerra nucleare intercontinentale e che la Russia è attualmente pur sempre più debole rispetto all’impero AngloSionista. Proprio come ai tempi di Stolypin, la Russia ha disperatamente bisogno di un paio di anni di pace per sviluppare se stessa e riprendersi del tutto. Questo non è sicuramente il momento per un confronto frontale con l’Impero. La Russia ha bisogno vitale di pace e tempo: pace in Ucraina, pace in Europa e, sì, pace in Medio Oriente. Ahimè, quest’ultima non è un’opzione e, una volta costretto con le spalle al muro, Putin ha preso la decisione di andare in guerra. E io sono assolutamente e categoricamente certo che se l’Impero attaccasse la Russia (dalla Turchia o altrove), la Russia reagirebbe. La Russia è disposta ad andare in guerra, se necessario, ma farà il possibile per evitarlo. Questo è il prezzo che la Russia paga per essere la parte più debole. La buona notizia è che la Russia sta diventando più forte ogni giorno che passa, mentre l’Impero è sempre più debole. E il potere degli AngloSionisti e della loro quinta colonna in Russia si sta altrettanto indebolendo ogni giorno che passa. Ma questo processo richiederà tempo.
Il grande evento a cui guardare è un giro di vite sulla Banca centrale e sui ministeri economici del governo. Tutti in Russia si attendono questo, e a Putin è capitato che gli si rivolgesse direttamente questa domanda di recente, ma lui sta ancora negando recisamente l’ipotesi mentre afferma di sostenere pienamente questi sabotatori.
Considerando i trascorsi di Putin, è semplicemente stupido dire che in realtà li sostiene: questa è chiaramente una manovra dilatoria finché non giungerà il momento giusto.
Non c’è da sbagliare. Non c’è alcun grande amore tra Russia e Israele. Ma non c’è nemmeno tanta ostilità, almeno non da parte russa. La maggior parte dei russi è consapevole del brutto ruolo giocato dagli ebrei già due volte nella storia russa, ma questo non si traduce in quel tipo di ostilità verso gli ebrei che si vedrebbe, per esempio, in Ucraina.
Tutt’al più i russi possono essere sospettosi del potere ebraico, ma raramente questo si traduce in ostilità verso gli ebrei della gente comune. Alcune delle figure pubbliche russe più amate, come il bardo Vladimir Vysotskii, era di stirpe ebraica. La maggior parte dei russi fanno anche una distinzione tra i “loro” ebrei (ebrei russofobi in Occidente) e i “nostri” ebrei (ebrei russi a cui piace la Russia). Ma dal momento che la russofobia è stata anche diffusa presso le élite russe, prima e dopo la rivoluzione, può essere difficilmente descritta come un fenomeno ebraico. Essendo sempre stata la cultura russa multinazionale e multietnica, non separa veramente le persone dalla loro etnia, ma le giudica molto più facilmente in base alle loro azioni e idee. Per tutte queste ragioni, l’odio nei confronti degli “Yid” è molto di più un fenomeno nazionalista ucraino che un fenomeno russo.
E mentre la maggior parte dei russi non vorrebbe avere un ritorno al potere di una nuova versione dei commissari bolscevichi o degli oligarchi “democratici” all’interno della Russia, c’è una vicinanza e una solidarietà antinazista tra russi e israeliani che non dovrebbe essere respinta.
Per quanto riguarda la Palestina, la Russia sosterrà tutte le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite e quindi sarà il sostenitore tipico e assai poco fantasioso della “soluzione dei due Stati”. Al massimo, la Russia “deplorerà” o “si rammaricherà” degli abusi dei palestinesi da parte degli israeliani, ma la Russia non diventerà mai un difensore sistematico dei diritti dei palestinesi come l’Iran o Hezbollah semplicemente perché il futuro della Palestina non è una priorità russa.
Spero che quanto sopra sia utile per capire perché la Russia non intraprenderà alcuna azione per proteggere Hezbollah contro gli israeliani (e perché non impedirà a Hezbollah di fare rappresaglie dalla Siria, qualora Hezbollah prendesse una tale decisione). In poche parole: non vi è alcuna ragione interna o esterna convincente per la Russia affinché giunga a coinvolgersi direttamente in questo, mentre ci sono molte convincenti ragioni interne ed esterne per la Russia affinché se ne tiri fuori. Se in passato l’URSS ha sostenuto l’Olp per motivi sia ideologici che geostrategici, la Russia moderna non seguirà oggi lo stesso paradigma. Inoltre, non è che Fatah e Hamas risultino partner attraenti, o perfino credibili, per la Russia, per come vanno a letto con Daesh. Idem per i Fratelli Musulmani in Egitto.
Quanto a Hezbollah, non è che abbiano bisogno della protezione della Russia. Per quanto possano essere simbolici, gli omicidi di Imad Mugniyeh o Samir Kuntar non indeboliranno in alcun modo la Resistenza. Infatti, se la storia dell’omicidio di Abbas al-Musawi ci insegna qualcosa, è che a volte gli israeliani assassinano un leader di Hezbollah, solo per scoprire che il prossimo sarà un avversario ancora più temibile. A Dio piacendo, sarà così anche stavolta.
