Selection_0012-300x89La velocità con cui è stata condotta l’operazione militare russa in Siria è stata una grossa sorpresa per tutta l’intelligence americana (e non posso dar loro torto, dal momento che è stata una sorpresa anche per me). Teniamo però a mente una cosa: il contingente militare russo in Siria è esiguo, almeno al momento, e non assomiglia neanche lontanamente a quello di cui si parlava, ma è soprattutto il modo con cui è stato usato che è molto originale, quasi un “moltiplicatore di forza” per l’esercito siriano e una probabile copertura per quello iraniano. Questa è una soluzione molto elegante, dal momento che con una piccola forza si ottiene un risultato incomparabilmente maggiore. Questa è anche anche una strategia piuttosto pericolosa perché un tale tipo di forza militare rimane molto vulnerabile, cosa che, almeno fino ad ora, Putin ha chiarito molto bene al popolo russo.

Secondo il più recente sondaggio, il 66% dei Russi è favorevole agli attacchi aerei in Siria, mentre il 19% si oppone ad essi. Considerando i rischi connessi, questi sono numeri veramente molto buoni. La popolarità personale di Putin, per inciso, è ancora ad un fenomenale 85% (tutte queste percentuali hanno un margine di errore del 3-4%). Tuttavia questi numeri mi suggeriscono che c’è comunque spazio per preoccupazione e magari anche delusione. Il grosso vantaggio che Putin ha su qualunque Presidente degli Stati Uniti è che i Russi capiscono che le guerre, tutte le guerre, hanno un costo e perciò essi non sono mai così terrorizzati dalle perdite di vite umane come lo è la gente negli Stati Uniti o in Europa. Comunque, anche se le riprese dei bombardamenti effettuate dai droni sono un buon punto di partenza, Putin dovrà presto essere in grado di far vedere qualcosa di più tangibile. Da qui deriva probabilmente l’attuale controffensiva siriana. In ogni caso, tutto il triofalismo che oggi c’è in Russia, mi rende nervoso.

La reazione dell’Occidente è stata comunque molto negativa, specialmente dopo l’attacco russo con i missili da crociera (e questa è la prima volta in assoluto che i Russi fanno uso delle loro forze non-nucleari ma strategiche, in un’esibizione di potenza diretta più agli USA che al Daesh).

L’8 ottobre, il Segretario della Difesa degli Stati Uniti Ashton Carter, ha dichiarato:

word-image2Non abbiamo accettato e non accetteremo di collaborare con la Russia finché essa continuerà a perseguire questa strategia sbagliata. Abbiamo visto un comportamento sempre meno professionale da parte delle forze russe. Hanno violato lo spazio aereo turco che, come abbiamo già chiarito all’inizio di questa settimana e ribadiamo fermamente oggi qui a Bruxelles, è spazio aereo della NATO. Hanno lanciato missili da crociera da una nave nel Mar Caspio senza preavviso. Sono arrivati a poche miglia da un nostro aereo senza pilota. Hanno iniziato un’offensiva di terra congiunta con il regime siriano, facendo a pezzi il pretesto di essere qui a combattere l’ISIL.

Questo avrà conseguenze per la stessa Russia, che teme giustamente attacchi alla Russia, e mi aspetto che nei prossimi giorni i Russi cominceranno ad avere dei caduti in Siria. FONTE

Il giorno successivo il portavoce del Ministero della Difesa Russo, Maggiore-Generale Igor Konashenkov, ha replicato dicendo:

I rappresentanti del Ministero della Difesa Russo, nella loro valutazioneword-image3 delle azioni militari degli Stati Uniti e delle varie operazioni in cui sono implicati in tutto il mondo, non sono mai caduti così in basso fino al punto di esprimere pubblicamente la speranza per la morte di soldati degli Stati Uniti o anche solo di normali cittadini americani. L’annuncio di oggi da parte del capo del Pentagono Ashton Carter, sfortunatamente illustra con chiarezza l’attuale livello di cultura politica di alcuni rappresentanti del governo americano o, dovrei dire il loro livello di cinismo verso il resto del mondo. Sono sicuro che nessun generale degli Stati Uniti si sarebbe mai permesso di esprimere tali sentimenti. FONTE

Tutto questo non vi ricorda qualcosa? Non sembra una ripetione della minaccia fatta dal capo dell’intelligence saudita, il principe Bandar bin Sultan, di scatenare il terrore “ceceno” contro la Russia? Come minimo questo è, ancora una volta, la prova che gli Stati Uniti controllano, o piuttosto pensano di controllare, i pazzi Wahabiti e possono scatenarli contro ogni loro avversario.

