Tra le crescenti pressioni sulla Turchia nella regione del Mediterraneo orientale, a causa delle controversie territoriali in corso con il suo alleato della NATO, la Grecia, che ha ricevuto un considerevole sostegno francese nell’affermare le sue rivendicazioni, il Ministero della Difesa greco ha cercato di acquisire caccia stealth F-35A [entrambi i link in inglese] dagli Stati Uniti in tempi rapidi. Il ministero ha indicato che è disposto ad acquisire i jet di seconda mano, se necessario, e anche se la sua forza aerea è destinata ad essere integrata da jet Rafale di costruzione francese [in inglese] nel prossimo futuro, il loro vantaggio in termini di prestazioni rispetto ai caccia F-16C dell’aeronautica turca è molto meno significativa del vantaggio di cui godrebbero i molto più avanzati jet F-35. Sebbene la Turchia abbia tenuto colloqui per acquisire caccia russi Su-35 e abbia mostrato un forte interesse anche nell’acquisizione di jet russi avanzati Su-57 [entrambi i link in inglese], non sono stati effettuati ordini, il che significa che la sua capacità di contrastare l’F-35 rimane limitata. Il maggiore generale turco in pensione Nejat Eslen ha dichiarato che alla luce di questa minaccia alla sicurezza, la Turchia potrebbe fare affidamento sui suoi sistemi di difesa aerea russi S-400 recentemente consegnati [in inglese] per contrastare gli F-35 greci.

Batterie di missili terra-aria S-400.

Il quotidiano greco Kathimerini il 16 novembre ha affermato che gli F-35 di seconda mano potrebbero essere consegnati alla Grecia nel 2021, ai quali seguiranno altri 18 caccia stealth nel corso del tempo. Il Generale Eslen ha avvertito riguardo a questo sviluppo: “Se la Grecia acquista caccia F-35, la Turchia userà sistemi S-400 contro di essi. Il mondo intero sa che questi caccia non sono “invisibili” per i sistemi di rilevamento delle difese aeree di fabbricazione russa. Questo è esattamente ciò di cui gli Stati Uniti si preoccupano”, evidenziando anche che, per gli Stati Uniti, “il pieno e incondizionato sostegno alla Grecia nelle regioni dell’Egeo e del Mediterraneo orientale non è nell’interesse americano”. La Turchia in particolare era in origine non solo il più grande cliente straniero per l’F-35A, ma un membro integrante del programma di caccia che produceva diverse centinaia di componenti di jet a livello nazionale. La sua espulsione  dal programma l’ha lasciato in una situazione incerta, col programma del caccia indigeno TF-X [entrambi i link in inglese] che sembra tutt’altro che promettente, ed è improbabile che sia pronto per il combattimento nel prossimo futuro, e con il suo Ministero della Difesa che deve ancora impegnarsi pubblicamente ad acquisire velivoli avanzati con capacità di ultima generazione necessari per contrastare l’F-35 come il Su-35, il MiG-35 o il Su-57.

Anche se l’S-400 è stato sviluppato per neutralizzare i caccia stealth avanzati, vale a dire l’F-22 Raptor, che è notevolmente più furtivo e più resistente dell’F-35, fare affidamento esclusivamente sulle difese aeree a terra per contrastare le forze greche garantirà che l’esercito turco rimarrà sulla difensiva – le cose sarebbero completamente diverse se avesse dei moderni aerei da combattimento da affiancare all’S-400. È possibile che Ankara risponda ad un potenziale spiegamento greco dell’F-35 impegnandosi ad acquistare una classe di caccia russi avanzati e accelerando i piani per metterla in servizio. Con gli Stati Uniti che cercano di prevenire ulteriori legami della difesa tra Turchia e Russia, questa possibile risposta potrebbe servire come un efficace deterrente contro la vendita di jet F-35 alla Grecia.

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Pubblicato su Military Watch Magazine il 19 novembre 2020
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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