L’attacco israeliano alle forze del governo siriano fa parte del suo diritto intrinseco di difendere il suo territorio e il suo popolo, dice Washington
Inizialmente spacciata come un’iniziativa per combattere il terrorismo, alcune nazioni hanno collaborato a varie attività militari all’interno dei confini sovrani della Siria, compresi Stati Uniti, Israele, Turchia, Russia e altri. Ma anche dopo la sconfitta delle forze terroriste dell’ISIL in Siria lo scorso anno, molte di queste nazioni stanno continuando le loro attività militari nella regione.
A fare notizia di recente sono stati l’attacco della Turchia contro le forze curde delle YPG ad Afrin, gli attacchi aerei americani contro le forze presidente siriano Bashar al-Assad, gli attacchi aerei israeliani contro obiettivi siriani, e la presunta distruzione di un drone che si dice appartenesse all’Iran [tutti e quattro i link in inglese].
Questa “rappresaglia” israeliana in cui le Forze di Difesa israeliane hanno attaccato le Forze di Difesa Aerea siriane, in territorio siriano, è stata propagandata come una manovra difensiva, ed è stata accompagnata dal pieno sostegno del Pentagono [in inglese]:
Il 9 febbraio, il Maggiore Adrian Rankine-Galloway ha annunciato ufficialmente che gli Stati Uniti appoggiano l’attacco israeliano che ha preso di mira dodici posizioni delle Forze di Difesa Aerea siriane e delle forze iraniane in Siria. Il portavoce del Pentagono ha detto ai giornalisti che gli Stati Uniti sostengono pienamente “il diritto di Israele di difendersi”, secondo la Reuters.
“Israele è il nostro partner della sicurezza regionale più stretto e sosteniamo pienamente il diritto intrinseco di Israele di difendersi dalle minacce al suo territorio e alla sua popolazione”, ha dichiarato il Magg. Rankine-Galloway, secondo la Reuters.
Il Magg. Rankine-Galloway ha anche osservato che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti non ha partecipato all’operazione militare israeliana in Siria e ha messo in guardia dalle “attività destabilizzanti” dell’Iran in Medio Oriente.
“Condividiamo le preoccupazioni di molti in tutto il mondo, le attività destabilizzanti dell’Iran stanno minacciando la pace e la sicurezza internazionale, e noi vogliamo una maggiore risolutezza internazionale nel contrastare le attività malvagie dell’Iran”, ha detto Rankine-Galloway.
In precedenza, la portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert ha anche sottolineato il sostegno degli Stati Uniti all’attacco alla Siria che ha provocato l’abbattimento di un aereo da guerra F-16 dell’aeronautica israeliana (IAF) e il danneggiamento di un altro aereo da combattimento, un F-15.
“Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per l’escalation di violenza di oggi sul confine israeliano e appoggiano fortemente il diritto sovrano di Israele di difendersi”, ha detto la Nauert, secondo la Reuters.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sembra indicare qui che il “diritto sovrano di difendersi” di Israele si estende essenzialmente ovunque e su qualsiasi cosa il regime di Netanyahu proietti i suoi interessi. Nel frattempo, il diritto sovrano della Siria di difendere il proprio territorio e il proprio popolo sembra essere qualcosa che merita una “rappresaglia” e un’“escalation”.
L’alleato libanese Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione riguardante l’abbattimento di un aereo da guerra israeliano da parte delle Forze di Difesa Aerea siriane che ha considerato questa azione una manovra difensiva siriana, ma anche l’inizio di una “nuova fase strategica” nei confronti delle incursioni israeliane nello spazio aereo siriano. Il rappresentante ha detto:
“Condanniamo il palese appoggio del nemico [israeliano] al terrorismo e ai gruppi radicali, e la sua interferenza nella crisi siriana con aggressioni e minacce, confermiamo che gli sviluppi odierni significano che le vecchie equazioni si sono definitivamente concluse”, ha dichiarato Hezbollah nel suo comunicato ufficiale.
Anche i funzionari russi hanno rilasciato una dichiarazione in merito, chiedendo la fine delle ostilità e invitando le parti alla moderazione. Inoltre, il Ministero degli Esteri russo ha chiesto cautela alle forze russe nella regione su invito del governo siriano:
“Esortiamo tutte le parti coinvolte ad esercitare moderazione ed evitare qualsiasi azione che possa portare ad una complicazione ancora maggiore della situazione. Riteniamo necessario rispettare incondizionatamente la sovranità e l’integrità territoriale della Siria e degli altri paesi della regione. È assolutamente inaccettabile creare minacce alla vita e alla sicurezza dei militari russi che si trovano in Siria su invito del suo governo legittimo per aiutare nella lotta contro i terroristi”, ha affermato il Ministero degli Esteri russo, secondo il Washington Post.
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Articolo di Frank Sellers pubblicato su The Duran il 12 febbraio 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
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