La macchina propagandastica dell’Impero Anglo-Sionista, altrimenti nota con il nome di media corporativi, si è trovata in grande difficoltà nel decidere che cosa dire sull’unità operativa navale russa che è stata inviata in Siria. Gli Americani hanno deciso di esprimere il loro tradizionale disprezzo per tutto quello che è russo, e hanno descritto questo gruppo navale come se esso fosse costituito solo dalla “geriatrica” [in inglese] portaerei Ammiraglio Kuznetsov, mentre gli Inglesi hanno preferito descriverlo come una formidabile “armada” [in inglese], in procinto di cancellare completamente i terroristi moderati dalla Siria.
Il mio amico Alexander Mercouris ha scritto recentemente una superba analisi [in inglese], dove spiega come, in realtà, questa unità operativa non sia né geriatrica né formidabile. Piuttosto che ripetere qui tutto quanto, preferisco andare avanti con quello che considero come un seguito di questo eccellente articolo, con qualche dettaglio aggiunto. Il primo passo sarà quello di sfatare alcuni equivoci generalizzati.
Cominciamo con quello della portaerei russa.
“L’incrociatore portaerei lanciamissili pesante della Flotta Russa Ammiraglio Kuznetsov”
Lo sapevate che i Russi non chiamano affatto l’Ammiraglio Kuznetsov, una portarerei? La denominazione ufficiale della Kuznetsov è “Incrociatore Pesante Portaerei”. E’ importante capire il perché.
Che cos’è, secondo voi, una portaerei? O, per dirla in un altro modo, perché gli Stati Uniti mantengono in attività una forza di 10-12 portaerei pesanti? Se bisogna dar credito a Ronald Reagan, è per il “dispiegamento avanzato” e per fare la guerra ai Sovietici (questo era, ai tempi, il razionale per la presenza nell’Atlantico del Nord di una flotta di 600 fra navi e portaerei americane). Niente potrebbe essere più lontano dalla verità. La realtà è che le portaerei americane, inglesi e francesi sono strumenti per l’imposizione del dominio coloniale. Parcheggiate un paio di portaerei con il loro gruppo da battaglia a qualche centinaio di miglia da una nazione disobbediente, e poi la bombardate fino allo sfinimento. Questo é, in realtà, l’unico motivo razionale di queste enormi strutture (galleggianti). E il bello è che potete minacciare quasi tutto il mondo senza bisogno che gli alleati siano d’accordo sulla vostra missione. Perciò possiamo affermare che le portaerei americane ed occidentali sono un mezzo per la proiezione di forza a lunga distanza, da utilizzarsi contro nazioni deboli e scarsamente difese.
Perché solo quelle deboli e scarsamente difese?
E qui c’è il triste segreto che sanno tutti: le portaerei non possono essere difese contro un nemico sofisticato. Se la Guerra Fredda fosse diventata calda, I Sovietici avrebbero attaccato simultaneamente tutte le portaerei nel Nord Atlantico con una rosa di
*Missili da crociera aviolanciati
*Missili da crociera sub-lanciati
*Missili da crociera lanciati da navi di superficie
*Siluri lanciati da sottomarini
Non posso provarlo, ma posso testimoniare che avevo molti amici nell’esercito americano, compresi alcuni che avevano prestato servizio sulle portaerei, e tutti quanti sapevano bene che le portaerei americane non sarebbero mai sopravvissute ad un attacco di saturazione sovietico e che, in caso di vera guerra, esse sarebbero state tenute ben lontano dalle coste sovietiche. Qui vorrei solo aggiungere che i Cinesi hanno probabilmente sviluppato dei missili balistici espressamente progettati per distruggere i gruppi da battaglia delle portaerei. Questo succedeva agli inizi degli anni ’90. Attualmente, anche nazioni come l’Iran stanno iniziando ad avere la capacità di impegnare e colpire con successo le portaerei americane.