*****
Articolo del Saker pubblicato da thesaker.is il 23 Dicembre 2015
Traduzione a cura di Matzu Yagi per Megachip
Articolo controverso a mio avviso, personalmente rispetto tutte le opinioni ma davvero all’alba del 2016 siamo ancora al pregiudizio antiebraico dei Bianchi contro i Rossi ?
La Guerra Civile Russa è finita da un pezzo e, onestamente non penso sia il caso di riaprirla cent’anni dopo…
I Bolscevichi ebrei (come del resto i non ebrei) erano tutti atei militanti e come tali non potevano essere né anti ebrei né anti ortodossi, figuriamoci anti russi !
Essi erano contro tutte le religioni in quanto tali e si … erano anche contro lo sciovinismo nazionalista di determinati circoli che guarda un po’ con la loro avventatezza finirono nel gettare l’Impero Russo nel caotico tritacarne della Prima Guerra Mondiale !
Fu un bene quello sciovinismo ? Secondo me no e i risultati sono sui nostri libri di scuola, compresi quelli Russi di oggi
Se l’ateismo fosse la risposta giusta o meno ancora una volta è la Storia che lo giudicherà (in vero lo ha già fatto e in negativo) ma per quanto inaccettabile oggi possa sembrare all’epoca per molti (in Russia e fuori dalla Russia) ciò risultò in un certo senso comprensibile alla luce degli eventi del tempo ed al ruolo nefasto svolto a suo tempo dalla Zarismo e l’alleata Chiesa Ortodossa
Ci si chiede perchè molti ebrei fossero attratti o diretti sostenitori della Rivoluzione … intanto andrebbe ricordato che gli ebrei non erano presenti solo nelle file del partito Bolscevico, tutt’altro … probabilmente c’è n’erano molti di più nelle file dei Socialisti Rivoluzionari e persino tra quelle Mensceviche (meno nei Cadetti) … ma l’adesione di molti di essi alla causa Rivoluzionaria (prima fase borghese e seconda fase poi proletaria) si può spiegare storicamente, tra le altre cose dalle secolari e ripetute repressioni delle quali furono soggetti
Ci siamo per caso dimenticati delle decine di Pogrom contro gli ebrei con la chiara connivenza della Chiesa Ortodossa ?
L’odierno rogo di Odessa perpretrato dalle bande Naziste di Kiev è davvero poca cosa rispetto a ciò accadde regolarmente tra la fine dell’800 ed i primi del 900 nell’Impero Zarista, ad esempio qualcuno ha mai sentito parlare del Pogrom di Ekaterinoslav del 1905 ?
Ma persino prima, a cavallo tra 1881 ed l’82 (dopo l’attentato allo Zar Alessandro II) vasti Pogrom a danno di Ebrei (ed altre minoranze) sfociarono vieppiù in massacri e saccheggi, spesso perpetrati da popolazioni analfabete aizzate dal Regime con la piena connivenza e adesione delle autorità religiose Ortodosse !
Si può discutere quanto vogliamo se questo odio fosse giustificato o meno, se motivato realmente da motivazioni religiose o se In verità strumentalmente velato da motivazioni di carattere economico (ad esempio debiti non pagati, accusa comune contro alcuni ebrei del tempo) ma resta un dato noto che esse furono certamente, (almeno per chi le perpetrava direttamente) mosse da ignoranza criminale abilmente edulcorata da caratteri religiosi, esistono migliaia di analisi e libri che testimoniano come quegli eventi assunsero caratteri da vera e proprio guerra di religione
Qui poi parliamo solamente della condizione ebraica e va bene, ma la condizione del contadini ed in generale di tutta la popolazione dell’Impero Russo (ortodossa o meno) nel suo insieme non è che fosse molto migliore, anzi !
Va bene per il momento mi fermo qui perchè verrebbe un post lunghissimo, credo però che ogni periodo storico andrebbe inquadrato e giudicato all’interno degli schemi politici e dei fatti avvenuti in quel determinato periodo specifico.
