Quando chiudi la porta ad un male come Daesh lui troverà la strada dalla finestra, e se chiudi anche quella, passerà dal buco della serratura. Questa è la natura dei mali insidiosi.

Ora, gli evangelici occidentali stanno spingendo per stabilire un avamposto in Siria. Si nascondono dietro offerte di appoggio e amicizia, e usano parole difficili da rifiutare, o perfino da criticare. Ma a che scopo vogliono aiutare la Siria? E da quando gli amici di estrema destra di Israele sono anche amici della Siria?

Ci sono prove evidenti che la Chiesa dell’Unificazione (i seguaci del reverendo Moon) hanno già finanziato personale per assistenza umanitaria. Inoltre un senatore repubblicano degli Stati Uniti (il partito che regalò al mondo George W. Bush), un senatore che appoggiò apertamente la fallita candidatura di Ted Cruz alla presidenza, e che più volte disse pubblicamente di essere interessato solo ai siriani cristiani, ha compiuto un viaggio in Siria.

Cruz non è altro che l’ennesimo squilibrato. Suo padre, l’evangelista Rafael Cruz, aveva proclamato che Cristo sarebbe apparso nel corpo di Ted dopo che questo fosse stato eletto presidente, ma la sua grande visione è stata cancellata da Trump.

Le politiche pro-Israele e anti-musulmane di Trump e di Cruz non sono molto diverse: probabilmente, l’unica differenza è che Trump può ancora farcela.

Cruz è del tutto convinto nel suo appoggio ad Israele; ricade perfettamente nella descrizione di “sionista cristiano”. Esistono molte “chiese” di questo genere in Occidente, per esempio la “Cappella dello Spirito Santo e dei Ministri dello Spettacolo”, e le chiese ad essa associate, che appoggiano apertamente e dichiaratamente lo stato di Israele e organizzano visite annuali per i membri. Anche un eminente membro associato a questa rete di chiese ha fatto di recente una visita in Siria. Questi sono segnali premonitori, ed esempi da manuale di come i missionari si introducono in una comunità e vi si stabiliscono.

Anche se malvagio e omicida, Daesh è almeno onesto nella sua brutalità. Daesh dice e fa ciò che crede debba essere detto e fatto. Daesh non finge di predicare pace, amore e fraternità, e in questo non possiamo accusarlo di ipocrisia, inganno o malizia.

Ma quando le persone, o i gruppi, fingono di essere amici dello stato siriano, quando in realtà hanno degli scopi che ne minacciano l’esistenza, allora possono essere pericolosi quanto Daesh, perché sanno come nascondersi e come ingannare.

Ho avuto a che fare per decenni con gli evangelici occidentali e le loro chiese new age. Io so cosa insinuano nelle menti delle persone per attirarle. In effetti, cercarono di reclutarmi quasi nello stesso momento in cui ci provarono gli estremisti islamici.

Sono simili a Daesh in tutto meno che nell’abbigliamento. Hanno lo stesso modo di avvicinare le possibili reclute, e soprattutto lo stesso modo di individuare chi è vulnerabile ai loro inganni e di contrassegnarlo come reclutabile.

Daesh promette alle future reclute le ricchezze del cielo. Gli evangelici gli promettono quelle del cielo e della terra.

Durante la guerra civile in Libano, per esempio, agli Avventisti del Settimo Giorno libanesi venne fatto credere che erano protetti dagli Stati Uniti, e che se a uno solo di loro fosse torto un capello, la Sesta flotta americana del Mediterraneo sarebbe piombata in Libano per proteggerli, con o senza il permesso del governo libanese. Lo sentii con le mie orecchie, più e più volte, perché vivevo vicino alla loro enclave e conoscevo molti di loro.

E anche se i Testimoni di Geova sono in teoria apolitici, per fare un altro esempio, di fatto i loro reclutatori nel Levante vivono con lo stesso falso senso di protezione dell’Occidente su di loro.