I Sovietici non costruirono mai delle vere portaerei. Quello che avevano erano degli “incrociatori” con un piccolo contingente di aerei a decollo verticale e, ovviamente, elicotteri. Questi incrociatori avevano principalmente due obbiettivi: estendere il campo d’azione delle difese antiaeree sovietiche e proteggere lo sbarco dal mare delle forze d’invasione terrestri. Una caratteristica molto speciale di questi incrociatori portaerei sovietici era quella di essere dotati di missili da crociera estremamente pesanti (4,5-7 ton.), progettati per colpire navi nemiche importanti, portaerei americane comprese. Potrete saperne di più sugli incrociatori portaerei “classe Kiev” leggendo qui [in italiano]. Un’altra delle caratteristiche principali di questi incrociatori portaerei sovietici era quella di imbarcare un aereo abbastanza scadente, lo Yak-38 [in italiano], che era afflitto da un sacco di problemi e che sarebbe stato un facile bersaglio per gli F-14, F-15, F-16 o F-18 americani. Per questa ragione le difese antiaeree della classe Kiev erano incentrate sui missili superfice-aria e non sui suoi aerei di complemento. Ma, all’epoca della costruzione della Kuznetsov, i Sovietici avevano già sviluppato aerei che erano almeno uguali, se non superiori, alle loro controparti occidentali: il MiG-29 e sopratutto il SU-27. E questo aveva dato a qualcuno di loro l’idea di costruire una “vera” portaerei.
La decisione di costruire la Kuznetsov fu estremamente controversa e dovette scontrarsi con una notevole opposizione. I “punti di forza” della Kuznetsov consistevano nell’alto grado di difesa antiaerea che la piattaforma era in grado di offrire, nel poter imbarcare aerei di qualità superiore, e, non ultimo, nel poter competere in prestigio con le portaerei pesanti americane, specialmente con quelle a propulsione atomica della generazione successiva, progettate ma mai realizzate. Io trovo queste argomentazioni assolutamente non convincenti e attualmente sono quasi sicuro che la maggior parte dei progettisti navali russi sarebbe d’accordo con me: la Russia non ha bisogno di portaerei all’americana e, se avesse comunque bisogno di portaerei, queste dovrebbero essere progettate per soddisfare le necessità delle missioni *russe*, e non solo per copiare gli Americani.
[Nota: Mi piacerebbe salire sul mio podio preferito e dirvi tutto quello che penso di male in generale sulle portaerei, e perché penso che la Marina Russa dovrebbe essere imperniata sui sottomarini e sulle fregate, ma questo porterebbe via troppo spazio. Dirò solo che preferirei avere molte più fregate o corvette di pochi incrociatori pesanti].
Così la Kuznetsov finì con l’essere un mega-compromesso e, per essere un compromesso, uno abbastanza buono. Pensateci un po’: anche se la Kuznetsov porta 12 grossi missili antinave Granit [in italiano], ha, almeno potenzialmente, un contingente aereo imbarcato più numeroso di quello della Charles de Gaulle francese (50 contro 40). All’inizio la Kuznetsov imbarcava 12 SU-33 adibiti esclusivamente alla difesa antiaerea, ma ora questi verranno gradualmente sostituiti da 20 MiG-29K [in inglese], molto più moderni, e i suoi 24 elicotteri Ka-27 saranno rimpiazzati dal più avanzato al mondo elicottero da ricognizione e da attacco, il Ka-52K [in inglese]. La Kuznetsov ha comunque due grossi punti deboli: un sistema di propulsione francamente obsoleto (vedere l’articolo di Mercouris) e la mancanza di aerei AWACS imbarcati. Quest’ultima è una diretta conseguenza della filosofia costruttiva della Kuznetsov, che non è mai stata pensata per operare molto oltre i 500-1000 km. dalle coste russe (ancora una volta, i 1000 km. entro i quali le forze russe sono strutturate per operare) [in italiano].