Il ruolo storico degli ebrei in Russia non mi sembra affatto che sia quello tratteggiato da Saker. Si tenga conto che nella Russia zarista gli ebrei erano spesso mal visti e perseguitati : il termine “pogrom” dovrebbe ricordare qualcosa. L’incitamento delle masse a compiere i pogrom veniva dalla chiesa ortodossa e dalle autorità zariste, che volevano dirottare su un presunto nemico interno il sacrosanto malumore del popolo, come poi sarebbe avvenuto nella Germania nazista. Ricordare in proposito la storia dei “protocolli di Sion” confezionata dalla polizia dello Zar. Ovvio che in quel contesto molti ebrei si rivolgessero al bolscevismo, vedendo nella Rivoluzione la possibilità di aprire una nuova era e di liberarsi dagli incubi del passato. Ma anche il giovane Stalin, che non era ebreo ed aveva sperimentato l’oppressione clericale in seminario, aveva il dente avvelenato contro i preti. La chiesa ortodossa era il baluardo della reazione e dell’oscurantismo e giustamente i bolscevichi vedevano in essa un nemico mortale da eliminare: qualcosa di simile sarebbe avvenuto successivamente anche in Spagna durante la guerra civile nei confronti dei preti cattolici, in tal caso più ad opera degli anarchici che dei comunisti, ma tant’è. Oggi la situazione è completamente diversa, ma non si può capovolgere il contesto storico come fa Saker che di fatto riproduce la versione nazista della congiura giudaico-bolscevica contro il popolo tedesco, ma nel caso in questione contro il popolo russo.
Ricordo che Trotzky, Kamenev, Zinoviev, Radek (e tanti altri “ebrei-bolscevichi”) decaddero dalle loro posizioni di potere per motivi diversi: Trotzky fin dal 1927 per le sue posizioni estremiste e antileniniste, gli altri successivamente per avere complottato insieme ad altri che ebrei non erano (es Bukharin) contro il capo legittimo del partito e contro costoro c’erano altri ebrei come Berjia, schierati con l'”ariano” Stalin. Parlare quindi di “potere ebraico-bolscevico” che teneva in pugno l’Urss è un’affermazione di sapore razzista, ma soprattutto è insostenibile sul piano storico.
L’ossessione compulsiva porta a capovolgere la verità e a sostituirla con fantasie che con il contesto dell’epoca non hanno nulla a che vedere.
Considerare poi il periodo 1917-1939 come “catastrofico” per la Russia e per di più a causa degli “ebrei annidati nelle stanze del potere sovietico” è veramente ignobile e chi lo sostiene si assimila ai nazisti, senza tener conto che fu proprio in quel periodo che si gettarono le basi del processo che avrebbe condotto l’Urss alla vittoria contro il nazismo. Oggi Stalin (che non era russo) è ricordato con stima ed affetto in tutte le repubbliche ex sovietiche da tantissima gente che oggi può confrontare comunismo e capitalismo concretamente sulla base della propria esperienza (e non tramite la televisione) e conclude che “si stava meglio quando si stava peggio”.
Certo il rapporto con gli ebrei è problematico per i russi e non solo per loro, nel senso che non bisogna né adorarli né demonizzarli in blocco, cosa che non sembra facile a quanto pare. Ricordo che Ilya Erhemburg, poeta russo-ebreo-comunista si incontrò nel dopo guerra con Golda Meyr ebrea-polacca-sionista e congedandosi con lei le disse: “sei una serva dell’imperialismo americano!”. Ecco, Ilya Erhemburg è l’ebreo che io amo, Golda Meyr è l’ebrea che io disprezzo.
Quanto a Stalin, a uso e consumo degli ossessionati, riporto che quando Ribbemtrop volò a Mosca nel ’39 per firmare il patto di non aggressione tedesco-sovietico, Hitler gli raccomandò di osservare attentamente se Stalin aveva i lobi delle orecchie attaccati al volto…segno inequivocabile di appartenenza alla razza maledetta! Sfortunatamente non sappiamo cosa Ribbentrop abbia riferito al suo capo,ma sarebbe bello per gli ossessionati fare con Stalin un tris d’assi giudaico-bolscevico (di Marx sappiamo tutto e Lenin aveva una nonna ebrea, meglio che niente!)
Scherzi a parte, Stalin sbagliò nel 1948 quando appoggiò in sede Onu la costituzione dello Stato di Israele, ma lui pensava -erroneamente- che Israele avrebbe potuto essere come un cuneo nello scacchiere mediorientale allora completamente sotto il dominio inglese: Nasser e Gheddafi erano ancora di là da venire…Poco dopo si rese conto dell’errore ma ormai era tardi, comunque questo bastò a creare nei circoli imperialistici occidentali la fantasia, contrapposta a quella nazista, di uno Stalin antisemita!
Su Putin non possiamo esprimere giudizi trancianti ma va sostenuto nella misura in cui si oppone all’imperialismo occidentale e difende chi ne è aggredito: è la posizione di Zuganov, capo dell’attuale partito comunista russo.
La posizione di Saker invece mi sembra quella di uno che balla sulla lama di un rasoio: impossibile essere antinazisti, anticomunisti, antisionisti antiamericani e anticinesi contemporaneamente, anche per un russo!
@Luciano
La chiesa ortodossa era il baluardo della reazione e dell’oscurantismo e giustamente i bolscevichi vedevano in essa un nemico mortale da eliminare: qualcosa di simile sarebbe avvenuto successivamente anche in Spagna durante la guerra civile nei confronti dei preti cattolici,..
E prima ai tempi della Rivoluzione francese. Loro, le varie chiese, a posteriori amano farsi passare per vittime ma son state, anche se non in maniera unitaria, se non proprio carnefici certamente i loro sostenitori in nome di una fantomatica legge divina che esiteva ed esiste solo nello loro teste bacate.
