L’Aeronautica dell’Esercito di Liberazione Popolare Cinese (PLA) ha fabbricato derivati indigeni del caccia MiG-21 sovietico sin dal 1965 col nome di Chengdu J-7, e mantiene oggi circa 400 di queste piattaforme in servizio attivo come derivati altamente avanzati, come il J-7G. Gli aggiornamenti al progetto J-7 lo hanno dotato di funzionalità avanzate [in inglese] che superano notevolmente quelle dei primi caccia di quarta generazione, compresa l’integrazione di materiali compositi per una struttura più leggera e robusta, un abitacolo ad alta visibilità, una nuova ala a doppio delta, display multifunzione, caschi dotati di visori, una fusoliera che riduce la sezione trasversale radar, serbatoi di carburante integrati e munizioni e sensori all’avanguardia. La società cinese Chengdu Aircraft Industry Group ha continuato a produrre derivati del MiG-21 con la designazione J-7 fino al 2013 – solo quattro anni dopo avrebbe fornito al PLA il suo primo aereo di quinta generazione, il J-20 [in inglese]. Questi J-7 erano destinati sia ad essere un complemento più leggero per i più pesanti caccia J-11B, sia per l’esportazione ai clienti della difesa come il Bangladesh. Anche se il 2013 ha rappresentato la fine della produzione del J-7, non è stata la fine della produzione cinese di derivati del MiG-21.

Caccia J-7.
A partire dal 2006, la Cina fabbrica i caccia JF-17 Block 1 [in inglese], che derivano vagamente dal progetto J-7. A differenza del J-7, i caccia hanno una fusoliera radicalmente riprogettata che appare completamente diversa dal MiG-21 – fanno uso di prese d’aria ai lati dell’ogiva piuttosto che al suo interno, così da ospitare un radar più grande nel radome. Questo si basa in gran parte sulle varianti sperimentali del J-7, il J-7FS e il J-7MS che utilizzavano prese sotto il muso. Da allora, il JF-17 è stato potenziato al punto da essere irriconoscibile rispetto al design originale J-7, con le ultime varianti del JF-17 Block 3 che integrano sensori e tecnologie missilistiche all’avanguardia, e cellule specializzate per ridurre la visibilità radar. Oltre al JF-17, una derivazione più diretta del J-7 e del MiG-21 è il caccia/addestratore JL-9 [entrambi i link in inglese] che utilizza anch’esso prese d’aria laterali. L’aereo ha mantenuto le capacità di combattimento di quarta generazione e ha visto il suo primo volo nel 2003. La piattaforma è entrata in servizio nell’Aeronautica e nella Marina del PLA rispettivamente nel 2014 e nel 2015. L’aereo è in molti modi simile al JF-17, sebbene non sia stato progettato per il combattimento aereo di alto livello e sia notevolmente meno costoso. Il design privilegia invece i ruoli di attacco e addestramento ed eredita il basso costo del J-7 sia per la produzione che per il funzionamento.

Caccia/addestratore JL-9.
Secondo quanto riferito, il JL-9 dovrebbe essere sviluppato in un addestratore basato su portaerei, il JL-9G, che ha un gancio di arresto e una struttura aerodinamica rinforzata, ed è progettato per i decolli da ski-jump [un trampolino] ed, eventualmente, per il decollo assistito da catapulta. Il progetto JL-9 è stato sviluppato anche in una variante più orientata al combattimento e all’attacco, l’FTC-2000G, che integra una nuova ala e un cockpit ad alta visibilità, ed eredita il motore, gli impennaggi e i controlli meccanici del J-7. Quest’ultima variante ha molte più capacità di combattimento multiruolo ed è entrata in produzione di massa verso la fine del 2018. L’FTC-2000G ha più punti d’attacco per le armi e una presa d’aria supersonica, ma secondo quanto riferito ha un’autonomia inferiore rispetto alla variante originale. Il design del JL-9 svolge un ruolo molto diverso rispetto al MiG-21 originale e al J-7G, entrambi progettati all’epoca per impieghi aria-aria di fascia alta, ma eredita la loro struttura altamente affidabile e versatile che è stata migliorata in seguito per oltre cinquanta anni dai progettisti cinesi. Il fatto che la Cina abbia una delle industrie aeronautiche militari più capaci e sofisticate del mondo – la prima al di fuori degli Stati Uniti a sviluppare un jet da combattimento di quinta generazione – e continua a produrre derivati del progetto MiG-21, è la testimonianza della continuazione della redditività della piattaforme, nonostante le accuse che sia diventata obsoleta. In effetti, la Chengdu ha proseguito il progetto ben oltre la Russia o l’Unione Sovietica, e potrebbe benissimo creare un MiG-21 imbarcato grazie al JL-9G. Il design è destinato a rimanere in produzione fino al 2020 e forse oltre, ed è un prodotto potenzialmente molto popolare per i clienti della Difesa cinese del Terzo Mondo grazie alla sua combinazione di alta versatilità, affidabilità, facilità di manutenzione e basso costo.
*****
Pubblicato il 23 giugno 2019 su Military Watch Magazine.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.
[le note in questo formato sono del traduttore]
No comments!
There are no comments yet, but you can be first to comment this article.