Riassumendo: la Kuznetsov è una valida portaerei che denota però un schema progettuale di compromesso e che non è mai stata pensata per proiettare a grande distanza la forza russa, a differenza di come sono state concepite quelle occidentali, specialmente quelle americane.
Adesso andiamo a guardare al resto di questa unità operativa navale russa
Il resto dell’unità operativa navale russa con la Kuznetsov
Un grosso nome salta immediatamente agli occhi: l’Incrociatore lanciamissili pesante atomico Pietro il Grande
Questa è una bestia grossa e attualmente è la nave più pesantemente armata di tutto il pianeta. Non entrerò nei dettagli, se siete interessati, leggete questo articolo per un elenco degli armamenti [in italiano], basterà dire che questo incrociatore da battaglia può assumere qualunque ruolo: antiaereo, antinave, antisommergibile. E’ dotato di sistemi di rilevamento e di comunicazione all’avanguardia. Essendo l’ammiraglia della Flotta del Nord, è anche di fatto la nave ammiraglia di tutta la Marina Russa. Per finire, la Pietro il Grande imbarca un formidabile schieramento costituito da 20 missili antinave Granit. Tenete a mente che la potenza di fuoco combinata, in termini di missili antinave Granit, della Kuznetsov e della Pietro il Grande è di 12+20=32. Spiegherò poi perché questo è importante.
Il resto dell’unità operativa è composta da due grandi navi antisommergibili (cacciatorpedineri, in termini occidentali), la Vice-Ammiraglio Kulakov e la Severomorsk, e un certo numero di navi d’appoggio. La Kulakov e la Severomorsk sono basate sul progetto Udaloy [in italiano] e sono navi moderne e adatte ad ogni tipo di combattimento. Tutte queste navi si fonderanno presto in un’unica formazione, comprendente anche due piccole navi lanciamissili (corvette, in senso occidentale), che imbarcano i famosi missili da crociera Kalibr [in italiano] e che sono specializzate nell’attacco alle navi di superficie. Infine, anche se questo non verrà pubblicizzato, credo che questa unità operativa comprenderà almeno due sottomarini da attacco nucleari di classe Akula, un sottomarino lanciamissili Oscar-II (armato con altri 12 missili da crociera Granit) e diversi sottomarini diesel-elettrici di classe Kilo.
Riassumendo.
L’unità operativa navale è un tentativo russo di mettere insieme un certo numero di navi che non erano mai state progettate per operare come gruppo singolo lontano dalla Russia. Se volete, è una “soluzione” russa intelligente. Vorrei aggiungere che ha avuto anche abbastanza successo, dal momento che questo gruppo operativo, nel suo insieme, è anche molto impressionante. No, non può vedersela con tutta la NATO o magari con la Flotta degli Stati Uniti, ma c’è un certo numero di cose che può fare in modo molto efficace.
Ora siamo arrivati alla domanda fondamentale,
Che cosa può veramente fare in Siria il gruppo operativo navale russo?
Prima di guardare al quadro generale della situazione, c’è un dettaglio che penso meriti di essere menzionato qui. Praticamente tutti gli articoli che ho letto sul missile da crociera Granit dicono che questo è un missile da crociera antinave. L’ho anche scritto prima, giusto per non complicare le cose. Ma ora devo dire che il Granit ha probabilmente anche una modalità “B”, dove “B” sta per “beregovoy” o, se preferite, modalità “costiera” o “terrestre”. Non so se questa caratteristica esisteva già all’inizio o se è stata aggiunta in seguito, ma ora è certo che il Granit dispone di questa opzione. Si trattava di una capacità relativamente minimalista, senza modalità di guida ultrasofisticate ed altri trucchetti (di cui il Granit dispone nella sua versione principale antinave), ma i Russi hanno fatto di recente sapere che i Granit rimodernati hanno adesso una *vera* (“sofisticata”) capacità di attaccare bersagli terrestri. Questo fa sì che occorra riconsiderare completamente il significato di questa unità operativa. Questo è quello che si conosce del nuovo e migliorato Granit (che i Russi chiamano anche 3M45).