La massoneria ha fatto piazza pulita di tali lasciti donando agli umili e sottomessi ad un potere arbitrario dignità e libertà. Purtroppo però quando questa libertà in qualche caso si é tramutata il licenza non l’ha bloccata anzi la parte degenerata di essa sembra addirittura fomentarla.
Augurabile sarebbe che i due secolari contendenti si alleassero utilizzando per il bene di tutta l’umanità di ciò che di buono entrambe le tradizioni possiedono.
Ma temo che non succederà
@Luciano
Condivido integralmente, da ospite non mi andava di attaccare frontalmente Saker, anche perchè per altri versi il suo lavoro di divulgazione è stato e continua ad essere encomiabile, ma in sostanza hai sintetizzato con estrema efficacia tutto quello che avrei voluto dirgli se solo avessi avuto la possibilità di parlarci in prima persona :-/
la giusta difesa delle posizioni Russe di oggi e del passato non dovrebbe mai e poi mai scadere in revanscismi tendenzialmente razzisti, per giunta in contrasto con la verità storica.
In definitiva agitare questi discorsi è pericoloso non solo perchè rischia di riabilitare a posteriori ideologie criminali ma perchè rischia pure di metterci sullo stesso piano inclinato delle bande naziste attualmente al potere a Kiev !
Che senso ha parlare di fascismo a Kiev o del vecchio nazismo Tedesco se poi siamo qui a riproporre temi analoghi ma a parti invertite ?
Questo è modo più sbagliato di difendere la memoria storica dei nostri popoli !
Ti ringrazio e…auguri per il 2016! Ne avremo tanto bisogno!
@Luciano
Grazie, ricambio gli auguri e li estendo a tutta la comunità Saker 🙂
Che il 2016 porti finalmente un po’ di pace e giustizia …
Visto che siamo in tema ecco un piccolo estratto da un discorso di Lenin sull’antisemitismo, credo risalga all’estate del ’17
http://www.youtube.com/watch?v=rj7iRwzX-A0
Sicuramente parlare di potere ebraico ai tempi della rivoluzione d’ottobre è un’espressione fuorviante, in quanto il comunismo era ebraico solo per l’appartenenza etnica di alcuni dei suoi componenti principali, non nello stesso senso in cui lo era la cricca di Eltsin. Molti ebrei divennero comunisti per ragioni storiche, per antiche discriminazioni sofferte dagli ebrei per mano di una chiesa ortodossa troppo tarda ad allinearsi ai tempi. Nello stesso senso il Risorgimento italiano deve molto agli ebrei, perché era necessario insorgere contro una chiesa cattolica ancora troppo legata al potere temporale. Anche in America gli ebrei sono diventati potenti per ragioni storiche, la fuga da un’Europa che li discriminava. Le ragioni storiche che hanno dato inizio ad un processo però non devono far scambiare il carro coi buoi. Il potere degli ebrei in Russia negli anni 1991-1999 era ebraico in un senso completamente diverso, che comunque Saker evidenzia. I sette oligarchi di eltsiniana memoria altro non erano che i prestanomi ideali per un capitalismo invadente che voleva impossessarsi delle risorse e del potere in Russia. Gli stessi prestanomi ebrei li ritroviamo in tutti gli altri oligarchi delle repubbliche ex-sovietiche (Ucraina docet). Con questa ristrettissima cricca nulla hanno a che fare gli altri ebrei di Russia che anzi sono riusciti a trovare importanti punti di convergenza con la gestione Putin (anche a causa del loro retaggio comunista). Esistono quindi diversi modi di essere ebrei e anche se l’articolo su Saker è certamente migliorabile, resta a mio avviso una buona cartina di tornasole per capire la relazione tra gli ebrei e la gestione del potere in Russia
Molto semplicemente a me pare che la questione sia di lana caprina.
Quali che siano le tattiche usate dalle Potenze , per quanto riguarda Israele la questione é una sola : avere un pezzo di terra su questo mondo dove poggiare i piedi, dove nascere e morire. E tutta Israele, comprese le vaste zone desertiche, non é più grande di tutta la Lombardia. Una cosa mi stupisce in queste discussioni : il doppio standard che viene usato per Israele .
Se guardiamo a tutte le migrazioni di popoli seguite alla prima e soprattutto alla seconda guerra mondiale ( milioni e milioni di persone !) e ai recenti ammazzamenti nei Balcani , nella ex Jugoslavia, non assistiamo mai ad un coinvolgimento emotivo così profondo come quello riguardo a Israele. Diamo ogni ragione al terrorismo, ma sapremmo reprimere con la forza più bruta se , p.e. , i sudeti o gli istriani volessero tornarsene a casa loro, creandoci dei fastidi diretti.
