Cari amici,
sono stato contattato di recente da Ron Unz che mi ha chiesto se ero d’accordo a scrivere un articolo per The Unz Review. Ho risposto che ero certamente interessato, ma gli scrissi per avvertirlo che ho una propensione molto forte al “crimethink” e che avevo la necessità di sapere se c’erano argomenti dalla quale avrei dovuto tenermi alla larga. La sua risposta è stata esattamente quella che volevo sentire: “Come può probabilmente intuire leggendo il mio Mission Statement o navigando gli ultimi articoli e post sulla Home Page, sono desideroso di pubblicare articoli contenenti livelli “eccezionali” di crimethink, sia di Sinistra che di Destra. Tra i miei autori e bloggers, alcuni dei quali sono noti per essere controversi, non ho mai esistato a pubblicare uno dei loro articoli o a censurarlo in almeno due anni, dunque inclusi gli archivi ripubblicati, il punteggio finale è quasi 40.000 a zero“. Per migliorare ulteriormente le cose, Ron ha aggiunto anche che sono autorizzato a ripubblicare gli articoli per The Unz Review sul mio blog. Infine, una rapida occhiata alla lista degli autori (che include persone come Pat Buchanan, Patrick Cockburn, Tom Engelhardt, Philip Giraldi, Michael Hudson, Ron Paul, Paul Craig Roberts o Mike Whitney) mi ha convinto che questa era una grande opportunità ed io ho felicemente accettato.
Oggi pubblico il primo articolo per The Unz Review e spero che ne verranno molti altri.
Cordiali Saluti,
Il Saker
Ci sono due eventi storici che hanno luogo questa settimana: i colloqui in Francia e Germania sulla crisi greca e il contemporaneo incontro dei paesi BRICS e SCO (Organizzazione di Shangai per la Cooperazione) a Ufa, Russia. Difficilmente due incontri potrebbero essere più diversi di questi.
Gli Euroburocrati stanno annaspando per cercare di evitare l’effetto domino che avrebbe l’uscita della Grecia dall’Eurozona, in quanto creerebbe un precedente per altre nazioni mediterranee come Italia, Spagna o anche Francia. Ma qui in gioco c’è qualcosa di più del relativamente piccolo debito greco, dell’insolvenza delle banche europee o anche del futuro dell’Euro. Qui c’è realmente in ballo la credibilità e il futuro dell’intero “Europrogetto”, e con esso il futuro dell’oligarchia che lo ha creato.
Le elites europee hanno investito una enorme quantità di capitale personale e politico nella creazione di quella che si potrebbe chiamare “l’Europa del Bildelberg”, governata da una classe dirigente che ha come scopo il perseguimento del Nuovo Ordine Mondiale voluto dagli Stati Uniti. Proprio come le elites americane, che hanno messo tutta la loro credibilità a sostegno della versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre, contro tutte le evidenze sperimentali, così quelle europee sostengono a spada tratta un progetto di “Grande Europa Unita”, anche se è ormai ovvio che questo non è fattibile. E ora la realtà si vendica. Detto in poche parole, la UE è troppo grande. Non solo l’espansione della UE ad est è stata un grosso errore, ma anche la parte occidentale dell’Unione Europea non è altro che un assemblaggio artificiale di una Europa mediterranea con una nordica, come Nigel Farange ha descritto così bene qui:
Infine, è abbastanza evidente che l’attuale Unione Europea è stata edificata contro la volontà di molti, se non della maggioranza dei popoli d’Europa. Come risultato gli Euroburocrati stanno ora lottando per tenere in vita il loro agonizzante progetto il più a lungo possibile.
Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni a Ufa, Russia, non potrebbe essere più differente. L’incontro in contemporanea delle nazioni BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Afica) con quelle dello SCO (Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan) comincia a delineare il futuro ordine mondiale, non diretto contro gli USA o l’Occidente, ma semplicemente creato senza di loro, il che è ancora più umiliante. Infatti la “combinazione” BRISC/SCO è un vero incubo per l’Impero Anglo-Sionista (vedi Terminologia).
É già stato annunciato che l’India e il Pakistan diventeranno membri a pieno diritto della SCO. Così la lista completa dei Paesi costituenti il BRISC/SCO sarà: Brasile, Cina, India, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Sud Africa, Tagikistan e Uzbekistan. I BRISC/SCO comprenderanno 2 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, 4 nazioni con armi nucleari (solo 3 nazioni NATO posseggono atomiche!), i suoi partecipanti tutti insieme hanno un buon terzo di tutte le terre emerse del pianeta, un PIL di 13 trilioni di dollari e una popolazione di 3 miliardi di persone, la metà di quella mondiale. La popolazione del gruppo SCO ammonta a 1.6 miliardi, un quarto dell’intera popolazione terrestre, ed ha un PIL di 11,6 trilioni di dollari. In più le nazioni BRISC/SCO stanno già lavorando al progetto di una nuova banca per lo sviluppo che dovrebbe diventare un’alternativa al FMI e alla Banca Mondiale. Ancora più importante è il fatto che la SCO sta crescendo ancora e potrebbe presto dare il benvenuto a Bielorussia e Iran come membri a tutti gli effetti. E la porta rimane spalancata per altri candidati, possibilmente anche per la Grecia (se ci sarà il Grexit).