word-image4Ci sono tipicamente due modi fondamentali con cui l’Occidente tratta tutte le operazioni militari russe: o vengono presentate come macelleria ed omicidi di massa o come grossolane, primitive ed inefficaci. La CNN ha optato per la seconda opzione e ha riportato che “un certo numero di missili da crociera lanciati da una nave russa e diretti su bersagli in Siria sono caduti sull’Iran, come riferito alla CNN da due rappresentanti degli Stati Uniti, martedì scorso.” Sia Russia che Iran hanno immediatamente smentito, e per quanto riguarda Pentagono e Dipartimento di Stato, essi hanno rifiutato di confermare o confutare questi resoconti.

word-image5Maria Zakarova, portavoce del Ministero degli Esteri Russo, ha reagito con disgusto a queste notizie giornalistiche e sulla sua pagina Facebook ha scritto: “Ho letto le notizie della CNN dove si asserisce che missili da crociera russi sarebbero caduti sull’Iran. Mi chiedo, lo scrivono dalla rabbia di non poter far nulla, o per che cosa? Per quanto riguarda il continuo far riferimento a “fonti”, mi sembra che prendano acqua dalle fogne”.

Chiaramente i Russi sono abbastanza disgustati da queste reazioni americane piuttosto patetiche alle operazioni militari russe. Per quanto riguarda poi i rappresentanti ufficiali degli Stati Uniti, sembra proprio che essi non abbiano la più pallida idea di cosa fare dopo.

Comunque, queste possono essere apparenze ingannevoli: questo “gioco” è ben lontano dall’essere finito.

Come ho scritto in un articolo recente, la nozione che la Russia abbia stabilito una zona di non-sorvolo sopra la Siria è completamente falsa: quattro SU-30MS, anche supportati da sei SU-34 non sono sufficienti a garantire nessuna zona di non-sorvolo. La vera missione di questi SU-30MS è quella di proteggere la Forza Aerea Russa da qualche caccia turco o israeliano troppo zelante, non quella di istituire una zona di non-sorvolo. Infatti, secondo il comandante delle operazioni militari americane in Siria, gli Stati Uniti compiono molte più missioni dei Russi. Quello che non dice è che molte di queste sortite americane non comportano lo sgancio di munizionamento, mentre tutte quelle russe lo fanno. Comunque, è veramente come confrontare mele con arance. L’aviazione americana può fare tutte le sortite che vuole, ma solo gli aerei russi operano in stretta coordinazione con le forze di terra siriane ed iraniane.

Quello che mi preoccupa di più è che ci sono persone in entrambi gli schieramenti a cui piace fare gli spavaldi faciloni e dire cose del tipo “gli Americani/Russi non oserebbero mai attaccare un aereo russo/americano”. Questo è un modo molto pericoloso di pensare a quello che sta per accadere perché non tiene conto di tutte le evidenze storiche di uomini di potere che prendono decisioni molto stupide per evitare di apparire umiliati dalla parte avversa (mi viene subito in mente l’Ehud Olmert del 2006) [Primo Ministro israeliano, responsabile della disastrosa campagna militare contro il Libano NdT]. Il fatto che Obama e gli USA sembrino completamente spiazzati è naturalmente una bella cosa, ma è anche potenzialmente molto pericolosa.

La buona notizia è che, almeno per adesso, né la Russia né gli Stati Uniti si stanno direttamente minacciando a vicenda, almeno non a livello militare. L’aviazione degli Stati Uniti ha preso la decisione di mantenere un “raggio di sicurezza” di 20 miglia (dai velivoli russi), e, anche se i russi non hanno fatto nessun commento su questo, sono abbastanza sicuro che faranno in modo di non interferire con gli americani, ancor meno minacciarli direttamente. La situazione è comunque potenzialmente pericolosa.

Dal momento che questo è un vero teatro di guerra e non una semplice zona di pattugliamento da tempo di pace, gli aerei russi ed americani devono usare il radar in modalità che di solito sono associate ad intenti ostili, non solo scansionare il cielo alla ricerca di potenziali nemici, ma anche tracciare attivamente ogni aereo rilevato. Questa è una situazione molto delicata perchè una volta che il radar ha “agganciato” un velivolo e lo segue in modo attivo, tutto quello che il pilota deve fare per eseguire l’attacco è premere un bottone. Per il pilota dell’aereo che viene tracciato, tutto questo è come avere un fucile puntato addosso, ti fa sentire molto nervoso. Per peggiorare le cose, gli aerei moderni possono di fatto ingaggiarsi a vicenda senza usare queste modalità radar e possono cercare di nascondere le proprie emissioni radar, e naturalmente tutto questo non fa che aumentare la tensione. Ed è proprio perché Stati Uniti e Russia sono due potenze nucleari che è di fondamentale importanza che nessuna delle due parti faccia conto che sia l’altra ad abbassare per prima lo sguardo o che si metta a giocare a “o la va o la spacca”. I politici possono anche abbandonarsi a queste stupidaggini, ma spero che i generali di entrambe le parti facciano tutto quello che è in loro potere per evitare una situazione del genere. Per adesso la situazione sembra essere sotto controllo, ma potrebbe peggiorare molto in fretta. Fortunatamente il Pentagono e lo Stato Maggiore russo dovrebbero presto arrivare ad un accordo “deconflittuale”.