Ma non è tutto. Queste chiese offrono lavoro ai disoccupati. Aiutano i loro membri a trovare una casa, danno istruzione gratuita per i loro figli, copertura sanitaria e altre forme di aiuto economico. Arrivano perfino a combinare matrimoni.

E da dove credete che questi evangelici reclutino persone? Qualche idea? Non dai musulmani: i convertiti dall’Islam a uno qualsiasi dei culti cristiani sono pochissimi. Nemmeno dai cattolici: non solo per il forte legame con Roma, ma anche perché i cattolici libanesi, in gran parte Maroniti, sono dei privilegiati; nel caso della Siria i Maroniti siriani che volessero traslocare o cambiare comunità andrebbero probabilmente in Libano, dove verrebbero accolti dalla Chiesa Maronita, ben felice di incrementare il numero dei suoi fedeli.

E quindi, da dove vengono le reclute levantine degli evangelici? Arrivano soprattutto da una delle chiese più antiche del mondo: la Chiesa Ortodossa siriana.

Infatti tutti i convertiti libanesi e siriani che conosco, passati ad una delle chiese new age, vengono senza eccezioni dalla fede ortodossa.

Io non sono né ortodosso, né voglio difendere gli ortodossi. Quello che difendo è l’antica cultura siriana, di cui la chiesa ortodossa è la spina dorsale.

Questo articolo è basato su fatti storici che ho appreso e vissuto in prima persona in Libano, e vedo come gli stessi fatti potrebbero ripetersi in Siria.

Una volta che agli evangelici occidentali fosse permesso di stabilirsi in Siria, essi userebbero le stesse tattiche di reclutamento, e se non venissero fermati, la chiesa ortodossa ne subirebbe il danno maggiore.

Gli stessi evangelici occidentali che hanno versato lacrime di coccodrillo quando la città aramaica siriana di Maaloola cadde nelle mani degli islamisti, cercheranno di distruggere la sua infrastruttura sviando e allontanando i fedeli.

Una volta convertiti, gli individui saranno alienati dalle loro comunità e il loro senso di appartenenza nazionale e regionale verrà eroso. Verrà loro detto di non votare, di non donare sangue, non arruolarsi nell’esercito, non impegnarsi in attività politiche o religiose; di non fidarsi degli altri, non sposarsi al di fuori della loro nuova fede, e soprattutto che se mai la vita dovesse diventare difficile, loro sarebbero i primi a ottenere i visti per l’Occidente.

Il pericolo potenziale di alienare e radicalizzare i cristiani siriani non è meno disastroso per la Siria della radicalizzazione dei Musulmani. Entrambi servono lo stesso scopo dello stesso impero, ma in modi sottilmente diversi.

Dopotutto, quando la Siria si ergerà vittoriosa, e lo farà, ciò che cementerà la sua vittoria sarà il pluralismo religioso che sarà stata capace di mantenere e conservare. Una parte integrante sarà la conservazione dell’antica chiesa ortodossa siriana: distruggetela e faciliterete la resurrezione di Daesh, e migliorerete le sue possibilità di farcela al prossimo round, se ce ne sarà uno.

Il summenzionato senatore americano ha incontrato il presidente Assad, ma l’incontro è stato mal interpretato dai sostenitori di quest’ultimo: lo hanno considerato l’avallo di chi “appoggia” la Siria, ma c’è dell’altro. Esponenti del governo siriano, compreso il Presidente, incontrano continuamente diplomatici e altri dignitari; incontrano perfino “l’opposizione” a Vienna e a Ginevra. Quello che alcuni miopi osservatori non vedono è che, diversamente dal governo americano e dai leader della “opposizione” con cui il governo siriano colloquia come previsto dalla diplomazia, questo particolare senatore si è travestito da alleato. Lui e i suoi sembrano pensare di aver nascosto bene ciò che celavano dietro le maschere, ma la maschera non era opaca come speravano.

Ora sarebbe ingiusto dire che tutti gli evangelici occidentali sono lupi travestiti da pecore. Forse lo sono quelli in cima alla piramide del potere, ma la maggior parte dei soldati semplici sono abbastanza ingenui da credere di essere realmente in missione per conto di Dio. Comunque sono ugualmente pericolosi, e l’ingenuità dei secondi non li rende meno pericolosi.

