La reazione occidentale alla campagna aerea in Siria sa di dejà vu.

Da ogni punto di vista è identica alla reazione occidentale alla campagna russa in Cecenia nel 1999. Nelle settimane seguenti l’inizio della campagna, gli esperti occidentali fecero una serie di rivendicazioni e previsioni. Dissero che l’aeronautica russa bombardava civili, e accusarono i comandanti russi di crimini di guerra. Affermarono che l’intervento militare russo avrebbe radicalizzato la popolazione, che le si sarebbe rivoltata contro. Predissero l’aumento degli attacchi terroristici contro la Russia, oltre che la sua sconfitta.

Tutte queste dichiarazioni e previsioni si sono dimostrate errate.

La popolazione locale non si è radicalizzata. Anzi, ha sostenuto il ripristino dell’ordine da parte del governo e la lotta contro il jihadismo e il terrorismo. Chi combatte il jihadismo e il terrorismo nel Caucaso, è fondamentalmente gente del posto.

La campagna militare russa non è stata un fallimento. Anzi, ha raggiunto i propri obiettivi, tant’è che la Cecenia adesso è stabile e pacificata.

Per quanto riguarda la provocazione circa ulteriori attacchi di terrorismo jihadista contro la Russia, avevano avuto inizio ben prima che venisse lanciata la campagna militare.

E’ stato proprio a causa del terrorismo che la Russia ha lanciato la propria campagna, e da allora si è assistito alla sua costante diminuzione.

Nonostante la conclamata falsità delle accuse fatte all’inizio della campagna russa in Cecenia nel 1999, e il completo fallimento di tutte le loro previsioni, gli stessi esperti occidentali adesso si affannano a sostenere le stesse tesi e le stesse previsioni all’avvio della campagna aerea russa in Siria.

Di nuovo, affermano che l’aeronautica bombarderebbe i civili— anche se le prove a sostegno di quest’affermazione sono scarse, ad essere generosi. Ancora una volta dicono che i bombardamenti russi “radicalizzeranno” la popolazione, che si rivolterà contro la Russia. Ancora una volta minacciano la Russia di un aumento del terrorismo e predicono il fallimento della sua campagna aerea.

Io non sono un profeta. Non so come finirà.

Però dubito che coloro, le cui previsioni si sono già dimostrate errate, questa volta invece abbiano ragione.

Mi sembra che gli esperti occidentali stiano facendo con la Siria lo stesso sbaglio che avevano già fatto con la Cecenia.

Incautamente danno per scontato che le persone preferiscano il terrorismo e il jihadismo violento alla pace e al normale ordinamento governativo.

Fantasticano a proposito dell’esistenza di una “terza forza” che consisterebbe in persone che si oppongono al governo e a quelli che lo combattono,  che si opporrebbero anche a loro.

Che questa “terza forza” non esista al di fuori della loro immaginazione, lo ha dimostrato la Cecenia, come lo aveva già provato il Vietnam, ed è senza dubbio vero oggi in Siria. Gli USA lo ammettono.

L’ultimo sondaggio d’opinione in Siria e in Iraq mette a nudo l’enormità del loro sbaglio.

Il sondaggio dimostra un sostegno molto basso per lo Stato Islamico sia Iraq, sia in Siria.

Mostra anche che una travolgente maggioranza di Siriani e di Iracheni respinge il settarismo, vuole che i propri Paesi restino integri, e crede che lo Stato Islamico sia una creazione USA.

Dimostra la grande diffusione della convinzione che in Siria le condizioni fossero migliori prima della guerra.

Considerata la pericolosità di pronunciarsi contro lo Stato Islamico nelle aree sotto il suo controllo, il sondaggio quasi certamente sottostima l’ampiezza del fronte che gli si oppone.

Mostra chiaramente che la maggioranza dei Siriani sostiene una posizione essenzialmente identica a quella del governo russo: si vuole la fine della guerra, la sconfitta dei terroristi jihadisti, il ritorno alla pace e negoziati senza precondizioni tra tutte le fazioni siriane.

Il che ci porta alla vera paura degli esperti occidentali.

La preoccupazione non è tanto che la Russia fallisca in Siria, rendendo peggiore la situazione. Come in Cecenia, la loro vera paura è che la Russia abbia successo, rendendola migliore.

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Articolo di Alexander Mercouris apparso su Sputniknews il 04/10/2015
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it

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