Ci sono numerose segnalazioni sul fatto che l’Iran starebbe preparando un intervento importante in Siria. Queste notizie arrivano da molte fonti e le considero attendibili semplicemente perché non c’è alcun modo per cui l’assai limitato intervento russo possa cambiare le tempistiche della guerra, almeno non da solo. Si, continuo ad insistere che l’intervento russo è un intervento molto limitato. 12 SU-24M, 12 SU-25SM, 6 SU-34 e 4 SU-30SM non sono una grande forza, anche se supportata da elicotteri e missili da crociera. Certo, la presenza russa è stata molto efficace nel far scendere la pressione sul fronte nord-ovest e nel rendere possibile una controffensiva dell’esercito siriano, ma non porrà , da sola, termine alla guerra. Da un lato, se la situazione dovesse diventare veramente brutta, i pazzoidi del Daesh possono semplicemente ripetere quello che già hanno fatto in passato: attraversare il confine e passare in Turchia, Giordania ed Iraq. Inoltre non si può controllare il territorio dal cielo. Per fare questo ci vogliono gli “scarponi a terra” e di scarponi russi non ne arriveranno, Putin lo ha affermato chiaramente (sebbene si sia lascito una piccola porta aperta per un futuro cambio di strategia dicendo che un intervento di terra non era nei “piani attuali”). In ogni caso, qualsiasi cosa che non sia un intervento minore o molto limitato nel tempo sarebbe tremendamente difficile da vendere in Russia e perciò non credo possa accadere. La mia scommessa è sugli Iraniani. Beh, quando dico “Iraniani” intendo gli Iraniani e i loro alleati, compresi gli Hezbollah, ma non necessariamente in uniformi iraniane.

Ci sono probabilità che Iraniani e Siriani vogliano mantenere il più nascosta possibile l’entità del coinvolgimento iraniano. Naturalmente non saranno in grado di ingannare per molto tempo gli USA, la Turchia o Israele, non se fosse coinvolto un grosso contingente di truppe iraniane.

Così il grosso punto interrogative per me è: che cosa faranno gli USA se (quando?) l’Iran interverrà in Siria?

Probabilmente gli Iracheni richiederanno l’aiuto russo per sconfiggere il Daesh esattamente nel momento in cui gli Iraniani faranno la loro mossa. Se la Russia acconsentisse, e sembra proprio che potrebbe farlo, sarebbe l’aviazione russa infatti a fornire la copertura aerea per le truppe iraniane in movimento attraverso l’Iraq verso la Siria. La mia opinione è che i Russi faranno di tutto per ottenere una qualche risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che permetta un intervento internazionale in Siria o che, in mancanza di questo, cercheranno qualche accordo con gli Stati Uniti. Questo si dimostrerà però estremamente arduo dal momento che i Neocons andrebbero su tutte le furie se gli Iraniani di fatto facessero una mossa importante in Siria.

In questo momento l’aviazione russa non ha le risorse necessarie per supportare una mossa iraniana in Siria, e questa potrebbe essere la ragione della ricomparsa delle voci sui “sei MIG-31” diretti in Siria. Personalmente non ho nessuna prova di questo, almeno non da fonti passabilmente decenti, ma se questo dovesse realmente accadere, allora cambierebbe pesantemente le carte in tavola perché una cosa è certa: i MIG-31 non sarebbero mai usati contro il Daesh o eventualmente contro alcuni isolati combattenti turchi o israeliani; se i MIG-31 apparissero veramente nel cielo siriano, il loro scopo sarebbe quello di mantenere il controllo dello spazio aereo siriano e questo implica una minaccia diretta e credibile contro gli Stati Uniti e i suoi alleati. Lo stesso vale per l’attuale dispiegamento degli S-300. Grazie a Dio non siamo ancora arrivati a tanto. Ma, a meno che l’esercito siriano non riesca a mettere in piedi un’offensiva estremamente efficace contro il Daesh, un grosso intervento iraniano diventa molto probabile. Allora le cose potrebbero farsi indubbiamente molto pericolose.

Frattanto la NATO è ancora impegnata a fare grosse dichiarazioni sul fatto di essere “pronta a difendere la Turchia”, mentre McCain dice che Stati Uniti e Russia si stanno facendo guerra per procura. Dobbiamo essere grati per tutte queste sonore emissioni di aria calda perché, (speriamo), fintanto che i leaders occidentali avranno la sensazione che il loro parlare a vuoto li faccia sembrare credibili, non saranno tentati di fare qualcosa di veramente stupido e pericoloso.

Questi sono veramente tempi difficili.

The Saker

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Pubblicato su Thesaker.is il 10 ottobre 2015
Tradotto da Mario per Sakeritalia.it

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