Ecco un gioco interessante che potete fare usando nient’altro che Google. Andate sul maggior motore di ricerca del mondo e digitate “Kuweires”. Noterete che apparirà un certo numero di siti web, dove si parla di una incredibile vittoria riportata dall’esercito siriano, sostenuto dalla copertura aerea russa, in cui è stata liberata una base aerea di importanza strategica, sotto assedio da parte dell’ISIS da due anni e mezzo, con centinaia di terroristi dell’ISIS uccisi durante l’operazione. Noterete che, con l’eccezione di RT, nessuno dei siti web potrebbe essere definito come “ben conosciuto”. Possibile che tutto il sistema dell’informazione di massa non ne abbia ancora sentito parlare?

Diamo loro il beneficio del dubbio e scaviamo un po’ più a fondo. Digitate “Kuweires BBC” o “Kuweires CNN”, per esempio. Magari potreste anche provare con uno spelling alternativo, “Kuweyris BBC”. Che cosa viene fuori? Proprio nulla. Una settimana dopo questa gigantesca, significativa e simbolica vittoria sul cosiddetto Stato Islamico, questi colossi dell’informazione sembrano essere ancora all’oscuro di quanto è successo. Sfortunatamente, non conosco nessuno che lavori per la BBC o la CNN, per cui non saprei come avere questa informazione da loro. Se qualche lettore dovesse conoscere qualcuno che lavora in questa agenzie, gli sarei grato se passasse la notizia, in modo che possano finalmente trametterla.

Ecco un altro giochino con Google. Questa volta digitate le parole “Jihadi John BBC” o “Muhammed Emwazi BBC” e vedete cosa viene fuori. Questa volta sembra che la BBC abbia avuto la notizia e, al momento in cui scrivo questo pezzo, ci sono non meno di quattro articoli riguardanti la presunta uccisione di questa persona da parte dell’aviazione americana, la settimana scorsa.

Mi sembra giusto mettervi in guardia sul fatto che in questo paragrafo potrei essere magari un tantino arrogante. Potrebbe esserci anche una certa dose di sarcasmo. Mi sembra però solo giusto e corretto ricordare a tutti quelli che potrebbero essere confusi su questo punto, che Jihadi John non è propriamente una base aerea strategica siriana e la sua presunta uccisione non rappresenta un’importante vittoria strategica nella lotta contro l’ISIS. Infatti, nel grande schema degli eventi, la sua ipotetica morte ha la stessa importanza strategica di una bomba che cada nel deserto e uccida un paio di cammelli. Inoltre, dal momento che, come sembra, questo è proprio quello che la coalizione americana è andata facendo per tutto l’anno passato, non riesco a far a meno di pensare che Jihadi John possa essere stato semplicemente un caso di errore di persona e che in realtà stessero mirando ai cammelli. Sono forse troppo duro? Forse hanno davvero cercato disperatamente di farlo fuori per un anno intero, ma invece, con una bella dose di sfortuna, hanno solo decimato la popolazione dei dromedari.

Mentre non mi meraviglia che i media abbiano mostrato tutto questo entusiasmo per la relativamente insignificante storia di Jihadi John, mi sorprende il fatto che essi non abbiano affatto menzionato Kuweires. No, non sono ingenuo. Mi rendo conto che non potessero raccontare la storia vera. “L’esercito siriano, appoggiato dagli attacchi dell’aviazione russa, falcidia l’ISIS e riconquista un base aerea di importanza strategica”. Questo avrebbe fatto capire quante sporche e maleodoranti bugie ci siano nella loro narrativa. Ma sono sicuro che avrebbero potuto rigirarla un po’, se ci avessero provato. Qualcosa del tipo “Gli attacchi aerei russi incoraggiano l’esercito di Assad” sarebbe andata bene. Si, lo so che tecnicamente questa sarebbe stata la verità, ma il loro livello di disinformazione è tale che sarebbero riusciti a convincere la maggioranza della gente che una verità come “Gli attacchi aerei russi incoraggiano l’esercito di Assad”, in realtà vuol dire “I malvagi Russi stanno puntellando un cattivo governo, favorendo così la crescita dell’ISIS”.

