Questa sembra la stagione delle fughe di notizie, almeno a Washington DC, dove gli ultimi “documenti trapelati” ottenuti dal Washington Post suggeriscono che gli USA stanno offrendo alla Russia un piano per “coordinare” i loro attacchi al Daesh e ad al-Nusra e per creare un gruppo d’implementazione congiunto (JIG) per “permettere una coordinazione migliore tra gli Stati Uniti e la Federazione Russa al di là della sicurezza stabilita delle procedure di volo. I partecipanti, attraverso il JIG, lavoreranno insieme per sconfiggere il Fronte al-Nusra e il Daesh all’interno del contesto del rafforzamento della Cessazione delle Ostilità (CoH) e supportare il processo di transizione politica descritto nel documento UNSCR 2254”. La proposta americana dice anche che “I partecipanti implementeranno le disposizioni del documento “Approccio per gli sforzi pratici Russo-Americani contro il Daesh e il Fronte al-Nusra e per il Rafforzamento della Cessazione delle Ostilità”.
Considerando che il Cremlino stava chiedendo esattamente quel genere di cooperazione con gli USA già da molti mesi, sarebbe tremendamente difficile per i Russi cercare di rifiutare quest’offerta americana, specialmente considerando che ha molti aspetti positivi. Sepolte nel testo, comunque, ci sono alcune clausole molto inquietanti che i Russi dovranno evitare senza rifiutare apertamente questa offerta americana.
Questo è il testo completo del piano ottenuto dal Washington Post:
Si notino i paragrafi: (grassetto aggiunto)
Attacchi ad al-Nusra. I partecipanti si impegneranno a supportare attacchi deliberati ad al-Nusra. Una volta che i rappresentanti scelti del JIG decideranno che lo scambio di informazioni ha prodotto informazioni comprese da tutti, i partecipanti, attraverso il JIG, cominceranno il coordinamento degli attacchi ad al-Nusra. I partecipanti creeranno gruppi d’attacco contro i bersagli di al-Nusra secondo i loro processi nazionali di acquisizione dei bersagli. I partecipanti, attraverso il JIG, dovranno coordinarsi sui bersagli acquisiti. Una volta raggiunta una decisione sui bersagli, i partecipanti dovranno coordinare le loro proposte su come ci si deve rivolgere contro questi bersagli. Gli sforzi iniziali contro bersagli sui quali sono state prese decisioni condivise verranno resi privi di rischi di collisione fra mezzi aerei dovute alla geografia o al tempo. Con l’eccezione di minacce imminenti ai partecipanti, dove gli accordi preliminari sui bersagli non sono fattibili, i partecipanti entreranno in azione solo contro bersagli di al-Nusra sui quali ci si è accordati in precedenza, ai sensi delle procedure sviluppate dal JIG e rese più sicure attraverso i canali esistenti
(…)
Acquisizione dei bersagli. Solo quei bersagli sui quali entrambi i partecipanti hanno deciso che si può agire verranno ulteriormente valutati per gli attacchi. I partecipanti devono facilitare la precisione degli attacchi scambiandosi le posizioni esatte dei bersagli. I bersagli contro i quali si può agire, come deciso in comune dai partecipanti, riceveranno lo stesso trattamento degli altri bersagli nazionali – non c’è una presunzione di priorità semplicemente perché i partecipanti hanno deciso in comune che si può agire contro un bersaglio.
Nel caso del Daesh, il piano è meno restrittivo. Dice che
Attacchi al Daesh. I partecipanti possono comunicare informazioni sui bersagli che permettano operazioni indipendenti, ma sincronizzati, contro il Daesh in Siria. I partecipanti devono selezionare e dare una priorità ai bersagli nei loro rispettivi quartieri generali operativi. I partecipanti devono gestire lo scambio di informazioni tra le organizzazioni che partecipano all’attacco. Qualsiasi decisione congiunta per rendere valido e attaccare un bersaglio del Daesh deve essere resa conforme alla procedure decise dal JIG e resa sicura attraverso i canali esistenti[Entrambi i partecipanti si riservano il diritto di condurre attacchi unilaterali contro i bersagli del Daesh al di fuori delle aree designate].