Considerando che oggi gli evangelici iniziano la loro illustre carriera sui social media, compresi i blog e i gruppi Facebook, sta a noi, cyber-esercito elettronico della Siria secolare e del nuovo mondo policentrico, accorgerci di loro, identificarli e fermare subito i loro piani, prima che possano dare frutti.

Questa sarà, almeno per un certo periodo, il nuovo fronte della guerra difensiva contro l’intrusione dell’Impero nel Levante.

Al momento, nemmeno Hezbollah considera pericolosi gli evangelici occidentali. Questi sono ancora i primi passi, ma se non suoniamo l’allarme ora, ci inonderanno a migliaia. Li abbiamo già visti farlo in molti paesi distrutti dalla guerra. In un passato non troppo distante, gli evangelici delle principali chiese occidentali invasero i campi profughi vietnamiti e litigarono per convertirli. L’aiuto umanitario che offrivano era subordinato alla conversione, e molti profughi vennero trasformati in insegne ambulanti “donando” loro magliette e felpe con il nome della chiesa. Le chiese new age non sono quindi sole nella loro fame di conversioni: hanno imparato imitando istituzioni più antiche.

Non ci vuole un genio per immaginare che le recenti visite in Siria di evangelici occidentali sono state seguite con attenzione da molti aspiranti “eroi” dello stesso tipo. Se non saranno fermati, arriveranno a frotte. “Invaderanno” ogni spazio evangelico in cui riusciranno a trovare abbastanza buchi per infilarsi e se non troveranno buchi, useranno i trapani.

Nella maggioranza dei casi, prima di aprire le loro scuole evangeliche, si creeranno un entourage locale che gli guardi le spalle e impedisca a chi li appoggia di capire cosa celano. Poi inizieranno a formare gruppi di assistenza umanitaria.

In posti come la Siria di oggi esistono migliaia di persone che hanno davvero bisogno di assistenza: sono molto vulnerabili, accetteranno aiuto da chiunque glielo fornisca. Non li si può biasimare. Gli evangelici useranno il loro travestimento umanitario presentandolo come la prova della loro bontà d’animo, e in questo modo conquisteranno i cuori di quanti gli crederanno.

Quello che c’è sotto la maschera di Daesh tocca i cuori e le menti dei soli musulmani sunniti: Daesh fa leva sulla loro rabbia e le loro idee radicali. Ma ciò che sta sotto la maschera degli evangelici occidentali sfrutta la generica bontà umana, e ogni persona può essere loro bersaglio, senza eccezioni.

Gli evangelici, apparentemente benintenzionati e presumibilmente umanitari, hanno una storia di inganni lunga secoli, e altrettanta esperienza nel trovare punti deboli nelle brave persone, catturarle e intrappolarle.

Mentre il prode esercito siriano continua a combattere con l’appoggio della maggior forza anti-Impero del globo, la Russia, la guerra nel cyberspazio continua e prende una diversa direzione.

Quando la guerra in Siria iniziò, più di cinque anni fa, la guerra dell’informazione si combatteva cercando di mostrare chi stava combattendo chi.

A quel tempo era difficile, se non impossibile, spiegare e dimostrare che l’Occidente stava appoggiando una guerra islamica di Jihad contro la Siria secolare, quando il mondo credeva che questo stesse combattendo quegli stessi Jihadisti in Afghanistan.

Da allora sono cambiate molte cose, e man mano che le maschere sono cadute, una ad una, mentre perfino i vecchi alleati della “Coalizione anti-siriana” si sono ritrovati a competere e combattersi l’un l’altro per arraffare tutto ciò che potevano, è emersa una nuova maschera, che giace non vista e non vuole essere vista.

La nuova maschera è subdola e traditrice. Per farla cadere servirà ben più che smascherare le bugie dei media mainstream (MSM).