Può darsi che abbiano deciso di non fare servizi su Kuweires perché sarebbe stato estremamente difficile parlerne senza menzionare tutti quei tizi con le bandiere nere e la propensione per un’oscena violenza che venivano fatti fuori. “Ribelli moderati”, per caso? E’ molto più facile per loro inventarsi completamente le cose, come questo capovolgimento della realtà in un titolo della BBC del fine settimana: “Summit del G20: l’intervento della Russia in Siria aumenta il numero dei rifugiati”. In questa perla di articolo citano l’ex Primo Ministro polacco e attuale Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk:

“L’intervento militare russo in Siria sta aumentando il numero dei rifugiati che cercano di raggiungere l’Europa, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Parlando al summit del G20 in Turchia, il signor Tusk ha detto che la Russia dovrebbe concentrarsi di più sui combattenti dello Stato Islamico (IS) e non contro”l’opposizione siriana moderata”.

La Russia ha condotto attacchi aerei asserendo che fossero diretti contro l’IS. Molti in Occidente però temono che il vero scopo sia quello di mantenere al potere l’alleato di Mosca, il Presidente siriano Bashar al-Assad”.

La stella nascente Donald Tusk sarà salita ancora più in alto agli occhi dei suoi maneggioni. Potrebbero dargli anche un aumento di stipendio. Voglio dire, se continua ad uscirsene con questi eleganti raggiri, potrebbero anche arrivare alla conclusione che si merita un raddoppio del salario, e anche una qualche medaglia del Congresso. Mia moglie, che è polacca, mi dice che il cognome del Sig. Tusk si dovrebbe pronunciare “Toosk”, piuttosto che fargli far rima con “busk” [suonare per la strada chiedendo l’elemosina, NdT], ma io rimango dell’idea che si dovrebbe pronunciare “leccapiedi”.

Ma non bisogna sottovalutare la genialità delle dichiarazioni della BBC sulle intenzioni russe. Naturalmente avrebbero potuto metterla giù così:

“I Russi hanno continuato a ripetere che il loro scopo è quello di impedire la caduta del governo  Assad, ma in Occidente si teme che il loro scopo sia quello di impedire la caduta del governo  Assad…”

Ma questo non avrebbe avuto per nulla l’effetto voluto, quello di presentare l’Occidente come la parte fondamentalmente onesta nell’affare siriano, in costante confronto coi Russi bugiardi che dicono una cosa e ne fanno un’altra.

Ecco un altro giochino con Google che potreste voler fare. Al summit del G20, il Presidente russo ha mandato un piccolo avvertimento ai suoi “partners” occidentali. Ecco che cosa ha detto ai giornalisti in conferenza stampa:

“Ho portato degli esempi, basati sulle nostre informazioni, riguardanti il finanziamento di diverse unità dello Stato Islamico (IS, già ISIS/ISIL) eseguiti da singoli privati. Questo denaro, abbiamo scoperto, proviene da 40 nazioni e fra queste ci sono anche membri del G20”.

Putin Obama 2

Oh, vedere le loro facce! Immaginate un’azienda che sia stata vittima di un raggiro, il cui Amministratore Delegato vada in TV e rilasci una sincera e risoluta dichiarazione su come sia addolorato e fermamente deciso a trovare i colpevoli e a mandarli sotto processo. E di colpo qualcuno va da lui con una foto che mostra la sua complicità nel misfatto. E’ il momento di Davide e del Profeta Natan: “Tu sei quell’uomo!”.

Queste sarebbero notizie, non credete? “Il leader di una potente nazione, che attualmente combatte contro la più temuta organizzazione terroristica di tutto il pianeta, afferma di avere le prove che individui di alcuni stati membri del G20 hanno finanziato la suddetta organizzazione terroristica”.

Sembra però che i media mainstream non siano d’accordo. Hanno deciso che non valesse la pena di scriverlo, sulla carta o sul web.

O forse non ne hanno neanche sentito parlare. Provate con Google. “G20 Putin 40 ISIS”. Dovrà pur uscire qualcosa. E certamente qualcosa esce. Ma, mentre scrivo, niente dalla BBC o dalla CNN o da qualche altro media importante su questo argomento.

Sono quasi spiacente per loro. Eccoli lì, con i loro apparati raccogli-fatti, modernissimi, attivi 24 ore al giorno, e continuano a mancare le notizie veramente importanti. Che cosa possiamo fare per aiutarli? Mandargli le istruzioni sull’uso di Google? Accettare supinamente il fatto che i media occidentali hanno ormai raggiunto livelli tali di propaganda, raggiro e disinformazione che avrebbero fatto rabbrividire gli editori della Pravda? Come minimo, se qualcuno riuscisse a informarli che Jihadi John non è il nome di una base aerea siriana che ha visto una enorme, simbolica e strategica sconfitta dell’ISIS la scorsa settimana, questo sarebbe già un inizio.

Rob Slane

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Articolo di Rob Slane pubblicato originariamente su TheBlogMire il 17 novembre 2015
Traduzione in Italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it

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