Quello che penso é che – sotto ad una mimetizzazione fatta di analisi, di logiche sofistiche – la vera ragione é che quod licet Jovi non licet bovi e quindi Israele non ha gli stessi diritti degli altri popoli. Tutto ciò porta alla luce quella che é la vera questione: un irriducibile antisemitismo di fondo ( e lascio da parte le precisazioni pedanti su chi sia semita o no !) .
Fortunatamente, dato che non si può chiedere neppure ad uno scarafaggio di suicidarsi , Israele farà di tutto per difendersi anche perché quello Stato é la polizza di assicurazione sulla vita degli ebrei che vivono e sono cittadini leali negli altri Paesi.
Per comprendere i limiti che Israele é disposto a sopportare , credo che due esempi possano servire : 1)1990 1^ Guerra del Golfo : ha accettato il rischio di subire bombardamenti missilistici dall’Irak senza intervenire 2) Ma,durante la Guerra dei Sei Giorni non ha esitato a colpire una nave americana per l’intercettazione elettronica , la USS ” Liberty” , per timore che una diffusione di informazioni compromettesse la sua azione militare ( naturalmente in via ufficiale, si é trattato solo di un deplorevole sbaglio !)
Quindi, anche per gli americani, il maggior alleato di Israele, da una parte c’é la massima disponibilità alla collaborazione ma dall’altra ci sono dei confini cui neppure a loro é consentito superare a scapito della sicurezza . Non solo, ma in questa luce , Israele ha negli ultimi decenni sviluppato una produzione tecnologica e scientifica che porta allo Stato significative entrate con i brevetti e nello stesso tempo, una tecnologia militare di assoluta avanguardia. Cosa significa questo : che Israele non dipende più ( in maniera totale ) dai trasferimenti di denaro e di armi dagli USA e ha raggiunto una indipendenza politica importante e della quale bisogna tenere conto.
Per cui la Russia fa molto bene a tenere buoni rapporti con Israele e nello stesso tempo, gli USA farebbero molto male a sentirsi messi da parte. Perché questo :
1) La Russia fa parte integrante dell’Europa ed ha un territorio che raggiunge il Pacifico ; meglio essere sicuri che resti saldamente in mano sua che , p.e., in mano cinese ; non dimentichiamoci delle vecchie ma sempre rinnovabili – quali che siano i transeunti patti di alleanza – cannonate sull’Ussuri !
2) Gran parte dei guai tra USA e Russia derivano dal mancato rispetto dei primi dei patti, anche verbali, stabiliti per il ritiro delle forze sovietiche dall’Europa che prevedevano una assoluta non interferenza in prossimità dei confini dell’ex URSS, poi CSI.
3) Di fronte a Presidenti che facevano sì gli interessi americani ma sapevano anche fare grande politica – e parlo di Nixon , Reagan e Bush snr. – abbiamo poi avuto una banda di disperati che hanno creato solo un caos ingestibile. Il peggiore di tutti é stato Clinton – un personaggio pericoloso – e Obama – altrettanto pericoloso -lo segue a ruota Di fronte alle assicurazioni di Reagan e Bush senior , abbiamo avuto da parte di quelli che sono seguiti ( e purtroppo seguito pedissequamente ) un loro spergiuro con l’entrata nella Nato dei Paesi Baltici – che avrebbero dovuto rimanere neutrali – con l’intrusione nel Caucaso, con la questione ucraina e con quello che é stato un vero e proprio colpo di stato con l’estromissione del Presidente Yanukovich regolarmente eletto.
Ora, comunque uno veda la questione , credo che ci siano alcune considerazioni da fare : a) Il suicidio dell’Europa é cominciato nell’agosto del 1914 e continua . Non possiamo quindi permetterci guai e contrasti tra di noi e la Russia. b) La posizione degli Stati Uniti é più complessa, perché l’area del Pacifico viene la loro considerata di vitale interesse e mentre sarà interessante vedere quali potranno essere gli sviluppi ( pacifici ? conflittuali ? ) tra la Cina e il Giappone, si dovrà anche vedere se per gli USA conti di più l’Europa o i grandi Stati del Pacifico c) Israele é per le ragioni dette intoccabile : ha tutti i mezzi per difendersi ma meglio sarebbe non portarlo alla costrizione di doverlo fare .
Insomma, finiamola con polemiche che traggono talvolta origine ancora dalla vecchia propaganda antisemita dell’Okrana e dalla presunta dominanza finanziaria ebraica come se il mondo non fosse cambiato radicalmente.
Molti sono permeati dalle ideologie complottiste ( Bilderberg, Apsen ecc. ) dove gli ebrei sono i burattinai . Si dimenticano che c’é una diffusione di cultura economica ormai molto vasta e se – come si dice – si può fare fesso qualcuno qualche volta – non é possibile farlo a tutti e sempre.La finanza ebraica ormai é solo una minore frazione della massa economica non solo mondiale ma anche se riferita al solo mondo occidentale.
Ma soprattutto non tengono conto di un fatto esiziale : tutto il mondo che viene discusso si basa ancora sull’eurocentrismo ( o occidentalcentrismo – mi si perdoni il neologismo ) di stampo ottocentesco.
