Il massacro nello Yemen continua a peggiorare, e a farne le spese prima di tutto sono i civili. Ancora una volta in modo vergognoso e, d’altronde non a caso, il fatto non suscita scalpore fra i media occidentali.
Il silenzio persiste nonostante il grande profitto che i governi occidentali stanno traendo dal sostegno alle azioni militari saudite nel vicino sud. Dov’è il presunto nobile giornalismo occidentale ora che si deve indagare su questo orrore?
Nell’
ultima atrocità [in inglese] consumatasi lunedì, più di 10 pazienti civili e un membro dello staff in un ospedale sono stati uccisi da aerei da guerra sauditi, che hanno bombardato la struttura nella provincia settentrionale di Hajjah. L’attacco è stato confermato dall’ente medico di beneficenza Medici Senza Frontiere che dirige l’ospedale. È la quarta volta nell’ultimo anno che una struttura di MSF nello Yemen viene presa di mira dai raid aerei.
Solo qualche giorno prima dell’ultimo attacco
10 bambini erano stati uccisi [in inglese] nella loro scuola, colpita nella provincia adiacente di Saada, e di nuovo da aerei sauditi, secondo quanto riferito.
È stato segnalato che in un’altra zona due donne e due bambini sono stati uccisi da attacchi aerei nelle loro abitazioni, vicino la capitale Sanaa, e cinque civili sono morti dopo che il veicolo in cui stavano viaggiando è stato colpito dall’alto.
Il governo statunitense ha espresso condanne per l’attacco all’ospedale, e la coalizione militare saudita ha affermato che sta “indagando” sull’incidente. Nel frattempo i sauditi smentiscono l’attacco mortale sulla scuola, sostenendo che quello era un centro di addestramento utilizzato dai ribelli Houthi; ma fonti locali hanno negato l’argomentazione saudita confermando che fra le vittime c’erano solo bambini.
La condanna da parte di Washington riguardo l’attacco potrebbe non valere molto, oltre ad una vuota retorica mirata a nascondere dalle atrocità. Lo scorso ottobre le forze aeree statunitensi hanno effettuato [in inglese] un bombardamento aereo su un ospedale di MSF nel nord dell’Afghanistan uccidendo più di 30 persone.
Se Washington ha qualche rimorso a spazzare via ospedali e il desiderio di smetterla di infliggere ulteriori “danni collaterali” ai civili, allora perché ha continuato a dare pieno appoggio militare e politico all’Arabia Saudita nell’ultimo anno e mezzo di guerra nello Yemen, in cui a ritmo settimanale ospedali, scuole e case vengono bombardate dall’alto?
La scorsa settimana l’amministrazione Obama ha firmato un accordo per la vendita di 1,5 milioni di dollari di armi all’Arabia Saudita e, secondo il Washington Post, gli USA hanno venduto ai Sauditi armi per un totale di 20 miliardi durante lo scorso anno.
Anche Gran Bretagna, Francia e Germania hanno compiuto uccisioni finanziarie, vendendo armi al regime saudita nello stesso periodo e, solo la Gran Bretagna, ha venduto nel 2015 armamenti per un valore di 4 miliardi di dollari al ricco regno petrolifero.
Le esportazioni di armi occidentali includono jet militari, elicotteri da combattimento, missili aria-terra, carri armati e sistemi di difesa anti missile.
A parte l’occasionale “preoccupazione” espressa a parole riguardo le morti di civili nello Yemen, i governi occidentali sono stati sostanzialmente in silenzio sul massacro che si sta compiendo in quel paese.
L’Arabia Saudita e i suoi alleati regionali, cioè le altre dittature del Golfo Persico appoggiate dall’Occidente e ricche di petrolio, hanno cominciato ad attaccare lo Yemen nel 2015, e la cosiddetta coalizione, dichiarando guerra al paese più povero delle regione arabe, ha ricevuto fin dall’inizio il sostegno militare e diplomatico da parte dei governi occidentali, sebbene le motivazioni legali fossero estremamente dubbie. Si può dire che ciò che sta accadendo allo Yemen è una vera e propria aggressione straniera, un crimine supremo da Norimberga, di cui i paesi occidentali sono pienamente complici.
La motivazione ufficiale è la deposizione del presidente Mansour Hadi da parte dei ribelli Houthi. I sauditi e i media occidentali parlano di solito del deposto regime Hadi come del governo yemenita “riconosciuto internazionalmente”, e questo implica l’illegittimità della rivolta condotta dagli Houthi; ma il presidente spodestato è visto da molti yemeniti come un pupazzo corrotto dall’Arabia Saudita e da Washington.
