Eccoci di nuovo… “Gli USA mettono in guardia la Siria su un ‘potenziale’ piano per un attacco chimico”: è il titolo melodrammatico che mi ha accolto quando ho aperto il sito della BBC, la mattina di martedì 26 giugno.

Una dichiarazione della Casa Bianca annuncia che gli Stati Uniti hanno “identificato potenziali preparazioni per un altro attacco con armi chimiche da parte del regime di Assad, che potrebbe facilmente risultare nell’uccisione di massa di civili, inclusi bambini innocenti”. E aggiunge: “Le attività sono simili alle preparazioni che il regime ha compiuto prima dell’attacco chimico del 4 aprile 2017”. Gli USA hanno specificato che nel caso il piano diabolico, da loro “identificato”, fosse portato a compimento, non sarà solo il governo siriano ad essere ritenuto responsabile, ma anche quegli altri “cattivoni” di Russia e Iran.

Tweet di Nikki Haley: Qualsiasi ulteriore attacco compiuto ai danni del popolo siriano verrà addossato ad Assad, ma anche a Russia ed Iran che lo appoggiano mentre uccide la sua gente.

Da dove cominciare con queste fandonie? Gli USA pensano davvero che noi abbiamo il cervello di un moscerino e dei ricordi che non vanno più in là di cosa abbiamo mangiato ieri sera? O che siamo abbastanza stupidi da credere che Assad userebbe armi chimiche in una guerra che sta palesemente vincendo?

Tweet di Neil Clark: Perché la BBC continua a diffondere queste stupidaggini di un Paese i cui governi mentono abitualmente per giustificare le proprie guerre illegali? Tweet di Robert Adam: Perché Assad dovrebbe fare una cosa del genere quando ha già consolidato il proprio potere? Non ha senso.

O che noi accettiamo come dato di fatto che sia stato il governo di Assad ad usare armi chimiche ad aprile, quando non c’è ancora alcuna prova di ciò? Su quest’argomento, ecco l’ultimo articolo [in inglese] dell’autorevole giornalista investigativo Seymour Hersh.

Se la vostra prima reazione al titolo della BBC circa questo “avvertimento” statunitense è stato un senso di deja vu, non siete gli unici. Il primo Stato-canaglia del mondo tira fuori abitualmente questo tipo di affermazioni, senza uno straccio di prova, a proposito delle ignobili cose che determinati Stati starebbero pensando di fare, o starebbero facendo, o avrebbero fatto, prima di lanciare un ennesimo assalto militare illegale.

Nel 2002-2003, la Casa Bianca giurava ripetutamente che l’Iraq era in possesso di armi di distruzione di massa che minacciavano non solo il Medio Oriente, ma il mondo intero.

Questa era un’invenzione, e un milione di persone hanno perso la vita nella conseguente guerra. Quattro anni prima, queste dichiarazioni infami furono rivolte contro le forze jugoslave, che avrebbero commesso un genocidio in Kosovo. Come sempre, non era vero [in inglese], ma le evocazioni di crimini in stile nazista permisero agli USA di “vendere” come “progressista” e “umanitaria” all’opinione pubblica occidentale la sua guerra imperialista, programmata da tempo, contro uno Stato socialista che aveva resistito alla globalizzazione,.

Nel 2011, ci è stato detto che Muammar Gheddafi, che aveva governato la Libia sin dalla fine degli anni Sessanta, stava per massacrare gli abitanti di Bengasi. Anche queste erano fandonie  [in inglese], ma gli USA e i suoi alleati nella NATO riuscirono nel loro intento e la Libia – il Paese con il più alto indice di sviluppo umano di tutta l’Africa – fu trasformato in uno Stato fallito e in un parco giochi per ISIS ed al-Qaeda.

Tweet di Sarah Abdallah: Trump e compagnia stanno mentendo come pretesto per un’escalation della guerra in Siria. Proprio come l’amministrazione Obama prima di loro.

Ora è il turno della Siria (e dei suoi alleati Russia ed Iran) ad essere sulla linea di fuoco.

Tweet di WikiLeaks: WikiLeaks rivela come gli Stati Uniti abbiano ricercato aggressivamente un cambio di governo in Siria, scatenando un bagno di sangue.

Il cambio di regime a Damasco è stato per lungo tempo un obiettivo dei falchi statunitensi, ma grazie all’eroica resistenza siriana, e all’aiuto dato dai loro leali alleati, questo piano dei neocon non è andato a compimento. A dispetto dei miliardi di dollari di armamenti forniti ai “ribelli” antigovernativi dagli USA e dai loro alleati nella Regione, il Partito Arabo Socialista Baath è ancora al proprio posto. Non solo, ma, “orrore degli orrori!”, le forze governative siriane stanno liberando città e paesi dai terroristi finanziati dall’Occidente.

È chiaro che l’unico modo in cui USA, Arabia Saudita e Israele (di cui un ministro ha invocato l’assassinio di Assad [in inglese] a maggio, e il cui esercito ha recentemente compiuto svariati attacchi contro le forze siriane nelle Alture del Golan [in inglese]) potrebbero avere ciò che vogliono è un attacco indiscriminato a guida americana contro l’esercito governativo siriano. Ma, affinché ciò accada, hanno bisogno di un casus belli, soprattutto perché la coalizione capeggiata dagli Stati Uniti in teoria è in Siria per combattere i tagliagole dell’ISIS.