Quello che dobbiamo temere , da una parte é la radicalizzazione terroristica dell’Islam ( di cui Israele é solo una scusa ) e che dobbiamo assolutamente neutralizzare , dall’altra dall’entrata in scena di grandi Paesi che sino a pochi anni fa non venivano considerati e con cui dovremo fare i conti ( Cina, India, Brasile forse, Indonesia ecc. ) .
Per cui é necessario che queste contrapposizioni che più che malevole sono idiote , vengano a finire oppure saremo noi stessi le prede dei nuovi protagonisti mondiali e che abbiamo noi stessi alimentato con la “globalizzzazione ” figlia del nostro egoismo : pensavamo di essere noi a vendere le perline ai selvaggi; sono loro invece che ora hanno i missili intercontinentali e costoro con Israele e con la c.d. finanza ebraica delle fantasie antisemite nulla hanno a che fare e di queste ubbie se ne fregano.
“Prendiamo atto di queste considerazioni, ma respingiamo fermamente l’accusa di antisemitismo. A ben vedere Israele pretende un doppio standard, non lo subisce. Al mondo si può parlare in maniera libera (a seconda dei paesi) delle lobby armene, georgiane, alawite, irlandesi, insomma di tutti i popoli che abbiano una diaspora forte ed influente, ma non delle lobby ebraiche, senza che questo provochi l’infamante accusa di antisemitismo. Chi commenta non trova interessante approfondire cosa sia l’antisemitismo, e questo disinteresse è preordinato all’estensione del concetto dal vero e propria razzismo anti ebraico alla prevenzione di qualsiasi obiezione la religione ebraica o le tante comunità ebraiche possano vedersi muovere. A questa logica noi non ci pieghiamo e, mentre condanniamo fermamente l’antisemitismo, crediamo che sia lecito esaminare, nel bene e nel male, la religione ebraica e la condotta delle lobby delle comunità ebraiche, al pari di qualsiasi altra e fare di ciò oggetto di libero dibattito.”
Team Saker Italia
Grazie per la risposta al mio intervento .
Primo, l’accenno all’antisemitismo era una argomentazione di carattere generale e non riferiva assolutamente al “Team” benché il fenomeno sia sempre di più radicato e adoperi ogni tipo di acrobazia verbale del tipo : “non sono contro gli ebrei “, ” non sono contro Israele ma ho il diritto di dire quello che mi pare ” . In effetti , con queste premesse é ben difficile controargomentare ; sarebbe p.e. come se un tale giocasse con una bomba a mano senza sicura giustificandosi che non fa altro che esercitazioni di manualità oppure se un’altro tale facesse fuori qualcuno con una pallottola dum-dum dicendo che voleva solo mandarlo a stare meglio in Paradiso.
Insomma , fini bene infiocchettati come un uovo di Pasqua ma perseguiti con mezzi dai quali bisogna in ogni caso difendersi.
Vogliamo darci un taglio con le presunte interferenze israeliane ? Lasciamolo vivere in pace su quel pezzetto di terra mezzo desertica che coltiva e fruttifica : sparirà dalla scena politica e soprattutto risparmierà tonnellate di quattrini che saranno spesi per benessere dello Stato e ridonderanno beneficamente in tutti gli Stati della regione.
Ma saltano fuori sempre i bardi del diritto ! Farebbero bene – e mi riferisco a quelli italiani – a considerare come si sia compiuta l’unificazione italiana : baionette violenze, tradimento di trattati , furore politico e tanto per la ciliegina, quasi dieci anni di guerriglia con rappresaglie di tipo algerino .
Potremo parlare degli “untermensch” ebrei, russi assassinati e privati anche della loro dignità di esseri umani dalla folle criminalità omicida che ha avvelenato l’anima di una grande Nazione e dall’altro delle vendette come quella subita dagli italiani nella ex Jugoslavia che hanno pagato per tutta una Nazione con le loro vite e i loro beni, dal massacro della Moldava a Praga del maggio ’45, dalla marcia della morte di Brno ( Brünn) ….. Ma tutto questo sembra non conti nulla ! Le piaghe dei popoli d’Europa , dei nostri popoli , non si considerano ma farsi il fegato marcio per Israele – quasi fosse il male radicale del modo – é lo sport preferito e non essendo antisemiti ( ma perbacco…non lo sono assolutamente !) non si sa cosa siano ; forse soffrono di una sorta di dislessia – pur sempre erudita e informata – nell’apprendimento della storia .
Ma poco male; non saranno loro a fare del male a Israele che di loro non se ne cura e che ha i mezzi , la volontà e il coraggio per difendersi.
E’ proprio vero : la distruzione di quel grande e civile Impero che era l’Austria, cattolico ma garante di tutte le fedi , il cuore dell’Europa Centrale, l’erede del Sacro Romano Impero di cui portava l’aquila bicite di Costantino ( e che ora – gloriosamente – garrisce nuovamente nello stendardo russo ) ha gettato nel caos tutta l’Europa e ha risvegliato tutti i più laidi fantasmi che tutt’oggi e sempre di più ci irretiscono.