Inoltre i media occidentali ripetono la versione dei Sauditi secondo i quali i ribelli Houthi sarebbero sostenuti dall’Iran, utilizzandola ancora come giustificazione all’assalto militare saudita; ma non c’è alcuna prova di ciò e l’Iran lo nega. Serve piuttosto da propaganda per coprire l’Arabia Saudita da quella che è una evidente aggressione internazionale, una propaganda che è ampiamente promossa dai media in Occidente.
Dal marzo 2015 sono stati uccisi nella guerra circa 10.000 yemeniti. Le Nazioni Unite hanno espresso la loro “preoccupazione” riguardo il numero crescente di bambini che perdono la vita e di nuovo tali affermazioni non hanno cambiano la situazione. Dove sono le sanzioni ONU per l’Arabia Saudita e i suoi sostenitori a Washington, Londra e Parigi?
Non ci sono perché le Nazioni Unite sono uno strumento della geopolitica occidentale. Una precedente condanna delle azioni dell’Arabia Saudita nello Yemen, espressa dal capo dell’ONU Ban ki-Moon, è stata rapidamente ritrattata, dopo che i Sauditi avevano minacciato di tagliare i contributi finanziari all’organismo mondiale.
I media occidentali sono stati accuratamente silenziosi sull’orrore nello Yemen. Gli spettatori che regolarmente seguono la CNN, la BBC o France 24 vedono raramente se non per nulla servizi sulla violenza, figuriamoci notizie su come quella violenza sia alimentata dai governi occidentali che assecondano il regime saudita con le armi.
Tuttavia sono questi stessi media a sostenere testimonianze senza fondamento secondo le quali le forze russe e siriane sarebbero responsabili di attacchi negli ospedali della città di Aleppo sul campo di battaglia siriano.
Chiaramente la differenza è che Washington, Londra e Parigi mirano a un cambio di regime in Siria e quindi viene data importanza ad ogni informazione, anche se infondata, che cerca di mettere sotto una cattiva luce il governo siriano e la Russia, sua alleata.
Nello Yemen invece le potenze occidentali vogliono reinstallare il loro pupazzo deposto e corrotto che vive in esilio in Arabia Saudita. Dopo più di 18 mesi di bombardamenti senza tregua, che hanno lasciato l’80% dei 24 milioni di yemeniti in una situazione disastrosa; i sauditi e i loro alleati occidentali non sono nemmeno lontanamente vicini a ripristinare l’esiliato Hadi. Alla faccia del “governo riconosciuto internazionalmente”!
Washington e Londra non stanno favorendo i Sauditi solo con l’arsenale di armi che uccidono yemeniti in massa; gli americani e gli inglesi sono attivi anche nel coordinare gli aerei da guerra sauditi dai centri logistici all’interno dell’Arabia Saudita. Inoltre ci sono testimonianze attendibili di forze speciali americane e inglesi che lavorano sul territorio per assistere i mercenari pagati dai Sauditi, alcuni dei quali sarebbero estremisti jihadisti dello stesso tipo di quelli operanti in Siria.
Mentre donne e bambini nello Yemen continuano ad essere fatti a pezzi da aerei e missili americani, inglesi e francesi, assistiamo ad una triste lezione per il resto del mondo. Il silenzio dei media occidentali non è una semplice inosservanza del dovere di informare il pubblico, è una rivelazione della criminalità sistematica delle cosiddette democrazie occidentali.
Le pretese occidentali sui suoi valori democratici e sul rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e sulla libertà dei media indipendenti, sono visti per quello che davvero sono: una cinica finzione che serve a nascondere quello che è il valore ultimo delle potenze capitalistiche dominanti, la libertà di sfruttare i profitti finanziari.
Nello Yemen, le famiglie vengono massacrate nelle loro case dagli aerei di guerra forniti e guidati dall’Occidente, mentre i media se ne stanno in silenzio.
L’unico “valore” occidentale importante è il denaro che può essere ricavato dalle vite umane e lo Yemen dimostra quale sia il funzionamento di questa vile logica predatoria: uccidere persone, incluse donne e bambini, significa più guadagni che, in cambio, richiedono più uccisioni.
L’abominevole logica del capitalismo occidentale deve essere tenuta nascosta ad ogni costo e da qui il silenzio dei media, e la mancanza di interesse nei confronti dello Yemen, e sul modo in cui le uccisioni vengano concretamente compiute dall’occidente.
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