Il nucleo di questo Nuovo Ordine Mondiale alternativo sono naturalmente la Russia e la Cina. Senza di loro nè i BRICS nè lo SCO avrebbero molto senso. La cosa più stupefacente di questo nucleo russo-cinese è proprio il modo in cui si è formato. Invece di creare un’alleanza formale, Putin e Xi hanno fatto qualcosa che, per quanto ne so, non era mai stata fatta in passato: hanno trasformato le loro due super-nazioni (o ex-imperi, scegliete voi) in simbionti, due organismi separati che dipendono completamente l’uno dall’altro. La Cina ha accettato di diventare completamente dipendente dalla Russia per energia e alta tecnologia (specialmente difesa e spazio), mentre la Russia ha acconsentito alla dipendenza economica dalla Cina. Ed è proprio perché Cina e Russia sono così differenti l’una dall’altra che esse formano l’accoppiata ideale, come due tessere di un puzzle che si incastrano perfettamente fra loro.
Per secoli gli anglosassoni hanno paventato l’unificazione dei territori europei risultante da un’alleanza russo-tedesca e sono sempre riusciti ad impedirla. Per secoli le maggiori potenze marittime hanno dominato il mondo. Ma quello che nessun geo-stratega occidentale ha mai neanche immaginato è la possibilità che la Russia si potesse semplicemente volgere ad est e accettare una relazione simbiotica con la Cina. La vastità di quella che io chiamo la Partnership Strategica Russo-Cinese (RCSP), rende praticamente irrilevante non solo la Germania, ma anche tutta l’Europa. Infatti l’Impero Anglo-Sionista non ha semplicemente i mezzi per influenzare in alcun modo significativo questa dinamica degli eventi. Se la Russia e la Cina avessero firmato una qual sorta di alleanza formale, ci sarebbe stata sempre la possibilità per una delle due nazioni di cambiare politica, ma, una volta che si è creata una simbiosi, i due simbionti diventano inseparabili, uniti non solo al bacino, ma anche con il cuore e i polmoni (anche se ciascuno mantiene il proprio, separato, cervello,- il governo).
Quello che è così attraente per il resto del mondo in questa alternativa BRISC/SCO è che, nè la Russia, nè la Cina hanno alcuna ambizione imperiale. Entrambe queste nazioni hanno avuto imperi in passato ed entrambe, per questi imperi, hanno pagato un grosso prezzo. Inoltre esse hanno osservato con attenzione come gli Stati Uniti siano dilagati arrogantemente per tutto il mondo, con il risultato di scatenare una reazione antiamericana planetaria. Mentre la Casa Bianca e i media corporativi continuano a spaventare quelli che ancora hanno voglia di ascoltarli con le favole del “risorgimento russo” e delle ”rivendicazioni cinesi”, la realtà è che nessuna di queste due nazioni ha alcun desiderio di rimpiazzare gli USA come egemone del mondo. Non vedrete mai la Cina o la Russia coprire il globo con più di 700 basi militari, fare una nuova guerra all’anno o spendere nella “difesa” (leggi aggressione) più di tutto il resto del mondo messo insieme. Non costruiranno mai una flotta di 600 navi e di 12 portaerei per “proiettare forza” dappertutto. E poi non punteranno mai e poi mai un “cannone spaziale” sull’intero pianeta con progetti megalomani come il Prompt Global Strike.
Quello che la Russia, la Cina e le altre nazioni BRISC/SCO vogliono è un ordine internazionale in cui la sicurezza sia veramente un affare collettivo, secondo il principio che “se tu ti senti minacciato, allora io non sono al sicuro”. Esse vogliono un ordine di tipo collaborativo, in cui alle varie nazioni sia permesso (e anche incoraggiato) seguire i loro particolari modelli di sviluppo sociale. L’Iran, per esempio, potrà continuare ad essere una Repubblica Islamica anche dopo essere entrato nella SCO. Quello che vogliono è sbarazzarsi delle elites “compradore”, la cui lealtà va agli interessi stranieri e che incoraggiano la “sovranizzazione” di ciascuno Stato. Infine desiderano un ordine internazionale governato dal principio legislativo e non da quello del tipo “il potere fa la forza” che è stato la caratteristica della civilizzazione europea fin dal tempo delle Crociate. E il punto chiave da tenere a mente è questo: non vogliono tutto questo perché sono nobili e generosi, ma perché capiscono che questo va a loro esclusivo vantaggio pratico.
Così, mentre la plutocrazia europea al potere sta cercando di trovare un modo nuovo per deprimere ancora di più la Grecia e tenere i popoli dell’Europa meridionale alle regole dettate dai banchieri e dai finanzieri internazionali, i partecipanti al doppio summit di Ufa stanno gettando le basi di un nuovo ordine mondiale, ma non di quello previsto da George H.W. Bush. Si potrebbe dire che stanno costruendo un anti-Nuovo Ordine Mondiale.
Prevedibilmente, le elites occidentali e i loro media corporativi sono in modalità “diniego totale”. Non solo commentano poco questa circostanza veramente storica, ma quando lo fanno, evitano accuratamente di discutere le implicazioni che questi eventi avranno per l’intero pianeta. Questa è quasi una scaramanzia: se chiudo gli occhi e li strizzo forte abbastanza a lungo, questo incubo alla fine svanirà.
Non andrà così.
Quello che accadrà sarà che il dollaro americano verrà gradatamente spinto fuori dalla zona BRICS/SCO e la potenza militare americana non sarà sfidata, ma sarà resa irrilevante da un ambientazione internazionale completamente mutata, dove anche le 700 e più basi militari sparse per il mondo non faranno nessuna differenza, e quindi non avranno senso.
L’incontro di Ufa sarà ricordato come il momento storico in cui il cosiddetto Occidente ha cominciato a diventare irrilevante.
The Saker
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Pubblicato su Thesaker.is il 10 luglio 2015
Tradotto da Mario per Sakeritalia.it
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