In passato le bugie dei MSM erano dall’altra parte dello steccato, per così dire. Ora la bugia, la maschera, è fra le nostre fila. Ha trovato il modo di stare fra noi, e quello che vi si nasconde dietro è diventato parte integrante della cyber-comunità pro-siria che noi tutti abbiamo creato.

Nella loro ascesa verso l’infamia, gli evangelici occidentali, i sionisti cristiani, hanno stabilito precedenti che gli danno l’impunità, che li elevano al di sopra delle critiche e delle censure.
Provate a dire una sola parola che li metta a nudo: un esercito di fan si leverà a difenderli, come abbiamo visto molto di recente. Non si fermeranno davanti a niente. Cambieranno tattiche, muteranno opinione se gli conviene, avranno autori ombra che li faranno sembrare di colpo eloquenti, prolifici, saggi e accattivanti. Anche questo abbiamo visto accadere, di recente.

E chi saranno mai i paladini degli evangelici?

Vengono da diverse esperienze. Molti di loro credono onestamente negli ingannatori. Altri saranno persone normali, disposte a dare a chiunque le aiuti il beneficio del dubbio. Poi c’è chi è imbarazzato del suo appoggio agli intrusi evangelici e si sente obbligato a difenderli, per difendere sé stessi. Ma ci sarà anche chi ha interessi personali e vecchi conti da regolare. Di nuovo, abbiamo visto tutte queste categorie all’opera in tempi recenti.

Per mettere tutto insieme, dobbiamo tornare alle domande iniziali.

Quando mai gli evangelici “cristiani” americani di estrema destra si sono interessati alle vittime della politica estera americana?

Da quando sono amici della Siria, l’arcinemico di Israele?

Perché ci predicano il loro presunto amore per la Siria, senza dire una sola parola su cosa pensano di Israele?

Perché si dicono preoccupati per i cristiani di Siria, ma non dicono niente sulle sofferenze dei cristiani palestinesi?

Come spiegano che alcuni membri delle loro Chiese appoggiano Israele a spada tratta?

Cos’hanno da nascondere?

La verità è che sono soltanto dei bigotti che odiano i musulmani; non sono migliori di Daesh, e nemmeno diversi, a parte i vestiti. vogliono sfruttare il sentimento contro Daesh per promuovere il loro carrozzone confessionale.

Inoltre:

Perché loro e i loro alleati si infuriano tanto quando vengono scoperti?

Perché fabbricano storie false?

Perché degli ex nemici, metà dei quali nemmeno si parlano più, si uniscono quando si tratta di soffocare la verità?

Come già detto, al giorno d’oggi queste donnole cominciano la loro carriera nei social media, ed è lì che noi, i soldati della Siria secolare, insieme possiamo porre fine alle loro trame.

Quando noi diamo loro amicizia e li appoggiamo, gli diamo inavvertitamente ossigeno e li invitiamo in Siria.

Proprio come cinque anni fa dovemmo guardare fra le nostre fila per discernere i presunti alleati della Palestina dai nemici della Siria, ora abbiamo bisogno di filtrare gli evangelici dai veri amici.

Se i veri e sinceri alleati della Siria guardano oltre la maschera evangelica, uniti in ciò che li fa affrontare l’imperialismo occidentale in ogni sua forma, compresa quella religiosa, nessuno potrà fermarli.

La nuova sfida inizia riconoscendo che non c’è differenza fra le offensive militari “musulmane” sponsorizzate dall’Occidente e le incursioni evangeliche “cristiane” sponsorizzate dall’Occidente.

Daesh non è più musulmano di quanto questi evangelici occidentali siano cristiani.

Questo è forse il concetto da capire e assimilare. E se Daesh decapita, gli evangelici occidentali uccidono le menti, soffocano le anime e rendono schiave intere comunità. Essi considerano letteralmente i fedeli come pecore, ma non è ciò che il “buon pastore” intendeva quando proclamò che Lui era la via per la Verità.

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Articolo di Ghassan Kadi apparso su TheSaker.is il 19 maggio 2016
Traduzione in Italiano a cura di Massimo Soricetti per SakerItalia.it

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