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La campagna della Casa Bianca per stabilire un controllo incondizionato sulle fonti mediatiche nazionali e internazionali, si manifesta in vari modi. Queste fonti pubblicano articoli solo su argomenti che si adattano all’agenda di Washington, mentre ignorano del tutto gli altri.

Se date un’occhiata alla copertura degli eventi in Siria, vi imbatterete inevitabilmente in pesanti critiche sui provvedimenti che la Russia e il governo siriano stanno adottando, lasciando invece il continuo sostegno della Turchia all’ISIS totalmente sotto silenzio. Se date un’occhiata agli articoli dei media occidentali che riguardano la situazione in Iraq, sarete immersi in un mondo di spavaldo eroismo delle azioni degli Stati Uniti, mentre non troverete menzione del ruolo di Washington nell’attuazione del massacro infinito che si sta consumando.

Per quanto riguarda le decisioni che prendono le marionette di Washington, sono menzionate raramente e certamente mai criticate, nel tentativo di evitare il suo malcontento e la conseguente interruzione di “finanziamenti aggiuntivi” che queste fonti portano.

Questa è la ragione per cui difficilmente vedrete alcun accenno al conflitto iniziato dal presidente degli Stati Uniti e premio Nobel per la pace Barack Obama in Yemen. Come se negli ultimi 15 mesi l’Arabia Saudita non avesse sottoposto milioni di yemeniti ad aspre, insostenibili sofferenze con i bombardamenti barbarici delle aree urbane e delle infrastrutture civili, usando un vario arsenale di armi che Washington ha venduto a Riad nel suo pieno potenziale. Secondo un articolo di Foreign Policy, dal Novembre 2013, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha autorizzato più di 35,7 miliardi di dollari per la fornitura d’armi all’Arabia Saudita.

L’intervento militare saudita in Yemen ha portato alla morte di 8000 persone, mentre 30.000 sono state gravemente ferite. Gli attacchi sistematici sugli ospedali e sui centri medici nello Yemen sono un esempio palese dei crimini di guerra sauditi che non dovrebbero essere semplicemente fermati, ma coloro i quali sono i responsabili dovrebbero essere condotti davanti la giustizia.

Le fonti dei media occidentali rimangono in silenzio persino quando il rappresentante del ministro della difesa dello Yemen ha annunciato che gli aeromobili sauditi hanno sottoposto il governatorato di Lahij ad un bombardamento massivo che ha portato perdite di civili, incluse due donne e un bambino. Nello stesso giorno, ancora un’altra serie di colpi hanno distrutto uno stabilimento di acqua minerale nello stesso governatorato. Un certo numero di altri territori ha subito lo stesso trattamento, che ha portato ad un grande numero di civili uccisi in un solo giorno. I carri armati e l’artiglieria sauditi hanno bombardato una scuola nel governatorato di Taiz per ore, insieme agli edifici ospitanti la missione di monitoraggio del rispetto del cessate il fuoco, che ha evidenziato la sua incapacità di fornire soccorso umanitario alla popolazione locale. Nel governatorato di Shabwah, le forze della coalizione saudita hanno distrutto un generatore di energia e un certo numero di case a colpi di mortai, esacerbando la miseria e la sofferenza degli abitanti del luogo. Tenete presente che questo è il resoconto di una singola giornata delle operazioni militari saudite nello Yemen.

Indipendentemente da ciò, l’Arabia Saudita rimane l’alleato più prossimo sia del Regno Unito che degli Stati Uniti, nonostante abbia violato deliberatamente un certo numero di convenzioni umanitarie durante l’ultimo anno. Migliaia di civili sono stati uccisi o feriti mentre cercavano rifugio nelle aree civili, protette dalle norme della convenzione di Ginevra. Il bombardamento intenzionale degli ospedali, scuole e moschee costituisce un crimine di guerra, non importa quanto alcuni interessi vorrebbero chiudere un occhio su questo fatto.

Human Rights Watch ha osservato più volte che le forze saudite hanno usato bombe a grappolo per il bombardamento della capitale yemenita Sana’a, nonostante l’uso di tali armi sia severamente proibito nelle aree urbane dal diritto internazionale. l’Alto rappresentante delle Nazioni Unite per i diritti umani, il principe Zeid bin Ra’ad e gli esperti del Consiglio di Sicurezza per i diritti umani dell’ONU hanno già presentato una lunga lista di prove che suggeriscono come l’Arabia Saudita abbia deliberatamente commesso crimini di guerra in Yemen, non temendo nessuna punizione.

Secondo il principe Zeid bin Ra’ad la coalizione a guida saudita è responsabile per due volte il numero delle vittime civili di tutte le altre parti del conflitto messe insieme. Il 3 Giugno, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha messo l’Arabia Saudita in una “lista nera” dei paesi e dei gruppi connessi con la morte di 510 bambini nello Yemen.

Qualsiasi paese che commetta tali atrocità deve essere ritenuta responsabile per le sue azioni in una corte internazionale. Ma finché l’Arabia Saudita gode della protezione di Washington, mentre cerca di corrompere e sviare indagini sulle sue azioni criminali con le sue vaste riserve di petrodollari, resta certo di poter continuare con le sue barbariche azioni nello Yemen. Pertanto Washington si sente autorizzato a decidere il destino di questo stato sovrano e dei suoi cittadini, come se la comunità internazionale e le sue leggi non fossero mai esistite. Mentre l’uccisione di migliaia di civili nello Yemen va avanti impunita, è tempo ormai di chiedere alla comunità internazionale e alle istituzioni internazionali di svegliarsi e porre fine a questa barbarie.

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Articolo di Martin Berger pubblicato da New Eastern Outlook il 16 Giugno 2016
Traduzione a cura di Chiara per SakerItalia.it

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