*Massa: 7 tonnellate.
*Velocità; Mach 1,5-2
*Portata: 500-600 km.
*Testata: 750 kg. (convenzionale, con capacità nucleare)
Il Granit è capace anche di prestazioni molto avanzate, compreso (l’attacco) con un missile che vola alla quota di 500 m., o superiore, per la localizzazione del bersaglio e con gli altri che volano a pelo d’acqua e ricevono i dati-guida da quello che vola più in alto. I missili sono anche in grado di attaccare in modo autonomo da direzioni diverse per superare meglio le difese antiaeree. Possono volare ad una quota minima di 25 m. ed arrivare fino a 17.000 m. Ciò significa che questi missili sono di per sé degli ottimi missili con capacità operative tattiche. Considerando poi che nell’unità operativa russa ci sono almeno 32 di questi missili (46 se fosse anche presente un sottomarino di classe Oscar-II), ciò significa che questa unità operativa ha la stessa potenza di fuoco missilistica tattica di un’intera brigata lanciamissili. Se le cose dovessero mettersi veramente male, questa unità operativa potrebbe non solo minacciare seriamente tutte le navi di superficie USA/NATO in un raggio di 500 km. dalla Siria, ma anche ogni singola città o base militare all’interno di questo perimetro. Sono abbastanza sorpreso che gli allarmisti occidentali non se ne siano accorti, perché la cosa dovrebbe incutere un sano terrore alla NATO 🙂
Ad essere completamente onesti, alcuni specialisti hanno espresso grossi dubbi sulle capacità di attacco al suolo del Granit. Tutti sanno che questi sono missili relativamente vecchi e costosi, ma nessuno sa quanto lavoro sia stato fatto per la loro modernizzazione. Ma, anche se non fossero esattamente all’altezza di quanto pubblicizzato, il fatto che 32 o 46 di questi missili stazionano poco al largo delle coste siriane sarà comunque un formidabile deterrente, perché nessuno saprà mai di che cosa sono capaci questi missili fino a che non lo faranno davvero.
Inoltre,
Le capacità combinate del gruppo operativo navale russo e dei missili S-300/S-400 dispiegati in Siria garantiscono ai Russi una difesa antiaerea di prima classe. Se ce ne fosse bisogno, i Russi potrebbero anche far arrivare dalle basi in patria gli AWACS A-50, proteggendoli con i MiG-31BM. Quello che molti osservatori non riescono a capire è che il SA-N-6 “Grumble”, che rappresenta il cuore della difesa antiaerea della Pietro il Grande, è un S-300FM, la variante navale aggiornata del sistema S-300 [in inglese]. Che ha anche la stupefacente capacità di volare alla velocità di 6 Mach, una portata di 150 km, la possibilità di acquisizione finale del bersaglio usando gli infrarossi, un sistema di guida via-missile che gli permette di ingaggiare anche i missili balistici, e un inviluppo di volo che può raggiungere i 27.000 m. E, indovinate un po’, la Pietro il Grande di questi missili ne ha 48 (su 20 rampe), grosso modo l’equivalente di 12 batterie di S-300 (ipotizzando 4 rampe per batteria).
Uno dei maggiori punti deboli del dispiegamento russo in Siria era il numero relativamente basso di missili che i Russi erano in grado di lanciare contemporaneamente. Gli USA/NATO avrebbero potuto semplicemente saturare le difese russe con un gran numero di missili. Francamente, possono ancora farlo, ma adesso è diventato molto, molto più difficile.
Sono in grado ora i Russi di fermare un attacco americano alla Siria?
Probabilmente no.
Ma possono renderlo molto più difficile e assai meno efficace.