La tempistica dell’avvertimento di questa settimana, a proposito di un “programmato” attacco del governo siriano con armi chimiche, è parecchio eloquente. In linea con i precedenti tentativi degli USA di alzare il tiro del conflitto, esso avviene proprio quando l’Esercito Arabo Siriano sta celebrando progressi significativi contro l’ISIS e altri gruppi terroristici.

Lunedì 26 giugno, l’agenzia di stampa siriana (SANA) ha riportato [in inglese] che l’esercito siriano ha ristabilito il controllo sull’area di al-Dolei’Yat, al confine tra la provincia di Deir ez-Zor e quella di Homs. Ai propugnatori occidentali del cambio di regime, e ai loro media propagandisti, brucia vedere le forze siriane riconquistare i propri territori. Ricordate sempre come l’establishment occidentale ha schiumato di rabbia quando Aleppo fu liberata  [in inglese] dai jihadisti di al-Qaeda/al-Nusra, lo scorso dicembre.

La scorsa notte, in Gran Bretagna, Channel 4 (da sempre tifosa dei “ribelli” siriani sin dall’inizio del conflitto) ha definito “arrogante” il presidente Assad. Il capo del governo siriano, quello stesso giorno, era andato a visitare i soldati mutilati ad Hama, insieme alla sua famiglia. Channel 4 avrebbe chiaramente voluto vederlo rinchiuso in un bunker come Saddam e Gheddafi, ad aspettare la “giustizia” sommaria dei “ribelli” occidentali, per aver osato sfidare i guerrafondai di Washington.

Tweet di Tim Anderson: il presidente Bashar al-Assad e la sua famiglia visitano soldati siriani mutilati ad Hama. @SyrianArabNews –

È ovvio per ogni osservatore obiettivo che Assad – qualsiasi opinione si abbia di lui – gode di amplissimo supporto in Siria, e che questo fa infuriare i cambia-regime occidentali, i quali pensano di essere i soli a poter decidere chi possa governare il Paese.

Tweet di John Bolton: Quando l’ISIS sarà sconfitto, si creerà un vuoto di potere che dovrà essere riempito dai nostri alleati, e non dall’Iran, dal regime di Assad, da Hezbollah o altri. Tweet di Brian G: Parole degne di un tiranno. @AmbJohnBolton decide chi governa la Siria? Però non possono essere i Siriani.

Al governo laico siriano, che protegge i Cristiani ed altre minoranze, e sta combattendo contro le stesse forze estremiste che hanno massacrato i civili durante gli attacchi terroristici in Europa, non può essere permesso di vincere. L’asse Siria-Hezbollah-Iran dev’essere spezzato. Per la lobby occidentale della guerra eterna, la strada per Tehran – e Mosca – passa per Damasco. L’avvertimento americano arriva solo pochi giorni dopo che il nuovo presidente francese Emmanuel Macron ha cambiato la posizione guerrafondaia del suo Paese sulla Siria, affermando di non vedere alcun “legittimo successore” di Assad.

Macron ha detto [in inglese] al Guardian: “Il vero cambiamento che ho fatto sulla questione è che non ho detto che deporre Bashar al-Assad sia un prerequisito per alcunché”. I commenti di Macron, a proposito del fatto che sotto la sua presidenza “si porrà fine al neoconservativismo importato in Francia negli ultimi 10 anni”, avrà preoccupato i falchi di Washington. Ma, significativamente, ha anche detto che l’uso di armi chimiche in Siria è stato una “linea rossa”, a cui sarà “risposto adeguatamente”.

Annunciando pubblicamente di aver “identificato potenziali preparazioni” per un altro attacco chimico in Siria, il governo americano sta rendendo molto chiare le proprie intenzioni.

Tweet di Shirtless Pundit: La comunità globale deve unirsi urgentemente per condannare e prevenire ogni ulteriore aggressione americana in Siria.

Non c’è bisogno di essere Hercule Poirot o il tenente Colombo per capire che ora è tutto convenientemente pronto per un altro “efferato” attacco con armi chimiche in Siria – messo in atto da “ribelli” finanziati dall’Occidente, ma di cui verrà incolpato molto rapidamente “il malvagio ammazza-bambini” Assad, allo scopo di dare agli USA e ai suoi alleati il pretesto per scatenare la tanto desiderata guerra totale con il governo siriano. Beh, questo sembra essere il piano, guardando alla storia degli eventi passati.

La buona notizia, comunque, è che tutto ciò può ancora essere sventato. La Russia ha reagito in modo veemente contro la dichiarazione USA, affermando come l’avvertimento della Casa Bianca alla Siria e ai suoi alleati sia “inaccettabile”. Se si vuole evitare una guerra totale, è importante che gli Stati Uniti e i suoi alleati nella regione capiscano che a ogni tentativo di escalation del conflitto in Siria corrisponderà una forte risposta militare dal governo siriano e dai suoi alleati. Si noti che, dopo tutte quelle sbruffonate, gli USA non hanno ancora attaccato la Corea del Nord, perché ha paura di farlo. Allo stesso modo, dev’essere spaventata sulle conseguenze di un’operazione volta al cambio di regime in Siria.

Le menzogne usate per giustificare l’aggressione militare a guida americana contro alcuni Stati sono, diciamocelo, così chiare che persino un bambino di cinque anni potrebbe guardarvi attraverso. Eppure continuano a ripeterle. Pensano che siamo stupidi, oppure sono così disperati da non curarsene?

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Articolo di Neil Clark pubblicato da Sputnik International il 28 giugno 2017
Traduzione in italiano a cura di Barg per SakerItalia

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