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Il Segretario di Stato americano è a Ginevra oggi [2 Maggio 2016, NdR] per negoziare di nuovo una cessazione di ostilità tra le forze del governo siriano e i “ribelli” appoggiati da paesi stranieri. In questi negoziati sta accadendo però qualcosa di davvero curioso. Kerry infatti non parlerà né con il governo siriano né con i russi. La presenza del ministro degli esteri russo non è nemmeno prevista.

No, Kerry sta negoziando con gli alleati degli Stati Uniti, Giordania e Arabia Saudita, che sostengono gli stessi “ribelli” impegnati a combattere il governo siriano, e che gli Stati Uniti a loro volta sostengono da sempre. Kerry gli chiede ora di allontanare le proprie forze in Siria dall’organizzazione terroristica di al-Qaeda/Jabhat al-Nusra.

Il Segretario di Stato americano John Kerry ha detto Domenica che sperava, nei successivi due giorni dei dialoghi a Ginevra, di compiere progressi verso un rinnovamento dell’accordo di cessazione delle ostilità su tutta la Siria e verso una ripresa dei colloqui di pace per porre fine ai combattimenti.

“La speranza è quella di poter compiere alcuni progressi”, ha detto Kerry all’inizio dell’incontro con il ministro degli esteri giordano Nasser Judeh poco dopo essere arrivato a Ginevra.

L’esercito siriano ha annunciato Venerdì uno “stato di calma”, o una pausa nei combattimenti, da applicare a Damasco e ad una parte dei suoi dintorni, e a parti della provincia costiera nordoccidentale di Latakia. La pausa escludeva però Aleppo.

Kerry ha fatto capire chiaramente che un cessate il fuoco era necessario in tutta la Siria, e sperava di essere in grado di riconfermare la tregua al termine dei colloqui di Ginevra. Kerry dovrebbe incontrare il ministro degli esteri saudita Adel al-Jubeir e De Mistura lunedì.

Secondo il portavoce della coalizione a guida americana contro l’ISIS, il colonnello Warren, le parti di Aleppo occupate dai “ribelli” sono sotto il controllo di al-Qaeda:

E’ principalmente al-Nusra a controllare Aleppo, e, naturalmente, al-Nusra non rientra tra i gruppi aventi aderito alla cessazione delle ostilità. Per questo la faccenda è complicata.

Due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza del ONU hanno fatto appello a tutti i membri della Nazioni Unite per “distruggere” al-Qaida/al-Nusra. Tutti i membri del ONU hanno aderito alla risoluzione 2254 che:

Reitera il suo appello nella risoluzione 2249 (2015) per gli stati membri al fine di ostacolare e sopprimere le azioni terroristiche compiute specificatamente dallo Stato Islamico in Iraq e nel Levante (ISIL, anche conosciuta come Da’esh), Fronte al-Nusra (ANF), e ogni altro gruppo, individuo, organizzazione o ente associato con al-Qaeda o con l’ISIS […] e per eliminare il rifugio sicuro che hanno stabilito in numerose parti della Siria, e precisa che la già menzionata tregua non si applicherà alle azioni offensive o difensive contro questi gruppi, individui, organizzazioni o enti…

La supplica di Kerry di una tregua per le aree di Aleppo controllate dai “ribelli” è semplicemente priva di qualsiasi fondamento, visto che il suo stesso esercito conferma che tali aree sono nelle mani del gruppo al-Qaeda che il Consiglio di Sicurezza chiede di distruggere.

Perciò ecco qua quello che rimane da fare a Kerry: implorare gli alleati degli Stati Uniti di allontanare i loro gruppi del “Free Syrian Army” da al-Qaeda in modo che possa essere distrutto dall’esercito siriano e dai suoi alleati.

Ma al-Qaeda è ormai una parte integrale e ben accettata delle forze pagate da Arabia Saudita/Qatar/Stati Uniti. Riceve armi e munizioni dagli stessi gruppi che l’America appoggia e che ora vorrebbe che si staccassero da lui. Anche se l’Arabia Saudita e la Giordania sostengono di avere influenza su questi gruppi, è in realtà improbabile che questi guerriglieri seguano i loro ordini sul campo di battaglia.

Le forze aree russe sono pronte a ricominciare la loro campagna di bombardamento contro tutte le forze dell’opposizione in Siria che non si attengono alla cessazione delle ostilità.

Nessuna campagna di propaganda americana può negare la presenza di al-Qaeda in Siria o le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che gli stessi Stati Uniti hanno accettato. O Kerry riesce a spingere l’Arabia Saudita e la Giordania ad allontanare i propri gruppi da al-Qaeda, oppure ci sarà una nuova campagna russa “all out” [di attacco totale, NdR] per distruggerli. E’ improbabile che qualcuno di questi gruppi sopravviva ad una campagna del genere.

A Kerry non rimane ora altro da fare che trattare con gli alleati degli Stati Uniti contro al-Qaeda. Kerry deve quindi ora dibattere dallo stessa prospettiva del governo siriano e di quello russo. In questo guaio ci si è gettato da solo. Come ne verrà fuori?

 

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Articolo pubblicato da Moon of Alabama il 2 Maggio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Gregorio Ventura per Sakeritalia.it

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