Primo, già dal momento del lancio da parte degli Americani, i Russi lo rileverebbero e darebbero l’allarme ai Siriani e alle forze armate russe. Dal momento che i Russi sono in grado di tracciare ogni singolo missile americano, potranno passare i dati agli equipaggi della difesa antiaerea, che saranno pronti al momento dell’arrivo dei missili. Inoltre, una volta che i missili siano a distanza ravvicinata, i Russi saranno in grado di abbatterne parecchi, obbligando gli Americani ad una valutazione satellitare dei danni inflitti e ad una eventuale ripetizioni dei lanci sugli stessi bersagli.
Secondo, invisibili o no ai radar, non credo che la Marina o l’Aviazione degli Stati Uniti rischierebbero di volare all’interno dello spazio aereo controllato dai Russi, e, se questo dovesse succedere, sarà un esperimento dalla durata molto breve. Credo che la presenza russa in Siria farà sì che i possibili attacchi contro la Siria siano “esclusivamente missilistici”. A meno che gli Americani neutralizzino le difese antiaeree russe, cosa che potrebbero fare solo se volessero iniziare la Terza Guerra Mondiale, gli aerei americani dovrebbero rimanere al di fuori dei cieli siriani. E questo significa che i Russi hanno di fatto realizzato la loro propria no-fly zone sulla Siria e che ora una no-fly zone americana è impossibile da realizzare.
Prossimamente, la Kuznetsof porterà un certo numero di velivoli ad ala fissa o rotante, compresi 15-20 elicotteri Ka-27 e Ka-52K e 15-20 SU-33K e MiG-29K (non credo siano state fornite cifre ufficiali). Quello che hanno detto i Russi è che i velivoli ad ala fissa saranno messi in condizione di attaccare bersagli terrestri. Farà qualche differenza? Forse marginalmente. Sicuramente aiuterà a gestire il previsto afflusso di terroristi moderati in arrivo da Mosul (grazie all’operazione americana fatta apposta per spedirli in Siria), ma (per far questo) i Russi avrebbero semplicemente potuto inviare più SU-25 o anche dei SU-34 a Khmeimin o in Iran ad un costo molto più ridotto. Perciò per quanto riguarda il suo contingente aereo [della Kuznetsov], sono completamente d’accordo con Mercouris: sarà sopratutto un occasione per un addestramento in condizioni reali, ma questo non cambierà radicalmente la situazione.
Conclusione
Questo tipo di dispiegamento è molto diverso da quello per cui i Russi si sono sempre addestrati. Hanno praticamente trovato un modo per rinforzare il loro contingente in Siria, sopratutto nei confronti dell’incubo della no-fly zone di Hillary. Ma questo è anche un caso dove si fa di necessità virtù: l’operazione in Siria è sempre stata troppo lontana dal confine russo, e il contingente russo in Siria è sempre stato troppo ridotto per i suoi compiti. Inoltre, questo dislocamento non è sostenibile nel lungo periodo, e questo i Russi lo sanno. Hanno instaurato con successo una “no-fly zone per gli Yankees” sulla Siria, che dovrebbe durare abbastanza a lungo, per dare ai Siriani il tempo di prendere Aleppo e agli Americani quello di votare per il loro prossimo presidente. Dopodiché la situazione cambierà drammaticamente in meglio (con Trump) o drammaticamente in peggio (con Hillary). In ogni caso, la nuova situazione richiederà una strategia completamente diversa da parte dei Russi.
The Saker
PS: Sono al corrente dei piani semi-ufficiali, annunciati dai Russi, sul progetto per la costruzione di una portaerei moderna, probabilmente atomica, con catapulte e tutto il resto. Per quel che può valere, sono abbastanza contrario a questa idea, che trovo superflua e che non rientra nella dottrina della difesa russa. La nuova generazione di sottomarini russi (SSN e SLBM) ha comunque la mia più che entusiastica approvazione.
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Articolo pubblicato su Thesaker.is il 25 ottobre 2016
Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it
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