(…)
Dettagli sugli attacchi. I partecipanti si impegnano a sviluppare un formato per lo scambio di informazioni sulle operazioni premeditate, incluso l’orario generale del”attacco, il metodo scelto per l’attacco del bersaglio, la composizione generale della forza, la direzione dell’attacco e i dettagli precisi del bersaglio da colpire. I partecipanti si impegnano ad assicurare che le azioni premeditate vengano rese sicure da collisioni tra mezzi aerei dovute al tempo e/o alla geografia. I partecipanti si impegnano a coordinarsi per assicurarsi che i gruppi d’attacco non vengano colpiti dalle difese aeree di entrambe le parti o da quelle del regime.
Ci si può solo immaginare il perché della differenza nel modo in cui vengono qui trattati il Daesh e al-Nusra. E, ovviamente, questa è di nuovo la vecchia nozione americana di terroristi “miei” o “buoni” contro i terroristi “cattivi”. Quello che dice quanto scritto sopra è semplice: Russi, per favore non colpite al-Nusra a meno che noi non siamo d’accordo e per favore non abbatteteci se ingaggiamo il Daesh separatamente. Ma per favore, sentitevi liberi di attaccare il Daesh da soli se volete. Noi siamo preoccupati solo per i nostri amici di al-Nusra.
E poi c’è questo paragrafo, davvero impagabile:
Circostanze emergenti.
ii. Altre circostanze. Le forze armate siriane possono eseguire azioni militari, incluse attività aeree, contro il Fronte al-Nusra al di fuori delle aree designate se al-Nusra conquista territori in quella zona. La Russia può usare l’aeronautica a difesa delle forze governative siriane nel caso di attacco di al-Nusra dall’interno di un’area designata se concordato in anticipo con gli Stati Uniti. Tutte le azioni devono essere coerenti con i termini della cessazione delle ostilità.
Questo è il tipico pensiero americano: imporre limitazioni ad una parte in causa nel conflitto (il governo siriano legittimo) senza mai negoziare direttamente, o parlare, con quella parte. Agli Americani ci sono voluti mesi per accettare il fatto che dovevano parlare con i Russi, ma si rifiutano ancora categoricamente di parlare con i Siriani. Cosa ancor più affascinante: una parte che non ha un mandato legale o il diritto di essere in Siria, gli USA, vogliono imporre restrizioni al governo legittimo di uno stato sovrano, L’arroganza di tutto ciò è mozzafiato. Questa arroganza fuori di testa viene esacerbata da alcuni ulteriori paragrafi più avanti dove la proposta americana dice:
Attività proibite ed esenzioni. Al regime è proibito volare nelle aree designate; le aree designate includono quelle con la presenza di al-Nusra più concentrata, le aree con significativa presenza di al-Nusra, e le aree dove l’opposizione è dominante e con qualche possibile presenza di al-Nusra. Le circostanze esenti sono:
*Le operazioni di evacuazione medica.
*L’assistenza umanitaria
*Il recupero di personale
Sì, avete letto bene. Al “regime” è proibito. In realtà, il “regime” potrebbe dire sia alla Russia che agli USA di portare il bip fuori dalla Siria e il “regime” ne avrebbe il pieno e legale diritto. Ma dato che potere è diritto, almeno dal punto di vista americano, questo semplicemente non accadrà.
Inoltre, il piano ha molte caratteristiche che né la Russia né il governo siriano possono permettersi di ignorare semplicemente.
Per qualcuno, questo piano è la prima ammissione de facto da parte degli USA che la Russia è un attore cruciale in Medio Oriente. Per molti, questo potrebbe sembrare quasi nulla, un truismo, ma per favore ricordate che solo alcuni mesi fa stavamo guardando ad una reale possibilità di un’invasione congiunta Turco-Saudita della Siria. E sappiamo anche che i pazzi neoconservatori del Dipartimento di Stato stanno chiedendo attacchi aerei contro Damasco e attacchi agli aerei russi. La politica è la scienza del possibile, i piccoli passi nella direzione giusta non dovrebbero mai essere ignorati, specialmente quando l’alternativa può essere davvero disastrosa.