Per questa ragione é assolutamente necessaria l’eliminazione di queste sconce sanzioni per giungere ad uno stretto legame con la Russia, la Terza Roma . Naturalmente , tutto ciò deve coesistere con il tradizionale legame atlantico con gli USA , se costoro non avranno altri obiettivi e comprenderanno la posta in gioco – che é difendere l’idea di occidente dalle nuove nazioni che si affacciano sul palcoscenico del mondo e con cui prima o poi dovremo fare i conti – senza farsi irretire da una volontà di comando totale su tutto e tutti .
Dobbiamo sperare che il nuovo Presidente sia all’altezza dei “grandi” come Nixon, Reagan e Bush senior che riuscivano a sviluppare politiche di grande respiro e non miserevoli rappezzamenti o esibizioni di potenza il cui risultato sono stati solo che dei danni secchi.
Tutto ciò , se vogliamo salvare quello che resta di quanto i nostri padri europei hanno costruito, patito e difeso ; e soprattutto le Nazioni atlantiche e carolinge che tanto si autoincensano e pretendono di insegnare al mondo le ‘buone maniere’ dovrebbero ricordare che le loro fortune sul mare sono dovute alle spalle ben protette dai sacrifici delle popolazioni slave , rumene , ungheresi che non si sono piegate all’Islam e dalla forza militare dell’Arciducato d’Austria con il Principe Eugenio e Raimondo Montecuccoli unita alla forza navale della Serenissima che ha la sua massima e santa espressione nella pelle di Marcantonio Bragadin, difensore di Famagusta e dell’Europa che , per gli immemori , giace nella navata destra della basilica di San Giovanni e Paolo a Venezia .
Frattanto, noi italiani abbiamo un “hic sunt leones” nei prossimi Balcani , dove i Turchi si infiltrano con una volontà neottomana , gli iraniani si installano con le loro bande , altri ex combattenti che hanno fatto esperienza in Afghanistan o in Irak che non si sa a chi riferiscano ( sciti, sunniti … sempre antieuropei e anticristiani sono ) si mimetizzano tra i musulmani di Bosnia e del Kosovo .
E noi siamo a poche centinaia di chilometri da quelle coste esposti ad ogni iniziativa che possa venire da quella parte. Gli italiani sono un insieme di popoli veramente originale : stanno a pochi chilometri da una polveriera e pensano di vivere alla periferia di Londra, di New York o di Parigi ; speriamo che il risveglio dal sonno oppiaceo in cui politici e intellettuali che valgono un tanto al chilo li hanno fatti cadere non sia un risveglio doloroso.
Ma particolarmente interessante é la notazione circa il diritto di commentare anche la religione ebraica.
Che ci si dedichi all’esegesi metafisica o, invece , che l’estrapolazione di episodi singoli possa servire a sostenere tesi predeterminate ? Mah ! In ogni caso, come dicono i romani ” er più pulito c’ha la rogna ” ed é molto facile pescare qua e là in tutte le religioni episodi trinariciuti.
Così, mentre né l’Italia né altri Paesi cattolici sono riusciti ( ma non si sono neppure impegnati !) a fare riconoscere dalla UE le basi greco-romane-ebraiche dell’Europa , siamo ancora alle prese con quella che é una delle più grandi truffe ideologiche degli ultimi secoli : l’Illuminismo e il suo figlio sulfureo che é il giacobinismo che tutt’ora ci intossica.
E quando dico che le basi dell’Europa sono anche ebraiche, penso alla grande e originale idea della “misericordia” del tutto sconosciuta – se non per singoli avvenimenti ma non in maniera organica – dalla civiltà e dal pensiero greco e romano.
Io non so a quale fede i signori del “Team” appartengano . Ma se sono cristiani ( cattolici, ortodossi, luterani,calvinisti…) dovrebbero avere chiaro che l’ebreo della Bibbia era tutt’altro che un affarista come oggi viene presentato quanto piuttosto un contadino, un artigiano uno che si guadagnava da vivere con il sudore della fronte.
Episodi come la rivolta di Cirene non sarebbero potuto accadere se i rivoltosi ebrei fossero stati tutti dei riccastri usurai ; e a Salonicco sapete quale era l’attività quasi monopolistica degli ebrei ( di origine spagnola ) : quella del facchino alla caricazione e discarica delle navi in porto : altro che Rotschild !
Anche i Rabbini che insegnavano nelle Sinagoghe fuori da Gerusalemme lavoravano per vivere , e così ha fatto Nostro Signore Gesù, Rabbi anche lui, che continuava il mestiere dei Giuseppe quale artigiano falegname.