Secondo, il piano contiene un po’ di buon linguaggio. Per esempio, a pagina 6 il piano dice:
La Russia e gli USA riconfermano il loro impegno ad intensificare il supporto e l’assistenza ai partner regionali per aiutarli a prevenire il flusso di combattenti, armi, o supporto finanziario verso i gruppi designati come terroristici dall’ONU attraverso il confine siriano. La delineazione dei territori controllati dal Daesh, da al-Nusra e dalle forze d’opposizione moderate rimane una priorità chiave. Al-Nusra non godrà di alcun porto sicuro in nessun luogo della Siria.
Ovviamente ci si può solo immaginare del perché al-Nusra non godrà più di alcun porto sicuro da nessuna parte, ma i Russi devono ottenere l'”okay” americano per bombardarlo. Forse perché alcuni membri di al-Nusra sono migliori degli altri? Potrebbe essere che alcuni membri di al-Nusra possano essere semplicemente ridenominati come “membri dell’opposizione moderata”? Ma comunque, come primo passo o base per una discussione, è roba buona.
L’ironia qui è che mentre gli USA hanno inventato la loro completamente fittizia “opposizione moderata”, i Russi l’hanno effettivamente creata col loro piano di pace che ha fatto entrare molte unità nel processo di pace. Perciò adesso i Russi non possono semplicemente dire “quale opposizione moderata? Non c’è alcuna opposizione moderata!” perché gli Americani gli risponderanno semplicemente “e che dire dell'”opposizione moderata” nella vostra base aerea a Khmeimim?!” e avrebbero ragione.
E quindi sì, questa è una trappola americana, ma probabilmente è una trappola nella quale i Russi dovranno finire, con gli occhi aperti e comprendendo completamente quello che gli Americani stanno cercando di ottenere.
Il fatto è che offrendo un cessate il fuoco seguito da un piano di pace i Russi si nono aperti ad una contromossa americana sul piano politico come quella che vediamo in quest’ultima bozza di piano americana. Qualcosa mi dice che Siriani e Iraniani non saranno affatto entusiasti su tutto e, francamente, non posso biasimarli. Il problema per loro è che semplicemente non hanno i mezzi per eliminare da soli dalla Siria i terroristi Takfiristi.
Per quanto riguarda i Russi, dovranno accettare questo piano, si spera con qualche emendamento chiave, anche se i secondi non sono pubblicizzati, o dovranno “interpretare creativamente” il piano. Ma dal punto di vista russo, la ragione principale per accettare questo piano è rendere temporaneamente inoffensivi gli USA fino a quando, si spera, non venga eletto Trump (se Hillary conquista la Casa Bianca questo piano collasserà comunque). Perciò stiamo parlando di un piano molto provvisorio, un tentativo disperato di Obama di salvarsi la faccia, e di una netta vittoria politica per la Russia. Almeno superficialmente, Fondamentalmente, questo piano non risolve nulla perché contiene ancora i due principali semi della guerra che ha creato la posizione americana:
1) Assad se ne deve andare
2) Ci sono terroristi buoni e terroristi cattivi
Francamente, fino a quando la banda fortemente ideologa di Democratici si siederà alla Casa Bianca queste due nozioni chiave sono dogmi. Solo un’Amministrazione più orientata verso la Realpolitik potrebbe finalmente seppellire questo genere di insensatezza e ricordarsi che la politica è la scienza del possibile. Ai giorni nostri questo significa Trump.
Le due principali guerre iniziate dall’Amministrazione Obama (Ucraina e Siria) ora sono in stasi semi-ibernata ed è improbabile, anche se non impossibile, che possano avvenire alcuni sviluppi importanti. I Russi non hanno né i mezzi né la propensione a fare “qualcosa di grosso”, per quanto riguarda gli Americani, adesso sono bloccati in modalità pre-elezioni, non è un buon momento per le grandi azioni. Tutto questo, a sua volta, limita anche quello che possono fare tutti gli altri (i Novorussi, gli ucronazisti, i Siriani e i Takfiristi). Al massimo i Siriani (con qualche quasi circospetto aiuto russo) stringeranno il cappio sulle forze Takfiriste ad Aleppo e spereranno in un’eventuale resa/ritirata (non hanno quello che ci vuole per assaltare questa grande città). Ovviamente, non bisogna mai dire mai, ma scommetto su una lenta continuazione delle operazioni di combattimento locale fino a quando non saranno terminate le elezioni negli USA.
Il Saker
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Articolo pubblicato da Thesaker.is e The Unz Review il 15 Luglio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it
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