E poi, chi si dice cristiano come può dimenticare l’episodio del Vangelo di Giovanni quando, presso il pozzo di Giacobbe ,nel serrato dialogo tra la donna samaritana e Gesù , la prima chiede : ” I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte (..si tratta del monte Garizim..) e voi dite che é Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare” ; Gesù risponde così : “Credimi donna, é giunto il momento in cui né su questo monte né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo,perché la salvezza viene dai Giudei”.
Bel discorso fatto con molto “realismo”, stando con i “piedi ben piantati a terra” ma che però fa il paio con quello di chi dice, per esempio, che il Daesh ha una sua struttura statale, un suo, presunto, radicamento nelle comunità sunnite e che pertanto bisogna confrontarsi con questa “realtà”, e che bisogna aprirgli, addirittura, le porte dell’ONU e farlo sedere nel consiglio come osservatore. Ora volendo essere realisti, potrebbe anche darsi che ci sia una certa capacità di organizzarsi come vero e proprio stato, anzi dato gli appoggi di cui gode è più che probabile, così com’è possibile che possa avere una certa influenza sulle comunità sunnite. Ma tutto questo stare con i piedi per terra nasconde allegramente l’intento, non tanto recondito, di una parte dell’amministrazione americana, su cui, guarda caso, ha grande influenza la lobby ebraica, di creare uno stato islamico (il piano neocon, della creazione di un “Principato Salafita nella Siria orientale” – il cosiddetto “Medio Oriente allargato” – che dovrebbe ridisegnare ancora una volta, per interessi neocoloniali, l’intera area). Un ridisegno che vede Israele in primo piano per il proposito di combattere l’influenza iraniana, unico grande competitor per le mire israeliane sull’area. Da qui il ruolo attivo di Israele nel supportare anche militarmente l’Isis, e nel creare, insieme a Turchia, Qatar e Arabia Saudita, un fronte sunnita che usa il terrorismo islamico come testa d’arieta per demolire gli stati arabi di impronta laica. Poi è facile, in un discorso che vorrebbe avere una prospettiva da “realpolitik”, dimenticarsi della tragedia del popolo palestinese, costretto a sopportare indicibili vessazioni da parte di uno stato che occupa illegalmente la sua terra e la terra stappata ad altri stati. A proposito della sopravvivenza degli ebrei, questi ultimi, quelli di origini semitiche, hanno sempre convissuto pacificamente in Palestina e nei paesi arabi, dove erano accettati e felicemente integrati come rivendicano gli ebrei ortodossi i quali, inoltre, denunciano la creazione dello stato ebraico come un progetto sionista di stampo coloniale. Se lei è in buona fede la invito a dare uno sguardo a questo documentario che ripercorre la storia della costruzione dello stato di Israele.
https://www.youtube.com/watch?v=6ZUdDj8rv4E
Poi, tutti gli equilibri di cui lei chiede di tener conto, mi creda, fanno parte di un mondo che sta disperatamente tentando di sopravvivere a fronte della nascita di nuovi equilibri che faranno saltare per aria l’attuale assetto e quello che si vorrebbe imporre sotto la guida del capitalismo finanziario unico attore e beneficiario della globalizzazione, altro che il nostro egoismo. E’ a questo nuovo mondo che dobbiamo rivolgere l’attenzione:
“Ritengo che la cosa importante sia che alla guerra globale opponiamo una pace globale, che sia effettivamente un ordine mondiale, a differenza del loro ordine basato sulle guerre. Noi aspiriamo al ruolo di forza in un mondo privato della violenza. E in Medio Oriente abbiamo appunto bisogno di ottenere la pace[..] Ma sul piano concettuale dobbiamo rispondere alla questione su come sia possibile un ordine mondiale, come possa essere messo in atto questo sogno dei popoli: la vita senza la guerra. [,,,] Sul piano sociale il futuro ordine mondiale deve essere edificato sul rifiuto dell’idea di rendere felice l’umanità. Nessuno deve avere il diritto alla “posizione di ingegnere sociale” verso il mondo degli uomini. Il desiderio di portare il genere umano a una qualche condizione ideale deve essere considerato criminoso. La strada per l’inferno sociale è lastricata di tali buone intenzioni. [..] La conquista e il saccheggio nel mondo moderno sono sempre presentate con l’immagine di una qualche missione umanitaria. Ricostruisci, riforma, organizza solamente te stesso. Dopo potrai condividere l’esperienza con chi lo vuole. Bisogna combattere apertamente chiunque cerchi di cambiare l’organizzazione degli altri. […] Marx aveva questa fantasia antropologica: prefigurò in modo chiaro un mondo senza predatori, sfruttatori, guerre etc. Ogni persona partecipa consapevolmente alla vita del genere umano e tutto ciò che fa è indirizzato alla riproduzione e allo sviluppo di tutti.
Iskander Valitov, Zinoviev Club
it.sputniknews.com/zinoviev_club/20160103/1829496/operazione-russia-sirria.html
Che posizione aveva la Chiesa Ortodossa riguardo all’ emigrazione degli ebrei sovietici verso Israele? Dove posso trovare informazioni a riguardo? Grazie